Marte

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(Dibattiti ufologici sulla vita su Marte)
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=== Dibattiti ufologici sulla vita su Marte ===
=== Dibattiti ufologici sulla vita su Marte ===
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* Spesso, formazioni naturali sulla superficie marziana sono state interpretate dagli ufologi come manufatti artificiali, che avrebbero provato l'esistenza di una non meglio definita civiltà marziana. La [[Faccia su Marte]] ne è l'esempio più famoso. La teoria di archeologia marziana viene sostenuta dal traduttore dal sumero [[Zecharia Sitchin]], che sostiene l'esistenza di riferimenti a tale zona marziana nella letteratura sumerica.
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* Spesso, formazioni naturali sulla superficie marziana sono state interpretate dagli ufologi come manufatti artificiali, che avrebbero provato l'esistenza di una non meglio definita civiltà marziana. La [[Faccia su Marte]] ne è l'esempio più famoso. La teoria di archeologia marziana viene sostenuta dal traduttore dal sumero [[Zecharia Sitchin]], che sostiene l'esistenza di riferimenti a tale zona marziana nella letteratura sumerica. Nel suo “Il libro perduto del dio Enki” ci sarebbe la traduzione testuale di queste tavolette. Nel primo paragrafo della 4a tavoletta (pag. 107) si assiste al processo di Alalu, deposto re di Nibiru (pianeta degli Annunaki, nostri progenitori):
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Che la punizione sia la morte! Morte! Così disse Alalgar (pilota di navicella spaziale, secondo comandante di Eridu, Stazione Terra 1, n.d.r.). Morte! Così disse Abgal (pilota di navicelle spaziali, primo comandante del Luogo dell’Atterraggio, porto spaziale di Baalbeck, Libano). Morte! Così disse Nungal (pilota di navicella spaziale). La morte colpirà comunque Alalu, ciò che ha ingoiato (il fallo di Anu, re di Nibiru) ed è nelle sue interiora gli porterà la morte! Così disse Enki (figlio primogenito di Anu e fondatore di Eridu sulla Terra). Che Alalu resti in prigione sulla Terra, fino alla fine dei suoi giorni! Così disse Anzu (pilota di navicella spaziale, primo comandante della Stazione di passaggio su Marte). Le loro parole Anu in cuor suo ponderava: il suo animo era combattuto tra collera e pietà. Morirà in esilio, che questa sia la sua condanna! Così disse Anu. Con grande stupore i giudici si guardarono. Riflettevano su quanto Anu aveva appena detto. L’esilio non dovrà essere né su Nibiru, né sulla Terra! Così disse Anu. Lungo la rotta c’è il pianeta Lahmu (Marte), che di acque e di atmosfera è dotato. Enki fece una pausa. Avevo pensato a quel pianeta come a una stazione di passaggio. La forza della sua rete (attrazione gravitazionale) è minore di quella della Terra, vantaggio da valutare con saggezza. A bordo del Carro Celeste Alalu verrà portato. Quando partirò dalla Terra, compirà il viaggio con me. Compiremo circuiti (orbite) attorno al pianeta Lahmu. Da solo sarà in esilio su di un pianeta sconosciuto. In solitudine conterà i suoi giorni fino all’ultimo! Così pronunciò il giudizio Anu, le parole vennero ascoltate solennemente. All’unanimità il giudizio su Alalu fu emesso, alla presenza degli eroi (astronauti) fu pronunciato. Che Nungal sia il mio pilota fino a Nibiru, perché da lì possa pilotare i carri che trasporteranno altri eroi sulla Terra. Che Anzu si unisca al viaggio, che sia incaricato della discesa su Lahmu! Questo fu il comando di Anu. Per il giorno seguente fu approntata la partenza; tutti coloro che partivano vennero condotti al carro a bordo di imbarcazioni. Devi preparare un luogo di atterraggio sulla terraferma! Così disse Anu a Enlil. Dovresti fare progetti per utilizzare Lahmu come Stazione di Passaggio! Vi furono addii, permeati sia di gioia che di dolore. Zoppicando Anu si imbarcò sul carro, con le mani legate Alalu entrò nel carro. Poi il carro si innalzò verso i cieli e la visita reale giunse così al termine. Compirono un circuito attorno alla Luna; Anu alla sua vista rimase incantato. Viaggiarono verso Lahmu dal colore rossastro; due volte vi orbitarono intorno. Scesero poi verso il pianeta sconosciuto, notarono squarci sulla superficie e montagne alte fino a toccare il cielo. Osservarono il luogo dove una volta il carro di Enki era atterrato; si trovava accanto ad un lago. Rallentato da potere della rete di Lahmu, all’interno del carro prepararono la camera celeste. Anzu, il pilota, così inaspettatamente parlò ad Anu: Discenderò sul suolo diLahmu insieme ad Alalu. Non desidero fare ritorno sul carro a bordo della camera celeste! Resterò al fianco di Alalu sul pianeta sconosciuto; lo proteggerò fino alla sua morte. Quando morirà per il veleno che è nelle sue interiora, lo seppellirò come si conviene a un re! Per quanto mi riguarda, il mio nome diventerà così famoso: Anzu, diranno, a dispetto delle circostanze, fu compagno di un re in esilio. Ha visto cose mai vedute da altri, su di un pianeta inesplorato ha affrontato cose sconosciute! Anzu, diranno alla fine dei tempi, è caduto da eroe! C’erano lacrime negli occhi di Alalu, vi era stupore nel cuore di Anu. Che il tuo desiderio venga esaudito, disse Anu ad Anzu. Qui, ora, ti faccio una promessa. Ti giuro con la mano alzata: La prossima volta che un carro orbiterà intorno a Lahmu, la sua nave celeste discenderà da te. Se ti troverà ancora vivo, sara proclamato Signore di Lahmu. Quando verrà creata una Stazione di Passaggio su Lahmu, ne sarai il comandante! Anzu piegò il capo. Che così sia! Rispose ad Anu. Alalu ed Anzu entrarono nella camera celeste. Vennero consegnati loro gli Elmetti d’Aquila e i Vestiti da Pesce (caschi e tute spaziali); cibo e strumenti vennero loro forniti. La nave celeste lasciò così il carro orbitante, dal carro venne seguita la sua discesa. Poi sparì alla vista e il carro proseguì il suo viaggi fino a Nibiru. Per nove Shar (32.400 anni) Alalu era stato re su Nibiru, per otto Shar (28.800 anni) aveva comandato su Eridu. Nel nono Shar il suo destino fu quello di morire in esilio si Lahmu.
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Nel secondo paragrafo della 4a tavoletta (pag.111) si assiste ad un viaggio spaziale da Nibiru alla Terra, che fa scalo su Marte:
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Su Nibiru, venne preparato un nuovo Carro Celeste, pronto per alzarsi nei cieli. Trasportava nuovi razzi spaziali, navi spaziali e tutto quanto Enki aveva progettato. Portava un gruppo di nuovi eroi da Nibiru; fra di loro erano state scelte anche alcune femmine. Erano al comando Ninmah, la Signora Sublime; nell’arte del soccorso e delle cure mediche erano addestrate. Ninmah, la Signora Sublime, era una figlia di Anu; di Enki ed Enlil era la sorellastra, non sorella. Conosceva a fondo il soccorso e la medicina, nel curare i malanni eccelleva. Prestò molta attenzione alle lamentele che proveniva dalla Terra, una cura preparò! Nungal, il pilota, seguì la rotta dei carri che lo avavano preceduto, rotta registrata sulla Tavola dei Destini. Sano e salvo il Carro Celeste raggiunse il dio Lahmu, compì un circuito del pianeta, lentamente discese sulla sua superficie. Un gruppo di eroi seguì una luce fioca; Ninmah era con loro. Nei pressi di un lago trovarono Anzu; dal suo elmetto si irradiavano i segnali. Anzu giaceva immobile; prostrato, giaceva come morto. Ninmah ne toccò il volto, al suo cuore rivolse la sua attenzione. Dalla sua sacca estrasse l’Impulso; lo fece pulsare in direzione del cuore di Anzu. Dalla sua sacca estrasse il Lampo, verso il suo corpo diresse le emissioni dei suoi cristalli che donano la vita. Sessanta volte Ninmah diresse l’Impulso, sessanta volte diresse il Lampo. La sessantesima volta Anzu aprì gli occhi, mosse le labbra. Dolcemente gli mise in bocca il Cibo della Vita. Accadde allora il miracolo: Anzu si risvegliò dal mondo dei morti! Gli chiesero allora di Alalu; della sua morte Anzu riferì loro. Li condusse a una grande roccia, che dalla pianura si levava verso il cielo. Lì raccontò loro quanto era accaduto: subito dopo l’atterraggio Alalu aveva iniziato a urlare per il dolore insopportabile. Sputava le interiora dalla bocca; in agonia scrutava oltre la parete! Così iniziò a raccontare loro Anzu. Li condusse a una grande roccia, che si stagliava contro il cielo come una montagna che si leva dalla pianura. Nella grande roccia trovai una grotta, ivi il cadavere di Alalu vi nascosi. Ne sbarrai l’ingresso con delle pietre; così narrava loro Anzu. Lo seguirono fino alla roccia, rimossero le pietre, entrarono nella grotta. All’interno trovarono i resti di Alalu. Colui che un tempo aveva regnato su Nibiru, era ora ridotto a un mucchio di ossa! Per la prima volta nei nostri annali, un re non è morto su Nibiru, su Nibiru non è stato sepolto! Così disse Ninmah. Lasciamolo riposare in pace per l’eternità! Così disse. Poi sbarrarono di nuovo l’ingresso della caverna con delle pietre! Sulla grande montagna rocciosa scolpirono con i raggi l’immagine di Alalu. Lo ritrassero con un Elmetto d’Aquila, il volto scoperto! Così Ninmah, la Signora Sublime, dichiarò in nome di Anu, suo padre. Per quanto riguarda te, Anzu, Anu il re manterrà quanto ti ha promesso! Venti eroi resteranno per sempre con te, per cominciare a costruire la Stazione di Passaggio. Navicelle spaziali dalla Terra porteranno qui il metallo prezioso. Da qui Carri Celesti trasporteranno poi l’oro fino a Nibiru. Centinaia di eroi costruiranno la loro dimora su Lahmu. Tu, Anzu, ne sarai il comandante! Così si rivolse la Grande Signora ad Anzu, in nome di suo padre Anu. Ti devo la vita, Grande Signora! Così esclamò Anzu. La mia gratitudine per Anu non avrà limiti! Il carro partì dal pianeta Lahmu; il suo viaggio proseguì verso la Terra.
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Quindi se diamo credito alla traduzione di Sitchin di queste tavolette sumere (traduzione che altri assirologi potranno benissimo confermare o confutare), dobbiamo dedurre che la faccia di Cydonia sia stata effettivamente una collina intagliata coi raggi laser dagli Annunaki in onore di Alalu, re di Nibiru precedente ad Anu. Inotre nella collina di Cydonia ci dovrebbe essere una grotta contenente i resti di Alalu. Infine ci dovrebbero essere lì vicino i resti di una colonia aliena, una stazione di passaggio per i convogli di astronavi-trasporto Terra-Nibiru.
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* Il 23 gennaio 2008 la NASA ha pubblicato alcune foto eseguite dal robot Spirit nel novembre del 2007. Sulla sinistra della foto alcuni blogger credono di individuare una figura di forma umanoide. La NASA ha reso noto che l'"alieno" immaginato è in realtà un sasso alto 5 cm scolpito dal vento. Si tratta insomma di pareidolia.
* Il 23 gennaio 2008 la NASA ha pubblicato alcune foto eseguite dal robot Spirit nel novembre del 2007. Sulla sinistra della foto alcuni blogger credono di individuare una figura di forma umanoide. La NASA ha reso noto che l'"alieno" immaginato è in realtà un sasso alto 5 cm scolpito dal vento. Si tratta insomma di pareidolia.
[[Immagine:800px-Ares Vallis.jpg|thumb|750px|center|Ares Vallis, una delle zone più rocciose di Marte. In lontananza sono visibili i Twin Peaks.]]
[[Immagine:800px-Ares Vallis.jpg|thumb|750px|center|Ares Vallis, una delle zone più rocciose di Marte. In lontananza sono visibili i Twin Peaks.]]

Versione delle 08:29, 25 nov 2008

Marte

Marte è il quarto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole. Alcuni suoi parametri orbitali, quali l'inclinazione dell'asse di rotazione e la durata del giorno, lo rendono abbastanza simile alla Terra; a differenza di quest'ultima, tuttavia, Marte presenta un'atmosfera molto rarefatta, temperature medie superficiali più basse (comprese tra -140° e 20° C) e dimensioni assai ridotte (il suo diametro è solo la metà di quello terrestre). Come gli altri pianeti del sistema solare (fatta eccezione per la Terra), Marte prende il nome dall'omonima divinità della mitologia romana. Il simbolo astronomico del pianeta è la rappresentazione stilizzata dello scudo e della lancia del dio.

Indice

Cenni storici

La rotazione di Marte

Marte è, dopo Venere, il pianeta più facilmente individuabile dalla Terra, per via della grande luminosità relativa e del caratteristico colore rosso. Per questo motivo già le popolazioni antiche lo associavano all'immagine di Ares/Marte, dio del fuoco e della guerra.
Fu solo sul finire del XVIII, tuttavia, che attente osservazioni consentirono la scoperta dei due satelliti naturali, Phobos e Deimos, probabilmente asteroidi catturati dalla gravità del pianeta. L'esistenza di tali satelliti era già stata postulata da tempo, tanto che oltre un secolo e mezzo prima Jonathan Swift ne citava alcuni dati orbitali approssimativi ne I viaggi di Gulliver. Nello stesso periodo un'errata traduzione dei lavori di Giovanni Virginio Schiaparelli, astronomo italiano, portò il mondo scientifico a credere che su Marte vi fossero canali irrigui artificiali, mentre effettivamente lo scienziato aveva solo parlato di grandi solchi sulla superficie.

Le aspettative del grande pubblico vennero disattese quando, nel 1965, la sonda Mariner 4 raggiunse per la prima volta il pianeta, non rilevando segni di costruzioni. Il primo atterraggio di sonde automatiche avvenne undici anni dopo, con le missioni Viking I e II, ma non vennero rilevate tracce di vita o di composti organici in superficie. Dal finire dello scorso secolo Marte è stato nuovamente meta di numerose sonde, statunitensi ed europee, che hanno portato a un significativo miglioramento delle nostre conoscenze sul pianeta. La strada è forse spianata per il primo sbarco umano nei prossimi decenni.

Osservazione da Terra

Marte è un pianeta difficile da osservare, poiché a causa del periodo orbitale il pianeta risulta in opposizione (e quindi facilmente osservabile) solo ogni due anni circa. Mentre a causa dell'eccentricità orbitale la sua distanza relativa varia ad ogni opposizione determinando piccole e grandi opposizioni, con un diametro apparente da 13,5 a 25 secondi d'arco.

Parametri orbitali

Confronto delle dimensioni dei quattro pianeti terrestri: da sinistra, Mercurio, Venere, Terra e Marte.

Marte orbita attorno al Sole ad una distanza media di circa 228 milioni di km (1,52 unità astronomiche); a causa della discreta eccentricità della sua orbita, pari a 0,09336, la sua distanza dalla Terra all'opposizione può oscillare fra circa 100 e circa 56 milioni di km.

Il periodo di rivoluzione del pianeta è pari a 686,979 giorni terrestri; il piano dell'orbita si discosta di circa 1,85° da quello dell'eclittica.

Marte ha una massa pari ad appena l'11% di quella terrestre; il suo raggio equatoriale misura 3392,8 km.

Atmosfera

L'atmosfera marziana si compone principalmente di biossido di carbonio (95%), azoto (2,7%), argon (1,6%), vapore acqueo, ossigeno e ossido di carbonio. La pressione atmosferica media è di 7 millibar. Sono presenti perturbazioni atmosferiche come tempeste di sabbia (che avvolgono anche l'intero pianeta e durano mesi), che danno luogo a fenomeni di erosione delle rocce.

Superficie

Polo nord marziano

La maggior parte dell'emisfero meridionale di Marte è costituita da un unico, vasto altipiano che presenta molti crateri da impatto. La struttura di Marte, va detto, presenta sia similitudini che differenze notevoli con la Terra. La superficie di Marte non pare movimentata dall'energia che caratterizza quella terrestre. In sostanza, Marte non ha una crosta suddivisa in placche, e quindi la tettonica a zolle del modello terrestre risulta inapplicabile a tale pianeta.

L'attività vulcanica è stata molto intensa, come testimonia la presenza di imponenti vulcani. Il maggiore di essi è il Monte Olimpo, che, con una base di 600 km e un'elevazione pari a circa 27 km rispetto alle pianure circostanti, è il maggior vulcano del sistema solare. Esso è molto simile ai vulcani a scudo delle isole Hawaii, originatisi dall'emissione per lunghissimi tempi di lava molto fluida. Uno dei motivi per i quali tali giganteschi edifici vulcanici sono presenti è che, per l'appunto, la crosta marziana è priva della mobilità delle placche tettoniche. Questo significa che i 'punti caldi' da cui sale in superficie il magma battono sempre le stesse zone del pianeta, senza spostamenti nel corso di milioni di anni di attività (come invece avviene sulla Terra, cosa che forma arcipelaghi come le Hawaii). La ridotta forza di gravità ha certamente agevolato la lava, che su Marte ha un peso di poco superiore che l'acqua sulla Terra. Questo ha reso possibile una più facile risalita dal sottosuolo e una più ampia e massiva diffusione sulla superficie. Un gigantesco canyon, lungo 5000 km, largo 500 km e profondo 5/6 km attraversa il pianeta all'altezza dell'equatore e prende il nome di Valles Marineris, ed è l'unica struttura vagamente simile a quelle osservate nel XIX secolo e considerate poi uno dei più grandi sbagli della moderna astronomia. La sua presenza costituisce un vero e proprio sfregio sulla superficie marziana, e data la sua enorme struttura, non è chiaro cosa possa averla prodotta: certamente non l'erosione data da agenti atmosferici o acqua. La struttura di questo canyon è tale da far sembrare minuscolo il Grand Canyon americano, che pure è, come dice il suo stesso nome, immane. L'equivalente terrestre sarebbe, dimensionalmente parlando, un canyon che partisse da Londra e arrivasse a Città del Capo, con profondità dell'ordine dei 10 km. Questo consente di capire come tale canyon abbia una considerevole importanza per la struttura di Marte, e come esso non sia classificabile con casi noti sulla Terra.

Nomenclatura

La nomenclatura della superficie marziana si basa su un impianto originario derivante dalle osservazioni storiche condotte da Schiaparelli e Lowell, i quali crearono delle mappe del pianeta in cui definirono per primi i nomi (tuttora in uso) delle principali conformazioni.

Struttura interna

Il nucleo di Marte, di ferro e solfuro di ferro, si estende probabilmente per un raggio di circa 1600-1700 km; è sormontato da un mantello più denso di quello terrestre (di circa 2.35 volte) e da una spessa crosta.

Molto probabilmente il nucleo non è liquido, ma presumibilmente allo stato viscoso; di conseguenza Marte non presenta un campo magnetico apprezzabile (massimo 5 nT, nanoTesla) né attività geologica di rilievo. Questo comporta la mancanza di difesa che la magnetosfera terrestre accorda al suolo del pianeta dall'attività di particelle cosmiche ad alta energia, ma la cosa è parzialmente mitigata dalla maggiore distanza dal Sole, che rende meno violente le conseguenze della sua attività.

Satelliti naturali

Confronto tra le dimensioni di Phobos e Deimos

Il pianeta possiede due satelliti naturali, Phobos, dal diametro di circa 27 km, e Deimos, che misura circa 10 km. Phobos è destinato, in un periodo di tempo stimato in alcuni milioni di anni, ad avvicinarsi sempre più al pianeta fino ad oltrepassare il limite di Roche e disintegrarsi per effetto delle intense forze mareali.

I nomi dei satelliti significano, in lingua greca, paura e spavento; essi impersonano gli aspetti negativi della guerra, rappresentata dal dio greco Ares, Marte.

Esplorazione di Marte

Le missioni spaziali su Marte sono state numerose, sin dagli anni sessanta quando per la prima volta mostrarono il vero aspetto del pianeta, permettendo di comprendere meglio l'origine e l'evoluzione della superficie e dell'atmosfera del pianeta.

Nonostante le numerose missioni spaziali effettuate fino ad oggi, ai notevoli successi si affiancano i molti insuccessi costituiti da perdite e da vari inconvenienti tecnici. Anche per questo motivo il pianeta conserva il suo fascino, il suo mistero e, più in generale, un'ulteriore motivazione per proseguire le ricerche. Le probabilità di trovare tracce di vita attuale su questo pianeta, così come oggi esso ci appare, sono estremamente ridotte; tuttavia, se fosse confermata la presenza di acqua in tempi remoti, aumenterebbero le probabilità di trovare tracce di vita passata.

Vita su Marte

Nel luglio 2008 la NASA annuncia che ha le prove della presenza dell'acqua su Marte. In passato erano stati osservati i segni della passata presenza di acqua: sono stati osservati canali simili ai letti dei fiumi sulla terra. È tuttora oggetto di molti dibattiti l'origine dell'acqua liquida che un tempo scorreva sul pianeta; al giorno d'oggi l'acqua, sotto forma di ghiaccio, costituisce una piccola parte delle calotte polari (il resto è formato da anidride carbonica solida) e si trova sotto il suolo del pianeta, ma in quantità ancora sconosciuta. La presenza di acqua nel polo sud di Marte è stata confermata dalla sonda europea Mars Express nel gennaio del 2004; nel 2005 il radar MARSIS, strumento italiano collocato a bordo della stessa sonda, ha individuato un deposito di ghiaccio dello spessore maggiore di un chilometro tra gli 1,5 e i 2,5 km di profondità, nei pressi della regione di Chryse Planitia.

Il 6 agosto 1996 David McKay annunciò la scoperta di un microrganismo fossile in un meteorite di provenienza marziana. Questa prima prova dell'esistenza di vita extraterrestre è stata tuttavia al centro di studi scientifici contraddittori, e ancora oggi molti studiosi sono al lavoro per confermare o smentire questa ipotesi.

Il 1 agosto 2008 la sonda Phoenix individua l'acqua sulla superficie di Marte.

Dibattiti ufologici sulla vita su Marte

Che la punizione sia la morte! Morte! Così disse Alalgar (pilota di navicella spaziale, secondo comandante di Eridu, Stazione Terra 1, n.d.r.). Morte! Così disse Abgal (pilota di navicelle spaziali, primo comandante del Luogo dell’Atterraggio, porto spaziale di Baalbeck, Libano). Morte! Così disse Nungal (pilota di navicella spaziale). La morte colpirà comunque Alalu, ciò che ha ingoiato (il fallo di Anu, re di Nibiru) ed è nelle sue interiora gli porterà la morte! Così disse Enki (figlio primogenito di Anu e fondatore di Eridu sulla Terra). Che Alalu resti in prigione sulla Terra, fino alla fine dei suoi giorni! Così disse Anzu (pilota di navicella spaziale, primo comandante della Stazione di passaggio su Marte). Le loro parole Anu in cuor suo ponderava: il suo animo era combattuto tra collera e pietà. Morirà in esilio, che questa sia la sua condanna! Così disse Anu. Con grande stupore i giudici si guardarono. Riflettevano su quanto Anu aveva appena detto. L’esilio non dovrà essere né su Nibiru, né sulla Terra! Così disse Anu. Lungo la rotta c’è il pianeta Lahmu (Marte), che di acque e di atmosfera è dotato. Enki fece una pausa. Avevo pensato a quel pianeta come a una stazione di passaggio. La forza della sua rete (attrazione gravitazionale) è minore di quella della Terra, vantaggio da valutare con saggezza. A bordo del Carro Celeste Alalu verrà portato. Quando partirò dalla Terra, compirà il viaggio con me. Compiremo circuiti (orbite) attorno al pianeta Lahmu. Da solo sarà in esilio su di un pianeta sconosciuto. In solitudine conterà i suoi giorni fino all’ultimo! Così pronunciò il giudizio Anu, le parole vennero ascoltate solennemente. All’unanimità il giudizio su Alalu fu emesso, alla presenza degli eroi (astronauti) fu pronunciato. Che Nungal sia il mio pilota fino a Nibiru, perché da lì possa pilotare i carri che trasporteranno altri eroi sulla Terra. Che Anzu si unisca al viaggio, che sia incaricato della discesa su Lahmu! Questo fu il comando di Anu. Per il giorno seguente fu approntata la partenza; tutti coloro che partivano vennero condotti al carro a bordo di imbarcazioni. Devi preparare un luogo di atterraggio sulla terraferma! Così disse Anu a Enlil. Dovresti fare progetti per utilizzare Lahmu come Stazione di Passaggio! Vi furono addii, permeati sia di gioia che di dolore. Zoppicando Anu si imbarcò sul carro, con le mani legate Alalu entrò nel carro. Poi il carro si innalzò verso i cieli e la visita reale giunse così al termine. Compirono un circuito attorno alla Luna; Anu alla sua vista rimase incantato. Viaggiarono verso Lahmu dal colore rossastro; due volte vi orbitarono intorno. Scesero poi verso il pianeta sconosciuto, notarono squarci sulla superficie e montagne alte fino a toccare il cielo. Osservarono il luogo dove una volta il carro di Enki era atterrato; si trovava accanto ad un lago. Rallentato da potere della rete di Lahmu, all’interno del carro prepararono la camera celeste. Anzu, il pilota, così inaspettatamente parlò ad Anu: Discenderò sul suolo diLahmu insieme ad Alalu. Non desidero fare ritorno sul carro a bordo della camera celeste! Resterò al fianco di Alalu sul pianeta sconosciuto; lo proteggerò fino alla sua morte. Quando morirà per il veleno che è nelle sue interiora, lo seppellirò come si conviene a un re! Per quanto mi riguarda, il mio nome diventerà così famoso: Anzu, diranno, a dispetto delle circostanze, fu compagno di un re in esilio. Ha visto cose mai vedute da altri, su di un pianeta inesplorato ha affrontato cose sconosciute! Anzu, diranno alla fine dei tempi, è caduto da eroe! C’erano lacrime negli occhi di Alalu, vi era stupore nel cuore di Anu. Che il tuo desiderio venga esaudito, disse Anu ad Anzu. Qui, ora, ti faccio una promessa. Ti giuro con la mano alzata: La prossima volta che un carro orbiterà intorno a Lahmu, la sua nave celeste discenderà da te. Se ti troverà ancora vivo, sara proclamato Signore di Lahmu. Quando verrà creata una Stazione di Passaggio su Lahmu, ne sarai il comandante! Anzu piegò il capo. Che così sia! Rispose ad Anu. Alalu ed Anzu entrarono nella camera celeste. Vennero consegnati loro gli Elmetti d’Aquila e i Vestiti da Pesce (caschi e tute spaziali); cibo e strumenti vennero loro forniti. La nave celeste lasciò così il carro orbitante, dal carro venne seguita la sua discesa. Poi sparì alla vista e il carro proseguì il suo viaggi fino a Nibiru. Per nove Shar (32.400 anni) Alalu era stato re su Nibiru, per otto Shar (28.800 anni) aveva comandato su Eridu. Nel nono Shar il suo destino fu quello di morire in esilio si Lahmu.

Nel secondo paragrafo della 4a tavoletta (pag.111) si assiste ad un viaggio spaziale da Nibiru alla Terra, che fa scalo su Marte:

Su Nibiru, venne preparato un nuovo Carro Celeste, pronto per alzarsi nei cieli. Trasportava nuovi razzi spaziali, navi spaziali e tutto quanto Enki aveva progettato. Portava un gruppo di nuovi eroi da Nibiru; fra di loro erano state scelte anche alcune femmine. Erano al comando Ninmah, la Signora Sublime; nell’arte del soccorso e delle cure mediche erano addestrate. Ninmah, la Signora Sublime, era una figlia di Anu; di Enki ed Enlil era la sorellastra, non sorella. Conosceva a fondo il soccorso e la medicina, nel curare i malanni eccelleva. Prestò molta attenzione alle lamentele che proveniva dalla Terra, una cura preparò! Nungal, il pilota, seguì la rotta dei carri che lo avavano preceduto, rotta registrata sulla Tavola dei Destini. Sano e salvo il Carro Celeste raggiunse il dio Lahmu, compì un circuito del pianeta, lentamente discese sulla sua superficie. Un gruppo di eroi seguì una luce fioca; Ninmah era con loro. Nei pressi di un lago trovarono Anzu; dal suo elmetto si irradiavano i segnali. Anzu giaceva immobile; prostrato, giaceva come morto. Ninmah ne toccò il volto, al suo cuore rivolse la sua attenzione. Dalla sua sacca estrasse l’Impulso; lo fece pulsare in direzione del cuore di Anzu. Dalla sua sacca estrasse il Lampo, verso il suo corpo diresse le emissioni dei suoi cristalli che donano la vita. Sessanta volte Ninmah diresse l’Impulso, sessanta volte diresse il Lampo. La sessantesima volta Anzu aprì gli occhi, mosse le labbra. Dolcemente gli mise in bocca il Cibo della Vita. Accadde allora il miracolo: Anzu si risvegliò dal mondo dei morti! Gli chiesero allora di Alalu; della sua morte Anzu riferì loro. Li condusse a una grande roccia, che dalla pianura si levava verso il cielo. Lì raccontò loro quanto era accaduto: subito dopo l’atterraggio Alalu aveva iniziato a urlare per il dolore insopportabile. Sputava le interiora dalla bocca; in agonia scrutava oltre la parete! Così iniziò a raccontare loro Anzu. Li condusse a una grande roccia, che si stagliava contro il cielo come una montagna che si leva dalla pianura. Nella grande roccia trovai una grotta, ivi il cadavere di Alalu vi nascosi. Ne sbarrai l’ingresso con delle pietre; così narrava loro Anzu. Lo seguirono fino alla roccia, rimossero le pietre, entrarono nella grotta. All’interno trovarono i resti di Alalu. Colui che un tempo aveva regnato su Nibiru, era ora ridotto a un mucchio di ossa! Per la prima volta nei nostri annali, un re non è morto su Nibiru, su Nibiru non è stato sepolto! Così disse Ninmah. Lasciamolo riposare in pace per l’eternità! Così disse. Poi sbarrarono di nuovo l’ingresso della caverna con delle pietre! Sulla grande montagna rocciosa scolpirono con i raggi l’immagine di Alalu. Lo ritrassero con un Elmetto d’Aquila, il volto scoperto! Così Ninmah, la Signora Sublime, dichiarò in nome di Anu, suo padre. Per quanto riguarda te, Anzu, Anu il re manterrà quanto ti ha promesso! Venti eroi resteranno per sempre con te, per cominciare a costruire la Stazione di Passaggio. Navicelle spaziali dalla Terra porteranno qui il metallo prezioso. Da qui Carri Celesti trasporteranno poi l’oro fino a Nibiru. Centinaia di eroi costruiranno la loro dimora su Lahmu. Tu, Anzu, ne sarai il comandante! Così si rivolse la Grande Signora ad Anzu, in nome di suo padre Anu. Ti devo la vita, Grande Signora! Così esclamò Anzu. La mia gratitudine per Anu non avrà limiti! Il carro partì dal pianeta Lahmu; il suo viaggio proseguì verso la Terra.

Quindi se diamo credito alla traduzione di Sitchin di queste tavolette sumere (traduzione che altri assirologi potranno benissimo confermare o confutare), dobbiamo dedurre che la faccia di Cydonia sia stata effettivamente una collina intagliata coi raggi laser dagli Annunaki in onore di Alalu, re di Nibiru precedente ad Anu. Inotre nella collina di Cydonia ci dovrebbe essere una grotta contenente i resti di Alalu. Infine ci dovrebbero essere lì vicino i resti di una colonia aliena, una stazione di passaggio per i convogli di astronavi-trasporto Terra-Nibiru.

Ares Vallis, una delle zone più rocciose di Marte. In lontananza sono visibili i Twin Peaks.

Bandiera di Marte

Bandiera di Marte della Mars Society

Nei primi anni 2000, una proposta di bandiera marziana sventolò a bordo dello Space Shuttle Discovery. Disegnata dagli ingegneri NASA e dal task force leader della Flashline Mars Arctic Research Station, Pascal Lee, e portata a bordo dall'astronauta John Mace Grunsfeld, la bandiera consisteva in tre fascie verticali (rosso, verde, e blu), che simboleggiavano la trasformazione di Marte da un pianeta arido (rosso) ad uno che possa sostenere la vita (verde), e finalmente ad un pianeta completamente terraformato con specchi d'acqua ad aria aperta sotto ad un cielo azzurro (blu). Questo design fu suggerito dalla trilogia di fantascienza Red Mars, Green Mars e Blue Mars di Kim Stanley Robinson. Furono realizzate anche altre proposte, il tricolore repubblicano fu adottato dalla Mars Society come sua bandiera ufficiale. In un commento rilasciato dopo il lancio della missione, la Society disse che la bandiera "non è mai stata onorata da un vascello della principale nazione coinvolta nei viaggi spaziali della Terra", e aggiunse che "è esemplare che sia successo quando è successo: al termine di un nuovo millennio".

Marte nella letteratura popolare

Vedi la voce Marte nella fantascienza.

Collegamenti esterni

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