Alfa Centauri

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Questa brillante stella del sud ben nota col nome di {{ST|Alfa|Cen}} (secondo la [[designazione di Bayer]]), possiede in realtà diversi nomi propri; il più diffuso è quello di ''Rigel Kentaurus''<ref>Bailey, F., "The Catalogues of Ptolemy, Ulugh Beigh, Tycho Brahe, Halley, and Hevelius," ''Memoirs of Royal Astronomical Society'', vol. XIII, London, 1843.</ref> spesso abbreviato nella forma ''Rigil Kent''<ref name=K&S>Kunitzsch P., & Smart, T., ''A Dictionary of Modern star Names: A Short Guide to 254 Star Names and Their Derivations'', Cambride, Sky Pub. Corp., 2006, p. 27</ref>, inizialmente derivante da ''Rijil Kentaurus''<ref>Hyde T., "Ulugh Beighi Tabulae Stellarum Fixarum", ''Tabulae Long. ac Lat. Stellarum Fixarum ex Observatione Ulugh Beighi'', Oxford, 1665, p. 142.</ref><ref>Hyde T., "In Ulugh Beighi Tabulae Stellarum Fixarum Commentarii", ''op. cit.'', p. 67.</ref> (''Riguel Kentaurus''<ref>da Silva Oliveira, R., [http://www.asterdomus.com.br/principal_1.htm "Crux Australis: o Cruzeiro do Sul",] Artigos: Planetario Movel Inflavel AsterDomus.</ref> in [[lingua portoghese|portoghese]]), tutte forme derivate dall'[[lingua araba|arabo]] ''Rijl Qanṯūris''<ref name=K&S/> (o ''Rijl al-Qanṯūris'',<ref>Davis Jr., G. A., [http://adsabs.harvard.edu/abs/1944PA.....52....8D "The Pronunciations, Derivations, and Meanings of a Selected List of Star Names,"]''Popular Astronomy'', Vol. LII, No. 3, Oct. 1944, p. 16.</ref> col significato di "Piede del [[Centauro]]"). Un nome alternativo, ma meno usato in italiano, è ''Toliman'', la cui etimologia deriva sempre dall'arabo, ''al-Ẕulmān'' ("le ostriche").<ref name=K&S/> Durante l'[[XIX secolo|Ottocento]] l'astrofilo Elijah H. Burritt chiamò questa stella ''Bungula'',<ref>Burritt, E. H., ''Atlas, Designed to Illustrate the Geography of the Heavens'', (New Edition), New York, F. J. Huntington and Co., 1835, pl. VII.</ref> forse unendo la lettera "β" (sebbene la lettera di questa stella sia "α") al termine [[lingua latina|latino]] ''ungula'' ("zoccolo").<ref name=K&S/> Quest'ultimo nome è raramente usato.
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Questa brillante stella del sud ben nota col nome di Alfa Centauri (secondo la [[designazione di Bayer]]), possiede in realtà diversi nomi propri; il più diffuso è quello di ''Rigel Kentaurus'' [3] spesso abbreviato nella forma ''Rigil Kent''<ref name=K&S>Kunitzsch P., & Smart, T., ''A Dictionary of Modern star Names: A Short Guide to 254 Star Names and Their Derivations'', Cambride, Sky Pub. Corp., 2006, p. 27</ref>, inizialmente derivante da ''Rijil Kentaurus''<ref>Hyde T., "Ulugh Beighi Tabulae Stellarum Fixarum", ''Tabulae Long. ac Lat. Stellarum Fixarum ex Observatione Ulugh Beighi'', Oxford, 1665, p. 142.</ref><ref>Hyde T., "In Ulugh Beighi Tabulae Stellarum Fixarum Commentarii", ''op. cit.'', p. 67.</ref> (''Riguel Kentaurus''<ref>da Silva Oliveira, R., [http://www.asterdomus.com.br/principal_1.htm "Crux Australis: o Cruzeiro do Sul",] Artigos: Planetario Movel Inflavel AsterDomus.</ref> in [[lingua portoghese|portoghese]]), tutte forme derivate dall'[[lingua araba|arabo]] ''Rijl Qanṯūris''<ref name=K&S/> (o ''Rijl al-Qanṯūris'',<ref>Davis Jr., G. A., [http://adsabs.harvard.edu/abs/1944PA.....52....8D "The Pronunciations, Derivations, and Meanings of a Selected List of Star Names,"]''Popular Astronomy'', Vol. LII, No. 3, Oct. 1944, p. 16.</ref> col significato di "Piede del [[Centauro]]"). Un nome alternativo, ma meno usato in italiano, è ''Toliman'', la cui etimologia deriva sempre dall'arabo, ''al-Ẕulmān'' ("le ostriche").<ref name=K&S/> Durante l'[[XIX secolo|Ottocento]] l'astrofilo Elijah H. Burritt chiamò questa stella ''Bungula'',<ref>Burritt, E. H., ''Atlas, Designed to Illustrate the Geography of the Heavens'', (New Edition), New York, F. J. Huntington and Co., 1835, pl. VII.</ref> forse unendo la lettera "β" (sebbene la lettera di questa stella sia "α") al termine [[lingua latina|latino]] ''ungula'' ("zoccolo").<ref name=K&S/> Quest'ultimo nome è raramente usato.
==Note==
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Versione delle 20:20, 22 set 2009

Alfa centauri nella costellazione del Centauro

Alfa Centauri (α Cen / α Centauri o α del Centauro, secondo la nomenclatura di Bayer; conosciuta anche come Rigel Kentaurus o Rigil Kent o, più raramente, come Toliman) è un sistema stellare triplo situato nella costellazione australe del Centauro. È la stella più luminosa della costellazione, nonché terza stella più brillante del cielo notturno ad occhio nudo, dopo Sirio e Canopo: infatti, sommando la magnitudine apparente delle due componenti, A (+0,01) e B (+1,34), come si osserva ad occhio nudo, il sistema appare di magnitudine −0,27 [1]. È anche il sistema stellare più vicino alla Terra, in quanto dista 4,3 anni luce dal nostro pianeta.

Il sistema di Template:ST è costituito da una coppia di stelle di sequenza principale di simile luminosità, una nana gialla e una nana arancione molto vicine fra loro, al punto che ad occhio nudo o con un piccolo binocolo sembrano essere un'unica stella. In aggiunta a queste se ne trova una terza, una nana rossa molto più distante e meno luminosa, chiamata Proxima Centauri, la quale compie un'orbita molto ampia attorno alla coppia principale [2]. Attualmente Proxima Centauri è la più vicina fra le tre stelle del sistema, ed è dunque a tutti gli effetti la stella più vicina a noi dopo il Sole.

Nella cultura umana

Questa brillante stella del sud ben nota col nome di Alfa Centauri (secondo la designazione di Bayer), possiede in realtà diversi nomi propri; il più diffuso è quello di Rigel Kentaurus [3] spesso abbreviato nella forma Rigil Kent[1], inizialmente derivante da Rijil Kentaurus[2][3] (Riguel Kentaurus[4] in portoghese), tutte forme derivate dall'arabo Rijl Qanṯūris[1] (o Rijl al-Qanṯūris,[5] col significato di "Piede del Centauro"). Un nome alternativo, ma meno usato in italiano, è Toliman, la cui etimologia deriva sempre dall'arabo, al-Ẕulmān ("le ostriche").[1] Durante l'Ottocento l'astrofilo Elijah H. Burritt chiamò questa stella Bungula,[6] forse unendo la lettera "β" (sebbene la lettera di questa stella sia "α") al termine latino ungula ("zoccolo").[1] Quest'ultimo nome è raramente usato.

Note

1^ Robert Burnham, 1978, Burnham's Celestial Handbook, pag.549, Courier Dover Publications, ISBN 048623567X

2^ Mason B.D., Wycoff, G.L. I. Hartkopf, W.I.., 2008, Washington Visual Double Star Catalog, 2006.5 (WDS), U. S.Naval Observatory, Washington D.C.


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