Sirio
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6^ Liddell Henry G., Scott Robert, 1980, Greek-English Lexicon, Abridged Edition, Oxford University Press, Oxford, ISBN 0-19-910207-4 | 6^ Liddell Henry G., Scott Robert, 1980, Greek-English Lexicon, Abridged Edition, Oxford University Press, Oxford, ISBN 0-19-910207-4 | ||
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+ | 7^ J- B. Holberg, M. A. Barstow, F. C. Bruhweiler, A. M. Cruise, A. J. Penny (1998). Sirius B: A New, More Accurate View . The Astrophysical Journal 497: 935–942. DOI:10.1086/305489. | ||
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Versione delle 15:06, 7 ott 2009
Sirio (α CMa / α Canis Majoris / Alfa Canis Majoris, conosciuta anche come Stella del Cane o Stella Canicola; in latino Sīrĭus) è una stella bianca della costellazione del Cane Maggiore; è la stella più brillante del cielo notturno, con una magnitudine apparente pari a -1,46 e una magnitudine assoluta di +1,40 [1]. Vista dalla Terra possiede due volte la luminosità apparente di Canopo (α Carinae), la seconda stella più brillante del cielo [2]; in una notte limpida, senza Luna e possibilmente senza i pianeti più luminosi, è pure in grado di proiettare a terra una leggerissima ombra degli oggetti [3]. Sirio può essere osservata da tutte le regioni abitate della Terra e, nell'emisfero boreale, è uno dei vertici dell'asterismo del Triangolo Invernale.
La sua brillantezza in cielo è dovuta sia alla sua luminosità intrinseca, sia alla sua vicinanza al Sole; Sirio si trova infatti ad una distanza di 8,6 anni luce, ed è perciò una delle stelle più vicine alla Terra. È una stella di sequenza principale di tipo spettrale A1 Vm [4] ed ha una massa circa 2,4 volte quella del Sole [5]. La sua luminosità assoluta è pari a 25 volte quella del nostro Sole, ma è notevolmente meno luminosa di Rigel o della stessa Canopo, che appaiono meno luminose perché più lontane [5].
Sirio è in realtà un sistema binario: infatti, attorno alla componente principale (detta per questo Sirio A) orbita una nana bianca chiamata Sirio B, che compie la propria rivoluzione attorno alla primaria ad una distanza compresa tra 8,1 e 31,5 UA, con un periodo di circa 50 anni.
Presso molte culture, la stella è stata spesso associata alla figura di un cane, ed è spesso indicata come foriera di sciagure. Presso i Greci si riteneva che il suo scintillio al suo sorgere eliaco potesse danneggiare i raccolti, portare forte siccità o persino causare e diffondere epidemie di rabbia; il suo nome deriva infatti dal greco antico Σείριος [6] (pronuncia Séirios), che significa splendente, ma anche ardente, bruciante [7]. I Romani erano invece soliti sacrificare un cane assieme ad una pecora e del vino, allo scopo di prevenire gli effetti nefasti di questa stella. I giorni in cui queste cerimonie venivano consumate, all'inizio dell'estate, erano detti Giorni del Cane, e la stella Sirio Stella Canicula:[1] fu così che il termine canicola diventò sinonimo di caldo torrido.
Note
1^ Database entry for Sirius A, SIMBAD. Accesso: 20 ottobre, 2007.
2^ Database entry for Canopus, SIMBAD, Centre de Données astronomiques de Strasbourg, 5 febbraio 2008
3^ Stelle nei dintorni, 30 settembre 2008
4^ La classe spettrale A indica che il colore della stella è bianco, mentre 1 designa le stelle ad alta temperatura superficiale; la V (numero romano che sta per "5") indica invece che la stella si trova nella sequenza principale, mentre la m indica che la stella ha un elevato contenuto di metalli.
5^ J. Liebert, P. A. Young, D. Arnett, J. B. Holberg, K. A. Williams, The Age and Progenitor Mass of Sirius B, The Astrophysical Journal, 2005, vol.630, rilascio 1, pag.L69–L72, 10.1086/462419
6^ Liddell Henry G., Scott Robert, 1980, Greek-English Lexicon, Abridged Edition, Oxford University Press, Oxford, ISBN 0-19-910207-4
7^ J- B. Holberg, M. A. Barstow, F. C. Bruhweiler, A. M. Cruise, A. J. Penny (1998). Sirius B: A New, More Accurate View . The Astrophysical Journal 497: 935–942. DOI:10.1086/305489.
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