Ptah

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Nella mitologia egizia '''Ptah''' ("creatore") (o '''Tanen''', '''Ta-tenen''', '''Tathenen''', '''Peteh''') è un dio creatore, demiurgo della città di Menphi, patrono degli artigiani e degli architetti.<br/>
Lui stesso fu ingegnere, muratore, fabbro, artista.
Lui stesso fu ingegnere, muratore, fabbro, artista.
[[Immagine:Egypt.Ptah.01.png|Ptah|right|Ptah]]
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<hiero>p:t-H-A40</hiero> ptḥ - Ptah
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Fu sposato con [[Sekhmet]] o (secondo poche fonti) [[Bast]]. Fra i suoi figli: [[Nefertem]], [[Mihos]] e [[Imhotep]].
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Nell'iconografia è raffigurato come un uomo mummificato con barba, che tiene fra le mani uno scettro composito con l’[[ankh]] (simbolo della vita), l'[[uas]] come bastone del potere, e il [[djed]] (simbolo della stabilità). Spesso ha sul capo una calotta di pelle.
Da alcune fonti viene considerato il solo creatore non creato dell’intero universo, ed è anche ritenuto, a volte, una personificazione della materia primordiale (Ta-tenen).
Da alcune fonti viene considerato il solo creatore non creato dell’intero universo, ed è anche ritenuto, a volte, una personificazione della materia primordiale (Ta-tenen).
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L’importanza del ruolo di Ptah nella mitologia egiziana è testimoniata dalla etimologia del termine "Egitto", una corruzione [[Lingua greca|greca]] della frase "Het-Ka-Ptah", o "Casa dello Spirito di Ptah".
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L’importanza del ruolo di Ptah nella mitologia egiziana è testimoniata dalla etimologia del termine "Egitto", una corruzione greca della frase "Het-Ka-Ptah", o "Casa dello Spirito di Ptah".
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==Bibliografia==
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*Mario Tosi, ''Dizionario enciclopedico delle Divinità dell'Antico Egitto'', Torino 2004 - ISBN 8873250645
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*Mario Tosi, ''Dizionario enciclopedico delle Divinità dell'Antico Egitto'', Torino 2004 - ISBN 8873250645
 
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[[Categoria:Divinità egizie]]
[[Categoria:Divinità egizie]]

Versione delle 13:51, 26 dic 2008

Nella mitologia egizia Ptah ("creatore") (o Tanen, Ta-tenen, Tathenen, Peteh) è un dio creatore, demiurgo della città di Menphi, patrono degli artigiani e degli architetti.
Lui stesso fu ingegnere, muratore, fabbro, artista.

Ptah

Api era il suo oracolo. Fu connesso con le divinità Seker e Osiride, che insieme costituirono Ptah-Seker-Osiride. Come Tanen, Ptah era conosciuto come divinità ctonia.

Fu sposato con Sekhmet o (secondo poche fonti) Bast. Fra i suoi figli: Nefertem, Mihos e Imhotep.

Nell'iconografia è raffigurato come un uomo mummificato con barba, che tiene fra le mani uno scettro composito con l’ankh (simbolo della vita), l'uas come bastone del potere, e il djed (simbolo della stabilità). Spesso ha sul capo una calotta di pelle.

Da alcune fonti viene considerato il solo creatore non creato dell’intero universo, ed è anche ritenuto, a volte, una personificazione della materia primordiale (Ta-tenen).

L’importanza del ruolo di Ptah nella mitologia egiziana è testimoniata dalla etimologia del termine "Egitto", una corruzione greca della frase "Het-Ka-Ptah", o "Casa dello Spirito di Ptah".

Curiosità

È citato come Fta nel primo atto dell'Aida di Giuseppe Verdi.

Bibliografia

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