Aztechi
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Gli Aztechi furono una delle grandi civiltà precolombiane, la più florida e viva al momento del contatto con gli ispanici. Si svilupparono nella regione mesoamericana dell'attuale Messico dal secolo XIV al XVI.
In nahuatl, il linguaggio nativo degli Aztechi, "Azteco" significa "colui che viene da Aztlán", una regione mitica nel nord del Messico. Gli Aztechi si riferivano a loro stessi come Mexica o Tenochca: l'uso del termine "aztechi" come termine generico per designare tutte le genti accomunate da tradizioni, abitudini, religione e lingua ai Mexica è stato introdotto dal geografo tedesco Alexander von Humboldt per distinzione dagli attuali messicani.
Etimologia
L'etimologia del termine Mexica rimane incerta. Alcuni ipotizzano che sia la parola Nahuatl che indica il Sole. Altri ritengono che possa derivare dal nome del loro condottiero Mexitli. Altri ancora affermano che si tratti di un tipo di pianta che cresceva nel lago Texcoco. Leon Portilla suggerisce che stia per "ombelico della luna" dal Nahuatl metztli (luna) e xictli (ombelico).
A porre fine alla civiltà dell'impero azteco furono, nel 1521 i conquistadores spagnoli guidati da Hernán Cortés (vedi Conquista dell'impero azteco).
Le vicende del popolo azteco sono narrate - oltre che nel Codice dello storico e religioso spagnolo Diego Durán, anche nell'Historia universal de las cosas de Nueva España, testo conosciuto come Codice fiorentino e l'unico ad essere stato redatto - negli anni 1570 - in lingua spagnola e in lingua nahuatl da fra' Bernardino de Sahagún. Arricchito da illustrazioni e informazioni sulla cultura azteca, è una vera e propria enciclopedia sulla storia di un popolo. È conservato nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze.
Le origini
Nella consolidata mitologia azteca, la leggenda vuole che i mexicas fossero partiti da Aztlán per giungere dopo una lunga peregrinazione nel lago Texcoco. Essa era circondata da vulcani e vi si stabilirono conquistando fermamente tutti gli altri popoli dell'America centrale.
Fu l'ultima tribù arrivata lì di sette nahuatlacas (di lingua nahuatl). Il loro dio aveva predetto che un giorno essi avrebbero visto un'aquila sopra un cactus con un serpente nel becco e in quel punto avrebbero fondato la loro città.
Così avvenne e, dopo molti anni, i mexicas gettarono le fondamenta della loro capitale, Tenochtitlàn, su un isolotto nel lago Texcoco. Oggi il lago è ormai prosciugato da anni, Tenochtitlàn è diventata Città del Messico ma l'aquila della profezia è rimasta al centro della bandiera messicana. Leggenda a parte, i mexica arrivarono realmente ultimi alla ricerca di un posto più accogliente dell'arido nord messicano. Poveri e non bene accetti da parte degli abitanti, riuscirono comunque a stabilirsi accettando ed assimilando la loro cultura, al punto che per loro il termine Toltecayotl divenne sinonimo di cultura.
Nel 1325 fondarono Tenochtitlàn e riuscirono a svilupparsi seppur sotto il dominio di Azcapotzalco, che servivano come mercenari. Assunsero così un'impronta militare che li portò a sopraffare Azcapotzalco e a sottomettere progressivamente diverse tribù, in un crescendo che vide la nascita del più grande impero che fosse mai esistito nel centroamerica.
La crescita degli Aztechi
Ci furono dodici sovrani di Tenochtitlàn:
- Il leggendario fondatore: Ténoch
- 1375: Acamapichtili
- 1395: Huitzilíhuitl
- 1417: Chimalpopoca
- 1427: Itzcóatl
- 1440: Motecuhzoma I
- 1469: Axayacatl
- 1481: Tízoc
- 1486: Auítzotl (spesso pronunciato Ahuitzotl)
- 1502: Montezuma II (o Motecuhzoma II)
- 1520: Cuitláuac (spesso pronunciato Cuitlahuac)
- 1521: Cuaùtemoc (spesso pronunciato Cuauhtemoc)
Inizialmente, i Mexica si offrivano come mercenari nelle guerre fra i Toltechi. Col tempo giunsero ad ottenere una gloria tale da ricevere matrimoni regali. I sovrani dei Mexica Acamapichtili, Huitzilíhuitl e Chimalpopoca erano, fra il 1372 e il 1427, vassalli di Tezozómoc, il signore dei Tepanechi.
Quando Tezozomoc, re di Azcapotzalco morì, suo figlio Maxtla assassinò Chimalpopoca; il cui zio e successore Itzcóatl dopo essersi alleato con l'ex-sovrano di Texcoco, Nezahualcoyotl, assediò Azcapotzalco, la capitale di Maxtla. Maxtla si arrese dopo 100 giorni e andò in esilio. Tenochtitlán, Texcoco, e Tlacopan formarono allora un'alleanza che dominò la Valle del Messico, e poi estese il suo potere oltre. Tenochtitlán divenne gradualmente la forza dominante nell'alleanza.
Motecuhzoma I, nipote di Itzcóatl, ereditò il trono nel 1440 ed espanse il regno. Suo figlio Axayacatl (1469) circondò il regno di Tlatelolco. Sua sorella era sposata con il Tlatoani di Tlatelolco, ma, come pretesto di guerra, dichiarò che ella era maltrattata. Egli continuò con la conquista di Matlazinca e delle città Tollocan, Ocuillan e Mallinalco. Fu sconfitto dai tarascos a Tzintzuntzan (la prima grande sconfitta che gli Aztechi dovettero subire), ma si riprese e prese il controllo della regione di Huasteca, conquistando i Mixtechi e gli Zapotechi.
Nel 1481 Tízoc, il figlio di Axayacatl, regnò per breve tempo prima di essere rimpiazzato dal fratello più giovane Ahuitzol che riorganizzò l'esercito. L'impero raggiunse il suo apice durante il suo regno. Il suo successore fu Motecuhzoma II (meglio conosciuto come Montezuma II), che era imperatore quando arrivarono gli Spagnoli nel 1519.