Ufologia scientifica
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Per '''ufologia scientifica''' si intende quel settore dell'[[ufologia]] che sottopone osservazioni e teorie ufologiche al vaglio del [http://it.wikipedia.org/wiki/metodo_scientifico metodo scientifico] e che una volta dichiarato il fenomeno osservato come inspiegabile dalle conoscenze scientifiche attuali, non si azzarda a dichiarare ipotesi sulla sua natura (positiva o negativa riguardo all'identificazione come velivolo alieno), se non a dargli una generica etichetta come "fenomeno inspiegabile". | Per '''ufologia scientifica''' si intende quel settore dell'[[ufologia]] che sottopone osservazioni e teorie ufologiche al vaglio del [http://it.wikipedia.org/wiki/metodo_scientifico metodo scientifico] e che una volta dichiarato il fenomeno osservato come inspiegabile dalle conoscenze scientifiche attuali, non si azzarda a dichiarare ipotesi sulla sua natura (positiva o negativa riguardo all'identificazione come velivolo alieno), se non a dargli una generica etichetta come "fenomeno inspiegabile". | ||
Versione delle 09:45, 6 gen 2011
Per ufologia scientifica si intende quel settore dell'ufologia che sottopone osservazioni e teorie ufologiche al vaglio del metodo scientifico e che una volta dichiarato il fenomeno osservato come inspiegabile dalle conoscenze scientifiche attuali, non si azzarda a dichiarare ipotesi sulla sua natura (positiva o negativa riguardo all'identificazione come velivolo alieno), se non a dargli una generica etichetta come "fenomeno inspiegabile".
La dichiarazione di gnosticismo rispetto al fenomeno UFO (non conosco, non si spiega, non corrisponde ai parametri noti, non esplorabile con i mezzi a disposizione, se non teoricamente) e a qualsiasi altro dato fenomeno ignoto, inconsueto, misconosciuto o inspiegabile (anche religioso) è la posizione più equilibrata, dal momento che per poter escludere l'esistenza di apparecchi o sonde aliene nel sistema solare bisognerebbe esplorare capillarmente ogni pianeta e satellite dello stesso sistema.
Via via che si estende l'indagine al resto della galassia Via Lattea e al resto dell'Universo, la possibilità di escludere l'esistenza di vita aliena diventa probabilisticamente più difficile. Allo stesso tempo, più è distante l'ipotetica civiltà extraterrestre, più si suppone sia improbabile o tecnicamente impossibile il contatto o addirittura il semplice rilevamento. In una distante galassia popolata da alieni dotati di avanzatissime e massicce tecniche di terraforming potrebbe rilevarsi un abnorme aumento di certi gas (ad esempio ossigeno), oppure l'aumento dell'emissione di energia termica rispetto alla luce visibile (in caso di costruzione di molti sistemi di anello planetario o sfera di Dyson), che potrebbero un giorno essere identificati in modo inequivocabile dagli osservatori sul pianeta Terra (o sulla Luna, più adeguata alla ricerca di sorgenti nell'infrarosso), grazie a conoscenze più avanzate della statistica delle stelle e dei gas galattici, del mezzo interstellare, a modelli computazionali più avanzati e a dispositivi di osservazione molto più potenti.
Indice |
Vita nella Galassia
La possibilità di rilevare vita intelligente nella nostra galassia tramite radiotelescopio è stata valutata dall'astronomo Frank Drake con la sua famosa Equazione di Drake. Attualmente quest'equazione viene definita troppo ottimistica, perché non prende in considerazione alcuni fattori che sono letali per la vita, come l'esposizione alle violente radiazioni del nucleo galattico; la natura non binaria del sistema stellare (che porta ad orbite instabili, incompatibili con la vita o che possono addirittura scagliare il pianeta contro una stella o lo spazio); la necessità di un pianeta delle giuste dimensioni (come Giove) che faccia da "spazzino" degli asteroidi e comete, ma senza essere eccessivo in questo suo ruolo, cosa che impedirebbe all'eventuale pianeta interno di ricevere la giusta dose di acqua necessaria per mari e oceani; la lontananza da buchi neri e stelle di neutroni che irradierebbero mortalmente la superficie dei pianeti nei sistemi stellari vicini; altri meccanismi letali ancora non ben conosciuti. In base all'applicazione di alcune modifiche all'equazione di Drake la possibilità di trovare una "civiltà nativa" (simile alla Terra, che dunque non si sia espansa su altri sistemi e pianeti) e che si avvalga della radioastronomia va da zero a 100 per una galassia come la Via Lattea (100 miliardi di stelle).
Attualmente si svolge il progetto di ricerca SETI, avviato inizialmente dalla NASA, temporaneamente sospeso e che continua come Project Phoenix e in futuro come Project Argus, grazie all'apporto di privati (come dirigenti della Apple). Nonostante questo il numero di stelle esplorate è scarso e la ricerca è avvenuta principalmente nella banda radio dell'idrogeno.
Mikio Kaku, uno tra i principali astronomi della NASA, ha ribadito in varie interviste e programmi televisivi (SKY, Discovery Channel, History Channel, etc.), che in caso di rilevamento radioastronomico di una civiltà extraterrestre il fatto non sarebbe stato reso pubblico rapidamente, ma che ci sarebbero voluti anni se non decenni. Uno dei passi che precederebbe l'annuncio sarebbe la creazione di un'apposita commissione delle Nazioni Unite (come in effetti è avvenuto nel 2010).
Viaggio interstellare
Uno degli argomenti portati da astronomi come Margherita Hack e da altri scettici, per ridicolizzare la presenza di esseri extraterrestri, è il fatto che le distanze interstellari siano quantificabili mediamente in anni luce (4 anni luce per raggiungere alfa centauri e 10 anni luce per raggiungere la stella Sirio). Un'altro dei dati a sfavore del semplice raggiungimento della velocità della luce sono i vari fenomeni relativistici sfavorevoli (l'aumento della lunghezza del corpo che viaggia a velocità prossime alla luce e la moltiplicazione per tre volte della massa all'approssimarsi al 90% della velocità della luce, fatto previsto dalla Teoria di Einstein che è stato osservato nella vita reale negli acceleratori di particelle, dove si nota che le particelle necessitano di molta più energia avvicinandosi alla velocità della luce "C".
Nonostante questo, enti imprenditorial-scientifici, hanno progettato astronavi come la Mini-Mag Orion, che dovrebbero raggiungere il 3-10% della velocità della luce, e che potrebbe raggiungere Alfa centauri in 12-40 anni, Sirio in 100-300 anni e Tau Ceti in 200-600 anni.
Al lungo tempo di viaggio si potrebbe rimediare con l'ibernazione, riducendo ad 1/10 il consumo di energia e di ossigeno degli organismi. Abbassando a circa 7° centigradi le reazioni chimiche del corpo umano rallentano 10 volte (dunque ogni 10 anni di viaggio darebbero l'invecchiamento di uno), e non si formerebbe ghiaccio nell'organismo. Negli esseri umani si pratica un forte abbassamento della temperatura (fino a 25° C) nella circolazione extracorporea nel corso dei trapianti e interventi cardiaci. Alcuni pesci artici sono in grado di sopportare temperature corporee di pochi gradi sopra lo zero. Una serie di interventi di ingegnerizzazione genetica proposti dalla SOCOM, riguardanti alcune proteine fondamentali (come le ATPasi sodio/potassio dipendenti; proteine antigelo e anti-coagulanti, alcuni anticorpi adatti al gelo e altre modifiche) potrebbero permettere di ottenere esseri umani capaci di adattarsi perfettamente a due condizioni, una a 37° e l'altra l'ibernazione a 3-10° centigradi. Potrebbero aggiungersi geni per la più adeguata protezione e riparazione dei danni del DNA causati dalle radiazioni e da altri danni ossidativi, si possono modificare le catene di lipidi di membrana cellulare, rendendole più ricchi di grassi poli-insaturi, ecc.
Un'altra alternativa sarebbe l'astronave generazionale (che però implica problemi di enorme massa e di sociologia interna alla collettività in viaggio).
I singoli viaggi interstellari eseguiti in questo modo sarebbero molto costosi (decine di volte lo sbarco sulla Luna), lunghi e pericolosi (mortalità dal 1 al 99,9% dei viaggiatori), ma comunque consentirebbero la diffusione di una civiltà per un intera galassia in 10-100 milioni di anni.
Viaggio interstellare-dimensionale
Nella precedente parte della trattazione non abbiamo considerato alcuni presupposti che sono irrinunciabili per la fisica moderna. Queste sono il meccanismo che permette la curvatura dello spazio-tempo da parte della gravità (curvatura prevista dalla teoria della relatività e dimostrata grazie all'osservazione delle stelle con telescopi puntati sul bordo del Sole durante le eclissi totali provocate dalla Luna). Nella teoria della relatività di Einstein, il raggiungimento di velocità superiori al 90% di "C" porta ad un drastico rallentamento dello scorrere del tempo, fino all'arresto totale dello scorrere del tempo quando si raggiunge "C". Questa teoria è stata dimostrata innumerevoli volte dal lievissimo rallentamento uniforme subito da tutti gli orologi atomici a bordo dei satelliti GPS.
L'altra è un ipotesi di come si "trasmetta la gravità" e altri fenomeni (dal momento che non esiste l'etere cosmico), fatto spiegato in parte dalla teoria delle stringhe (che nelle versioni che matematicamente funzionano meglio prevede ben 10-11 dimensioni, alcuni microscopiche o arrotolate alla sub-microsopica "distanza di Plank").
Queste teorie potrebbero permettere il viaggio interstellare attraverso i "Wormhole" che sarebbero praticamente i piccoli fori della trama dello spazio-tempo, di dimensioni sub-microscopiche, ma allargabili in qualche modo sconosciuto (forse servendosi dell'altissima densità di materia propria dei buchi neri o qualche altro meccanismo sconosciuto). Su questa parte della ricerca scientifica anche gli aspetti teorici sono per la maggior parte sconosciuti o fortemente dibattuti, e attualmente vengono esplorati matematicamente e logicamente dalle più brillanti menti fisico-matematiche di tutto il mondo.
Uno dei principali studiosi di questi aspetti dello spazio-tempo è il premio nobel Stephen Hawking. Hawking cercava nelle varie teorie degli aspetti che rendessero impossibile il viaggio nel tempo (e praticamente anche nello spazio-tempo). Non ne ha trovato nessuno per i wormhole, a parte un enorme accumulo di radiazioni all'interno di essi, assumendo in partenza determinati presupposti matematici.
Ufologia scientifica
Strettamente parlando, la sigla UFO si riferisce a "unidentified flying object", e dunque questa sigla dovrebbe essere applicata soltanto a aeromobili del tutto inconsueti non identificati.
Astronomia: pianeti e stelle
Il pianeta che più spesso trae in inganno le persone che si improvvisano ufologi è Venere, che si osserva prima di tutte le altre stelle, come una luce fissa sull'eclittica, relativamente vicina alla posizione previamente occupata dal Sole, che dopo il tramonto discende lentamente sulla Terra, e prima dell'alba spesso sembra salire lentamente in cielo, precedendo il Sole (Venere la stella del mattino).
Quando si avvistano luci in lontananza che possono essere pianeti o stelle, bisogna annotare il luogo esatto, l'ora esatta (e forse anche la direzione dei punti cardinali). Confrontando le posizioni del Sole e di altri astri con le schermate astronomiche fornite da programmi come Stellarium, che sono in grado di simulare anche fenomeni come la degradazione atmosferica, lo "sfarfallio" delle stelle, il terreno, ecc. Il passo successivo dovrà essere investigare la presenza e la direzione delle aerovie commerciali e dell'orientamento dell'osservatore rispetto ad esse.
Aeromobili
Una delle caratteristiche degli aeromobili odierni è loro aspetto metallico-argenteo, che li rende capaci di riflettere la luce, rilevabile a molte decine di kilometri di distanza dagli osservatori a terra. Durante l'alba e il tramonto gli aerei di linea riflettono la luce arancione e rossastra del sole al tramonto. Inquadrati da telescopi, si vedono come delle sfere o dei dischi di luce arancione, che in base alla prospettiva possono sembrare in ascesa verticale o con angoli di atterraggio o decollo molto bruschi. Quando l'aereo si avvicina all'osservatore, in giornate senza foschia si cominciano a notare ali, carrello e motori. Uno dei metodi di identificazione più efficaci è quello di rivedere i filmati ad alta velocità, in questo modo si nota come queste luci distanti seguano delle rotte costanti (aerovie) e dei percorsi di avvicinamento agli aeroporti.
Aeromobili militari segreti
Uno dei punti di forza dell'ufologia scientifica è la dimostrazione storica dell'esistenza di numerosi aeromobili militari segreti, dall'aspetto e dalle prestazioni totalmente inconsueti, che sono stati rivelati e parzialmente spiegati (come funzionamento, prestazioni, ecc.) ai mezzi d'informazione e dunque al pubblico soltanto dopo 10-20 anni dai loro primi test.
1947: i nove UFO di Kenneth Arnold
Il primo e più famoso caso di avvistamento UFO della storia è quello di Kenneth Arnold, che nei pressi del Mount Rainier (stato di Washington) avvistò ben nove UFO di colore argenteo, che non rispondevano alle sue chiamate, con una forma "a metà tra il disco e il boomerang"... il pilota, preso dal terrore (anche per la mancata collisione), si sganciò dalla formazione di oggetti volanti non identificati, senza averne constatato accuratamente la natura.
Negli anni 90 del XX secolo viene rivelato alla stampa che a quei tempi la Boeing (con una importante fabbrica nello Stato di Washington), sperimentava i bombardieri tuttala-volante, con grandi ali capaci di fornire un'enorme portanza a bassa velocità e un'autonomia sufficiente a raggiungere la Germania Nazista partendo da Terranova, Groenlandia o Islanda. Questi aeromobili sono stati oggetto di stretto segreto militare (anche durante la Guerra Fredda) e regna il segreto su molte delle loro caratteristiche tecniche (in parte ipotetiche), che apparentemente non quadrano con il loro esorbitante costo. Ovviamente non potevano aprire il contatto radio con aerei ignoti presenti nei paraggi (forse Arnold non venne neppure avvistato da essi). Gli aerei tuttala in sperimentazione sul campo della Boeing erano esattamente nove.
Fonte /i dell'Articolo
Bibliografia
- Greene Brian, L'universo elegante ISBN 0-375-70811-1
Televisione e audiovisivi
- Alcune puntate della serie ufologica di History Channel
- Libro: NICK POPE - The man who left the MOD (NICK POPE - L'uomo che abbandonò il MOD). [1]
- Intervista concessa da Nick Pope a Fox News Channel [2]