Tavolette dei Destini
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== Bibliografia == | == Bibliografia == | ||
* L. Cagni, ''La religione della Mesopotamia'', in "''Storia delle religioni. Le religioni antiche''", Laterza, Roma-Bari 1997, ISBN 9788842052050 | * L. Cagni, ''La religione della Mesopotamia'', in "''Storia delle religioni. Le religioni antiche''", Laterza, Roma-Bari 1997, ISBN 9788842052050 | ||
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Versione attuale delle 12:49, 26 mag 2011
Le Tavolette dei Destini o Tavole dei Destini erano dei testi contenenti il destino degli dèi e dell'umanità, secondo la mitologia mesopotamica, che il possessore era in grado di modificare a proprio piacimento. In età sargonide diverranno una divinità a sè stante. A differenza dei Me, gli dèi non sono coinvolti direttamente nella redazione dei testi fatali.
L'Enūma Eliš vuole che il primo possessore fosse stata Tiāmat, che le abbia cedute a Kingu in qualità di capo della sua armata, ed infine Marduk le abbia ottenute dopo averlo sconfitto. Un'altra tradizione afferma che il possessore delle tavolette fosse il dio Enlil e che un giorno il malvagio mostro Anzû le abbia rubate; in seguito tuttavia verranno riottenute da Enlil.
Le teorie di Zecharia Sitchin
Secondo Zecharia Sitchin le Tavole dei Destini erano strumenti utilizzati nel Centro di Controllo Missione per seguire e controllare orbite e traiettorie dei pianeti (soprattutto Marte e Nibiru); in seguito designarono la registrazione di decisioni inalterabili.
Bibliografia
- L. Cagni, La religione della Mesopotamia, in "Storia delle religioni. Le religioni antiche", Laterza, Roma-Bari 1997, ISBN 9788842052050