Geb

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Nella [[mitologia egizia]], '''Geb''' (da pronunciarsi con [[occlusiva velare sonora|g dura]]: /{{IPA|'geb}}/) o '''Seb''' era il dio della [[terra]], in contrasto con la maggior parte delle altre [[mitologia|mitologie]], per le quali è una personificazione femminile. Nell'[[Enneade]] di [[Heliopolis]] è figlio di [[Tefnut]], l'umidità, e [[Shu]], l'aria, e marito di [[Nut (mitologia)|Nut]], il cielo, dalla quale ebbe quattro figli – [[Osiride]], [[Iside]], [[Seth]] e [[Nefti]].   
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Nella [[mitologia egizia]], '''Geb''' (da pronunciarsi con g dura) o '''Seb''' era il dio della terra, in contrasto con la maggior parte delle altre mitologie, per le quali è una personificazione femminile. Nell'[[Enneade]] di [[Eliopolis]] è figlio di [[Tefnut]], l'umidità, e [[Shu]], l'aria, e marito di [[Nut]], il cielo, dalla quale ebbe quattro figli – [[Osiride]], [[Iside]], [[Seth]] e [[Nefti]].   
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Nell'iconografia legata alla cosmologia eliopolitana Geb è solitamente raffigurato disteso a terra, sormontato da Shu, che sostiene Nut inarcata su di lui.
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Con il passare del tempo, il suo nome venne associato sempre più spesso alla terra abitabile dell'[[Egitto]], e quindi alla [[vegetazione]] ed alla fertilità. In tal modo, l'oca divenne un simbolo di prosperità, tanto che la successione di un nuovo [[faraone]] veniva annunciata da quattro oche selvatiche, lasciate libere, come benedizione di un regno lungo e prospero.
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In altre immagini è un uomo barbuto, con un'oca sulla testa, che simboleggia il [[geroglifici|geroglifico]] del suo nome. A volte veniva chiamato il ''grande starnazzatore''.
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Con il passare del tempo, il suo nome venne associato sempre più spesso alla terra abitabile dell'Egitto, e quindi alla vegetazione ed alla fertilità. In tal modo, l'oca divenne un simbolo di prosperità, tanto che la successione di un nuovo faraone veniva annunciata da quattro oche selvatiche, lasciate libere, come benedizione di un regno lungo e prospero.
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In associazione con l’elemento vegetale, viene raffigurato a volte con piante e frutti sul corpo e con la pelle verde o nera, il colore della terra fertile del [[Nilo]].
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In associazione con l’elemento vegetale, viene raffigurato a volte con piante e frutti sul corpo e con la pelle verde o nera, il colore della terra fertile del Nilo.
Geb governò il mondo antico, ricco e fecondo, fin quando si stancò di regnare, e il suo posto venne preso dai suoi figli litigiosi [[Osiride]] e [[Seth]].
Geb governò il mondo antico, ricco e fecondo, fin quando si stancò di regnare, e il suo posto venne preso dai suoi figli litigiosi [[Osiride]] e [[Seth]].
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Geb venne associato anche al mondo degli inferi, in quanto si credeva che intrappolasse le anime per impedire loro di ascendere al cielo. Secondo una tradizione minore avrebbe avuto da [[Renenutet]], dea del raccolto, il figlio [[Nehebkau]], divinità legata all’oltretomba.
Geb venne associato anche al mondo degli inferi, in quanto si credeva che intrappolasse le anime per impedire loro di ascendere al cielo. Secondo una tradizione minore avrebbe avuto da [[Renenutet]], dea del raccolto, il figlio [[Nehebkau]], divinità legata all’oltretomba.
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In età ellenistica venne identificato con il dio greco Crono.
==Bibliografia==
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Versione attuale delle 10:08, 16 set 2013

Nella mitologia egizia, Geb (da pronunciarsi con g dura) o Seb era il dio della terra, in contrasto con la maggior parte delle altre mitologie, per le quali è una personificazione femminile. Nell'Enneade di Eliopolis è figlio di Tefnut, l'umidità, e Shu, l'aria, e marito di Nut, il cielo, dalla quale ebbe quattro figli – Osiride, Iside, Seth e Nefti.

Geb1.jpg

Geb in scrittura geroglifica

La dea del cielo Nat e Geb.
Shu separa Geb e Nut

Nell'iconografia legata alla cosmologia eliopolitana Geb è solitamente raffigurato disteso a terra, sormontato da Shu, che sostiene Nut inarcata su di lui. In altre immagini è un uomo barbuto, con un'oca sulla testa, che simboleggia il geroglifico del suo nome. A volte veniva chiamato il grande starnazzatore. Con il passare del tempo, il suo nome venne associato sempre più spesso alla terra abitabile dell'Egitto, e quindi alla vegetazione ed alla fertilità. In tal modo, l'oca divenne un simbolo di prosperità, tanto che la successione di un nuovo faraone veniva annunciata da quattro oche selvatiche, lasciate libere, come benedizione di un regno lungo e prospero. In associazione con l’elemento vegetale, viene raffigurato a volte con piante e frutti sul corpo e con la pelle verde o nera, il colore della terra fertile del Nilo.

Geb governò il mondo antico, ricco e fecondo, fin quando si stancò di regnare, e il suo posto venne preso dai suoi figli litigiosi Osiride e Seth.

Geb venne associato anche al mondo degli inferi, in quanto si credeva che intrappolasse le anime per impedire loro di ascendere al cielo. Secondo una tradizione minore avrebbe avuto da Renenutet, dea del raccolto, il figlio Nehebkau, divinità legata all’oltretomba.

In età ellenistica venne identificato con il dio greco Crono.

Bibliografia

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