La cosa (film 1982)

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<small>Dottor Blair</small>
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'''''La cosa''''' è un film  del [[1982]] diretto da [[John Carpenter]]. Tratto da un racconto di [[John W. Campbell]], il film si avvale delle musiche di [[Ennio Morricone]].
'''''La cosa''''' è un film  del [[1982]] diretto da [[John Carpenter]]. Tratto da un racconto di [[John W. Campbell]], il film si avvale delle musiche di [[Ennio Morricone]].
Il regista lo considera come il primo episodio della [[Trilogia dell'Apocalisse]], composta da ''[[Il signore del male]]'' e ''[[Il seme della follia]]'' rispettivamente del [[1987]] e del [[1995]].
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''La cosa'' è basato sul racconto breve ''Who goes there?'' (''Chi va là?'') di [[John W. Campbell]] da cui già [[Howard Hawks]] nel [[1951]] aveva tratto il classico della [[fantascienza]] ''[[La cosa da un altro mondo]]''. È proprio l’accostamento con questo film ad offrire gli spunti di analisi più interessanti: nell’originale assistiamo alla reazione compatta del gruppo umano contro l'[[invasione aliena|invasore alieno]]. Sconfitta la minaccia, il monito finale evoca le paure dell'epoca della [[guerra fredda]] ''Ditelo a tutti dovunque si trovino. Dovunque, scrutate il cielo'' [1][2].  
''La cosa'' è basato sul racconto breve ''Who goes there?'' (''Chi va là?'') di [[John W. Campbell]] da cui già [[Howard Hawks]] nel [[1951]] aveva tratto il classico della [[fantascienza]] ''[[La cosa da un altro mondo]]''. È proprio l’accostamento con questo film ad offrire gli spunti di analisi più interessanti: nell’originale assistiamo alla reazione compatta del gruppo umano contro l'[[invasione aliena|invasore alieno]]. Sconfitta la minaccia, il monito finale evoca le paure dell'epoca della [[guerra fredda]] ''Ditelo a tutti dovunque si trovino. Dovunque, scrutate il cielo'' [1][2].  
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Nel film di [[John Carpenter|Carpenter]] abbiamo il capovolgimento esatto del meccanismo del film originale, come l’ambientazione del film che passa dal Polo Nord al Polo Sud (in [[Antartide]]).  Questa volta il gruppo alle prese con la creatura si frantuma: la “cosa” in una continua metamorfosi della realtà esaspera la paranoia causata dall'impossibilità di distinguere l’umano dall'alieno, il reale dalla finzione. L’ossessione del contagio e l’isolamento si aggiungono a far saltare ogni rapporto interpersonale e crollare la fiducia negli altri. La regola diventa quella dell'uno contro l’altro.<ref>J.K. Muir, "The films of John Carpenter", McFarland,[[2000]]</ref>
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Nel film di [[John Carpenter|Carpenter]] abbiamo il capovolgimento esatto del meccanismo del film originale, come l’ambientazione del film che passa dal Polo Nord al Polo Sud (in [[Antartide]]).  Questa volta il gruppo alle prese con la creatura si frantuma: la “cosa” in una continua metamorfosi della realtà esaspera la paranoia causata dall'impossibilità di distinguere l’umano dall'alieno, il reale dalla finzione. L’ossessione del contagio e l’isolamento si aggiungono a far saltare ogni rapporto interpersonale e crollare la fiducia negli altri. La regola diventa quella dell'uno contro l’altro [3][4].
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<ref>S. Prince, "Dread, Taboo and The Thing: Toward a Social Theory of the Horror Film", Wide Angle,[[1988]]</ref>
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Peraltro il film di Carpenter è molto più aderente al libro che Campbell aveva tratto dal racconto, [pubblicato da Fanucci nel 1977 col il n° 11 della serie Orizzonti], rispettandone tempi e situazioni.
Peraltro il film di Carpenter è molto più aderente al libro che Campbell aveva tratto dal racconto, [pubblicato da Fanucci nel 1977 col il n° 11 della serie Orizzonti], rispettandone tempi e situazioni.
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Altro sicuro (ma non esplicitamente dichiarato) richiamo letterario del film è sicuramente l'opera di [[Howard Phillips Lovecraft|Lovecraft]], ed in particolar modo le spaventose creature denominate ''Grandi Antichi'' che, venuti dallo spazio, avevano dominato il mondo "''e che sarebbero tornate un giorno a regnare ove ora è l'uomo''"; la struttura corporea della creatura carpenteriana (in particolar modo nella trasformazione finale, ciclopica e a più zampe) ricalca in tutto e per tutto la descrizione che Lovecraft fa di questi mostri.
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{{citazione necessaria|Altro sicuro (ma non esplicitamente dichiarato) richiamo letterario del film è sicuramente l'opera di [[Howard Phillips Lovecraft|Lovecraft]], ed in particolar modo le spaventose creature denominate ''Grandi Antichi'' che, venuti dallo spazio, avevano dominato il mondo "''e che sarebbero tornate un giorno a regnare ove ora è l'uomo''"; la struttura corporea della creatura carpenteriana (in particolar modo nella trasformazione finale, ciclopica e a più zampe) ricalca in tutto e per tutto la descrizione che Lovecraft fa di questi mostri.}}
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Il film nelle intenzioni del regista è sulla disgregazione dell’umanità e sulla diffidenza verso il prossimo. Ma in realtà si spinge oltre, estendendo il conflitto dall’interno dei rapporti umani all’interno dei corpi: la creatura li avvolge e li invade, penetra al loro interno deformando e lacerando ossa e tessuti trasformandoli alla fine in rappresentazioni corporee grottesche e surreali [5][6].
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Il film nelle intenzioni del regista è sulla disgregazione dell’umanità e sulla diffidenza verso il prossimo. Ma in realtà si spinge oltre, estendendo il conflitto dall’interno dei rapporti umani all’interno dei corpi: la creatura li avvolge e li invade, penetra al loro interno deformando e lacerando ossa e tessuti trasformandoli alla fine in rappresentazioni corporee grottesche e surreali.<ref>S.J. Schneider, "1001 Films", Atlante,[[2006]]</ref><ref name="RT">{{Cita web | titolo=Body Horror| url=http://en.wikipedia.org/wiki/Body_horror}}</ref>
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=== La critica ===
=== La critica ===
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2^ A. Moscariello, "Fantascienza", Electa,[[2006]]
2^ A. Moscariello, "Fantascienza", Electa,[[2006]]
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[[Categoria:Cinema e TV]]
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3^ J.K. Muir, "The films of John Carpenter", McFarland,[[2000]]
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4^ S. Prince, "Dread, Taboo and The Thing: Toward a Social Theory of the Horror Film", Wide Angle,[[1988]]
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5^ S.J. Schneider, "1001 Films", Atlante,[[2006]]
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6^ [http://en.wikipedia.org/wiki/Body_horror  Body Horror]
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[[Categoria:La cosa]]

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Locandina di La cosa
« Be', da quello che vedo qui abbiamo un normale gruppo di organi interni: Polmoni, Cuore, Reni, Fegato, Intestini... sembra tutto normale »

Dottor Blair

La cosa è un film del 1982 diretto da John Carpenter. Tratto da un racconto di John W. Campbell, il film si avvale delle musiche di Ennio Morricone. Il regista lo considera come il primo episodio della Trilogia dell'Apocalisse, composta da Il signore del male e Il seme della follia rispettivamente del 1987 e del 1995.

Indice

Trama

Antartide, inverno 1982. La quiete della base scientifica statunitense U.S. Outpost #31 viene interrotta dall'arrivo di un elicottero partito da una stazione di ricerca norvegese, che sta inseguendo un husky per abbatterlo. Il cane si rifugia alla base e il cacciatore lo insegue cercando di abbatterlo, ferendo anche uno degli abitanti della base scientifica, ma viene ucciso a sua volta.

Due uomini partono in direzione del campo norvegese per capire le ragioni di quel gesto, ma lo trovano abbandonato, scoprendo i resti contorti di quella che sembra essere una figura umana completamente bruciata e numeroso materiale su quello che si scoprirà essere il ritrovamento di un'astronave aliena e della creatura che la guidava.

Intanto, l'husky rinchiuso nel canile muta in una creatura mostruosa e uccide gli altri cani, ma prima di riuscire a fuggire viene carbonizzato con un lanciafiamme. Dall'esame dei resti uno degli scienziati della base avanza l'ipotesi che si tratti di un alieno che imita alla perfezione le altre forme di vita, trasformandosi e sostituendosi a loro dopo averle uccise.

I resti ritrovati nel campo norvegese e portati in quello statunitense tornano in vita grazie al calore e aggrediscono un tecnico. La paura e la paranoia dilagano, ognuno diffida dell’altro: chiunque può essere "la cosa". Nel giro di poche ore, tutti i membri della base vengono assimilati dal mostro o uccisi, nonostante i tentativi di stanarlo. Gli unici due superstiti, per distruggere l'essere, saranno costretti a far saltare in aria la base stessa, condannandosi così alla morte per congelamento.

Commento

La cosa è basato sul racconto breve Who goes there? (Chi va là?) di John W. Campbell da cui già Howard Hawks nel 1951 aveva tratto il classico della fantascienza La cosa da un altro mondo. È proprio l’accostamento con questo film ad offrire gli spunti di analisi più interessanti: nell’originale assistiamo alla reazione compatta del gruppo umano contro l'invasore alieno. Sconfitta la minaccia, il monito finale evoca le paure dell'epoca della guerra fredda Ditelo a tutti dovunque si trovino. Dovunque, scrutate il cielo [1][2].

Nel film di Carpenter abbiamo il capovolgimento esatto del meccanismo del film originale, come l’ambientazione del film che passa dal Polo Nord al Polo Sud (in Antartide). Questa volta il gruppo alle prese con la creatura si frantuma: la “cosa” in una continua metamorfosi della realtà esaspera la paranoia causata dall'impossibilità di distinguere l’umano dall'alieno, il reale dalla finzione. L’ossessione del contagio e l’isolamento si aggiungono a far saltare ogni rapporto interpersonale e crollare la fiducia negli altri. La regola diventa quella dell'uno contro l’altro [3][4]. Peraltro il film di Carpenter è molto più aderente al libro che Campbell aveva tratto dal racconto, [pubblicato da Fanucci nel 1977 col il n° 11 della serie Orizzonti], rispettandone tempi e situazioni.

Altro sicuro (ma non esplicitamente dichiarato) richiamo letterario del film è sicuramente l'opera di Lovecraft, ed in particolar modo le spaventose creature denominate Grandi Antichi che, venuti dallo spazio, avevano dominato il mondo "e che sarebbero tornate un giorno a regnare ove ora è l'uomo"; la struttura corporea della creatura carpenteriana (in particolar modo nella trasformazione finale, ciclopica e a più zampe) ricalca in tutto e per tutto la descrizione che Lovecraft fa di questi mostri.

Il film nelle intenzioni del regista è sulla disgregazione dell’umanità e sulla diffidenza verso il prossimo. Ma in realtà si spinge oltre, estendendo il conflitto dall’interno dei rapporti umani all’interno dei corpi: la creatura li avvolge e li invade, penetra al loro interno deformando e lacerando ossa e tessuti trasformandoli alla fine in rappresentazioni corporee grottesche e surreali [5][6].

La critica

La critica statunitense bocciò in blocco il film, ritenendolo una pessima nuova versione del film di Hawks. Sotto accusa, soprattutto, la dipendenza della pellicola dagli effetti speciali di Rob Bottin. In Europa il film fu accolto meglio, ma continuò ad essere generalmente sottovalutato.

Nel corso degli anni, comunque, La cosa si è dimostrato un vero cult movie presso il pubblico del mercato home-video, e anche i critici hanno saputo analizzarne con più attenzione i tratti distintivi.

Box office e home video

Il budget, uno dei più alti messi a disposizione di John Carpenter, si stima essere stato di 10 milioni di dollari.

Gli incassi americani non raggiunsero i 14 milioni classificando il film nell’anno della sua uscita ad un non proprio lusinghiero 56° posto. Va ricordato che il 1982 fu l’anno dominato da E.T. l'extra-terrestre che con il suo incasso di 359 milioni di dollari (uno dei più alti della storia del cinema) impose a livello planetario una nuova immagine degli alieni tenera e rassicurante in netto contrasto con la creatura carpenteriana: per queste ragioni la pellicola di Spielberg venne ritenuta una della principali cause del fallimento al botteghino del film di Carpenter.

In Italia il film è uscito in DVD nel 1999 con una edizione da collezione; formato video Letterbox, traccia italiana a 2 canali, ricco di contenuti extra.

Non è stata distribuita al momento la special edition del 2004 che offre una pellicola restaurata e un formato video anamorfico oltre agli abbondanti materiali extra.

Sequel e merchandising

Nonostante l'insuccesso economico iniziale, si è parlato per anni della possibilità di un sequel, ma John Carpenter si è sempre detto non interessato.

Nel corso degli anni novanta la casa editrice statunitense Dark Horse Comics aveva pubblicato una miniserie di tre albi a fumetti che raccontano le vicende di MacReady, sopravvissuto al gelo artico ma ancora alle prese con la "cosa".

Nel 2002 è stato realizzato un videogioco, disponibile su più piattaforme, intitolato proprio "La Cosa"; il videogioco è stato concepito come una sorta di sequel del film.

Più di recente, è stata prodotta una statua in resina rappresentante la Testa-Ragno, una delle invenzioni più complesse di Rob Bottin, e la riproduzione in scala della scena dell’attacco della "cosa" nel canile.

Curiosità

Note

1^ A. Ferrari, "100 Capolavori", Mondadori,2000

2^ A. Moscariello, "Fantascienza", Electa,2006

3^ J.K. Muir, "The films of John Carpenter", McFarland,2000

4^ S. Prince, "Dread, Taboo and The Thing: Toward a Social Theory of the Horror Film", Wide Angle,1988

5^ S.J. Schneider, "1001 Films", Atlante,2006

6^ Body Horror

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