Civiltà della valle dell'Indo

Da Ufopedia.

(Differenze fra le revisioni)
(L'emergere della civiltà)
(Voci correlate)
 
(56 revisioni intermedie non mostrate.)
Riga 1: Riga 1:
-
[[Immagine:Map.jpg|thumb|250px|right|Area della civiltà della valle dell'Indo]]
+
[[Immagine:Map3.jpg|thumb|250px|right|Area della civiltà della valle dell'Indo]]
-
La '''civiltà della valle dell'Indo''' (c. [[XXXIV secolo a.C.|3300]]–[[XIV secolo a.C.|1500 a.C.]], fiorita [[XXVII secolo a.C.|2600]]–[[XX secolo a.C.|1900 a.C.]]) fu una [[civiltà]] antica, estesa geograficamente soprattutto lungo il fiume [[Indo]] nel [[subcontinente indiano]], ma anche lungo il Sarasvati, un fiume dell'India ormai prosciugato.
+
La '''civiltà della valle dell'Indo''' o '''civiltà dell'Indo''' (c. 3300–1500 a.C., fiorita 2600–1900 a.C.) fu una civiltà antica, estesa geograficamente soprattutto lungo il fiume Indo nel subcontinente indiano, ma anche lungo il [[Sarasvati (fiume)|Sarasvati]], un fiume dell'India ormai prosciugato.
-
Nel mondo anglosassone viene citata come "civiltà dell'Indo-Sarasvati", in riferimento alla civiltà descritta nei [[Veda]] e che si sarebbe sviluppata lungo i due fiumi. È anche conosciuta come "civiltà di Harappa", dal primo sito conosciuto, scoperto nel 1857, ma scavato soltanto dagli anni '20 del Novecento.
+
Nel mondo anglosassone viene citata come '''civiltà dell'Indo-Sarasvati''', in riferimento alla civiltà descritta nei Veda e che si sarebbe sviluppata lungo i due fiumi. È anche conosciuta come '''civiltà di [[Harappa]]''', dal primo sito conosciuto, scoperto nel 1857, ma scavato soltanto dagli anni '20 del Novecento.
==Presentazione==
==Presentazione==
-
[[Immagine:Md.jpg|thumb|250px|right|Area di Mohenjo-daro vista da satellite]]
+
La civiltà della valle dell'Indo si colloca tra le più antiche civiltà del mondo, insieme a quelle della Mesopotamia e dell'antico Egitto, caratterizzate dallo sviluppo dell'agricoltura, dall'urbanizzazione e dall'uso della scrittura. Lo sviluppo urbano è più precoce in Egitto e Mesopotamia, ma la civiltà dell'Indo conobbe una maggiore estensione geografica (attuale Pakistan e India occidentale).
-
La civiltà della valle dell'Indo si colloca tra le più antiche civiltà del mondo, insieme a quelle della [[Mesopotamia]] e dell'[[antico Egitto]], caratterizzate dallo sviluppo dell'agricoltura, dall'urbanizzazione e dall'uso della scrittura. Lo sviluppo urbano è più precoce in Egitto e Mesopotamia, ma la civiltà dell'Indo conobbe una maggiore estensione geografica (attuale [[Pakistan]] e [[India]] occidentale).
+
-
Dei 1052 siti finora individuati, più di 140 si collocano sulle rive di un corso d'acqua stagionale, che irrigava la principale zona di produzione agricola di questa cultura. Secondo alcune ipotesi questo sistema idrografico, un tempo permanente, potrebbe essere identificabile con il fiume [[Ghaggar-Hakra]], identificato da alcuni studiosi con il [[Sarasvatî (fiume)|Sarasvati]] del [[Rig Veda]].
+
Dei 1052 siti finora individuati, più di 140 si collocano sulle rive di un corso d'acqua stagionale, che irrigava la principale zona di produzione agricola di questa cultura. Secondo alcune ipotesi questo sistema idrografico, un tempo permanente, potrebbe essere identificabile con il fiume Ghaggar-Hakra, identificato da alcuni studiosi con il Sarasvati del [[Rig Veda]].
-
La maggior parte degli altri siti si trovano lungo la valle dell'[[Indo]] o lungo i suoi affluenti, ma la diffusione arrivò verso ovest fino alla frontiera con l'[[Iran]], a est fino a [[Delhi]], a sud fino al [[Maharashtra]] e a nord fino all'[[Himalaya]] e persino all'[[Afghanistan]] (sito di Shortugai).
+
La maggior parte degli altri siti si trovano lungo la valle dell'Indo o lungo i suoi affluenti, ma la diffusione arrivò verso ovest fino alla frontiera con l'Iran, a est fino a Delhi, a sud fino al Maharashtra e a nord fino all'Himalaya e persino all'Afghanistan (sito di Shortugai).
Le città più importanti finora conosciute sono:
Le città più importanti finora conosciute sono:
-
*[[Harappa]] (provincia del [[Punjab]] in [[Pakistan]], sul fiume [[Ravi (fiume)|Ravi]]):
+
*[[Harappa]] (provincia del Punjab in Pakistan, sul fiume Ravi):
-
*[[Mohenjo-daro]] (provincia di [[Sindh]] in Pakistan);
+
*[[Mohenjo-daro]] (provincia di Sindh in Pakistan);
-
*[[Dholavira]] (isola di [[Khadir Beit]] nello stato di [[Gujarat]] in [[India]]);
+
*[[Dholavira]] (isola di Khadir Beit nello stato di Gujarat in India);
-
*[[Lothal]] (sulla costa del golfo di [[Cambay]], ancora nello stato di Gujarat in India);
+
*[[Lothal]] (sulla costa del golfo di Cambay, ancora nello stato di Gujarat in India);
-
*[[Rakhigarhi]] (stato di [[Haryana]] in India)
+
*[[Rakhigarhi]] (stato di Haryana in India)
*[[Ganweriwala]] (provincia del Punjab in Pakistan, presso i confini con l'India);
*[[Ganweriwala]] (provincia del Punjab in Pakistan, presso i confini con l'India);
-
*[[Daimabad]] (stato di [[Maharashtra]], presso [[Bombay]], in India, ma di pertinenza discussa);
+
*[[Daimabad]] (stato di Maharashtra, presso Bombay, in India, ma di pertinenza discussa);
*[[Chanhudaro]] (provincia di Sindh, in Pakistan);
*[[Chanhudaro]] (provincia di Sindh, in Pakistan);
-
*[[Sutkagen Dor]] (provincia del [[Baluchistan]] in Pakistan, vicino alla frontiera con l'[[Iran]], è il sito più occidentale conosciuto).
+
*[[Sutkagen Dor]] (provincia del Baluchistan in Pakistan, vicino alla frontiera con l'Iran, è il sito più occidentale conosciuto).
-
La civiltà della valle dell'Indo fu dimenticata fino ai primi scavi estesi sui siti di Harappa  e di Mohenjo-Daro negli [[anni 1920]].
+
La civiltà della valle dell'Indo fu dimenticata fino ai primi scavi estesi sui siti di Harappa  e di Mohenjo-Daro negli anni 1920.
-
La sua scrittura non è ancora stata decifrata e si ignorano quindi le caratteristiche del linguaggio. Di recente è stato messo in dubbio che si tratti di una scrittura ma piuttosto di un sistema di simboli (teoria di Steve Farmer, Richard Sproat, e Michael Witzel).
+
La sua scrittura non è ancora stata decifrata e si ignorano quindi le caratteristiche del linguaggio. Di recente è stato messo in dubbio che si tratti di una scrittura ma piuttosto di un sistema di simboli (teoria di [[Steve Farmer]], [[Richard Sproat]], e [[Michael Witzel]]).
-
I testi [[sumeri]] ed accadici si riferiscono ripetutamente a un popolo con cui si ebbero attivi scambi commerciali, chiamato ''[[Meluhha]]'', che potrebbe essere identificato con la civiltà della valle dell'Indo, forse con  il nome dato dai suoi stessi abitanti. Il termine è forse riferibile al [[Lingua dravidica|dravidico]] ''Met-akam'', con il significato di "terre alte", e potrebbe inoltre aver dato origine al termine [[sanscrito]] ''Mleccha'', di origine non [[Indoeuropeo|indoeuropea]], con il significato di "barbaro, straniero".
+
I testi [[sumeri]] ed accadici si riferiscono ripetutamente a un popolo con cui si ebbero attivi scambi commerciali, chiamato ''[[Meluhha]]'', che potrebbe essere identificato con la civiltà della valle dell'Indo, forse con  il nome dato dai suoi stessi abitanti. Il termine è forse riferibile al [[Lingua dravidica|dravidico]] ''Met-akam'', con il significato di "terre alte", e potrebbe inoltre aver dato origine al termine [[sanscrito]] ''Mleccha'', di origine non indoeuropea, con il significato di "barbaro, straniero".
==I precedenti==
==I precedenti==
-
Le radici della civiltà della valle dell'Indo risalgono all'inizio della pratica dell'[[agricoltura]] e dell'[[allevamento]] nelle locali culture [[Neolitico|neolitiche]]. I nuovi modi di sostentamento appaiono nelle colline del [[Balouchistan]], ad ovest della valle dell'Indo (intorno alla metà del  [[VII millennio a.C.]]). Il sito meglio conosciuto di quest'epoca è [[Mehrgarh]], tuttora scavato da una missione francese del Museo Guimet.
+
Le radici della civiltà della valle dell'Indo risalgono all'inizio della pratica dell'agricoltura e dell'allevamento nelle locali culture [[Neolitico|neolitiche]]. I nuovi modi di sostentamento appaiono nelle colline del Balouchistan, ad ovest della valle dell'Indo (intorno alla metà del  [[VII millennio a.C.]]). Il sito meglio conosciuto di quest'epoca è [[Mehrgarh]], tuttora scavato da una missione francese del Museo Guimet.
-
Questi primi contadini coltivarono il [[Frumento|grano]] e addomesticarono ed allevarono una grande varietà di animali che ne costituirono il [[bestiame]]. Si iniziò a utilizzare la [[ceramica]] verso la metà del [[VI millennio a.C.]].  
+
Questi primi contadini coltivarono il grano e addomesticarono ed allevarono una grande varietà di animali che ne costituirono il bestiame. Si iniziò a utilizzare la ceramica verso la metà del VI millennio a.C.  
-
Intorno al [[IV millennio a.C.|4000 a.C.]], apparve nella stessa area una cultura regionale originale (''Early Harappa'' o "civiltà Harappa antica"). Reti commerciali la collegavano con altre culture regionali imparentate (nel [[golfo Arabico]], nell'Asia occidentale e centrale e nella [[penisola indiana]]) e con le fonti di materie prime, come il [[lapislazzuli]] e altre pietre utilizzate nella fabbricazione di perline per collane. Gli abitanti dei villaggi avevano anche addomesticato un gran numero di specie vegetali ([[Pisello|piselli]], [[sesamo]], [[datteri]], [[Cotone (botanica)|cotone]]) e animali, come il [[bufalo]], che restò fondamentale nella produzione agricola di tutta l'attuale Asia.
+
Intorno al 4000 a.C., apparve nella stessa area una cultura regionale originale (''Early Harappa'' o "civiltà Harappa antica"). Reti commerciali la collegavano con altre culture regionali imparentate (nel golfo Arabico, nell'Asia occidentale e centrale e nella penisola indiana) e con le fonti di materie prime, come i lapislazzuli e altre pietre utilizzate nella fabbricazione di perline per collane. Gli abitanti dei villaggi avevano anche addomesticato un gran numero di specie vegetali (piselli, sesamo, datteri, cotone) e animali, come il bufalo, che restò fondamentale nella produzione agricola di tutta l'attuale Asia.
==L'emergere della civiltà==
==L'emergere della civiltà==
-
[[Immagine:IV.JPG|thumb|right|Stampi rinvenuti nella valle dell'Indo [[British Museum]]]]
+
[[Immagine:IV.jpg|thumb|right|Stampi rinvenuti nella valle dell'Indo British Museum]]
-
Intorno al [[XXVII secolo a.C.|2600 a.C.]], alcuni villaggi della civiltà Harappa antica si svilupparono in vere e proprie città, con migliaia di abitanti, essenzialmente agricoltori, artigiani e commercianti.
+
Intorno al 2600 a.C., alcuni villaggi della civiltà Harappa antica si svilupparono in vere e proprie città, con migliaia di abitanti, essenzialmente agricoltori, artigiani e commercianti.
-
L'uso di ornamenti elaborati, di sculture e di figurine in terracotta, si diffuse e apparvero i [[Sigillo|sigilli]], la [[scrittura]], la [[ceramica]] decorata con motivi standardizzati; gli oggetti rituali, mostrano una forte spinta all'integrazione culturale, che fece quasi del tutto sparire le precedenti differenze regionali.
+
L'uso di ornamenti elaborati, di sculture e di figurine in terracotta, si diffuse e apparvero i sigilli, la scrittura, la ceramica decorata con motivi standardizzati; gli oggetti rituali, mostrano una forte spinta all'integrazione culturale, che fece quasi del tutto sparire le precedenti differenze regionali.
==Le città==
==Le città==
Riga 51: Riga 50:
La rete stradale consisteva in un reticolo di strade principali (in senso nord-sud ed est-ovest), su cui si innestavano vicoli e stradine a servizio delle abitazioni. Le città più popolate arrivarono probabilmente a 30.000 abitanti.
La rete stradale consisteva in un reticolo di strade principali (in senso nord-sud ed est-ovest), su cui si innestavano vicoli e stradine a servizio delle abitazioni. Le città più popolate arrivarono probabilmente a 30.000 abitanti.
-
Gli edifici principali erano costruiti in [[mattone|mattoni]], cotti o crudi (seccati al sole), di una forma fortemente standardizzata. Le case dovevano essere a due piani e comprendevano un vano per le [[abluzione|abluzioni]]. L'acqua veniva ricavata dai pozzi esistenti nelle abitazioni, ma nelle città maggiori esisteva una rete per lo scarico delle acque, con condotti coperti che correvano lungo le vie principali, a cui si collegavano le stanze da bagno.
+
Gli edifici principali erano costruiti in mattoni, cotti o crudi (seccati al sole), di una forma fortemente standardizzata. Le case dovevano essere a due piani e comprendevano un vano per le abluzioni. L'acqua veniva ricavata dai pozzi esistenti nelle abitazioni, ma nelle città maggiori esisteva una rete per lo scarico delle acque, con condotti coperti che correvano lungo le vie principali, a cui si collegavano le stanze da bagno.
La pianificazione urbana mostra l'esistenza di un'organizzazione centrale: esistono strutture pubbliche (i cosiddetti granai, che sono tuttavia forse interpretabili come palazzi o centri amministrativi) e, a Mohenjo-Daro, una grande vasca di mattoni è stata interpretata come bagno pubblico, forse rituale.
La pianificazione urbana mostra l'esistenza di un'organizzazione centrale: esistono strutture pubbliche (i cosiddetti granai, che sono tuttavia forse interpretabili come palazzi o centri amministrativi) e, a Mohenjo-Daro, una grande vasca di mattoni è stata interpretata come bagno pubblico, forse rituale.
-
Al contrario delle contemporanee civiltà della [[Mesopotamia]] e dell'[[Antico Egitto|Egitto]], non sembrano esistere tracce di un potere centrale di tipo regale o sacerdotale e sembrano mancare tracce di eserciti o di opere difensive: le mura presenti in alcuni casi e la sopraelevazione della cosiddetta cittadella sembrano dovuti alla necessità di proteggersi dalle alluvioni dei fiumi piuttosto che dai nemici esterni.
+
Al contrario delle contemporanee civiltà della Mesopotamia e dell'Egitto, non sembrano esistere tracce di un potere centrale di tipo regale o sacerdotale e sembrano mancare tracce di eserciti o di opere difensive: le mura presenti in alcuni casi e la sopraelevazione della cosiddetta cittadella sembrano dovuti alla necessità di proteggersi dalle alluvioni dei fiumi piuttosto che dai nemici esterni.
La maggior parte degli abitanti delle città sembra siano stati commercianti o artigiani, che vivevano insieme in zone ben definite, secondo la loro attività.  
La maggior parte degli abitanti delle città sembra siano stati commercianti o artigiani, che vivevano insieme in zone ben definite, secondo la loro attività.  
-
Sebbene alcune case siano più grandi delle altre, l'impressione che si ricava da queste città è quella di un grande [[egualitarismo]], con tutte le case che avevano accesso all'acqua e al trattamento delle acque di scarico.
+
Sebbene alcune case siano più grandi delle altre, l'impressione che si ricava da queste città è quella di un grande egualitarismo, con tutte le case che avevano accesso all'acqua e al trattamento delle acque di scarico.
==L'economia==
==L'economia==
-
L'area di diffusione della civiltà della valle dell'Indo si estende dalla regione delle miniere di [[Lapislazzulo|lapislazzuli]] nella parte settentrionale montuosa dell'odierno [[Afghanistan]] alle coste del [[Mar Arabico]] a sud, e dai pascoli delle alture del [[Baluchistan]] ad ovest ai deserti minerari del [[Cholistan]] e del [[Thar]] verso est. Il cuore del territorio era rappresentato dalle valli fluviali dell'[[Indo]] e dell'antico [[Ghaggar-Hakra (fiume)|Ghaggar-Hakra]], oggi scomparso.  
+
L'area di diffusione della civiltà della valle dell'Indo si estende dalla regione delle miniere di lapislazzuli nella parte settentrionale montuosa dell'odierno Afghanistan alle coste del Mar Arabico a sud, e dai pascoli delle alture del Baluchistan ad ovest ai deserti minerari del Cholistan e del Thar verso est. Il cuore del territorio era rappresentato dalle valli fluviali dell'Indo e dell'antico Ghaggar-Hakra, oggi scomparso.  
L'economia si basava principalmente sull'agricoltura e sull'allevamento, nonché sullo scambio di prodotti artigianali anche su grandi distanze.
L'economia si basava principalmente sull'agricoltura e sull'allevamento, nonché sullo scambio di prodotti artigianali anche su grandi distanze.
===Agricoltura===
===Agricoltura===
-
Le pianure alluvionali, irrigate dallo scioglimento delle nevi nelle montagne e da stagionali [[Monsoni|piogge monsoniche]] consentirono lo sviluppo di una prospera agricoltura, integrata dalla [[pesca (attività)|pesca]] e dalla [[caccia]] e dalle risorse delle foreste, che assicuravano la sussistenza della popolazione urbana.
+
Le pianure alluvionali, irrigate dallo scioglimento delle nevi nelle montagne e da stagionali piogge monsoniche consentirono lo sviluppo di una prospera agricoltura, integrata dalla pesca e dalla caccia e dalle risorse delle foreste, che assicuravano la sussistenza della popolazione urbana.
Poche notizie ci sono giunte circa la natura del sistema agricolo: tuttavia possono essere formulate alcune ipotesi.
Poche notizie ci sono giunte circa la natura del sistema agricolo: tuttavia possono essere formulate alcune ipotesi.
-
Il sistema agricolo doveva essere altamente produttivo, per assicurare la sussistenza di una vasta popolazione urbana non impiegata primariamente nell'agricoltura stessa. Rispetto alla cultura Harappa antica dovettero esservi delle importanti innovazioni tecnologiche, tra cui probabilmente l'uso dell'[[aratro]], ma non sembrano esservi tracce di un sistema di [[irrigazione]] e regolazione delle acque (che tuttavia potrebbe non essersi conservato a causa delle frequenti disastrose inondazioni dei fiumi).
+
Il sistema agricolo doveva essere altamente produttivo, per assicurare la sussistenza di una vasta popolazione urbana non impiegata primariamente nell'agricoltura stessa. Rispetto alla cultura Harappa antica dovettero esservi delle importanti innovazioni tecnologiche, tra cui probabilmente l'uso dell'aratro, ma non sembrano esservi tracce di un sistema di irrigazione e regolazione delle acque (che tuttavia potrebbe non essersi conservato a causa delle frequenti disastrose inondazioni dei fiumi).
-
Sembrerebbe dunque che non trovi applicazione nel caso della civiltà della valle dell'Indo l'ipotesi del "[[dispotismo idraulico]]", secondo la quale lo sviluppo di una civiltà urbana non potrebbe aversi se non per mezzo la produzione di un notevole surplus agricolo, permesso dall'introduzione di sistemi di irrigazione, e a sua volta questi inevitabilmente implichino la presenza di un potere centralizzato e dispotico, che abbia la possibilità di impiegare la forza lavoro di migliaia di persone. Come già detto manca invece nelle città ogni traccia di un potere regale. Inoltre il tradizionale sistema di coltivazione tuttora usato in Asia permette la produzione di un significativo surplus agricolo per mezzo della coltivazione del [[Riso (alimento)|riso]] a terrazze, realizzato con il lavoro di più generazioni senza implicare forme di lavoro forzato o schiavitù: modalità simili potrebbero aver permesso lo sviluppo urbano della civiltà della valle dell'Indo.
+
Sembrerebbe dunque che non trovi applicazione nel caso della civiltà della valle dell'Indo l'ipotesi del "dispotismo idraulico", secondo la quale lo sviluppo di una civiltà urbana non potrebbe aversi se non per mezzo la produzione di un notevole surplus agricolo, permesso dall'introduzione di sistemi di irrigazione, e a sua volta questi inevitabilmente implichino la presenza di un potere centralizzato e dispotico, che abbia la possibilità di impiegare la forza lavoro di migliaia di persone. Come già detto manca invece nelle città ogni traccia di un potere regale. Inoltre il tradizionale sistema di coltivazione tuttora usato in Asia permette la produzione di un significativo surplus agricolo per mezzo della coltivazione del riso a terrazze, realizzato con il lavoro di più generazioni senza implicare forme di lavoro forzato o schiavitù: modalità simili potrebbero aver permesso lo sviluppo urbano della civiltà della valle dell'Indo.
===Il commercio===
===Il commercio===
L'economia dipendeva in larga misura anche dal commercio, probabilmente facilitato da notevoli avanzamenti tecnologici nei trasporti: il carro tirato da buoi, molto simile a quello che troviamo tuttora in tutta l'Asia meridionale, e il battello fluviale, con fondo piatto, forse a vela, di nuovo abbastanza simile a quelli che navigano tuttora sull'Indo. Ci sono anche indizi di una navigazione marittima: gli archeologi hanno rinvenuto a [[Lothal]] un canale collegato al mare e un bacino artificiale d'attracco, mentre sulla costa dell'Oman, nel sito di Ra's al Junayz sono stati rinvenuti insieme a vasi harappani centinaia di bitumi con impronte di canne e di corde che testimonierebbero l'esistenza di barche calafatate nel III millennio a.C.
L'economia dipendeva in larga misura anche dal commercio, probabilmente facilitato da notevoli avanzamenti tecnologici nei trasporti: il carro tirato da buoi, molto simile a quello che troviamo tuttora in tutta l'Asia meridionale, e il battello fluviale, con fondo piatto, forse a vela, di nuovo abbastanza simile a quelli che navigano tuttora sull'Indo. Ci sono anche indizi di una navigazione marittima: gli archeologi hanno rinvenuto a [[Lothal]] un canale collegato al mare e un bacino artificiale d'attracco, mentre sulla costa dell'Oman, nel sito di Ra's al Junayz sono stati rinvenuti insieme a vasi harappani centinaia di bitumi con impronte di canne e di corde che testimonierebbero l'esistenza di barche calafatate nel III millennio a.C.
-
Alla luce della dispersione degli oggetti fabbricati dalla civiltà della valle dell'Indo, la sua rete commerciale doveva includere una zona molto vasta, dall'odierno [[Afghanistan]], al nord e al centro dell'India, fino alle regioni costiere della [[Persia]], della Penisola Arabica e alla [[Mesopotamia]]. I beni esportati includono perline ed ornamenti, pesi, grandi giare e probabilmente anche [[Cotone (fibra)|cotone]], [[legname]], [[Frumento|grano]] e [[bestiame]]. Materiali che provenivano da regioni distanti erano utilizzati per la realizzazione di sigilli, di perline e di altri oggetti.  
+
Alla luce della dispersione degli oggetti fabbricati dalla civiltà della valle dell'Indo, la sua rete commerciale doveva includere una zona molto vasta, dall'odierno Afghanistan, al nord e al centro dell'India, fino alle regioni costiere della Persia, della Penisola Arabica e alla Mesopotamia. I beni esportati includono perline ed ornamenti, pesi, grandi giare e probabilmente anche cotone, legname, grano e bestiame. Materiali che provenivano da regioni distanti erano utilizzati per la realizzazione di sigilli, di perline e di altri oggetti.  
-
Un sistema decimale (dovevano necessariamente esistere dei sistemi di conversione, essendo il sistema onerario sumerico ed accadico di tipo sessagesimale) di pesi e di [[Sistema di misure|misure]] era utilizzato in tutta l'area e testimonia un'organizzazione e controllo dei commerci e forse anche l'esistenza di [[Tassa|tassazioni]]. Le misure erano piuttosto precise: la misura più piccola di lunghezza, misurabile su una scala in avorio, è di 1,704 mm e il peso più piccolo è di 0,871 grammi.
+
Un sistema decimale (dovevano necessariamente esistere dei sistemi di conversione, essendo il sistema onerario sumerico ed accadico di tipo sessagesimale) di pesi e di misure era utilizzato in tutta l'area e testimonia un'organizzazione e controllo dei commerci e forse anche l'esistenza di tassazioni. Le misure erano piuttosto precise: la misura più piccola di lunghezza, misurabile su una scala in avorio, è di 1,704 mm e il peso più piccolo è di 0,871 grammi.
-
Una forma di organizzazione economica sembra anche testimoniata dalla presenza di [[Sigillo|sigilli]], con rappresentazioni di animali e di divinità e iscrizioni. Alcuni erano utilizzati per imprimere il sigillo sull'argilla, ma dovevano avere probabilmente anche altri scopi.
+
Una forma di organizzazione economica sembra anche testimoniata dalla presenza di sigilli, con rappresentazioni di animali e di divinità e iscrizioni. Alcuni erano utilizzati per imprimere il sigillo sull'argilla, ma dovevano avere probabilmente anche altri scopi.
-
==La scrittura==
+
Le relazioni commerciali tra le città sumere della [[Babilonia]] meridionale e le antiche contee di [[Dilmun]], [[Magan]] e '''Meluhha''' sono descritte in testi a caratteri cuneiformi elaborati tra il 2450 aC e il 1800 aC circa. I documenti sono stati rintracciati presso alcuni siti della Mesopotamia meridionale. La zona di Dilmun viene identificata coon le civiltà barbare di [[Failaka]] e del [[Bahrain]], nel Golfo Persico. Sia in Mesopotamia, l'odierno Iraq, che in India, sono stati riportati alla luce dei sigilli probabilmente prodotti nell'area Dilmun. Il Magan doveva estendersi sull'attuale Oman; mentre la contea Meluhha è associata ai popoli dell'Indo. In Oman, Mesopotamia, Bahrain e Failaka sono stati scoperti sigilli, iscrizioni e collane di corniola dell'Indo. Le merci mesopotamiche includevano argenterie, oli, tessuti e granaglie che venivano scambiati col rame dell'Oman, i legnami e le gemme dell'India, e le perle del Golfo. La fine di questa rete d'affari coincise con il crollo della civiltà dell'Indo, verso il 1800 aC. Molte città mesopotamiche meridionali subirono la stessa sorte intorno al 1740 aC.
-
Nonostante diversi tentativi i ricercatori non sono ancora stati capaci di decifrare la forma di scrittura utilizzata da questa civiltà: la quasi totalità delle iscrizioni disponibili, sui sigilli o sui vasi di ceramica, non superano infatti i 4 o 5 caratteri, mentre la più lunga iscrizione ne comprende solo 26.  
+
-
I segni conosciuti sono circa 400, ma si ritiene che alcuni di essi siano derivazioni con leggere modifiche o combinazioni di 200 caratteri principali. Si tratta probabilmente di una [[scrittura ideografica]] e questo rende difficile ipotizzare la lingua o la famiglia linguistica parlata: si ritiene più probabile l'ipotesi che si tratti di una [[lingua dravidica]].
+
==La letteratura==
-
 
+
Vedi la [[letteratura della civiltà della valle dell'Indo]].
-
A causa della brevità delle iscrizioni alcuni ricercatori hanno suggerito che quelle conosciute non fossero una forma di scrittura vera e propria, ma un sistema d'identificazione delle transazioni economiche, paragonabile alla firma. È comunque possibile che siano esistiti testi più lunghi, ma che non ci siano pervenuti in quanto realizzati su materiale deperibile.
+
-
 
+
-
Un'iscrizione più estesa, scoperta recentemente, sembra fosse stata installata su un pannello al di sopra della porta della città di [[Dholavira]]. Si è formulata l'ipotesi che si trattasse di un pannello che informava i viaggiatori del nome della città, in modo simile ai cartelli di benvenuto che si trovano nelle nostre città attuali.
+
==La religione e le credenze==
==La religione e le credenze==
Riga 101: Riga 96:
La civiltà della valle dell'Indo sembra essersi diffusa da ovest verso est: i siti situati verso l'India sembrano infatti aver avuto la massima fioritura dopo il declino di Harappa e di Mohenjo-Daro.
La civiltà della valle dell'Indo sembra essersi diffusa da ovest verso est: i siti situati verso l'India sembrano infatti aver avuto la massima fioritura dopo il declino di Harappa e di Mohenjo-Daro.
-
Verso il [[XX secolo a.C.|1900 a.C.]], alcuni segni mostrano la comparsa dei primi problemi. Le città cominciarono ad essere abbandonate e gli abitanti rimasti sembrano avere avuto difficoltà a procurarsi cibo a sufficienza. Intorno al [[XIX secolo a.C.|1800 a.C.]], la maggior parte delle città erano state del tutto abbandonate.
+
Verso il 1900 a.C., alcuni segni mostrano la comparsa dei primi problemi. Le città cominciarono ad essere abbandonate e gli abitanti rimasti sembrano avere avuto difficoltà a procurarsi cibo a sufficienza. Intorno al 1800 a.C., la maggior parte delle città erano state del tutto abbandonate.
-
Le popolazioni tuttavia non sparirono e negli stessi luoghi si svilupparono una serie di culture regionali che mostrano il prolungarsi, in gradi diversi, della medesima cultura. Una parte della popolazione migrò probabilmente verso est e le pianure del [[Gange]]. Tuttavia nei secoli successivi si perse la memoria della civiltà della valle dell'Indo e del suo nome, anche a causa della mancanza di imponenti monumenti in pietra le cui vestigia potessero trasmetterne il ricordo.
+
Le popolazioni tuttavia non sparirono e negli stessi luoghi si svilupparono una serie di culture regionali che mostrano il prolungarsi, in gradi diversi, della medesima cultura. Una parte della popolazione migrò probabilmente verso est e le pianure del Gange. Tuttavia nei secoli successivi si perse la memoria della civiltà della valle dell'Indo e del suo nome, anche a causa della mancanza di imponenti monumenti in pietra le cui vestigia potessero trasmetterne il ricordo.
-
In passato si ritenne che questa fine, che appariva eccezionalmente brusca, fosse effetto dell'invasione delle popolazioni [[Indoeuropei|indoeuropee]] degli [[Arii]] in India, ma non sembrano esserci prove per appoggiare questa ipotesi.
+
In passato si ritenne che questa fine, che appariva eccezionalmente brusca, fosse effetto dell'invasione delle popolazioni indoeuropee degli [[Arii]] in India, ma non sembrano esserci prove per appoggiare questa ipotesi.
-
Una delle cause di questa rapida fine potrebbe invece essere stata un cambiamento climatico importante: alla metà del [[III millennio]] sappiamo che la valle dell'Indo era una regione verdeggiante, ricca di foreste e di animali selvatici, molto umida, mentre intorno al [[XIX secolo a.C.|1800 a.C.]] il clima si modificò, diventando più freddo e più secco.  
+
Una delle cause di questa rapida fine potrebbe invece essere stata un cambiamento climatico importante: alla metà del III millennio sappiamo che la valle dell'Indo era una regione verdeggiante, ricca di foreste e di animali selvatici, molto umida, mentre intorno al 1800 a.C. il clima si modificò, diventando più freddo e più secco.  
-
Il fattore principale fu la probabile sparizione della rete idrografica del [[Ghaggar-Hakra (fiume)|Ghaggar-Hakra]], identificato con il fiume [[Sarasvatî (fiume)|Sarasvati]], citato nel [[Rig Veda]]. Una catasfrofe tettonica avrebbe potuto deviare le acque di questo sistema in direzione del Gange. In effetti le moderne fotografie satellitari permettono di identificare il corso di un fiume oggi scomparso nella regione e alcuni indizi lasciano pernsare che eventi sismici di notevole entità abbiano accompagnato la scomparsa della civiltà della valle dell'Indo.  
+
Il fattore principale fu la probabile sparizione della rete idrografica del Ghaggar-Hakra, identificato con il fiume Sarasvati, citato nel [[Rig Veda]]. Una catasfrofe tettonica avrebbe potuto deviare le acque di questo sistema in direzione del Gange. In effetti le moderne fotografie satellitari permettono di identificare il corso di un fiume oggi scomparso nella regione e alcuni indizi lasciano pernsare che eventi sismici di notevole entità abbiano accompagnato la scomparsa della civiltà della valle dell'Indo.  
Se un grande fiume si fosse seccato al momento in cui la civiltà della valle dell'Indo era al suo apogeo, gli effetti sarebbero stati devastanti: si ebbero probabilmente notevoli movimenti migratori e la "massa critica" di popolazione indispensabile al mantenimento di questa civiltà si dissolse probabilmente in tempi abbastanza brevi, causando la sua fine.
Se un grande fiume si fosse seccato al momento in cui la civiltà della valle dell'Indo era al suo apogeo, gli effetti sarebbero stati devastanti: si ebbero probabilmente notevoli movimenti migratori e la "massa critica" di popolazione indispensabile al mantenimento di questa civiltà si dissolse probabilmente in tempi abbastanza brevi, causando la sua fine.
-
Il declino della civiltà della valle dell'Indo potrebbe essere stato accentuato anche a causa dell'interruzione delle vie commerciali verso altri paesi (l'attuale [[Usbekistan]] e il [[Turkmenistan]] meridionali, la [[Persia]] e la [[Mesopotamia]]), causato dagli Indo-Arii, popolazioni [[Indoeuropei|indoeuropee]], che si trovavano in [[Bactriana]] intorno al [[XXI secolo a.C.|2000 a.C.]] e che portarono il [[sanscrito]] in [[India]], dove si installarono verso il [[XVIII secolo a.C.|1700 a.C.]].
+
Il declino della civiltà della valle dell'Indo potrebbe essere stato accentuato anche a causa dell'interruzione delle vie commerciali verso altri paesi (l'attuale Usbekistan e il Turkmenistan meridionali, la Persia e la Mesopotamia), causato dagli Indo-Arii, popolazioni indoeuropee, che si trovavano in Bactriana intorno al 2000 a.C. e che portarono il [[sanscrito]] in India, dove si installarono verso il 1700 a.C.
==L'eredità==
==L'eredità==
-
Le relazioni tra la civiltà della valle dell'Indo e la prima cultura del [[sanscrito]], che produsse i testi dei [[Veda]] dell'[[Induismo]], non sono chiare. È tuttavia degno di nota che i più antichi testi vedici menzionino il fiume [[Sarasvati]] e descrivano una società prossima all'utopia che viveva sulle sue rive. I testi più tardi fanno invece riferimento alla sua sparizione.
+
Le relazioni tra la civiltà della valle dell'Indo e la prima cultura del [[sanscrito]], che produsse i testi dei [[Veda]] dell'Induismo, non sono chiare. È tuttavia degno di nota che i più antichi testi vedici menzionino il fiume [[Sarasvati (fiume)|Sarasvati]] e descrivano una società prossima all'utopia che viveva sulle sue rive. I testi più tardi fanno invece riferimento alla sua sparizione.
-
Alcune caratteristiche dell'attuale India sembrano avere dei lontani precedenti in quello che sembra possibile ricostruire di questa cultura, come ad esempio l'importanza che sembra attribuita alle abluzioni e alla pulizia del corpo e la sua apparente [[non-violenza]].
+
Alcune caratteristiche dell'attuale India sembrano avere dei lontani precedenti in quello che sembra possibile ricostruire di questa cultura, come ad esempio l'importanza che sembra attribuita alle abluzioni e alla pulizia del corpo e la sua apparente non-violenza.
 +
 
 +
==Le teorie di Zecharia Sitchin==
 +
Secondo [[Zecharia Sitchin]] la [[Valle dell'Indo]] era la la '''Terza regione''' in cui era stata divisa la Terra dagli [[Anunnaki]] (alieni di [[Nibiru]]). La Valle dell'Indo fu assegnata ad [[Inanna]] e vi sorse la Civiltà della valle dell'Indo. Al suo interno si trovava la ''Terra delle Pietre Preziose'' (''[[Zamush]]'' in [[lingua sumera|sumero]]). Secondo Sitchin le tavolette sumere attesterebbero che la civiltà dell'Indo finì con un bombardamento nucleare, di cui rimarrebbero tracce di [[sabbia vetrificata]].
==Schema cronologico delle civilizzazioni nella valle dell'Indo==
==Schema cronologico delle civilizzazioni nella valle dell'Indo==
-
*Produzione del cibo (6500-5000 a.C.) ([[Mehrgarh]]).
+
*Produzione del cibo (6500-5000 a.C.) detto [[Mehrgarh]].
-
*Epoca della regionalizzazione (5000-2600 a.C.) (civiltà Harappa antica).
+
*Epoca della regionalizzazione (5000-2600 a.C.) detta civiltà Harappa antica.
-
*Civiltà della valle dell'Indo - cultura Harappa (2600-1900 a.C.) (civiltà della valle dell'Indo o civiltà Harappa classica)
+
*Civiltà della valle dell'Indo - cultura Harappa (2600-1900 a.C.) detta civiltà della valle dell'Indo o civiltà Harappa classica.
-
*Periodo tardo Harappa (1900-1300/1000 a.C.)
+
*Periodo tardo Harappa (1900-1300/1000 a.C.).
-
*Cultura della ceramica dipinta grigia (1200-800 a.C.)
+
*Cultura della ceramica dipinta grigia (1200-800 a.C.).
-
*Cultura della ceramica lucidata nera settentrionale (700-300 a.C.)
+
*Cultura della ceramica lucidata nera settentrionale (700-300 a.C.).
-
*Periodo storico (dal 600 a.C. circa)
+
*Periodo storico (dal 600 a.C. circa).
 +
 
 +
==Galleria immagini==
 +
<gallery>
 +
Immagine:Shiva_Pashupati.jpg
 +
Immagine:Indusart.jpg
 +
Immagine:Indus-civilization-map.jpg
 +
Immagine:Indusmap.jpg
 +
Immagine:Balochistan_in_Pakistan_28claims_hatched29_svg.png
 +
Immagine:Flag_of_Balochistan2C_PK.PNG
 +
Immagine:Punjab_in_Pakistan_28claims_hatched29_svg.png
 +
Immagine:Flag_of_Punjab_svg.png
 +
Immagine:Sindh_in_Pakistan_28claims_hatched29_svg.png
 +
Immagine:Flag_of_Sindh_Province.png
 +
Immagine:Flag_of_Pakistan_svg.png
 +
Immagine:Flag of OIC.png
 +
Immagine:Gujarat_in_India_28disputed_hatched29_svg.png
 +
Immagine:Seal_of_Gujarat.jpg
 +
Immagine:Haryana_in_India_28disputed_hatched29_svg.png
 +
Immagine:Government_of_Haryana_seal.jpg
 +
Immagine:Maharashtra_in_India_28disputed_hatched29_svg.png
 +
Immagine:Seal_of_Maharashtra.png
 +
Immagine:Flag of India.svg.png
 +
Immagine:Flag of the United Nations svg.png
 +
Immagine:Saraswati.jpg
 +
</gallery>
==Collegamenti esterni==
==Collegamenti esterni==
-
* {{en}} [http://www.harappa.com/ Sito sulla civiltà di Harappa]
+
* [http://www.harappa.com/ Sito sulla civiltà di Harappa]
 +
* [http://www.usac.it/articoli/soave_bombe_atomiche_indo/index.htm Articolo ufologico sulla Civiltà dell'Indo]
 +
 
 +
==Voci correlate==
 +
* [[Valle dell'Indo]]
 +
* [[Regioni anunnake]]
 +
* [[Inanna]]
-
[[Categoria:Culture e civiltà antiche
+
[[Categoria:Paleoastronautica]]
 +
[[categoria:Scienze]]

Versione attuale delle 10:38, 24 set 2024

Area della civiltà della valle dell'Indo

La civiltà della valle dell'Indo o civiltà dell'Indo (c. 3300–1500 a.C., fiorita 2600–1900 a.C.) fu una civiltà antica, estesa geograficamente soprattutto lungo il fiume Indo nel subcontinente indiano, ma anche lungo il Sarasvati, un fiume dell'India ormai prosciugato.

Nel mondo anglosassone viene citata come civiltà dell'Indo-Sarasvati, in riferimento alla civiltà descritta nei Veda e che si sarebbe sviluppata lungo i due fiumi. È anche conosciuta come civiltà di Harappa, dal primo sito conosciuto, scoperto nel 1857, ma scavato soltanto dagli anni '20 del Novecento.

Indice

Presentazione

La civiltà della valle dell'Indo si colloca tra le più antiche civiltà del mondo, insieme a quelle della Mesopotamia e dell'antico Egitto, caratterizzate dallo sviluppo dell'agricoltura, dall'urbanizzazione e dall'uso della scrittura. Lo sviluppo urbano è più precoce in Egitto e Mesopotamia, ma la civiltà dell'Indo conobbe una maggiore estensione geografica (attuale Pakistan e India occidentale).

Dei 1052 siti finora individuati, più di 140 si collocano sulle rive di un corso d'acqua stagionale, che irrigava la principale zona di produzione agricola di questa cultura. Secondo alcune ipotesi questo sistema idrografico, un tempo permanente, potrebbe essere identificabile con il fiume Ghaggar-Hakra, identificato da alcuni studiosi con il Sarasvati del Rig Veda.

La maggior parte degli altri siti si trovano lungo la valle dell'Indo o lungo i suoi affluenti, ma la diffusione arrivò verso ovest fino alla frontiera con l'Iran, a est fino a Delhi, a sud fino al Maharashtra e a nord fino all'Himalaya e persino all'Afghanistan (sito di Shortugai).

Le città più importanti finora conosciute sono:

La civiltà della valle dell'Indo fu dimenticata fino ai primi scavi estesi sui siti di Harappa e di Mohenjo-Daro negli anni 1920.

La sua scrittura non è ancora stata decifrata e si ignorano quindi le caratteristiche del linguaggio. Di recente è stato messo in dubbio che si tratti di una scrittura ma piuttosto di un sistema di simboli (teoria di Steve Farmer, Richard Sproat, e Michael Witzel).

I testi sumeri ed accadici si riferiscono ripetutamente a un popolo con cui si ebbero attivi scambi commerciali, chiamato Meluhha, che potrebbe essere identificato con la civiltà della valle dell'Indo, forse con il nome dato dai suoi stessi abitanti. Il termine è forse riferibile al dravidico Met-akam, con il significato di "terre alte", e potrebbe inoltre aver dato origine al termine sanscrito Mleccha, di origine non indoeuropea, con il significato di "barbaro, straniero".

I precedenti

Le radici della civiltà della valle dell'Indo risalgono all'inizio della pratica dell'agricoltura e dell'allevamento nelle locali culture neolitiche. I nuovi modi di sostentamento appaiono nelle colline del Balouchistan, ad ovest della valle dell'Indo (intorno alla metà del VII millennio a.C.). Il sito meglio conosciuto di quest'epoca è Mehrgarh, tuttora scavato da una missione francese del Museo Guimet.

Questi primi contadini coltivarono il grano e addomesticarono ed allevarono una grande varietà di animali che ne costituirono il bestiame. Si iniziò a utilizzare la ceramica verso la metà del VI millennio a.C.

Intorno al 4000 a.C., apparve nella stessa area una cultura regionale originale (Early Harappa o "civiltà Harappa antica"). Reti commerciali la collegavano con altre culture regionali imparentate (nel golfo Arabico, nell'Asia occidentale e centrale e nella penisola indiana) e con le fonti di materie prime, come i lapislazzuli e altre pietre utilizzate nella fabbricazione di perline per collane. Gli abitanti dei villaggi avevano anche addomesticato un gran numero di specie vegetali (piselli, sesamo, datteri, cotone) e animali, come il bufalo, che restò fondamentale nella produzione agricola di tutta l'attuale Asia.

L'emergere della civiltà

Stampi rinvenuti nella valle dell'Indo British Museum

Intorno al 2600 a.C., alcuni villaggi della civiltà Harappa antica si svilupparono in vere e proprie città, con migliaia di abitanti, essenzialmente agricoltori, artigiani e commercianti.

L'uso di ornamenti elaborati, di sculture e di figurine in terracotta, si diffuse e apparvero i sigilli, la scrittura, la ceramica decorata con motivi standardizzati; gli oggetti rituali, mostrano una forte spinta all'integrazione culturale, che fece quasi del tutto sparire le precedenti differenze regionali.

Le città

La tendenza ad una pianificazione urbana della civiltà della valle dell'Indo è evidente nei siti di maggiori dimensioni. Tipicamente le città sono suddivise in due zone:

La rete stradale consisteva in un reticolo di strade principali (in senso nord-sud ed est-ovest), su cui si innestavano vicoli e stradine a servizio delle abitazioni. Le città più popolate arrivarono probabilmente a 30.000 abitanti.

Gli edifici principali erano costruiti in mattoni, cotti o crudi (seccati al sole), di una forma fortemente standardizzata. Le case dovevano essere a due piani e comprendevano un vano per le abluzioni. L'acqua veniva ricavata dai pozzi esistenti nelle abitazioni, ma nelle città maggiori esisteva una rete per lo scarico delle acque, con condotti coperti che correvano lungo le vie principali, a cui si collegavano le stanze da bagno.

La pianificazione urbana mostra l'esistenza di un'organizzazione centrale: esistono strutture pubbliche (i cosiddetti granai, che sono tuttavia forse interpretabili come palazzi o centri amministrativi) e, a Mohenjo-Daro, una grande vasca di mattoni è stata interpretata come bagno pubblico, forse rituale.

Al contrario delle contemporanee civiltà della Mesopotamia e dell'Egitto, non sembrano esistere tracce di un potere centrale di tipo regale o sacerdotale e sembrano mancare tracce di eserciti o di opere difensive: le mura presenti in alcuni casi e la sopraelevazione della cosiddetta cittadella sembrano dovuti alla necessità di proteggersi dalle alluvioni dei fiumi piuttosto che dai nemici esterni.

La maggior parte degli abitanti delle città sembra siano stati commercianti o artigiani, che vivevano insieme in zone ben definite, secondo la loro attività. Sebbene alcune case siano più grandi delle altre, l'impressione che si ricava da queste città è quella di un grande egualitarismo, con tutte le case che avevano accesso all'acqua e al trattamento delle acque di scarico.

L'economia

L'area di diffusione della civiltà della valle dell'Indo si estende dalla regione delle miniere di lapislazzuli nella parte settentrionale montuosa dell'odierno Afghanistan alle coste del Mar Arabico a sud, e dai pascoli delle alture del Baluchistan ad ovest ai deserti minerari del Cholistan e del Thar verso est. Il cuore del territorio era rappresentato dalle valli fluviali dell'Indo e dell'antico Ghaggar-Hakra, oggi scomparso. L'economia si basava principalmente sull'agricoltura e sull'allevamento, nonché sullo scambio di prodotti artigianali anche su grandi distanze.

Agricoltura

Le pianure alluvionali, irrigate dallo scioglimento delle nevi nelle montagne e da stagionali piogge monsoniche consentirono lo sviluppo di una prospera agricoltura, integrata dalla pesca e dalla caccia e dalle risorse delle foreste, che assicuravano la sussistenza della popolazione urbana.

Poche notizie ci sono giunte circa la natura del sistema agricolo: tuttavia possono essere formulate alcune ipotesi.

Il sistema agricolo doveva essere altamente produttivo, per assicurare la sussistenza di una vasta popolazione urbana non impiegata primariamente nell'agricoltura stessa. Rispetto alla cultura Harappa antica dovettero esservi delle importanti innovazioni tecnologiche, tra cui probabilmente l'uso dell'aratro, ma non sembrano esservi tracce di un sistema di irrigazione e regolazione delle acque (che tuttavia potrebbe non essersi conservato a causa delle frequenti disastrose inondazioni dei fiumi).

Sembrerebbe dunque che non trovi applicazione nel caso della civiltà della valle dell'Indo l'ipotesi del "dispotismo idraulico", secondo la quale lo sviluppo di una civiltà urbana non potrebbe aversi se non per mezzo la produzione di un notevole surplus agricolo, permesso dall'introduzione di sistemi di irrigazione, e a sua volta questi inevitabilmente implichino la presenza di un potere centralizzato e dispotico, che abbia la possibilità di impiegare la forza lavoro di migliaia di persone. Come già detto manca invece nelle città ogni traccia di un potere regale. Inoltre il tradizionale sistema di coltivazione tuttora usato in Asia permette la produzione di un significativo surplus agricolo per mezzo della coltivazione del riso a terrazze, realizzato con il lavoro di più generazioni senza implicare forme di lavoro forzato o schiavitù: modalità simili potrebbero aver permesso lo sviluppo urbano della civiltà della valle dell'Indo.

Il commercio

L'economia dipendeva in larga misura anche dal commercio, probabilmente facilitato da notevoli avanzamenti tecnologici nei trasporti: il carro tirato da buoi, molto simile a quello che troviamo tuttora in tutta l'Asia meridionale, e il battello fluviale, con fondo piatto, forse a vela, di nuovo abbastanza simile a quelli che navigano tuttora sull'Indo. Ci sono anche indizi di una navigazione marittima: gli archeologi hanno rinvenuto a Lothal un canale collegato al mare e un bacino artificiale d'attracco, mentre sulla costa dell'Oman, nel sito di Ra's al Junayz sono stati rinvenuti insieme a vasi harappani centinaia di bitumi con impronte di canne e di corde che testimonierebbero l'esistenza di barche calafatate nel III millennio a.C.

Alla luce della dispersione degli oggetti fabbricati dalla civiltà della valle dell'Indo, la sua rete commerciale doveva includere una zona molto vasta, dall'odierno Afghanistan, al nord e al centro dell'India, fino alle regioni costiere della Persia, della Penisola Arabica e alla Mesopotamia. I beni esportati includono perline ed ornamenti, pesi, grandi giare e probabilmente anche cotone, legname, grano e bestiame. Materiali che provenivano da regioni distanti erano utilizzati per la realizzazione di sigilli, di perline e di altri oggetti.

Un sistema decimale (dovevano necessariamente esistere dei sistemi di conversione, essendo il sistema onerario sumerico ed accadico di tipo sessagesimale) di pesi e di misure era utilizzato in tutta l'area e testimonia un'organizzazione e controllo dei commerci e forse anche l'esistenza di tassazioni. Le misure erano piuttosto precise: la misura più piccola di lunghezza, misurabile su una scala in avorio, è di 1,704 mm e il peso più piccolo è di 0,871 grammi.

Una forma di organizzazione economica sembra anche testimoniata dalla presenza di sigilli, con rappresentazioni di animali e di divinità e iscrizioni. Alcuni erano utilizzati per imprimere il sigillo sull'argilla, ma dovevano avere probabilmente anche altri scopi.

Le relazioni commerciali tra le città sumere della Babilonia meridionale e le antiche contee di Dilmun, Magan e Meluhha sono descritte in testi a caratteri cuneiformi elaborati tra il 2450 aC e il 1800 aC circa. I documenti sono stati rintracciati presso alcuni siti della Mesopotamia meridionale. La zona di Dilmun viene identificata coon le civiltà barbare di Failaka e del Bahrain, nel Golfo Persico. Sia in Mesopotamia, l'odierno Iraq, che in India, sono stati riportati alla luce dei sigilli probabilmente prodotti nell'area Dilmun. Il Magan doveva estendersi sull'attuale Oman; mentre la contea Meluhha è associata ai popoli dell'Indo. In Oman, Mesopotamia, Bahrain e Failaka sono stati scoperti sigilli, iscrizioni e collane di corniola dell'Indo. Le merci mesopotamiche includevano argenterie, oli, tessuti e granaglie che venivano scambiati col rame dell'Oman, i legnami e le gemme dell'India, e le perle del Golfo. La fine di questa rete d'affari coincise con il crollo della civiltà dell'Indo, verso il 1800 aC. Molte città mesopotamiche meridionali subirono la stessa sorte intorno al 1740 aC.

La letteratura

Vedi la letteratura della civiltà della valle dell'Indo.

La religione e le credenze

In mancanza di testi scritti le credenze di questa civiltà possono essere ipotizzate solo sulla base delle rappresentazioni sui sigilli (con divinità o scene di cerimonie) o delle figurine di terracotta, forse utilizzatate anche per scopi rituali.

In base alla grande quantità di figurine rappresentanti la fertilità femminile che ci ha lasciato, sembra che vi fosse venerata una sorta di "dea madre",

Le sepolture avvenivano in casse di legno ed erano accompagnate da una certa quantità di vasellame, che doveva contenere offerte di cibo, testimoniando la credenza di una vita dopo la morte. Nelle sepolture sono presenti semplici ornamenti personali, mentre quelli più elaborati dovevano essere trasmessi in eredità ai discendenti.

Il declino e la fine

La civiltà della valle dell'Indo sembra essersi diffusa da ovest verso est: i siti situati verso l'India sembrano infatti aver avuto la massima fioritura dopo il declino di Harappa e di Mohenjo-Daro.

Verso il 1900 a.C., alcuni segni mostrano la comparsa dei primi problemi. Le città cominciarono ad essere abbandonate e gli abitanti rimasti sembrano avere avuto difficoltà a procurarsi cibo a sufficienza. Intorno al 1800 a.C., la maggior parte delle città erano state del tutto abbandonate.

Le popolazioni tuttavia non sparirono e negli stessi luoghi si svilupparono una serie di culture regionali che mostrano il prolungarsi, in gradi diversi, della medesima cultura. Una parte della popolazione migrò probabilmente verso est e le pianure del Gange. Tuttavia nei secoli successivi si perse la memoria della civiltà della valle dell'Indo e del suo nome, anche a causa della mancanza di imponenti monumenti in pietra le cui vestigia potessero trasmetterne il ricordo.

In passato si ritenne che questa fine, che appariva eccezionalmente brusca, fosse effetto dell'invasione delle popolazioni indoeuropee degli Arii in India, ma non sembrano esserci prove per appoggiare questa ipotesi.

Una delle cause di questa rapida fine potrebbe invece essere stata un cambiamento climatico importante: alla metà del III millennio sappiamo che la valle dell'Indo era una regione verdeggiante, ricca di foreste e di animali selvatici, molto umida, mentre intorno al 1800 a.C. il clima si modificò, diventando più freddo e più secco.

Il fattore principale fu la probabile sparizione della rete idrografica del Ghaggar-Hakra, identificato con il fiume Sarasvati, citato nel Rig Veda. Una catasfrofe tettonica avrebbe potuto deviare le acque di questo sistema in direzione del Gange. In effetti le moderne fotografie satellitari permettono di identificare il corso di un fiume oggi scomparso nella regione e alcuni indizi lasciano pernsare che eventi sismici di notevole entità abbiano accompagnato la scomparsa della civiltà della valle dell'Indo.

Se un grande fiume si fosse seccato al momento in cui la civiltà della valle dell'Indo era al suo apogeo, gli effetti sarebbero stati devastanti: si ebbero probabilmente notevoli movimenti migratori e la "massa critica" di popolazione indispensabile al mantenimento di questa civiltà si dissolse probabilmente in tempi abbastanza brevi, causando la sua fine.

Il declino della civiltà della valle dell'Indo potrebbe essere stato accentuato anche a causa dell'interruzione delle vie commerciali verso altri paesi (l'attuale Usbekistan e il Turkmenistan meridionali, la Persia e la Mesopotamia), causato dagli Indo-Arii, popolazioni indoeuropee, che si trovavano in Bactriana intorno al 2000 a.C. e che portarono il sanscrito in India, dove si installarono verso il 1700 a.C.

L'eredità

Le relazioni tra la civiltà della valle dell'Indo e la prima cultura del sanscrito, che produsse i testi dei Veda dell'Induismo, non sono chiare. È tuttavia degno di nota che i più antichi testi vedici menzionino il fiume Sarasvati e descrivano una società prossima all'utopia che viveva sulle sue rive. I testi più tardi fanno invece riferimento alla sua sparizione.

Alcune caratteristiche dell'attuale India sembrano avere dei lontani precedenti in quello che sembra possibile ricostruire di questa cultura, come ad esempio l'importanza che sembra attribuita alle abluzioni e alla pulizia del corpo e la sua apparente non-violenza.

Le teorie di Zecharia Sitchin

Secondo Zecharia Sitchin la Valle dell'Indo era la la Terza regione in cui era stata divisa la Terra dagli Anunnaki (alieni di Nibiru). La Valle dell'Indo fu assegnata ad Inanna e vi sorse la Civiltà della valle dell'Indo. Al suo interno si trovava la Terra delle Pietre Preziose (Zamush in sumero). Secondo Sitchin le tavolette sumere attesterebbero che la civiltà dell'Indo finì con un bombardamento nucleare, di cui rimarrebbero tracce di sabbia vetrificata.

Schema cronologico delle civilizzazioni nella valle dell'Indo

Galleria immagini

Collegamenti esterni

Voci correlate

Strumenti personali
Namespace
Varianti
Azioni
Menu principale
Strumenti