Genius loci

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Il '''Genius loci''' è un'entità soprannaturale legata a un luogo e oggetto di culto nella [[religione romana]]. Tale associazione tra Genio e luogo fisico si originò forse dall'assimilazione del Genio con i [[Lari (divinità)|Lari]] a partire dall'età [[Augusto (imperatore romano)|augustea]]. Secondo [[Servio]], infatti, ''nullus locus sine Genio'' (nessun luogo è senza un Genio) (Commento all'[[Eneide]], 5, 95).
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[[Immagine:P0004.jpg|thumb|Genius loci]]
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Secondo le prescrizioni del [[Movimento Tradizionale Romano]], il ''Genius loci'' non va confuso con il [[Lari (divinità)|Lare]] perché questi è il [[Genio (divinità)|Genio]] del luogo posseduto dall'uomo o che l'uomo attraversa (come i Lari Compitali e i Lari Permarini), mentre il Genius loci è il Genio del luogo abitato e frequentato dall'uomo. Inoltre quando si invoca il ''Genius loci'' bisogna precisare ''sive mas sive foemina'' ("che sia maschio o che sia femmina") perché non se ne conosce il genere<ref>Punto 2 del ''Massimario del Mos Maiorum'' in Movimento Tradizionale Romano (a cura del). ''Memoranda et agenda''. La Spezia, Edizioni del Tridente, 1996.</ref>.
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Il '''Genius loci''' è un'entità soprannaturale serpentiforme legata a un luogo e oggetto di culto nella [[religione romana]]. Tale associazione tra Genio e luogo fisico si originò forse dall'assimilazione del Genio con i [[Lari (divinità)|Lari]] a partire dall'età [[Augusto (imperatore romano)|augustea]]. Secondo [[Servio]], infatti, ''nullus locus sine Genio'' (nessun luogo è senza un Genio) (Commento all'[[Eneide]], 5, 95).
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Secondo le prescrizioni del [[Movimento Tradizionale Romano]], il ''Genius loci'' non va confuso con il [[Lari (divinità)|Lare]] perché questi è il [[Genio (divinità)|Genio]] del luogo posseduto dall'uomo o che l'uomo attraversa (come i Lari Compitali e i Lari Permarini), mentre il Genius loci è il Genio del luogo abitato e frequentato dall'uomo. Inoltre quando si invoca il ''Genius loci'' bisogna precisare ''sive mas sive foemina'' ("che sia maschio o che sia femmina") perché non se ne conosce il genere [1].
==Attestazioni del ''Genius loci''==
==Attestazioni del ''Genius loci''==
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* ''Genius municipi Castrimoeniensis'' (CIL, XIV, 2454)
* ''Genius municipi Castrimoeniensis'' (CIL, XIV, 2454)
* ''Genius municipi Praenestini'' (CIL, XIV, 2889)
* ''Genius municipi Praenestini'' (CIL, XIV, 2889)
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==Trasposizione del concetto in architettura==
 
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{{Vedi anche|Genius loci (saggio)|}}
 
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Nel tempo moderno, ''genius loci'' è divenuta un'espressione adottata in [[architettura]] per individuare un approccio [[fenomenologia|fenomenologico]] allo studio dell'[[ambiente sociale|ambiente]], interazione di luogo e identità. Con la locuzione di ''genius loci'' si intende individuare l'insieme delle caratteristiche socio-culturali, architettoniche, di linguaggio, di abitudini che caratterizzano un luogo, un ambiente, una [[città]]. Un termine quindi trasversale, che riguarda le caratteristiche proprie di un ambiente interlacciate con l'uomo e le abitudini con cui vive questo ambiente. Suole indicare il "carattere" di un [[luogo]].
 
==Note==
==Note==
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<references />
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1^ Punto 2 del ''Massimario del Mos Maiorum'' in Movimento Tradizionale Romano (a cura del). ''Memoranda et agenda''. La Spezia, Edizioni del Tridente, 1996.
==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione attuale delle 08:19, 7 lug 2015

Genius loci

Il Genius loci è un'entità soprannaturale serpentiforme legata a un luogo e oggetto di culto nella religione romana. Tale associazione tra Genio e luogo fisico si originò forse dall'assimilazione del Genio con i Lari a partire dall'età augustea. Secondo Servio, infatti, nullus locus sine Genio (nessun luogo è senza un Genio) (Commento all'Eneide, 5, 95).

Secondo le prescrizioni del Movimento Tradizionale Romano, il Genius loci non va confuso con il Lare perché questi è il Genio del luogo posseduto dall'uomo o che l'uomo attraversa (come i Lari Compitali e i Lari Permarini), mentre il Genius loci è il Genio del luogo abitato e frequentato dall'uomo. Inoltre quando si invoca il Genius loci bisogna precisare sive mas sive foemina ("che sia maschio o che sia femmina") perché non se ne conosce il genere [1].

Indice

Attestazioni del Genius loci

Note

1^ Punto 2 del Massimario del Mos Maiorum in Movimento Tradizionale Romano (a cura del). Memoranda et agenda. La Spezia, Edizioni del Tridente, 1996.

Bibliografia

Voci correlate

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