Esperienze pre morte
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Le esperienze ai confini della morte, anche note come NDE (acronimo per l'espressione inglese Near Death Experience, a volte tradotto in italiano come esperienza di pre morte) sono esperienze vissute e descritte da soggetti che, a causa di malattie terminali o eventi traumatici, hanno sperimentato fisicamente la condizione di coma, arresto cardiocircolatorio e/o encefalogramma piatto, senza tuttavia giungere fino alla vera e propria morte. Sono considerate prove dell'esistenza di Dio. Inoltre, visto che i casi di gente che ha problemi in ospedale sono uniformemente distribuiti tra tutta la gente che c'è, il fatto che la grande maggioranza dice di aver visto un paradiso e non un inferno (e che la cosa era legata solo agli atti in vita e non alle convinzioni tipo ateismo o altro) fa ben sperare circa la larghezza di vedute con cui Dio giudica la gente per il paradiso/inferno.
Indice |
I diversi tipi di esperienze
Questi soggetti, una volta riavutisi, hanno raccontato di aver vissuto esperienze che si possono dividere in due grandi gruppi:
- esperienze ultraterrene: il soggetto vive un'esperienza ultraterrena, vedendo a volte strane entità o parenti morti, e attraversando luoghi come tunnel di luce o spazi aperti che molti identificano in base alla religione praticata (paradiso, inferno, ecc.);
- esperienze extracorporee: il soggetto si allontana in volo dal suo corpo ed assiste agli eventi che accadono intorno a sé (ad es. alle cure mediche) "dall'esterno".
Ipotesi e studi
I racconti dei sopravvissuti alla morte (ad esempio rianimati dopo una grave crisi) e dei soggetti risvegliatisi dal coma costituiscono un corpus di testimonianze che ha alcune caratteristiche apparentemente omogenee: molte volte infatti le esperienze vissute sono simili fra loro, il che ha portato vari studiosi a formulare diversi tipi di teorie.
Le teorie sulle "NDE" si dividono in due tipologie:
- teorie scientifiche, che mettono in relazione il fenomeno con peculiari alterazioni transitorie di tipo chimico, neurologico o biologico, tipicamente presenti nel corpo umano in condizioni particolari come quelle prima descritte, quali l'ipercapnia ovvero l'impiego di farmaci. Va osservato che la ketamina somministrata a dosaggi sub - anestetici determina nell'assuntore sensazioni analoghe alle esperienze ai confini della morte. Sul piano psicologico, le percezioni potrebbero essere interpretate come racconti di tipo autoconsolatorio e rassicurante, elaborati per descrivere in modo chiaro e definito le confuse sensazioni che si accompagnano al momento del risveglio dal coma, come ad es. la forte luce presente nella stanza (descritta come tunnel di luce da cui si esce con il risveglio).
- teorie parapsicologiche, metafisiche e soprannaturali, che collegano le esperienze di pre-morte a una sorta di presa di contatto anticipata con l'aldilà, durante la quale il soggetto ha modo di esperire direttamente la separazione fra anima e corpo e la sopravvivenza dell'anima come entità spirituale, rispetto alle spoglie mortali.
Il più noto studioso di questi fenomeni è il medico e psicologo americano Raymond Moody.
Negli ultimi anni hanno dato un rilevante contributo a questi studi e alla loro divulgazione, a partire dal 1989, anche il teologo francese François Brune e a partire dal 2001 anche il medico olandese Pim van Lommel.
Insieme ai lavori svolti in ambienti controllati e pubblicati su riviste mediche o specialistiche, la letteratura sulle esperienze ai confini della morte è anche ricca di alcuni sensazionalismi e di resoconti apparentemente sensati ma non scientifici.
Inoltre, data la sua natura, l'argomento ha fatto nascere tantissime polemiche in ambito scientifico a causa del tentativo, da parte di alcune persone, di dare una spiegazione alle esperienze ai confini della morte in base al loro sistema di credenze religiose.
Il contributo di Pim van Lommel
Da un punto di vista strettamente scientifico, il contributo a tutt'oggi più approfondito è probabilmente quello di Pim van Lommel, un cardiologo olandese che insieme ad altri colleghi nel 2001 pubblicò sulla prestigiosa rivista medica “The Lancet” i risultati di uno studio condotto per oltre 10 anni su 344 pazienti. Lo studio, condotto con metodi statistici, aveva come obiettivo la verifica dell'esistenza o meno delle NDE. Più specificamente, lo scopo fu quello di verificare se ciò che chiamiamo coscienza e memoria fosse un fenomeno dell'attività cerebrale o se fosse indipendente da questa. Dopo una lunga disquisizione sui metodi adottati, sui pazienti, sulle medicine usate negli interventi etc. van Lommel e colleghi conclusero che i fenomeni riscontrati potevano essere spiegati solo assumendo che la coscienza non fosse un semplice epifenomeno dell'attività cerebrale. Data la prestigiosa natura della rivista nella quale lo studio fu pubblicato, ben presto nacque una polemica tra i sostenitori della natura puramente materialistica della coscienza e Van Lommel [1].
L'attacco più conosciuto venne dalle colonne di Scientific American, firmato da Michael Shermer, al quale van Lommel indirizzò una circostanziata replica.
NDE di persone illustri
- Carl Gustav Jung [2]
- Gianfranco Funari [3]
- Cino Tortorella [4]
- George Foreman [5]
Esperienza di Jung
Una tra le più famose esperienze di questo tipo è certamente quella incorsa al medico psichiatra e pioniere della psicoanalisi Carl Gustav Jung, che descrive la propria esperienza di pre morte nel suo testo autobiografico Ricordi, sogni e riflessioni pubblicato solo nel 1961. Nel 1944 infatti un incidente, una frattura e un successivo infarto lo avevano portato in coma. In una lettera dello stesso anno scrive: "Quel che viene dopo la morte è qualcosa di uno splendore talmente indicibile, che la nostra immaginazione e la nostra sensibilità non potrebbero concepire nemmeno approssimativamente...Prima o poi, i morti diventeranno un tutt'uno con noi; ma, nella realtà attuale, sappiamo poco o nulla di quel modo d'essere. Cosa sapremo di questa terra, dopo la morte? La dissoluzione della nostra forma temporanea nell'eternità non comporta una perdita di significato: piuttosto, ci sentiremo tutti membri di un unico corpo."
Esempi storici
Sono numerosi i resoconti di esperienze di pre-morte negli scritti di tutti i tempi da autori come Platone, Emanuel Swedenborg, Edward Burnett Tylor, Thomas De Quincey, Oscar Lewis, Ernest Hemingway, Lev Tolstoj, Victor Hugo e tanti altri. Le più sorprendenti analogie si trovano nel Libro tibetano dei morti e non mancano parallelismi con la Bibbia [6][7].
Negli ospedali
Nelle esperienze pre morte che succedono nelle sale operatorie, per 20 min la persona muore, vede un angelo che gli dice che non e' ancora il momento, vede la sala operatoria come dall'alto a 2m, e riapre gli occhi; allora i medici hanno messo schermi piatti sugli armadi, puntati in alto, e fan passare numeri e lettere e chiedono a quelli che sostengono di aver avuto queste esperienze se avessero notato qualcosa di strano nella stanza e quelli rispondono che si, c'erano stranamente degli schermi sugli armadi che mostrano questo numero o quella lettera, i medici vanno a controllare le tabelle del pc collegato agli schermi e l'ora e i simboli corrispondono; nei racconti considerati autentici il 75-85% delle anticipazioni erano paradisiache di prati e amici e parenti cari sorridenti, di serenita' e il 25-15% o meno infernali o di un luogo freddo, arido, vuoto, buio di malessere.
Galleria immagini
Note
1^ L'aricolo di van Lommel può essere consultato a: http://lkm.fri.uni-lj.si/xaigor/slo/znanclanki/neardeat.htm
2^ "Ricordi,Sogni,Riflessioni" cap.X, BUR Saggi, Ed.2007
3^ "Matrix", TV Mediaset canale 5, puntata del 05/10/2005
4^ "Gente", Settimanale, Editore Hachette, num.46 del 15/11/2007
5^ "God in my corner"
6^ Moody Raymond "La vita oltre la vita", Oscar Mondadori
7^ Moody Raymond "La luce oltre la vita",Oscar Mondadori