Il codice da Vinci
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- | Il film è stato in più occasioni duramente criticato da diverse personalità<ref>[[Raniero Cantalamessa]], predicatore della Casa pontificia; [[Angelo Amato]], segretario della [[Congregazione per la dottrina della fede]]; [[Papa Benedetto XVI]] (durante il ''[[Regina Coeli]]'' del [[2 maggio]] [[2006]], riferendosi al romanzo e al film: «Chi nega la resurrezione di Cristo vanifica la fede»); [[Severino Poletto]], [[Cardinale]]; alcuni vescovi [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] hanno aperto un [http://www.jesusdecoded.com/ sito web] contro film e libro.</ref><ref>[[Giuseppe Corigliano]], Direttore dell’Ufficio Informazioni della Prelatura dell'Opus Dei in Italia con l'intervista [http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=9568&lan=ita “il vangelo secondo la sony”]</ref> appartenenti alla gerarchia della [[Chiesa cattolica]]. Le critiche hanno avuto per oggetto, in buona sintesi, l'erroneità di alcune ricostruzioni storiche, la mescolanza tra fatti e finzioni<ref>L'[[Opus Dei]] ha scritto [http://www.opusdei.it/art.php?p=15070 una lettera] alla Sony chiedendo di inserire nei titoli di testa un messaggio che chiarisca che si tratta di finzione. Secondo l'Opus Dei, «il romanzo mescola realtà e finzione e alla fine non si capisce dove venga fissato il limite fra la realtà e l'invenzione, tanto che un lettore ignorante dei fatti storici può giungere a conclusioni erronee e può pure essere spinto a guardare la Chiesa con minore simpatia, quando invece essa merita indubbiamente molto rispetto»</ref> e la mistificazione di assunti dottrinali, visti come calunniosi e fonte di spaesamento e di possibile allontanamento di fedeli dalla Chiesa. Sono stati pure auspicati ricorsi in tribunale per offese<ref>[[Francis Arinze]], cardinale [[Nigeria|nigeriano]], prefetto della [[Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti|Congregazione per il culto divino]]</ref> e boicottaggi<ref>[[Tarcisio Bertone]], [[arcivescovo]] di [[Genova]]; il quotidiano ''[[Avvenire]]'' con uno [http://www.avvenireonline.it/shared/codicedavinci/index.html speciale]</ref>, ai quali l'attore Ian McKellen ha risposto che «Le persone sono per natura attirate dal mistero ma quando questo mistero presuppone che tutto quello che la religione fino ad oggi ci ha raccontato è una balla allora diventa un caso sensazionale. L'idea che per questo motivo il libro non debba essere letto, che è poi la linea ufficiale del Vaticano, credo sia semplicemente patetica». | + | Il film è stato in più occasioni duramente criticato da diverse personalità<ref>[[Raniero Cantalamessa]], predicatore della Casa pontificia; [[Angelo Amato]], segretario della [[Congregazione per la dottrina della fede]]; [[Papa Benedetto XVI]] (durante il ''[[Regina Coeli]]'' del [[2 maggio]] [[2006]], riferendosi al romanzo e al film: «Chi nega la resurrezione di Cristo vanifica la fede»); [[Severino Poletto]], [[Cardinale]]; alcuni vescovi [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] hanno aperto un [http://www.jesusdecoded.com/ sito web] contro film e libro.</ref><ref>[[Giuseppe Corigliano]], Direttore dell’Ufficio Informazioni della Prelatura dell'Opus Dei in Italia con l'intervista [http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=9568&lan=ita “il vangelo secondo la sony”]</ref> appartenenti alla gerarchia della [[cristianesimo|Chiesa cattolica]]. Le critiche hanno avuto per oggetto, in buona sintesi, l'erroneità di alcune ricostruzioni storiche, la mescolanza tra fatti e finzioni<ref>L'[[Opus Dei]] ha scritto [http://www.opusdei.it/art.php?p=15070 una lettera] alla Sony chiedendo di inserire nei titoli di testa un messaggio che chiarisca che si tratta di finzione. Secondo l'Opus Dei, «il romanzo mescola realtà e finzione e alla fine non si capisce dove venga fissato il limite fra la realtà e l'invenzione, tanto che un lettore ignorante dei fatti storici può giungere a conclusioni erronee e può pure essere spinto a guardare la Chiesa con minore simpatia, quando invece essa merita indubbiamente molto rispetto»</ref> e la mistificazione di assunti dottrinali, visti come calunniosi e fonte di spaesamento e di possibile allontanamento di fedeli dalla Chiesa. Sono stati pure auspicati ricorsi in tribunale per offese<ref>[[Francis Arinze]], cardinale [[Nigeria|nigeriano]], prefetto della [[Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti|Congregazione per il culto divino]]</ref> e boicottaggi<ref>[[Tarcisio Bertone]], [[arcivescovo]] di [[Genova]]; il quotidiano ''[[Avvenire]]'' con uno [http://www.avvenireonline.it/shared/codicedavinci/index.html speciale]</ref>, ai quali l'attore Ian McKellen ha risposto che «Le persone sono per natura attirate dal mistero ma quando questo mistero presuppone che tutto quello che la religione fino ad oggi ci ha raccontato è una balla allora diventa un caso sensazionale. L'idea che per questo motivo il libro non debba essere letto, che è poi la linea ufficiale del Vaticano, credo sia semplicemente patetica». |
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Versione attuale delle 08:50, 27 nov 2019
Il codice da Vinci (The Da Vinci Code) è un film thriller del 2006, diretto da Ron Howard e basato sull'omonimo romanzo best-seller di Dan Brown. L'autore compare inoltre in un cameo insieme alla moglie.
Il film, distribuito dalla Sony Pictures Entertainment, è uscito in contemporanea nelle sale di tutto il mondo il 19 maggio 2006, dopo l'anteprima al Festival di Cannes 2006 il 16 maggio.
Indice |
Trama
L'anziano curatore del celebre Musée du Louvre di Parigi, Jacques Saunière, viene trovato morto all'interno della Grande Galleria del museo, nudo, disposto per terra come l'uomo vitruviano di Leonardo da Vinci, e coperto di simboli da lui stesso tracciati con il suo sangue. Inizia così per Robert Langdon, professore di simbologia religiosa all'Università di Harvard, un viaggio alla scoperta di un grande mistero dell'umanità: il santo Graal. Accompagnato da Sophie Neveu, nipote del curatore ucciso, dovrà ripercorrere indizi nascosti nelle più affascinanti opere d'arte spostandosi da Parigi a Londra. La chiave del mistero fu custodita per secoli dal Priorato di Sion e dai cavalieri templari: si tratta di un segreto che potrebbe compromettere i fondamenti del Cristianesimo, ed in particolare quelli della dottrina professata dalla Chiesa cattolica.
Per illustrare alcuni dei "segreti" del romanzo è stato fatto uso della grafica computerizzata: nella risoluzione degli anagrammi, nella scena in cui viene "svelato" il mistero dell'Ultima Cena del da Vinci e quando Langdon risolve l'enigma del cryptex davanti alla tomba di Newton.
Aspetto ufologico
Nella scritta sul pavimento del Louvre fatta dal curatore ucciso nelle prime scene, oltre ai numeri di fibonacci compare la scritta "draconian devil" (non evidenziata dai dialoghi ma chiara anche se inquadrata di sfuggita). Chissà chi ha detto a Ron Howard di inserire questo dettaglio... è stata una sua iniziativa o il governo statunitense lo ha usato nella strategia di lento disclosure?
Colonna sonora
Le musiche del film sono state affidate al compositore tedesco Hans Zimmer.
Tracce
La colonna sonora è stata pubblicata il 9 maggio 2006 e include le seguenti tracce:
- Dies Mercurii I Martius
- L'Esprit des Gabriel
- The Paschal Spiral
- Fructus Gravis
- Ad Arcana
- Malleus Maleficarum
- Salvete Virgines
- Daniel's 9th Cipher
- Poisoned Chalice
- The Citrine Cross
- Rose of Arimathea
- Beneath Alrischa
- Chevaliers de Sangreal
- Kyrie for the Magdalene (Written by Richard Harvey)
Distribuzione
Il Codice Da Vinci è stato presentato in anteprima alla serata di apertura del Festival di Cannes 2006, il 17 maggio 2006. Il Codice Da Vinci è stato lanciato nelle sale cinematografiche europee e asiatiche il 18 maggio 2006 mentre negli Stati Uniti il 19 maggio 2006.
Accoglienza
Incassi
Il film ha incassato in tutto il mondo la cifra di 758.239.851 dollari.[1]
Critica
Il clamore suscitato dal film è stato notevole; a ciò ha contribuito anche la vastità delle critiche ricevute, in tutte le sfumature possibili: dall'entusiasmo alla stroncatura.
- Critiche della Chiesa cattolica
Il film è stato in più occasioni duramente criticato da diverse personalità[2][3] appartenenti alla gerarchia della Chiesa cattolica. Le critiche hanno avuto per oggetto, in buona sintesi, l'erroneità di alcune ricostruzioni storiche, la mescolanza tra fatti e finzioni[4] e la mistificazione di assunti dottrinali, visti come calunniosi e fonte di spaesamento e di possibile allontanamento di fedeli dalla Chiesa. Sono stati pure auspicati ricorsi in tribunale per offese[5] e boicottaggi[6], ai quali l'attore Ian McKellen ha risposto che «Le persone sono per natura attirate dal mistero ma quando questo mistero presuppone che tutto quello che la religione fino ad oggi ci ha raccontato è una balla allora diventa un caso sensazionale. L'idea che per questo motivo il libro non debba essere letto, che è poi la linea ufficiale del Vaticano, credo sia semplicemente patetica».
Marketing
A sostenere il successo del film vennero generati un videogioco e un gioco da tavola ispirati sia al libro che al film. Inoltre vennero pubblicati diversi libri che riassumono gli eventi e spiegano la lavorazione del film.
Sequel
Il regista Ron Howard nel 2009 ha girato il sequel intitolato Angeli e demoni, ambientato nella città del Vaticano. Tra gli attori figurano Tom Hanks nei panni di Robert Langdon (già protagonista del primo film), ed Ewan McGregor in quelli del camerlengo. Il film è una trasposizione dell'omonimo best seller di Dan Brown, cronologicamente ambientato - a differenza del film - prima degli eventi descritti ne Il Codice da Vinci.
Note
- ↑ Template:EnTemplate:Cita web
- ↑ Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa pontificia; Angelo Amato, segretario della Congregazione per la dottrina della fede; Papa Benedetto XVI (durante il Regina Coeli del 2 maggio 2006, riferendosi al romanzo e al film: «Chi nega la resurrezione di Cristo vanifica la fede»); Severino Poletto, Cardinale; alcuni vescovi statunitensi hanno aperto un sito web contro film e libro.
- ↑ Giuseppe Corigliano, Direttore dell’Ufficio Informazioni della Prelatura dell'Opus Dei in Italia con l'intervista “il vangelo secondo la sony”
- ↑ L'Opus Dei ha scritto una lettera alla Sony chiedendo di inserire nei titoli di testa un messaggio che chiarisca che si tratta di finzione. Secondo l'Opus Dei, «il romanzo mescola realtà e finzione e alla fine non si capisce dove venga fissato il limite fra la realtà e l'invenzione, tanto che un lettore ignorante dei fatti storici può giungere a conclusioni erronee e può pure essere spinto a guardare la Chiesa con minore simpatia, quando invece essa merita indubbiamente molto rispetto»
- ↑ Francis Arinze, cardinale nigeriano, prefetto della Congregazione per il culto divino
- ↑ Tarcisio Bertone, arcivescovo di Genova; il quotidiano Avvenire con uno speciale
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale
- Cinemovie.info: Il Codice da Vinci Scheda e Recensione film
- Tom Hanks costretto ad assumere Body Guards per proteggere sé stesso e la famiglia articolo da femalefirst.co.uk
- Da Vinci: Cross with the Code?
- Siti critici sulle teorie di Dan Brown
- Floscarmeli.org - interventi di Marco Invernizzi, Rino Camilleri e Massimo Introvigne
- Cesnur.org - articolo di Massimo Introvigne
- Cinematografo.it - intervista allo storico Franco Cardini
- Corriere.it - commento di Bernard-Henri Lévy