Sippar

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'''Sippar''' ([[Sumerian]] '''Zimbir''' "bird city", modern '''Tell Abu Habbah''', [[Iraq]]), was an ancient [[Sumer]]ian and later [[Babylonia]]n city on the east bank of the [[Euphrates]], some 60 km north of [[Babylon]].
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'''Sippar''' (la [[sumeri|sumerica]] '''Zimbir''' "città degli uccelli", la moderna '''Tell Abu Habbah''' in [[Iraq]]), era un'antica città sumerica e poi babilonese sulla riva est dell'[[Eufrate]], a 60 km a nord di [[Babilonia]].
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It was divided into two parts, "Sippar of the [[Shamash|Sun-god]]" and "Sippar of the goddess [[Anunit]]," the former of which was discovered by [[Hormuzd Rassam]] in [[1881]] at Abu Habba, 16 miles southeast of [[Baghdad]].  
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La città era divisa in due parti, "Sippar del [[Shamash|dio sole]]" and "Sippar della dea [[Anunit]]", la cui scoperta fu di [[Hormuzd Rassam]] nel 1881 a Abu Habba, 16 miglia a sud-est di [[Baghdad]].  
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Sippar is called ''Sepharvaim'' in the [[Old Testament]], which alludes to the two parts of the city by its [[Dual (grammatical number)|dual]] form.
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Sippar viene chiamata ''Sepharvaim'' nell'[[antico testamento]], che allude alle due parti della città.
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Two other Sippars are mentioned in inscriptions, one of them being "Sippar of Edinu," which may have been an additional quarter of the city. It is possible that one of the "Sippars" might be identified with [[Akkad]], the capital of the first Semitic Empire.
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Due altre Sippar sono menzionat in alcune iscrizioni, una delle quali la indica come "Sippar di Edinu", che potrebbe avere un quartiere in più. E' possibile che una delle "Sippar" possa essere identificata con [[Akkad]], la capitale del primo impero semitico.
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The main god of the city was the Sumerian Sun god, [[Utu]] ([[Shamash]] in Akkadian).
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Il dio proprio della città era il dio sumero del Sole [[Utu]] ([[Shamash]] in accadico).
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One of its kings was [[Enmeduranki]], who was said to have ruled many years before the Flood.  
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Uno dei suoi re fu [[Enmeduranki]], che si dice abbia avuto autorità molti anni prima del [[diluvio universale]].  
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==Archaeology==
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==Archeologia==
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A large number of [[Cuneiform (script)|cuneiform]] tablets and other artifacts have been found in the ruins of the temple of Shamash, which was called ''[[E (temple)|E]]-Babara'' by the [[Sumer]]ians, ''Bit-Un'' by the [[Semite]]s. This temple is thought to be the world's oldest bank, in operation until at least 1831 BC. <ref>{{cite journal | author=Benjamin Bromberg | title=The Origin of Banking: Religious Finance in Babylonia | journal=The Journal of Economic History | year=1942 | volume=2 | issue=1 | pages= 77–88}}</ref>
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Un grande numero di tavolette [[scrittura cuneiforme|cuneiformi]] e altri reperti sono stati trovati nelle rovine del tempio di [[Shamash]], che era chiamato ''[[tempio E]]-Babara'' dai [[sumeri]], ''Bit-Un'' dai [[Semiti]]. Questo tempio è cosiderato uno delle costruzioni più antiche del mondo, essendo costruito al più tardi nel 1831 aC [1].
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[[Ziusudra|Xisuthros]], the "Chaldean Noah", is said by [[Berossus]] to have buried the records of the [[antediluvian]] world here--possibly because the name of Sippar was supposed to be connected with ''sipru'', "a writing". And according to [[Abydenus]], [[Nebuchadnezzar II of Babylon|Nebuchadnezzar]] excavated a great reservoir in the neighbourhood. Here too was the Babylonian camp in the reign of [[Nabonidos]].  
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[[Berosso]] ha detto che [[Ziusudra]], il "Noè caldeo", ha qui sepolto i resoconti del mondo prima del [[diluvio universale]], brobabilmente perchè si pensava che il nome di Sippar fosse collegato con 'sipru', "letteralmente". Secondo [[Abydenus]], [[Nebuchadnezzar II]] scavò un grande serbatoio nelle vicinanze. E durante il regno di [[Nabonidos]], qui è stato trovato anche il campo babilonese.  
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[[Pliny the Elder|Pliny]] (''[[Natural History (Pliny)|Natural History]]'' 6.30.123) mentions a sect, or school of Chaldeans called the ''Hippareni''. It is often assumed that this name refers to Sippar (especially because the other two schools mentioned seem to be named after cities as well: the ''Orcheni'' after [[Uruk]], and the ''Borsippeni'' after [[Borsippa]]), but this is not universally accepted.<ref>"It is usually assumed that the Hippareni refers to Sippar (Ptolemy's Sippara), but even that requires proof, since the change of ‘s’ to ‘h’ is strange." —{{cite journal | author=R. D. Barnett | title=Xenophon and the Wall of Media | journal=The Journal of Hellenic Studies | year=1963 | volume=83 | pages=14 | doi = 10.2307/628451}}</ref>
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[[Plinio]] (''[[Storia naturale]]'' 6.30.123) menziona una setta o scuola di Caldei chiamato gli ''Hippareni''. Si è spesso pensato che questo nome si riferisca a Sippar (soprattutto perchè le altre due scuole nominate si pensa abbiano tratto il loro nome da nomi di città: ''Orcheni'' da [[Uruk]] ''Borsippeni'' da [[Borsippa]]), ma questo non è universalmente accettato [2].
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==References==
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==Le teorie di Zecharia Sitchin==
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Secondo [[Zecharia Sitchin]] Sippar era la città del porto spaziale (prima del [[diluvio universale]]) comandato da [[Utu]]. Era anche il suo centro di culto dopo il Diluvio.
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*[[Cities of the Ancient Near East]]
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1^ Benjamin Bromberg, The Origin of Banking: Religious Finance in Babylonia, The Journal of Economic History, 1942, volume2, issue1, pagg. 77–88
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*[[Short chronology timeline]]
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2^ "It is usually assumed that the Hippareni refers to Sippar (Ptolemy's Sippara), but even that requires proof, since the change of ‘s’ to ‘h’ is strange." R. D. Barnett, Xenophon and the Wall of Media, The Journal of Hellenic Studies, 1963, volume 83, pag. 14, doi 10.2307/628451
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==Voci correlate==
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*[[Sumeri]]
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==Collegamenti esterni==
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http://it.wikipedia.org/wiki/Governatorato_di_al-Qadisiyya
[[Category:Città sumere]]
[[Category:Città sumere]]

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Essendo vicina a Babilonia, Sippar era stata da poco acquisita all'impero di Hammurabi

Sippar (la sumerica Zimbir "città degli uccelli", la moderna Tell Abu Habbah in Iraq), era un'antica città sumerica e poi babilonese sulla riva est dell'Eufrate, a 60 km a nord di Babilonia.

La città era divisa in due parti, "Sippar del dio sole" and "Sippar della dea Anunit", la cui scoperta fu di Hormuzd Rassam nel 1881 a Abu Habba, 16 miglia a sud-est di Baghdad.

Sippar viene chiamata Sepharvaim nell'antico testamento, che allude alle due parti della città.

Due altre Sippar sono menzionat in alcune iscrizioni, una delle quali la indica come "Sippar di Edinu", che potrebbe avere un quartiere in più. E' possibile che una delle "Sippar" possa essere identificata con Akkad, la capitale del primo impero semitico.

Il dio proprio della città era il dio sumero del Sole Utu (Shamash in accadico).

Uno dei suoi re fu Enmeduranki, che si dice abbia avuto autorità molti anni prima del diluvio universale.

Indice

Archeologia

Un grande numero di tavolette cuneiformi e altri reperti sono stati trovati nelle rovine del tempio di Shamash, che era chiamato tempio E-Babara dai sumeri, Bit-Un dai Semiti. Questo tempio è cosiderato uno delle costruzioni più antiche del mondo, essendo costruito al più tardi nel 1831 aC [1].

Berosso ha detto che Ziusudra, il "Noè caldeo", ha qui sepolto i resoconti del mondo prima del diluvio universale, brobabilmente perchè si pensava che il nome di Sippar fosse collegato con 'sipru', "letteralmente". Secondo Abydenus, Nebuchadnezzar II scavò un grande serbatoio nelle vicinanze. E durante il regno di Nabonidos, qui è stato trovato anche il campo babilonese.

Plinio (Storia naturale 6.30.123) menziona una setta o scuola di Caldei chiamato gli Hippareni. Si è spesso pensato che questo nome si riferisca a Sippar (soprattutto perchè le altre due scuole nominate si pensa abbiano tratto il loro nome da nomi di città: Orcheni da Uruk e Borsippeni da Borsippa), ma questo non è universalmente accettato [2].

Le teorie di Zecharia Sitchin

Secondo Zecharia Sitchin Sippar era la città del porto spaziale (prima del diluvio universale) comandato da Utu. Era anche il suo centro di culto dopo il Diluvio.

Galleria immagini

Note

1^ Benjamin Bromberg, The Origin of Banking: Religious Finance in Babylonia, The Journal of Economic History, 1942, volume2, issue1, pagg. 77–88

2^ "It is usually assumed that the Hippareni refers to Sippar (Ptolemy's Sippara), but even that requires proof, since the change of ‘s’ to ‘h’ is strange." R. D. Barnett, Xenophon and the Wall of Media, The Journal of Hellenic Studies, 1963, volume 83, pag. 14, doi 10.2307/628451

Voci correlate

Collegamenti esterni

http://it.wikipedia.org/wiki/Governatorato_di_al-Qadisiyya

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