USO

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'''USO''' è l'acronimo inglese di ''Unidentified Submerged Object'' o ''Unidentified Submarine Object'', in italiano '''oggetto sottomarino non identificato''' ('''OSNI'''), analogo a [[UFO]]. Con questo termine nell'ambito dell'[[ufologia]] si definiscono gli oggetti avvistati sotto la superficie del mare e che non si è riusciti a ricondurre ad oggetti o mezzi conosciuti. Gli avvistamenti sono meno numerosi di quelli relativi ai più noti [[UFO]], ovvero oggetti avvistati in cielo.
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'''USO''' è l'acronimo inglese di '''Unidentified Submerged Object''' o '''Unidentified Submarine Object''', in italiano '''oggetto sottomarino non identificato''' ('''OSNI'''), analogo a [[UFO]]. Con questo termine nell'ambito dell'[[ufologia]] si definiscono gli oggetti avvistati sotto la superficie del mare e che non si è riusciti a ricondurre ad oggetti o mezzi conosciuti. Gli avvistamenti sono meno numerosi di quelli relativi ai più noti [[UFO]], ovvero oggetti avvistati in cielo.
Molte segnalazioni di USO sono riferite ad oggetti che sarebbero dotati della capacità di muoversi a grande velocità senza apparentemente generare moto ondoso e senza produrre rumore, alcune segnalazioni parlano di oggetti "che escono dall'acqua e spariscono nel cielo" o "di dimensioni enormi". A seconda delle opinioni, si tratterebbe di fenomeni naturali, veicoli di nuova concezione, di origine umana (ed esempio militare) oppure [[extraterrestre]], ma ovviamente la mancata identificazione dell'oggetto lascia libero spazio a qualsiasi supposizione.
Molte segnalazioni di USO sono riferite ad oggetti che sarebbero dotati della capacità di muoversi a grande velocità senza apparentemente generare moto ondoso e senza produrre rumore, alcune segnalazioni parlano di oggetti "che escono dall'acqua e spariscono nel cielo" o "di dimensioni enormi". A seconda delle opinioni, si tratterebbe di fenomeni naturali, veicoli di nuova concezione, di origine umana (ed esempio militare) oppure [[extraterrestre]], ma ovviamente la mancata identificazione dell'oggetto lascia libero spazio a qualsiasi supposizione.
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==Analogie degli avvistamenti==
==Analogie degli avvistamenti==
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La loro superficie esterna appare per lo più costituita da materiale simile al metallo, con tonalità che comprendono tutte le gradazioni del colore grigio. Spesso risultano luminosi, di colore giallo o verde. La loro forma è per lo più a sfera o discoidale ma sono moltissime le segnalazioni della forma a sigaro o a cilindro. Presentano dimensioni di ogni tipo in quanto si va dalle segnalazioni di piccoli sferoidi, assai simili alle [[sonde telemetriche]] volanti del diametro di circa un metro, a gigantesche astronavi anche superiori ai 500 metri di diametro o di lunghezza. Questi mezzi sommersi non identificati manifestano la loro presenza in diversi modi: immobili sulla superficie dell'acqua, in movimento di poco sopra la superficie, sulla superficie, appena sotto di essa, a notevoli profondità, fermi sui fondali, in immersione o in emersione, sia a velocità modeste che sostenute. La velocità può cambiare in modo vario. Inoltre, è stato anche osservato che dopo la fase di emersione, alcuni si sono fermati ad una bassa quota, hanno acceso luci ulteriori, hanno iniziato o a girare gradualmente attorno al proprio asse o ad orbitare su circonferenze concentriche che li hanno condotti a quote superiori e da lì sono poi sfrecciati via seguendo o una direzione parallela al terreno o lievemente inclinata verso l'alto o verticale, divenendo così [[UFO]].
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La loro superficie esterna appare per lo più costituita da materiale simile al metallo, con tonalità che comprendono tutte le gradazioni del colore grigio. Spesso risultano luminosi, di colore giallo o verde. La loro forma è per lo più a sfera o discoidale ma sono moltissime le segnalazioni della forma a sigaro o a cilindro. Presentano dimensioni di ogni tipo in quanto si va dalle segnalazioni di piccoli sferoidi, assai simili alle [[drone|sonde telemetriche]] volanti del diametro di circa un metro, a gigantesche astronavi anche superiori ai 500 metri di diametro o di lunghezza. Questi mezzi sommersi non identificati manifestano la loro presenza in diversi modi: immobili sulla superficie dell'acqua, in movimento di poco sopra la superficie, sulla superficie, appena sotto di essa, a notevoli profondità, fermi sui fondali, in immersione o in emersione, sia a velocità modeste che sostenute. La velocità può cambiare in modo vario. Inoltre, è stato anche osservato che dopo la fase di emersione, alcuni si sono fermati ad una bassa quota, hanno acceso luci ulteriori, hanno iniziato o a girare gradualmente attorno al proprio asse o ad orbitare su circonferenze concentriche che li hanno condotti a quote superiori e da lì sono poi sfrecciati via seguendo o una direzione parallela al terreno o lievemente inclinata verso l'alto o verticale, divenendo così [[UFO]].
==Clipeologia usologica==
==Clipeologia usologica==
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Nella bibbia si parla di Giona e il Pesce che lo inghiotte, però si dice che il pesce aveva le costole di bronzo. Probabilmente era un USO (un'astronave aliena anfibia).
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Si parla di [[clipeologia]] usologica quando si studia casi nell'antichità di oggetti sommersi sconosciuti. Nel 329 a.C., l'esercito di Alessandro Magno si imbatté in due grandi dischi d'argento che emersero ripetutamente dalle acque di un fiume che si stava tentando di attraversare e lasciarono fuoriuscire dai bordi fuoco scintillante. Il fatto spaventò così tanto i suoi elefanti da guerra, i cavalli e gli uomini che essi smisero di attraversare il fiume e ripresero solo il giorno seguente. Alessandro ne rimase così impressionato che per ben sei anni si dedicò all'esplorazione del fiume, alla ricerca delle "Campane subacquee". Le prime notizie hanno identificato il fiume Jaxartes come quel fiume descritto da antichi cronisti ma, grazie anche alle ricerche compite da Bruno Mancusi e Alaksander Donski, sembra che si debba trattare del fiume Indo.
Si parla di [[clipeologia]] usologica quando si studia casi nell'antichità di oggetti sommersi sconosciuti. Nel 329 a.C., l'esercito di Alessandro Magno si imbatté in due grandi dischi d'argento che emersero ripetutamente dalle acque di un fiume che si stava tentando di attraversare e lasciarono fuoriuscire dai bordi fuoco scintillante. Il fatto spaventò così tanto i suoi elefanti da guerra, i cavalli e gli uomini che essi smisero di attraversare il fiume e ripresero solo il giorno seguente. Alessandro ne rimase così impressionato che per ben sei anni si dedicò all'esplorazione del fiume, alla ricerca delle "Campane subacquee". Le prime notizie hanno identificato il fiume Jaxartes come quel fiume descritto da antichi cronisti ma, grazie anche alle ricerche compite da Bruno Mancusi e Alaksander Donski, sembra che si debba trattare del fiume Indo.
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==Voci correlate==
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Versione attuale delle 10:46, 15 mar 2017

Riproduzione di un avvistamento USO

USO è l'acronimo inglese di Unidentified Submerged Object o Unidentified Submarine Object, in italiano oggetto sottomarino non identificato (OSNI), analogo a UFO. Con questo termine nell'ambito dell'ufologia si definiscono gli oggetti avvistati sotto la superficie del mare e che non si è riusciti a ricondurre ad oggetti o mezzi conosciuti. Gli avvistamenti sono meno numerosi di quelli relativi ai più noti UFO, ovvero oggetti avvistati in cielo.

Molte segnalazioni di USO sono riferite ad oggetti che sarebbero dotati della capacità di muoversi a grande velocità senza apparentemente generare moto ondoso e senza produrre rumore, alcune segnalazioni parlano di oggetti "che escono dall'acqua e spariscono nel cielo" o "di dimensioni enormi". A seconda delle opinioni, si tratterebbe di fenomeni naturali, veicoli di nuova concezione, di origine umana (ed esempio militare) oppure extraterrestre, ma ovviamente la mancata identificazione dell'oggetto lascia libero spazio a qualsiasi supposizione. Alcuni utilizzano il termine "usologia" per indicare la sottobranca dell'ufologia che si occupa dell'indagine su questi fenomeni.

Indice

Spiegazione del fenomeno

Essendo il nostro pianeta formato per il 75% dalle acque, è possibile ipotizzare che i fenomeni ufologici marini siano molti di più di quelli aerei. Il biologo marino Ivan T. Sanderson, fondatore della S.I.T.U. ( Society for Investigation of The Unexplainednel ), un'associazione impegnata nell'esame di tutto quanto connesso agli UFO e agli USO, nel 1970 formulò una teoria sugli alieni. Egli considerò possibile che sotto le acque, in modo particolare quelle profonde degli oceani, potesse vivere almeno una razza intelligente, che discenderebbe direttamente da quelle prime forme di vita che non passarono mai sulla terraferma e che, perciò, sarebbe assai più antica della nostra civiltà umana. Questa teoria, però, in quanto priva di ogni forma di sostegno scientifico o anche pseudoscientifico, è rigettata dapprima dalle autorità scientifiche ufficiali, e poi dalla stessa comunità ufologica. Nel 1984, un gruppo di scienziati dell'Università di Milano individuarono nel Mar Mediterraneo, a sud-est della Sicilia e a 100 miglia nautiche dalle coste libiche, un qualcosa di assolutamente unico ed incredibile. Tra gli abissi oscuri, alla profondità di 3.000 metri, c'era una grande bolla di acqua racchiusa in uno spessore di 2,5 metri, dalla salinità elevatissima che presentava un rapporto del 400 per mille a fronte di una media del 40 per mille. Per questo motivo, essa venne vista come "del tutto separata dalle acque sovrastanti" e fu battezzata col nome di Lago Bannock. Iniziò, quindi, una meticolosa indagine volta a comprendere le caratteristiche di quella misteriosa zona sottomarina e a controllare l'eventuale presenza di una qualche, assai improbabile, forma di vita estremofila date le condizioni di partenza: salinità dieci volte superiore alla media e pressione elevatissima. Il folto gruppo di ricercatori italiani (studiosi dell'Università di Milano Bicocca, guidati dal prof. Daniele Daffonchio della facoltà di Agraria, ricercatori dell'Istituto per l'Ambiente Marino del C.N.R. di Messina, tecnici della ditta Tecnomare di Venezia, del gruppo ENI ), unitamente ad altri otto gruppi europei, tutti inseriti nel progetto europeo denominato "BIODEEP", a sua volta coordinato da scienziati italiani del Consorzio Interuniversitario per le Scienze del Mare, utilizzando il veicolo sottomarino "Modus-Scipack", della Tecnomare, collegato via cavo alla nave oceanografica Urania, iniziò a prelevare campioni e sedimenti. Essi poterono così scoprire, attraverso l'analisi al microscopio, la presenza di forme di vita mai trovate altrove: un'autentica colonia di batteri, stranissima e assai complessa. I primi risultati di tale scoperta sono stati divulgati alla stampa nella primavera del 2006. I sostenitori di Sanderson hanno sostenuto che, per questo motivo, è possibilissimo che nell'oceano si sia sviluppata una vita marina intelligente. Se così fosse, vuol dire che UFO e USO sono di origine terrestre, e non aliena. Anche lo studioso John Keel ha sempre sostenuto l'idea che possano veramente esistere delle basi sottomarine sulla Terra, in modo particolare nelle vicinanze del Circolo Polare Artico e in diverse zone del Sud America, ma non attribuisce alcuna paternità agli alieni: egli pensa semplicemente che una grande potenza mondiale, come potrebbe esserlo gli Stati Uniti, stia sviluppando un'aviazione ed una marina clandestine.

USO di Sogne

Il primo avvistamento ufficiale di OSNI, oggetto sottomarino non identificato, avvenne il giorno 11 novembre 1972, quando alcune unità della locale marina militare individuarono un oggetto sottomarino che tenne in scacco un'intera flotta militare, rinforzata da un numero incredibile di mezzi aerei specializzati nella caccia ai sottomarini. Ma dopo dieci giorni fece perdere definitivamente ogni traccia, tra lo stupore generale. Le più sofisticate apparecchiature di ricerca non riuscirono più a rintracciarlo.

Analogie degli avvistamenti

La loro superficie esterna appare per lo più costituita da materiale simile al metallo, con tonalità che comprendono tutte le gradazioni del colore grigio. Spesso risultano luminosi, di colore giallo o verde. La loro forma è per lo più a sfera o discoidale ma sono moltissime le segnalazioni della forma a sigaro o a cilindro. Presentano dimensioni di ogni tipo in quanto si va dalle segnalazioni di piccoli sferoidi, assai simili alle sonde telemetriche volanti del diametro di circa un metro, a gigantesche astronavi anche superiori ai 500 metri di diametro o di lunghezza. Questi mezzi sommersi non identificati manifestano la loro presenza in diversi modi: immobili sulla superficie dell'acqua, in movimento di poco sopra la superficie, sulla superficie, appena sotto di essa, a notevoli profondità, fermi sui fondali, in immersione o in emersione, sia a velocità modeste che sostenute. La velocità può cambiare in modo vario. Inoltre, è stato anche osservato che dopo la fase di emersione, alcuni si sono fermati ad una bassa quota, hanno acceso luci ulteriori, hanno iniziato o a girare gradualmente attorno al proprio asse o ad orbitare su circonferenze concentriche che li hanno condotti a quote superiori e da lì sono poi sfrecciati via seguendo o una direzione parallela al terreno o lievemente inclinata verso l'alto o verticale, divenendo così UFO.

Clipeologia usologica

Nella bibbia si parla di Giona e il Pesce che lo inghiotte, però si dice che il pesce aveva le costole di bronzo. Probabilmente era un USO (un'astronave aliena anfibia).

Si parla di clipeologia usologica quando si studia casi nell'antichità di oggetti sommersi sconosciuti. Nel 329 a.C., l'esercito di Alessandro Magno si imbatté in due grandi dischi d'argento che emersero ripetutamente dalle acque di un fiume che si stava tentando di attraversare e lasciarono fuoriuscire dai bordi fuoco scintillante. Il fatto spaventò così tanto i suoi elefanti da guerra, i cavalli e gli uomini che essi smisero di attraversare il fiume e ripresero solo il giorno seguente. Alessandro ne rimase così impressionato che per ben sei anni si dedicò all'esplorazione del fiume, alla ricerca delle "Campane subacquee". Le prime notizie hanno identificato il fiume Jaxartes come quel fiume descritto da antichi cronisti ma, grazie anche alle ricerche compite da Bruno Mancusi e Alaksander Donski, sembra che si debba trattare del fiume Indo.

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