Abydos
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+ | La struttura più antica è costituita da un recinto avente le dimensioni di mt 10 x 17, circa, circondato da un muro di mattoni seccati al sole. Il secondo tempio è costituito da un'area coperta avente una superficie di circa 10 metri quadri addossata ad uno dei muri del primo tempio. Un ulteriore recinto circonda la struttura. Questo ricostruzione dovrebbe risalire alla [[Periodo arcaico dell'Egitto|II dinastia]] o, al massimo alla [[Periodo Arcaico dell'Egitto|III]].<br /> | ||
Nel corso della [[Antico Regno dell'Egitto|IV dinastia]] questa costruzione fu abbattuta e sostituita da un piccolo edificio comprendente un grande braciere. All'interno di questo sono state rinvenute figurine in ceramica raffiguranti offerte, probabilmente sostituiti simbolici delle offerte reali, in ottemperanza | Nel corso della [[Antico Regno dell'Egitto|IV dinastia]] questa costruzione fu abbattuta e sostituita da un piccolo edificio comprendente un grande braciere. All'interno di questo sono state rinvenute figurine in ceramica raffiguranti offerte, probabilmente sostituiti simbolici delle offerte reali, in ottemperanza | ||
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+ | Immagine:Map_of_OIC.png | ||
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+ | Immagine:Flag_of_OIC.png | ||
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+ | ==Collegamenti esterni== | ||
+ | https://it.wikipedia.org/wiki/Governatorato_di_Matruh | ||
[[Categoria:città dell'antico Egitto]] | [[Categoria:città dell'antico Egitto]] |
Versione attuale delle 14:11, 13 apr 2016
Abydos è una delle più antiche città dell'Alto Egitto. Si trova a circa 11 km ad Ovest del Nilo ad una latitudine di 26° 10' N.
Il nome originale è Abdu che significa collina del tempio, in quanto la tradizione vuole che vi fosse conservata la testa di Osiride.
il segno
è il determinativo che indica città. Per assonanza i greci chiamarono la città Abydos come la sua omonima posta sull'Ellesponto. Il moderno nome arabo è Arabet el Madfuneh.
Indice |
La storia
Le origini della città si perdono nella preistoria; sicuramente esiste già in epoca predinastica essendo probabilmente la capitale dell'Alto Egitto, come provano i ritrovamenti di tombe ed i primi riscontri sulla presenza del tempio, attribuibili appunto a sovrani del periodo predinastico.
I re della I dinastia ed alcuni della II dinastia sono sepolti ad Abydos (necropoli di Umm el-Qa'ab) di cui ricostruirono anche il tempio.
Grandi fortezze vennero costruite tra il deserto e la città da tre re della II dinastia.
Il tempio e la città vengono ricostruiti più volte nell'arco delle 30 dinastie e la necropoli è utilizzata con continuità.
Durante la XII dinastia una grande tomba viene scavata nella roccia da Sesostris III.
Seti I, della XIX dinastia, costruisce un nuovo tempio a sud della città in onore dei sovrani ancestrali delle dinastie più antiche, questo tempio viene poi completato da Ramesse II che costruisce anche un ulteriore tempio, di dimensioni più ridotte.
Merneptah aggiunge al tempio di Seti il grande ipogeo di Osiride.
L'ultima opera costruita ad Abydos è un nuovo tempio dovuto a Nekhtnebef sovrano della XXX dinastia.
Durante il periodo Tolemaico la città cade via via in rovina e non sono conosciute nuove opere o restauri.
Le divinità
Il culto più antico attestato ad Abydos è quello del dio-sciacallo Upuaut (Ophols, Wepwoi), colui che apre la via al regno dei morti. Questo culto aumenta d'importanza a partire dalla I dinastia fino alla XII dinastia e scompare del tutto dopo la XVIII dinastia.
Il culto di Anher appare durante l'XI dinastia e quello di Khentamenti, l'equivalente dell'Ade greco, cresce d'importanza durante il Regno Medio per poi scomparire anch'esso dopo la XVIII dinastia.
Il culto di Osiride, nelle sue varie forme, inizia con la XII dinastia e diviene più importante in seguito fino ad oscurare tutti gli altri culti. La festa di Osiride ricorre il 2 settembre, ovvero il 16° giorno del secondo mese (Paophi), nella prima stagione (Akhet).
Il tempio
Il tempio principale di Abydos ha subito nove, o forse dieci, ricostruzioni in un arco di tempo che va dalla I dinastia fino alla XVI.
La struttura più antica è costituita da un recinto avente le dimensioni di mt 10 x 17, circa, circondato da un muro di mattoni seccati al sole. Il secondo tempio è costituito da un'area coperta avente una superficie di circa 10 metri quadri addossata ad uno dei muri del primo tempio. Un ulteriore recinto circonda la struttura. Questo ricostruzione dovrebbe risalire alla II dinastia o, al massimo alla III.
Nel corso della IV dinastia questa costruzione fu abbattuta e sostituita da un piccolo edificio comprendente un grande braciere. All'interno di questo sono state rinvenute figurine in ceramica raffiguranti offerte, probabilmente sostituiti simbolici delle offerte reali, in ottemperanza
al decreto di Cheope sulla riforma di questo tempio.
Probabilmente in occasione di questa ricostruzione viene fatta una raccolta di precedenti offerte ed una camera, piena di queste, ci ha reso preziosi lavori in avorio intagliato e tavolette risalenti alla I dinastia. Un vaso attribuibile a Narmer con inserti geroglifici viola su pasta vetrosa verde ed alcune tavolette con figure in rilievo sono i pezzi di maggior pregio tra quelli ritrovati. La statuetta in avorio raffigurante Cheope, trovata ad Abydos, è il solo ritratto che possediamo di questo importante sovrano.
Il tempio viene ricostruito completamente, con dimensioni maggiori, da Pepi I durante la VI dinastia. Questo sovrano fa erigere un grande portale di pietra (pilone) all'ingresso del recinto, un ulteriore muro di recinzione con un altro portale ed un colonnato con tra i piloni. Questo tempio, con dimensioni di circa 13 x 17 mt, portali in pietra davanti e dietro, mostra di essere di tipo processionale.
Montuhotep I (XI dinastia) aggiunge un colonnato ed alcuni altari. Montuhotep II, poco dopo, ricostruisce completamente il tempio realizzando un pavimento in pietra ed alcune camere sussidiarie. Subito dopo Sesotris I (XII dinastia) posa massicce fondazioni in pietra sul pavimento del suo predecessore. Un grande recinto viene costruito intorno a tutta l'area del tempio che ormai ha dimensioni triplicate rispetto all'originale.
I primi interventi sul tempio nel corso della XVIII dinastia sono una vasta cappella dovuta ad Ahmose.
Thutmose III ingrandisce ulteriormente il tempio con dimensioni di circa 40 x 65 mt. Costruisce anche una strada processionale che conduce dal tempio alla necropoli con un grande pilone di granito. Ramesse III aggiunge un vasto edificio mentre Ahmose II (XXVI dinastia) ricostruisce ancora una volta il tempio e vi pone un grande monolito di granito rosso finemente lavorato.
All'interno del tempio sono visibili due incisioni in bassorilievo che ad una prima vista appaiono a forma di elicottero e di UFO. Questa immagine, a lungo scambiata per un oggetto fuori dal tempo, è in seguito stata identificata dagli scettici come una sovrapposizione fortuita di due strati di incisioni di epoche diverse.
Altri templi
Il tempio di Seti I viene eretto con una fondazione completamente nuova a meno di un chilometro a sud di del precedente. Quello eretto da Seti I è noto come grande tempio di Abydos. Il tempio viene eretto per venerare gli antichi sovrani, la cui necropoli si trova presso le sue mura. La lunga lista di re delle principali dinastie scolpita su un muro è conosciuta come Tavola di Abydos ed è una delle principali fonti utilizzate per ricostruire la sequenza dei sovrani dell'antico Egitto. Il tempio comprende anche sette cappelle destinate al culto del re e degli dei principali. Nella parte posteriore vi sono grandi stanze connesse con il culto di Osiride da cui, probabilmente, si accedeva all'ipogeo, eretto da Merneptah destinato alle celebrazioni di culti misterici. Il tempio, al momento della sua erezione ha una lunghezza di 180 metri circa ma attualmente le parti più esterne sono a mala pena rintracciabili e la parte in buono stato misura circa 80 metri per una larghezza di circa 120 metri che comprende anche l'ala laterale.
Fatta eccezione per la lista reale ed un panegirico di Ramesse II i soggetti delle decorazioni del tempio non sono storici bensì mitologici.
L'adiacente tempio eretto da Ramesse II è molto più piccolo e semplice come pianta con la differenza di possedere decorazioni, di cui ci rimangono le parti inferiori, legate a fatti storici.
La lista reale di Abydos
La lista reali di Abydos comprende 76 nomi di sovrani dell'Egitto.
I nomi riportati sono quelli corrispondenti al titolo nesut byti, indicato anche come prenomen.
I dinastia
n° | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 |
prenomen | Meni | Teti | Iti | Ita | Septi | Merbiap | Semsu | Kebh |
II dinastia
n° | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 |
prenomen | Bedjau | Kakau | Banetjer | Wadjnas | Sendi | Djadjay |
III dinastia
n° | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 |
prenomen | Nebka | Djoser-za | Teti | Sedjes | Neferkara |
IV dinastia
n° | 20 | 21 | 22 | 23 | 24 | 25 |
prenomen | Nofru | Khfu | Djedefra | Rakhaef | Menkaura | Shepseskaf |
V dinastia
n° | 26 | 27 | 28 | 29 | 30 | 31 | 32 | 33 |
prenomen | Userkaf | Sahura | Kakai | Neferefra | Niuserra | Menkauhor | Djedkara | Unis |
VI dinastia
n° | 34 | 35 | 36 | 37 | 38 | 39 |
prenomen | Teti | Userkara | Meryra | Merenra | Neferkare | Merenra Saemsaf |
VIII dinastia
n° | 40 | 41 | 42 | 43 | 44 | 45 | 46 | 47 |
prenomen | Netjerkara | Menkara | Neferkara | Neferkara Nebi | Djedkara Shema | Neferkara Kendu | Merenhor | Sneferka |
n° | 48 | 49 | 50 | 51 | 52 | 53 | 54 | 55 | 56 |
prenomen | Nikara | Neferkara Tereru | Neferkahor | Neferkara Pepiseneb | Sneferka Anu | Kakaura | Neferkaura | Neferkauhor | Neferirkara |
XI dinastia
n° | 57 | 58 |
prenomen | Nebhepetra | Sankhkara |
XII dinastia
n° | 59 | 60 | 61 | 62 | 63 | 64 | 65 |
prenomen | Sehetepibra | Kheperkara | Nebukaura | Khakeperra | Khakaura | Nemaatra | Maakherura |
XVIII dinastia
n° | 66 | 67 | 68 | 69 | 70 | 71 | 72 | 73 | 74 |
prenomen | Ahmose | Djeserkare | Aakheperkara | Aakheperenra | Menkheperra | Aakheperura | Menkheperura | Nebmaatra | Djeserkheperura Setepenra |
XIX dinastia
n° | 75 | 76 |
prenomen | Merpehtira | Menmaatra |