Notte
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Il satellite orbita attorno al [[centro di massa|baricentro]] del [[sistema di Plutone|sistema plutoniano]] sullo stesso piano orbitale di [[Caronte]] e di [[Idra (astronomia)|Idra]], ad una distanza di circa 48 600 km. Il suo periodo orbitale è prossimo ad una [[risonanza orbitale]] di 1:4 con quello di Caronte. | Il satellite orbita attorno al [[centro di massa|baricentro]] del [[sistema di Plutone|sistema plutoniano]] sullo stesso piano orbitale di [[Caronte]] e di [[Idra (astronomia)|Idra]], ad una distanza di circa 48 600 km. Il suo periodo orbitale è prossimo ad una [[risonanza orbitale]] di 1:4 con quello di Caronte. |
Versione attuale delle 12:46, 29 mar 2016
Notte (chiamato anche Nix, o più raramente Plutone III tre o Plutone d), è un satellite naturale di Plutone, scoperto il 15 giugno 2005 grazie all'analisi di fotografie scattate dal telescopio spaziale Hubble nel maggio dello stesso anno. Il suo nome deriva da quello di Notte, o Nyx, personaggio femminile della mitologia greca. Il satellite era precedentemente noto attraverso la designazione provvisoria S/2005 P 2.
Il satellite orbita attorno al baricentro del sistema plutoniano sullo stesso piano orbitale di Caronte e di Idra, ad una distanza di circa 48 600 km. Il suo periodo orbitale è prossimo ad una risonanza orbitale di 1:4 con quello di Caronte.
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Cenni storici
L'individuazione di Notte, assieme a quella di Idra, risale al giugno 2005, grazie ad un'analisi delle immagini catturate dal telescopio spaziale Hubble condotta dal Pluto Companion Search Team. Le fotografie che permisero la scoperta erano state scattate il 15 e il 18 maggio 2005; Max Mutchler individuò per primo i satelliti il 15 giugno; la scoperta, confermata in modo indipendente da Andrew Steffl il 15 agosto, dopo le successive verifiche di precedenti immagini (precovery) risalenti al 2002, fu annunciata ufficialmente dalla IAU il 31 ottobre 2005.
I due satelliti ricevettero la designazione provvisoria S/2005 P 1 (Idra) e S/2005 P 2 (Nix),[1][2] prima di assumere la denominazione ufficiale. Nella versione inglese del nome, la proposta iniziale prevedeva di utilizzare la grafia Nyx, ma per evitare confusione con l'asteroide 3908 Nyx, il nome venne cambiato nell'attuale Nix.[3][4]
Orbita
Il satellite segue un'orbita circolare attorno al baricentro del sistema plutoniano sullo stesso piano orbitale di Caronte e di Idra, ad una distanza di circa 48 600 km. Il suo periodo orbitale di 24,9 giorni è come valore prossimo ad una risonanza orbitale di 1:4 con quello di Caronte, tuttavia la discrepanza nei tempi del 2,7% indica che non si tratta di una vera risonanza.[5] Un'ipotesi per spiegare tale quasi-risonanza è che si sia originata prima della migrazione di Caronte verso l'esterno in seguito alla formazione dei tre satelliti, e che sia mantenuta in atto dalla periodica fluttuazione locale del campo gravitazionale del sistema Plutone-Caronte.
Caratteristiche fisiche
Sebbene non siano disponibili misure dirette, si ritiene che le dimensioni di Notte possano variare da un minimo di 44 km (se la sua albedo è pari a quella di Caronte, ovvero circa 0,35) ad un massimo di 130 km (se l'albedo rasenta i valori bassi caratteristici degli oggetti scuri della fascia di Kuiper, nell'ordine di 0,04).[6]
Le immagini scattate nel maggio 2005 mostrano una luminosità inferiore di circa il 25% rispetto a quella di Idra;[7] di conseguenza, assumendo arbitrariamente che i due oggetti abbiano la medesima albedo, si ritiene che Notte sia il corpo più piccolo del sistema di Plutone. Nelle immagini della scoperta, Notte appare di luminostà 6 300 volte più debole di quella di Plutone.
Le prime ricerche sembravano indicare che Notte avesse una colorazione superficiale rossastra come quella di Plutone e diversamente da quella degli altri satelliti, che sono grigi.[5] Analisi successive invece indicano che la colorazione è grigia al pari degli altri satelliti[7] facendo quindi decadere le ipotesi di un'origine differente.
Esplorazione di Notte
La sonda New Horizons raggiungerà nel 2015 il sistema di Plutone.
Note
- ↑ IAU Circular No. 8625 Scoperta.
- ↑ IAU Circular No. 8723 Denominazione.
- ↑ Template:Cita web
- ↑ Blunck, Jürgen, Solar System Moons: Discovery and Mythology (2009), p. 129.
- ↑ 5,0 5,1 Template:Cita pubblicazione(Final preprint) a, i, e per JPL (site updated 2008 Aug 25)
- ↑ Template:Cita pubblicazione
- ↑ 7,0 7,1 Template:Cita pubblicazione (Final preprint)
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Circolare n. 8625 dell'Unione Astronomica Internazionale (annuncio della scoperta)
- Pagina ufficiale del Pluto Companion Search Team