Atum
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Atum in scrittura geroglifica
Atum (denominato anche Tem, Temu, Tum e Atem) è un'antica divinità della mitologia egizia. Originariamente associato con la terra, era considerato il dio creatore nella teologia eliopolitana.
Nel mito cosmogonico legato all'enneade di Eliopoli si narra che in principio vi fosse Nun, il Caos incontrollato, elemento liquido e turbolento, il non creato. Dal Nun emerse una collinetta dalla quale nacque Atum. Questi sputando o eiaculando diede vita a Shu (l'aria) e Tefnut (l'umido), i quali a loro volta generarono Geb (la terra) e Nut (il cielo). Il mito racconta che questi ultimi se ne stavano sempre uniti e impedivano alla vita di germogliare, così Atum ordinò al loro padre, Shu, di dividerli. Con le mani Shu spinse Nut verso l'alto facendole formare la volta celeste e con i piedi calpestò Geb tenendolo sdraiato. In questo modo l'aria separò il cielo dalla terra. Geb e Nut, a loro volta, generarono quattro figli: Osiride, Iside, Nefti e Seth.
L'ombra di Atum è la dea Iasaaset, identificata con la dea Amonet. Ella fu considerata la madre del creato e le fu dato l'appellativo di "la madre che è padre".
Nell'iconografia Atum viene raffigurato come un uomo, assiso sul trono o a volte in piedi, con in testa il copricapo con i simboli dell'Alto e del Basso Egitto.
In epoca tarda fu identificato con Ra, nella forma di Atum-Ra, simboleggiante il sole al tramonto spesso raffigurato come un vecchio barcollante verso l'orizzonte.
Nel Kemetismo viene chiamato anche Neter, ed indica l'Uno, ossia Dio, che è immanente, ossia, assieme agli Dei, che sono considerati forze divine emanate dal Neter, permea il cosmo, forgia l'Universo, è l'energia divina che costituisce la parte più sottile di tutto ciò che esiste.
Nel papiro Carlsberg VII, di epoca tarda, vi sono frammenti di una sorta di dizionario, che alla voce Hnmmt riporta la glossa "gente del dio Atum".