Assur

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'''Assur''' o '''Aššur''' (in [[lingua aramaica|aramaico]] <big>ܐܫܘܪ</big>, conosciuta anche come '''Qal'at Shirqat''') era l'antica capitale  dell'[[assiri|Assiria]]. Le rovine della [[città]] sono situate sulla riva occidentale del fiume [[Tigri]], a [[nord]] della confluenza con il tributario Zab, nell'odierno [[Iraq]]. Il sito di Assur è stato dichiarato [[patrimonio dell'umanità]] dalle [[Nazioni Unite]], ma nel [[2003]] è stato anche inserito nella lista dei siti in pericolo, a causa della [[guerra]] in corso in [[Medio Oriente]] e per la proposta di costruzione di una [[diga]] che avrebbe distrutto la località.
== Storia ==
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Secoli dopo, fu di nuovo ripopolata dai [[Parti]], che la riportarono a nuova vita. Ma venne ancora una volta distrutta nel [[III secolo]] da [[Sapore I]], re dei [[Sassanidi]]. Si conoscono alcuni insediamenti per i secoli [[XII secolo|XII]] e [[XIII secolo|XIII]], ma in seguito vi si registra solo la presenza di [[beduini]] nomadi.
Secoli dopo, fu di nuovo ripopolata dai [[Parti]], che la riportarono a nuova vita. Ma venne ancora una volta distrutta nel [[III secolo]] da [[Sapore I]], re dei [[Sassanidi]]. Si conoscono alcuni insediamenti per i secoli [[XII secolo|XII]] e [[XIII secolo|XIII]], ma in seguito vi si registra solo la presenza di [[beduini]] nomadi.
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== Bibliografia ==
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*{{de}} Walter Andrae, ''Das wiedererstandene Assur''. Hinrichs, Leipzig 1938], ISBN 9783406029477  
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* Walter Andrae, ''Das wiedererstandene Assur''. Hinrichs, Leipzig 1938], ISBN 9783406029477  
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*{{de}} Walter Andrae, ''Babylon. Die versunkene Weltstadt und ihr Ausgräber Robert Koldewey'', De Gruyter, Berlino 1952
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* Walter Andrae, ''Babylon. Die versunkene Weltstadt und ihr Ausgräber Robert Koldewey'', De Gruyter, Berlino 1952
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*{{de}} Eva Cancik-Kirschbaum, ''Die Assyrer. Geschichte, Gesellschaft, Kultur'', Beck Wissen, Monaco 2003, ISBN 9783406508286  
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* Eva Cancik-Kirschbaum, ''Die Assyrer. Geschichte, Gesellschaft, Kultur'', Beck Wissen, Monaco 2003, ISBN 9783406508286  
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*{{de}} Olaf Matthes, ''Zur Vorgeschichte der Ausgrabungen in Assur'', MDOG, Berlino 129, 1997, 9-27
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* Olaf Matthes, ''Zur Vorgeschichte der Ausgrabungen in Assur'', MDOG, Berlino 129, 1997, 9-27
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*{{de}} P. A. Miglus, ''Das Wohngebiet von Assur, Stratigraphie und Architektur'', Berlino 1996, ISBN 9783786117314
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* P. A. Miglus, ''Das Wohngebiet von Assur, Stratigraphie und Architektur'', Berlino 1996, ISBN 9783786117314
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*{{en}} Susan L. Marchand, ''Down from Olympus. Archaeology and Philhellenism in Germany 1750-1970'', Princeton University Press, Princeton 1996, ISBN 9780691043930
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* Susan L. Marchand, ''Down from Olympus. Archaeology and Philhellenism in Germany 1750-1970'', Princeton University Press, Princeton 1996, ISBN 9780691043930
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*{{de}} Conrad Preusser, ''Die Paläste in Assur'', Gebr. Mann, Berlino 1996, ISBN 9783786120048
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* Conrad Preusser, ''Die Paläste in Assur'', Gebr. Mann, Berlino 1996, ISBN 9783786120048
== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.unipv.it/orientpv/htm/citta/assur.html Descrizione di Assur dell'Università di Pavia]
* [http://www.unipv.it/orientpv/htm/citta/assur.html Descrizione di Assur dell'Università di Pavia]
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[[Categoria:Assiria]]
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[[Categoria:Paleoastronautica]]

Versione attuale delle 23:04, 30 gen 2010

Mappa della città

Assur o Aššur (in aramaico ܐܫܘܪ, conosciuta anche come Qal'at Shirqat) era l'antica capitale dell'Assiria. Le rovine della città sono situate sulla riva occidentale del fiume Tigri, a nord della confluenza con il tributario Zab, nell'odierno Iraq. Il sito di Assur è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dalle Nazioni Unite, ma nel 2003 è stato anche inserito nella lista dei siti in pericolo, a causa della guerra in corso in Medio Oriente e per la proposta di costruzione di una diga che avrebbe distrutto la località.

Indice

Storia

L'esplorazione del sito iniziò nel 1898 su iniziativa di alcuni archeologi tedeschi: gli scavi furono iniziati nel 1900 da Walter Andrae, che diede un impulso notevole all'esplorazione archeologia dell'area, tentando di individuare le fasi dello sviluppo urbanistico e le relative correlazioni cronologiche; elementi che l'archeologia avrebbe adottato qualche decennio dopo. Gli scavi furono portati avanti per ben dieci anni, fin dal 1903. La maggioranza dei reperti ritrovati furono portati al Pergamonmuseum di Berlino, dove oggi sono ancora esposti. Gli scavi rivelarono che il sito della città fu occupato dalla metà del III millennio a.C., in epoca ancora sumera, prima che emergesse il regno assiro. I resti più antichi della città furono scoperti nelle fondamenta del tempio della dea Ištar.

Età paleoassira

Con l'avvento dell'impero accadico la città fu conquistata e governata da alcuni re provenienti da Akkad. Dalla fine del terzo millennio, con l'avvento degli Elamiti, la città divenne un centro fiorente da cui le vie commerciali si dipanavano in Anatolia, dove i mercanti di Assur crearono diverse colonie assire, chiamate kârum. Fu proprio in questo periodo che nella città furono eretti i primi grandi templi in onore di Assur e Adad, e si iniziarono a costruire le prime fortificazioni. Assur fu la capitale del regno di Shamshi-Adad I, che espanse il potere della città oltre la valle del fiume Tigri: in questo periodo infatti venne costruito il grande palazzo reale e il tempio del dio Assur vene ampliato con uno ziggurat. Il regno collassò quando Hammurabi di Babilonia si impadronì della città dopo la morte di Shamshi-Adad.

Età medioassira

Durante il XIV ed il XIII secolo a.C. la maggior parte dei sovrani assiri compie opere di ristrutturazione architettoniche nella città santa di Assur, fra cui le maggiori edificazioni sono attribuite ad Ashur-uballit I, Adad-nirari I, Tukulti-Ninurta I e Tiglat-pileser I.

Età neoassira

Nel periodo neoassiro la residenza regale fu trasferita in altre città assire: re Assurnasirpal II spostò la capitale a Nimrud, mentre Assur rimase il centro religioso statale. Con re Sennacherib fu costruita la Casa del Nuovo anno e vennero celebrate diverse feste sacre. Nel 614 a.C. la città fu saccheggiata e distrutta dai conquistatori medi.

Secoli dopo, fu di nuovo ripopolata dai Parti, che la riportarono a nuova vita. Ma venne ancora una volta distrutta nel III secolo da Sapore I, re dei Sassanidi. Si conoscono alcuni insediamenti per i secoli XII e XIII, ma in seguito vi si registra solo la presenza di beduini nomadi.

Galleria immagini

Bibliografia

Collegamenti esterni

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