Quaoar

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Con un [[diametro]] stimato pari a circa 1200 [[chilometro|chilometri]], pari a circa un decimo di quello della [[Terra]] o un terzo di quello [[Luna|lunare]], al momento della scoperta Quaoar era il più grande oggetto mai scoperto nel [[sistema solare]] dal [[1930]] (anno della scoperta di [[Plutone (astronomia)|Plutone]]), ed anche il più grande oggetto della [[fascia di Kuiper|fascia di Edgeworth-Kuiper]] conosciuto (soppiantato più tardi da [[90377 Sedna|Sedna]], [[Eris (astronomia)|Eris]] ed altri). Il volume di Quaoar è superiore a quello di tutti gli asteroidi della [[fascia principale]] messi insieme.
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Con un [[diametro]] stimato pari a circa 1200 [[chilometro|chilometri]], pari a circa un decimo di quello della [[gaia|Terra]] o un terzo di quello [[Luna|lunare]], al momento della scoperta Quaoar era il più grande oggetto mai scoperto nel [[sistema solare]] dal [[1930]] (anno della scoperta di [[Plutone]]), ed anche il più grande oggetto della [[fascia di Kuiper|fascia di Edgeworth-Kuiper]] conosciuto (soppiantato più tardi da [[Sedna]], [[Eris]] ed altri). Il volume di Quaoar è superiore a quello di tutti gli asteroidi della [[fascia principale]] messi insieme.
== Superficie ==
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* [http://www.ifa.hawaii.edu/faculty/jewitt/quaoar.html Crystalline Ice on Kuiper Belt Object (50000) Quaoar] - Articolo sul ghiaccio cristallino di Quaoar.
* [http://www.ifa.hawaii.edu/faculty/jewitt/quaoar.html Crystalline Ice on Kuiper Belt Object (50000) Quaoar] - Articolo sul ghiaccio cristallino di Quaoar.
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[[Categoria:Altri Pianeti]]
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[[Categoria:Candidati a Pianeti Nani]]

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Il pianeta nano Quaoar

Quaoar o 50000 Quaoar è un oggetto trans-nettuniano di grandi dimensioni che orbita attorno al Sole su di un'orbita quasi circolare, con un semiasse maggiore pari a circa 6 miliardi e mezzo di chilometri. Si tratta di un planetoide relativamente freddo, di dimensioni approssimativamente pari ai due terzi di quelle di Plutone.

Indice

Cenni storici

Quaoar fu scoperto il 4 giugno 2002 dagli astronomi Chad Trujillo e Michael Brown del California Institute of Technology di Pasadena (California) tramite immagini acquisite dal Telescopio Samuel Oschin dell'Osservatorio Palomar. La scoperta venne annunciata il 7 ottobre 2002, ad un incontro dell'American Astronomical Society. La prima immagine di Quaoar in assoluto è tuttavia risultata essere una fotografia ripresa il 25 maggio 1954 dall'Osservatorio Palomar.

Il nome del planetoide segue le regole stabilite dall'Unione Astronomica Internazionale, che prescrive nomi di divinità della creazione per tutti gli oggetti del sistema solare esterno. Esso deve il suo nome a Quaoar, una divinità della creazione del popolo americano Tongva, nativo dell'area di Los Angeles, dove la scoperta è stata effettuata. In precedenza, Quaoar era identificato attraverso la designazione provvisoria DP 2002 LM 60.

Parametri orbitali

Quaoar possiede un'orbita quasi circolare, con un raggio di circa 40 UA, a differenza di quella molto eccentrica di Plutone. Similmente a Nettuno, Quaoar orbita costantemente fra il perielio e l'afelio dell'orbita di Plutone, di modo che periodicamente uno dei due oggetti viene a trovarsi più lontano dal Sole rispetto all'altro.

Con un diametro stimato pari a circa 1200 chilometri, pari a circa un decimo di quello della Terra o un terzo di quello lunare, al momento della scoperta Quaoar era il più grande oggetto mai scoperto nel sistema solare dal 1930 (anno della scoperta di Plutone), ed anche il più grande oggetto della fascia di Edgeworth-Kuiper conosciuto (soppiantato più tardi da Sedna, Eris ed altri). Il volume di Quaoar è superiore a quello di tutti gli asteroidi della fascia principale messi insieme.

Superficie

Si suppone che Quaoar sia formato da un miscuglio di roccia e ghiaccio, così come gli altri oggetti della fascia di Kuiper. Esso è tuttavia caratterizzato da un'albedo insolitamente bassa (circa 0,1), che denuncia la probabile assenza di ghiaccio sulla sua superficie.

Nel 2004, gli scienziati furono sorpresi nel trovare tracce di ghiaccio cristallino su Quaoar, il che indicherebbe che la sua temperatura superficiale alcune volte durante gli ultimi dieci milioni di anni sarebbe salita fino ad almeno 110 K; allo stato attuale delle conoscenze, non è possibile determinare quale causa possa aver portato ad un simile aumento della temperatura dal suo valore naturale di 55 K. Le teorie più comuni ipotizzano una pioggia di micro-meteore o fenomeni di natura criovulcanica, forse alimentati dal decadimento di elementi radioattivi all'interno del nucleo del planetoide. (Jewitt & Luu, 2004)

Bibliografia

Collegamenti esterni

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