Arca dell'Alleanza

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[[Immagine:800px-Schrana01.jpg|thumb|280px|right|Antica rappresentazione dell'Arca dell'Alleanza]]
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Si ritiene generalmente che l'arca sia andata distrutta nel [[586 a.C.]], quando i [[Babilonia|Babilonesi]] conquistarono [[Gerusalemme]] e distrussero il Tempio. Tuttavia,  nel passo che parla del saccheggio degli arredi sacri del Tempio (2 Re {{passo biblico|2Re|25, 8-17}}), vengono elencati in modo minuzioso tutti gli oggetti che furono portati a Babilonia, ma non si fa menzione alcuna dell'Arca dell'Alleanza. Secondo il [[libro di Esdra]], [[Ciro il Grande|Ciro]], re dei [[Impero persiano|Persiani]], restituì gli arredi sacri, che evidentemente erano stati custoditi a Babilonia  durante l'esilio, ma ancora una volta non viene nominata l'Arca ({{passo biblico|Esdra|1, 7-11}}). Ciò ha dato adito, fin dai tempi antichi, a numerose versioni alternative:
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Si ritiene generalmente che l'arca sia andata distrutta nel [[586 a.C.]], quando i [[Babilonia|Babilonesi]] conquistarono [[Gerusalemme]] e distrussero il Tempio. Tuttavia,  nel passo che parla del saccheggio degli arredi sacri del Tempio (2 Re 25, 8-17), vengono elencati in modo minuzioso tutti gli oggetti che furono portati a Babilonia, ma non si fa menzione alcuna dell'Arca dell'Alleanza. Secondo il [[libro di Esdra]], [[Ciro il Grande|Ciro]], re dei [[Impero persiano|Persiani]], restituì gli arredi sacri, che evidentemente erano stati custoditi a Babilonia  durante l'esilio, ma ancora una volta non viene nominata l'Arca (Esdra 1, 7-11). Ciò ha dato adito, fin dai tempi antichi, a numerose versioni alternative:
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* Secondo il [[secondo libro dei Maccabei]] ({{passo biblico|2Macc|2, 1-8}}), il profeta [[Geremia]] sottrasse l'Arca alla distruzione portandola via da Gerusalemme e nascondendola sul [[Monte Nebo]]. Il libro dei Maccabei riporta però fatti avvenuti più di tre secoli prima, e quindi potrebbe essere influenzato da leggende e/o interpolazioni successive. Questo brano del libro dei Maccabei, e in particolare il riferimento che l'Arca rimarrà segreta ''finché Dio non avrà riunito la totalità del suo popolo e si sarà mostrato propizio'', ha legato l'Arca alla promessa escatologica della salvezza del popolo ebraico.  
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* Secondo il [[secondo libro dei Maccabei]] (2, 1-8), il profeta [[Geremia]] sottrasse l'Arca alla distruzione portandola via da Gerusalemme e nascondendola sul [[Monte Nebo]]. Il libro dei Maccabei riporta però fatti avvenuti più di tre secoli prima, e quindi potrebbe essere influenzato da leggende e/o interpolazioni successive. Questo brano del libro dei Maccabei, e in particolare il riferimento che l'Arca rimarrà segreta ''finché Dio non avrà riunito la totalità del suo popolo e si sarà mostrato propizio'', ha legato l'Arca alla promessa escatologica della salvezza del popolo ebraico.  
* Secondo un'antica tradizione [[etiopia|etiope]] contenuta nel testo sacro etiope [[Kebra Nagast]] (il ''Libro della Gloria dei Re''), l'Arca sarebbe invece stata donata da [[Re Salomone]] a [[Menelik I]], il figlio da lui avuto dalla [[regina di Saba]], leggendaria fondatrice della nazione etiope. (Secondo un'altra versione, Salomone volle donare a Menelik una copia dell'Arca, ma questi la scambiò di nascosto con l'originale). Vi è ancora oggi un monastero [[copti|copto]] in [[Etiopia]] (a [[Lalibela]], nei pressi di [[Aksum]]) nel quale i monaci sostengono di conservare l'Arca; tale affermazione non può però essere verificata in quanto, essi dicono, l'Arca è un oggetto così sacro che a nessuno può essere permesso di vederla. L'unica persona a cui è concesso questo privilegio è il suo custode: egli vive in solitudine nella cappella dove sarebbe riposta l'Arca senza avere contatti col mondo e alla protezione della reliquia dedica la sua intera vita.
* Secondo un'antica tradizione [[etiopia|etiope]] contenuta nel testo sacro etiope [[Kebra Nagast]] (il ''Libro della Gloria dei Re''), l'Arca sarebbe invece stata donata da [[Re Salomone]] a [[Menelik I]], il figlio da lui avuto dalla [[regina di Saba]], leggendaria fondatrice della nazione etiope. (Secondo un'altra versione, Salomone volle donare a Menelik una copia dell'Arca, ma questi la scambiò di nascosto con l'originale). Vi è ancora oggi un monastero [[copti|copto]] in [[Etiopia]] (a [[Lalibela]], nei pressi di [[Aksum]]) nel quale i monaci sostengono di conservare l'Arca; tale affermazione non può però essere verificata in quanto, essi dicono, l'Arca è un oggetto così sacro che a nessuno può essere permesso di vederla. L'unica persona a cui è concesso questo privilegio è il suo custode: egli vive in solitudine nella cappella dove sarebbe riposta l'Arca senza avere contatti col mondo e alla protezione della reliquia dedica la sua intera vita.

Versione delle 22:23, 12 dic 2009

Ricostruzione ipotetica dell'Arca

L'Arca dell'Alleanza, secondo la Bibbia, era una cassa di legno rivestita d'oro e riccamente decorata, la cui costruzione fu ordinata da Dio a Mosè, e che costituiva il segno visibile della presenza di Dio in mezzo al suo popolo.

Indice

Forma e caratteristiche

L'Arca è descritta dettagliatamente nel libro dell'Esodo (25, 10-21; 37, 1-9): era una cassa di legno di acacia rivestita d'oro all'interno e all'esterno, di forma parallelepipeda, con un coperchio d'oro puro sul quale erano due statue di cherubini anch'esse d'oro, con le ali spiegate. Le dimensioni erano di due cubiti e mezzo di lunghezza, un cubito e mezzo di larghezza e altezza, ovvero circa 110×70×70 cm. Ai lati erano fissate con quattro anelli d'oro due stanghe di legno dorato, per le quali l'arca veniva sollevata quando la si trasportava.

All'interno della cassa erano conservate le Tavole della Legge (Deuteronomio 10, 1-5; 1 Re 8, 9; 2 Cronache 5, 2-10).

Il compito di trasportare l'arca era riservato ai leviti: a chiunque altro era vietato toccarla. Quando Davide fece trasportare l'arca a Gerusalemme, durante il viaggio un uomo di nome Uzzà vi si appoggiò per sostenerla, ma cadde morto sul posto (2 Samuele 6, 1-8).

Secondo la tradizione l'arca veniva trasportata coperta da un telo di pelle di delfino coperto da un ulteriore telo di stoffa viola e, quando il popolo ebraico si fermava, veniva posta in una tenda specifica, definita "Tenda del Signore" o "Tenda del convegno" senza che venisse mai esposta al pubblico, se non in casi eccezionali.

Inoltre la leggenda vuole che l'arca, in alcune situazioni, si adornasse di un alone di luce e che da essa scaturissero dei lampi di luce divini, delle folgori, capaci di incenerire chiunque ne fosse colpito; infine, tramite l'arca, Mosè era in grado addirittura di parlare con Dio che compariva seduto su un trono fra i due cherubini che ornavano il coperchio e che rappresentano l'angelo Metatron e l'angelo Sandalfon.

Storia

L'arca nella Bibbia

Durante la peregrinazione degli Israeliti nel deserto, l'arca rimase sempre nel loro accampamento, spostandosi insieme a loro. Dopo l'entrata del popolo ebraico nel paese d'Israele, la Tenda del convegno fu eretta a Silo (Giosuè 18, 1) e vi rimase fino al tempo di Samuele. A quel tempo gli Israeliti decisero di portare l'arca in battaglia contro i Filistei perché assicurasse loro la vittoria, ma vennero sconfitti e l'arca fu catturata dal nemico (1 Samuele 4, 1-11). Scoppiò però una grave pestilenza tra i Filistei a causa della presenza dell'arca tra loro, per cui dopo sette mesi decisero di restituirla agli ebrei (1 Samuele 5-6). L'arca fu quindi posta nella città di Kiriat-Iearim (1 Samuele 7, 1) e vi rimase finché il re Davide la fece trasferire nella città di Davide, ossia la rocca di Gerusalemme (2 Samuele 6). Infine trovò la sua collocazione definitiva quando Salomone, figlio e successore di Davide, la fece collocare nel Tempio di Gerusalemme da lui fatto costruire (1 Re 8, 1-9).

Eventi successivi

Antica rappresentazione dell'Arca dell'Alleanza

Si ritiene generalmente che l'arca sia andata distrutta nel 586 a.C., quando i Babilonesi conquistarono Gerusalemme e distrussero il Tempio. Tuttavia, nel passo che parla del saccheggio degli arredi sacri del Tempio (2 Re 25, 8-17), vengono elencati in modo minuzioso tutti gli oggetti che furono portati a Babilonia, ma non si fa menzione alcuna dell'Arca dell'Alleanza. Secondo il libro di Esdra, Ciro, re dei Persiani, restituì gli arredi sacri, che evidentemente erano stati custoditi a Babilonia durante l'esilio, ma ancora una volta non viene nominata l'Arca (Esdra 1, 7-11). Ciò ha dato adito, fin dai tempi antichi, a numerose versioni alternative:

La Cappella in Etiopia dove sarebbe conservata l'Arca dell'alleanza originale

Curiosità

Note

  1. http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=2944
  2. http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/?id=3.0.3445266776

Arca del patto

Bibliografia

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