Angizia
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- | + | 1^ Giacomo Devoto, Gli antichi Italici, 1951, ed 2, Vallecchi, Firenze, p. 168. | |
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Versione delle 12:13, 31 dic 2009
Angizia (in latino Angitia o Angita, da anguis, serpente; in peligno Anaceta [1]) era una divinità adorata dai Marsi, dai Peligni e da altri popoli osco-umbri, associata al culto dei serpenti.
Poiché i serpenti erano spesso collegati con le arti curative, Angizia era probabilmente una dea della guarigione; i Marsi, che la consideravano più una maga che una dea, le dovevano la conoscenza dell'uso delle erbe curative, specie quelle contro i morsi di serpente. Le venivano attribuiti altri poteri, come quelli di uccidere i serpenti col solo tocco.
Dai Romani veniva talvolta associata alla Bona Dea.
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Mito
Silius, nelle Punicae (libro VIII, 495-501) scrive:
- Angitia, figlia di Eeta, per prima scoprì le male erbe,
- così dicono, e maneggiava da padrona
- i veleni e traeva giù la luna dal cielo;
- con le grida i fiumi tratteneva e,
- chiamandole, spogliava i monti delle selve.
Santuari
Il toponimo del bosco sacro presso il santuario di Angizia (lucus Angitiae) sopravvive nel nome del paese di Luco dei Marsi.
Curiosità
La festa dei serpari a Cocullo (AQ), ora dedicata a san Domenico, deriva dall'originaria festa pagana in onore di Angizia.
La squadra di calcio di Luco dei Marsi si chiama "Angizia Luco"
Note
1^ Giacomo Devoto, Gli antichi Italici, 1951, ed 2, Vallecchi, Firenze, p. 168.
Collegamenti esterni
- Angizia, la dea osca dei serpenti e della guarigione Template:En
- Smith, William, "Angitia", Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, v. 1, p. 178