Ptah
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Da alcune fonti viene considerato il solo creatore non creato dell’intero universo, ed è anche ritenuto, a volte, una personificazione della materia primordiale (Ta-tenen).  | Da alcune fonti viene considerato il solo creatore non creato dell’intero universo, ed è anche ritenuto, a volte, una personificazione della materia primordiale (Ta-tenen).  | ||
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| + | *Mario Tosi, ''Dizionario enciclopedico delle Divinità dell'Antico Egitto'', Torino 2004 - ISBN 8873250645  | ||
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Versione delle 13:51, 26 dic 2008
Nella mitologia egizia Ptah ("creatore") (o Tanen, Ta-tenen, Tathenen, Peteh) è un dio creatore, demiurgo della città di Menphi, patrono degli artigiani e degli architetti.
Lui stesso fu ingegnere, muratore, fabbro, artista.
Api era il suo oracolo. Fu connesso con le divinità Seker e Osiride, che insieme costituirono Ptah-Seker-Osiride. Come Tanen, Ptah era conosciuto come divinità ctonia.
Fu sposato con Sekhmet o (secondo poche fonti) Bast. Fra i suoi figli: Nefertem, Mihos e Imhotep.
Nell'iconografia è raffigurato come un uomo mummificato con barba, che tiene fra le mani uno scettro composito con l’ankh (simbolo della vita), l'uas come bastone del potere, e il djed (simbolo della stabilità). Spesso ha sul capo una calotta di pelle.
Da alcune fonti viene considerato il solo creatore non creato dell’intero universo, ed è anche ritenuto, a volte, una personificazione della materia primordiale (Ta-tenen).
L’importanza del ruolo di Ptah nella mitologia egiziana è testimoniata dalla etimologia del termine "Egitto", una corruzione greca della frase "Het-Ka-Ptah", o "Casa dello Spirito di Ptah".
Curiosità
È citato come Fta nel primo atto dell'Aida di Giuseppe Verdi.
Bibliografia
- Mario Tosi, Dizionario enciclopedico delle Divinità dell'Antico Egitto, Torino 2004 - ISBN 8873250645
 
