Elohim
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Il prefisso "El" corrisponderebbe al nostro ''Colui'', indicando la persona in senso astratto. "Colui che ha vita in sé" sarebbe quindi il significato del termine Eloha. Il termine Elohim, quindi, assumerebbe il senso di ''"Coloro che hanno vita in se stessi"'' cioè che sono la Fonte della [[Vita]]. | Il prefisso "El" corrisponderebbe al nostro ''Colui'', indicando la persona in senso astratto. "Colui che ha vita in sé" sarebbe quindi il significato del termine Eloha. Il termine Elohim, quindi, assumerebbe il senso di ''"Coloro che hanno vita in se stessi"'' cioè che sono la Fonte della [[Vita]]. | ||
- | Sono state proposte due possibili spiegazioni per la sopravvivenza del termine: la prima è che si tratti di un residuo [[lessico|lessicale]] di una eventuale fase [[politeismo|politeistica]] della cultura ebraica. Elohim sarebbe il plurale di Eloha (si legge anche Alah e da qui deriva [[Allah]] cioè Dio per i mussulmani ed i cristiani di lingua araba) che trova la sua radice in El il dio vitello dei Cananei. | + | Sono state proposte due possibili spiegazioni per la sopravvivenza del termine: la prima è che si tratti di un residuo [[lessico|lessicale]] di una eventuale fase [[politeismo|politeistica]] della cultura ebraica. Elohim sarebbe il plurale di Eloha (si legge anche Alah e da qui deriva [[Dio|Allah]] cioè Dio per i mussulmani ed i cristiani di lingua araba) che trova la sua radice in El il dio vitello dei Cananei. |
La seconda spiegazione, indica il termine come una sorta di ''pluralis maiestatis'' teso ad esaltare ancor più la divinità una e unica del Testo Sacro (in ebraico, infatti, esiste la forma del [[plurale maiestatico]]-intensivo, utilizzato per tutte le realtà costituite da parti). | La seconda spiegazione, indica il termine come una sorta di ''pluralis maiestatis'' teso ad esaltare ancor più la divinità una e unica del Testo Sacro (in ebraico, infatti, esiste la forma del [[plurale maiestatico]]-intensivo, utilizzato per tutte le realtà costituite da parti). |
Versione attuale delle 08:37, 17 lug 2014
Elohim (אֱלוֹהִים , אלהים) in ebraico è un plurale della parola "divinità" - Eloah (אלוה) - che ha suscitato non pochi interrogativi fra gli esegeti biblici a causa dell'evidente impianto monoteistico della Bibbia.
Una delle possibili etimologie del termine lo vorrebbe composto dall'unione di due radici antiche: "El" e "Hoa". "Hoa" sarebbe l'antica radice che indicava L'Essere Supremo, Colui che esiste di per sé, che non è generato ma ha vita in se stesso.
Il prefisso "El" corrisponderebbe al nostro Colui, indicando la persona in senso astratto. "Colui che ha vita in sé" sarebbe quindi il significato del termine Eloha. Il termine Elohim, quindi, assumerebbe il senso di "Coloro che hanno vita in se stessi" cioè che sono la Fonte della Vita.
Sono state proposte due possibili spiegazioni per la sopravvivenza del termine: la prima è che si tratti di un residuo lessicale di una eventuale fase politeistica della cultura ebraica. Elohim sarebbe il plurale di Eloha (si legge anche Alah e da qui deriva Allah cioè Dio per i mussulmani ed i cristiani di lingua araba) che trova la sua radice in El il dio vitello dei Cananei.
La seconda spiegazione, indica il termine come una sorta di pluralis maiestatis teso ad esaltare ancor più la divinità una e unica del Testo Sacro (in ebraico, infatti, esiste la forma del plurale maiestatico-intensivo, utilizzato per tutte le realtà costituite da parti).
Numerosi i passi, nell'Antico Testamento, in cui è presente la forma plurale (anche come pronome):
- « Dio disse: facciamo l'uomo, che sia la nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza […] ecco, l'uomo è diventato come uno di noi »
Genesi 1,26 - episodio della cacciata di Adamo ed Eva dal giardino dell'Eden
Il monoteismo ebraico indica con il termine Elohim figure molto diverse tra loro: gli Angeli della Corte Celeste (Salmo 138,1); esseri creati (Ebrei 1,5) e identificati come figli di Dio (Giobbe 1,6; 29,1; 89,7); esseri di natura non divina (Apocalisse 22,8/9).
Alcuni studiosi di lingue antiche imputano questo uso non univoco del termine alla maggior semplicità della lingua ebraica rispetto a quella greca - nella quale vi è una netta distinzione tra il termine Angelo (ἄγγελoς) e il termine Dio (θεός).
In ufologia
Una particolare interpretazione del termine è quella data dal Movimento raeliano: gli Elohim citati nelle Sacre Scritture non sarebbero altro che una stirpe di esseri extraterrestri scientificamente avanzati che, coerentemente con quanto affermato nella Bibbia, crearono la vita sulla Terra tramite ingegneria genetica. Secondo Zecharia Sitchin Elohim sarebbe il termine ebraico per indicare gli Anunnaki sumeri.
Bibliografia
- Piergiorgio Odifreddi. Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici). Longanesi, 2007.