Deimos
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Nella [[mitologia greca]], [[Deimos (mitologia)|Deimos]] è uno dei figli di [[Ares]] (Marte) e [[Afrodite]] (Venere). I nomi di Deimos e Phobos significano rispettivamente ''terrore'' e ''paura'', e furono assegnati su suggerimento del professore di scienze di [[Eton]] [[Henry Madan]] in onore dei due compagni del dio della guerra [[Marte (divinità)|Marte]] citati nel XV libro dell'[[Iliade (Omero)|Iliade]]. | Nella [[mitologia greca]], [[Deimos (mitologia)|Deimos]] è uno dei figli di [[Ares]] (Marte) e [[Afrodite]] (Venere). I nomi di Deimos e Phobos significano rispettivamente ''terrore'' e ''paura'', e furono assegnati su suggerimento del professore di scienze di [[Eton]] [[Henry Madan]] in onore dei due compagni del dio della guerra [[Marte (divinità)|Marte]] citati nel XV libro dell'[[Iliade (Omero)|Iliade]]. |
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Deimos (Δείμος, in lingua greca indicato anche come Marte II o Marte c) è il minore dei due satelliti naturali di Marte.
Nella mitologia greca, Deimos è uno dei figli di Ares (Marte) e Afrodite (Venere). I nomi di Deimos e Phobos significano rispettivamente terrore e paura, e furono assegnati su suggerimento del professore di scienze di Eton Henry Madan in onore dei due compagni del dio della guerra Marte citati nel XV libro dell'Iliade.
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Cenni storici
Deimos venne scoperto assieme a Fobos dall'astronomo statunitense Asaph Hall nel 1877. Essi, comunque, furono scoperti prima nel mondo della fantasia che in quello reale. Con un ragionamento tanto logico quanto assurdo, infatti, Keplero aveva detto che: "Venere non ha satelliti, la Terra ne ha uno e Giove ne ha quattro. Marte, perciò, non può che averne due" Il ragionamento piacque a Swift e Voltaire, che lo inserirono nei loro libri (Piero Angela, Viaggio nel cosmo" 1998) La sua scoperta reale risale alle ore 7:48 UTC del 12 agosto, per mezzo dell'Osservatorio Navale di Washington Uno dei telescopi più nuovi e moderni dell'epoca. Curiosamente, la sua presenza era stata ipotizzata già un secolo e mezzo prima dallo scrittore inglese Jonathan Swift, che aveva fatto affermare agli scienziati di Laputa (l'isola galleggiante dei Viaggi di Gulliver) che Marte possedeva due piccoli satelliti. La stessa cosa affermarono l'abitante di Sirio e quello di Saturno nel libro Micromega di Voltaire. È da notare che al tempo di questi scrittori i telescopi non erano abbastanza potenti da poter individuare satelliti così piccoli come Phobos e Deimos, e si tratta quindi di supposizioni fortunate.
Formazione di Deimos
L'origine del satellite è ancora incerta. La stretta somiglianza tra Deimos e i tanti pianetini presenti nella fascia principale degli asteroidi suggerirebbe che un corpo celeste di quel tipo sarebbe stato catturato dalla gravità marziana ad opera di una perturbazione causata dal passaggio di Giove. Questa spiegazione risulta però molto improbabile, poiché la forma dell'orbita del satellite è troppo regolare e posta su un piano quasi coincidente con quello equatoriale del pianeta rosso. La disputa rimane accesa.
Superficie
Deimos è composto da rocce ricche di carbonio, molto simili a quelle degli asteroidi di tipo C, e ghiaccio. La sua superficie è inoltre ricoperta da uno spesso strato di regolite, probabilmente più spesso di quello che ricopre Fobos, che riempie quasi completamente alcuni crateri.
Deimos e Marte
Visto da Deimos, Marte appare 1000 volte più grande e 400 volte più brillante della Luna piena vista dalla Terra, e riempie 1/11 della volta celeste.
Visto da Marte, Deimos ha un diametro angolare di non più di 2,5' e ad occhio nudo appare simile ad una stella; al massimo della sua luminosità (l'equivalente della Luna piena) appare brillante come Venere visto dalla Terra; al primo o al terzo quarto della sua fase è luminoso come Vega. Quando Deimos passa davanti al Sole il suo diametro angolare è solo pari a circa 2,5 volte il diametro angolare di Venere durante un transito visto da Terra.
Diversamente da Fobos, che sorge ad ovest e tramonta ad est nei cieli di Marte, Deimos sorge ad est e tramonta ad ovest. Il suo periodo orbitale, pari a circa 30,5 ore, è infatti superiore al giorno solare marziano, corrispondente a 24,5 ore.
Poiché l'orbita di Deimos è relativamente vicina a Marte ed è caratterizzata da una minima inclinazione equatoriale, il satellite non è osservabile da latitudini maggiori di 82,7°.