Orfismo

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Orfeo circondato dagli animali. Mosaico pavimentale romano, da Palermo. Museo archeologico regionale di Palermo.

L'Orfismo è da considerarsi uno dei fenomeni religiosi misterici più importanti della Grecia antica del VI secolo a.C.; in esso va rinvenuta la radice dei Misteri eleusini e degli Oracoli di Delfi. Elemento interiore di una religione esteriore che aveva i suoi dei nei rappresentanti planetari - Zeus, Giove, ecc. - l'Orfismo dimostra stretti collegamenti con radici anteriori e antichissime, che ne collegano la dottrina a fonti egizie e mesopotamiche.

La conoscenza dell'Orfismo è molto migliorata in tempi recenti, grazie alle scoperte archeologiche succedutesi nel corso del XIX - XX secolo, che ne rivalutano l'interesse registrato in età umanistica presso l'Accademia Platonica Fiorentina (e, in particolare, da Pico della Mirandola). Spesso frainteso e contestato, l'Orfismo rappresenta un filo conduttore della cultura europea, la cui traccia più evidente è data dall'influenza sull'immaginario e sulla letteratura. L'Orfismo si caratterizza anche per una geografia mitica del mondo ctonio sotterraneo, tra cui i fiumi dell' Ade (Flegetonte, Cocito, Acheronte, Stige).

Indice

Descrizione

Il nome deriva da Orfeo, in quanto sacerdote del culto di Dioniso. Sotto il profilo estetico, molta parte esteriore è assorbita dal mito come narrato da Ovidio[1], di Orfeo e Euridice. (vedi mito di Orfeo ed Euridice).

Mito di Orfeo e Euridice

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Caratteristiche del culto

Essenziale per l'orfea è la concezione del corpo e della sua necessità di trasmigrare finché non raggiunge la perfezione secondo le regole di vita rese comprensibili dal culto orfico. L'anima, che risiedeva nei cieli, compie un peccato e cade dal regno dei cieli sulla terra reincarnandosi in un corpo, che utilizza per espiare la propria colpa. Con la morte, l'anima (il daimon dei greci) trasmigra e si ricompone, non sulla base di un principio individuale ma su nuova aggregazione per qualità magnetiche, in un altro corpo che può anche non essere quello di una persona (questo dipendeva anche dal comportamento che il daimon aveva tenuto nella vita precedente: se ha espiato la colpa torna nel regno dei cieli, altrimenti si reincarna in un corpo differente). L'Orfismo addolcisce gli aspetti più cruenti del culto di Dioniso e sostituisce le danze orgiastiche, il vino e la carne, con offerte vegetali e d'incenso, accompagnate da danze e canti liturgici. Di questi canti sono presenti attestazioni ritrovate in lamine di rame, a scopo cerimoniale, largamente diffuse nell'Italia meridionale, la Magna Grecia.

Contesto storico

Il culto orfico non ha un'età definita. Si può individuare in esso la fonte più autorevole ed evidente della connessione tra dottrina arcaica greca e sapienza egizia e mesopotamica (sul punto, vanno ricordate le ricerche di Giovanni Semerano e le evidenze archeologiche poste in rilievo dai testi gnostici). Il suo sviluppo e diffusione toccano un apogeo in un periodo di forte contrasto politico-sociale, in quanto molte delle oligarchie e delle monarchie del mondo greco cadono, in favore, prima, delle democrazie e, in seguito, delle tirannidi: un'epoca di forte trasformazione sociale, dove il popolo acquista una forte coscienza dei propri diritti.
L'orfismo dunque rappresenta il desiderio della liberazione da regimi sanguinari, il sacro rifugio degli spiriti migliori, dove è promesso agli adepti conforto nel presente, libertà nel futuro.
Questo movimento dunque trova molta simpatia presso il popolo (nelle democrazie) e presso le tirannidi più illuminate, poiché si appoggiano al popolo per rovesciare il potere oligarchico-aristocratico nelle loro mani. È nota infatti la presenza di molti teologi orfici presso le corti delle tirannidi (es. Onomacrito - fondatore della comunità orfica ateniese - vive presso la corte dei Pisistratidi). La tradizione poetica che riguarda l'orfismo è stata considerata lungamente perduta. I ritrovamenti archeologici più recenti rendono possibile un suo inquadramento storico e dottrinale compiuto.

Dioniso

Come conseguenza della mentalità dell'epoca, non si può che assumere a dio centrale della teologia orfica Dioniso (identificato con Zagreo) e con Tammuz, secondo il nome che gli era proprio in Babilonia. Questo dio infatti proveniva dalla Tracia ed era totalmente estraneo al Pantheon che l'aristocrazia greca aveva utilizzato per giustificare la gerarchizzazione sociale e la propria élite. Dunque Dioniso era veramente l'unico dio più vicino al popolo che alla classe nobiliare, pertanto il più adatto.
Oltre all'estraneità al Pantheon greco, Dioniso era molto vicino al genere umano per i suoi patimenti, le emozioni e per la sua morte ingiusta. Il suo culto è particolarmente forte nel simbolismo di morte e rinascita che caratterizza gli aspetti iniziatici dei Misteri di Eleusi.

Influenze dell'Orfismo

L'Orfismo è una corrente artistica che trova le sue radici nella dottrina greca, con ascendenze che sono chiaramente egizie e mesopotamiche e con discendenze che ne proiettano il cono di influenza su tutto il Mediterraneo e, per il tramite di adattamenti e trasposizioni, in tutta l'Europa continentale. Questi influssi sono rintracciabili in letteratura con l'evidente continuità dottrinale che intreccia l'Enuma Elish mesopotamico con il Papiro di Ani egizio, e li congiunge con il poema Teogonia di Esiodo, la cui trama si ripercuote su l'Eneide di Virgilio, la Divina Commedia di Dante, il Paradise Lost di John Milton, le Illuminations di William Blake. L'elenco potrebbe continuare, ma questo può bastare ad identificare l'Orfismo come matrice della cultura illuministica europea.

Galleria immagini

Note

  1. Publio Ovidio Nasone - Le metamorfosi.

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

https://it.wikipedia.org/wiki/Orfeo

https://it.wikipedia.org/wiki/Dioniso

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