NASA
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Versione delle 13:41, 15 gen 2014
La National Aeronautics and Space Administration (in italiano Amministrazione Nazionale dell'Aeronautica e dello Spazio), in sigla NASA, è l'agenzia governativa civile responsabile per il programma spaziale degli Stati Uniti d'America e per la ricerca aerospaziale civile e civica.
Dopo l'iniziale attenzione all'esplorazione della Luna, successivamente l'attività della NASA si è incentrata negli ultimi anni sull'esplorazione di Marte. A tal scopo sono state lanciate molte missioni verso il pianeta rosso, e l'ultima delle quali in ordine di tempo è la Mars Reconnaissance Orbiter. Parallelamente la NASA si è occupata anche di migliorare le misure di sicurezza dello Shuttle dopo il disastro dello Space Shuttle Columbia per poter completare al più presto la costruzione della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Indice |
Storia della NASA
La corsa verso lo spazio
La sfida per la conquista dello Spazio tra le 2 superpotenze del mondo, Stati Uniti e Unione Sovietica ebbe inizio il 4 ottobre 1957, ovvero il giorno in cui l'Unione Sovietica mise in orbita il primo satellite artificiale, lo Sputnik 1, del peso di 83 Kg. A quel tempo era già in corso la Guerra Fredda e questo fatto rappresentò per gli Stati Uniti una sconfitta sia nel campo tecnico-scientifico, sia in quello politico-militare. Circa 2 anni prima, il 29 luglio 1955 il presidente americano Dwight D. Eisenhower aveva reso pubblico il progetto Vanguard in base al quale la Marina degli Stati Uniti intendeva mettere in orbita un piccolo satellite artificiale del peso di appena 1,5 Kg tra l'1 luglio 1957 e il 31 dicembre 1958, ovvero durante l'Anno geofisico internazionale. Malgrado gli sforzi americani, l'Unione Sovietica era comunque arrivata prima al traguardo, seppure di pochi mesi. Inoltre, il 3 novembre i Russi lanciarono un secondo Sputnik che pesava 500 Kg, con a bordo anche la cagnetta Laika, il primo essere vivente ad affrontare l'assenza di peso.
Il 6 dicembre gli Stati Uniti tentarono il loro primo lancio con un razzo Vanguard, ma fu un fallimento che rinfocolò le polemiche tra Marina ed Esercito. Anche quest'ultimo, infatti, in quegli anni stava portando avanti un proprio progetto con l'intento di lanciare un satellite chiamato Explorer 1. Si trattava di un'idea di Wernher von Braun, il progettista di razzi tedesco che al servizio di Hitler aveva realizzato le V2 per poi passare, finita la guerra, agli Stati Uniti. Per poter recuperare, almeno in parte, il tempo perduto, gli scienziati USA si misero al lavoro per allestire nel più breve tempo possibile un razzo in grado di lanciare l'Explorer; tali sforzi sfociarono nella realizzazione del razzo Jupiter-C lanciato l'1 febbraio 1958. Malgrado il successo della missione, rimaneva il distacco tra Stati Uniti e Unione Sovietica in fatto di massa lanciata: l'Explorer pesava infatti appena 14 Kg.
Il Congresso degli Stati Uniti, allarmato dal possibile pericolo per la sicurezza nazionale e per la possibile perdita della leadership tecnologica, chiese al presidente Dwight D. Eisenhower un'azione immediata, e dopo alcuni mesi di dibattito si decise per la creazione di una nuova agenzia federale civile per le attività spaziali che rilevasse le attività della vecchia agenzia aeronautica NACA. Per colmare lo svantaggio il governo americano unificò allora la ricerca spaziale in un apposito ente, la "National Aeronautics and Space Administration" (NASA): il 29 luglio 1958 il presidente Eisenhower firmò l'atto di costituzione della National Aeronautics and Space Administration (NASA), che iniziò le sue attività nell'ottobre dello stesso anno. Von Braun ne divenne il direttore e il centro occupava 7000 persone, 90 delle quali appartenevano ancora al gruppo che aveva costruito le V2.
I primi programmi della NASA erano incentrati sulla possibilità di missioni umane nello spazio, sotto la spinta della competizione tra USA e URSS dovuta alla guerra fredda. Il programma Mercury fu il primo programma della NASA volto a stabilire se l'uomo poteva viaggiare nello spazio. Il 5 maggio 1961 l'astronauta Alan Shepard fu il primo americano nello spazio, pilotando il Mercury 3 in un volo suborbitale di 15 minuti. John Glenn fu invece il primo americano a compiere un'orbita attorno alla Terra il 20 febbraio 1962, durante la missione Mercury 6.
L'uomo sulla Luna
Una volta dimostrata la possibilità di voli spaziali umani con il programma Mercury, fu lanciato il Programma Apollo allo scopo di arrivare in orbita lunare. Il 25 maggio 1961, il presidente John F. Kennedy cambiò il programma affermando che gli Stati Uniti avrebbero dovuto far "atterrare un uomo sulla luna e riportarlo sano e salvo sulla terra" entro il 1970. Il programma Gemini partì subito dopo per sperimentare le tecniche necessarie a quest'ambiziosa missione.
Dopo otto anni di missioni preliminari e la perdita dell'equipaggio dell'Apollo 1, il programma Apollo raggiunse la sua meta il 20 luglio 1969, con allunaggio dell'Apollo 11 sulla Luna. Neil Armstrong, primo uomo a toccare il suolo lunare pronunciò la celebre frase "un piccolo passo per un uomo, un salto enorme per l'umanità". Altri dieci astronauti misero piede sul suolo lunare nelle successive missioni Apollo che terminarono ufficialmente nel dicembre 1972.
Sembra che successivamente vi sia stata una missione segreta congiunta USA-URSS sulla Luna, la missione Apollo 20. Questa missione sarebbe giunta sul nostro satellite il 16 Agosto 1976. Sua destinazione era il cratere Iszak D, a sud-ovest del cratere Delporte e qui sembra che che scoprì il rudere di una nave spaziale aliena.
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