Monolito spaziale

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nel 1969 l'Apollo 10, con a bordo gli astronauti Stafford, Cernan e Young, fu la prima missione spaziale a filmare nello spazio un “radiofaro” di origine extraterrestre, denominato il “Monolito”, in qualche modo simile ma più piccolo di quello del famoso libro/film di Artur C. Clarke “2001-Odissea nello spazio”.
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Nel 1969 l'Apollo 10, con a bordo gli astronauti Stafford, Cernan e Young, fu la prima missione spaziale a filmare nello spazio un “radiofaro” di origine extraterrestre, denominato il “Monolito”, in qualche modo simile ma più piccolo di quello del famoso libro/film di Artur C. Clarke “2001-Odissea nello spazio”.
Tuttavia, i tre astronauti americani, non furono i primi ad avvistare tale manufatto. Il monolito fu infatti avvistato dal cosmonauta russo Yuri Gagarin, il primo uomo nello spazio, già nel 1961.
Tuttavia, i tre astronauti americani, non furono i primi ad avvistare tale manufatto. Il monolito fu infatti avvistato dal cosmonauta russo Yuri Gagarin, il primo uomo nello spazio, già nel 1961.

Versione delle 01:56, 12 gen 2010

Nel 1969 l'Apollo 10, con a bordo gli astronauti Stafford, Cernan e Young, fu la prima missione spaziale a filmare nello spazio un “radiofaro” di origine extraterrestre, denominato il “Monolito”, in qualche modo simile ma più piccolo di quello del famoso libro/film di Artur C. Clarke “2001-Odissea nello spazio”.

Tuttavia, i tre astronauti americani, non furono i primi ad avvistare tale manufatto. Il monolito fu infatti avvistato dal cosmonauta russo Yuri Gagarin, il primo uomo nello spazio, già nel 1961.

Gagarin fu seguito, nello stesso anno, dall'astronauta americano Alan Shepard, il quale anch'egli seriportò notizia dello stesso “Radiofaro”.

L'Apollo10 fu inviato nei pressi del manufatto extraterrestre il quale venne filmato da ogni angolazione. Il monolito reagì come una sorta di “segnalatore”. Afferma “Jesse” che “esso generò una serie di messaggi sul tipo di quelli del film “Contact” con Jodie Foster”.

Il Monolito conteneva un messaggio, una sorta di mappa della civiltà extraterrestre che lo aveva collocato lì e le relative istruzioni per raggiungerla!”. La missione Apollo 10 rientrò alla base con il messaggio alieno. L'energia del monolito aveva però danneggiato la strumentazione della capsula la quale rientrò sulla Terra tra non poche difficoltà.

Non appena l'Apollo 10 atterrò, i componenti del Gruppo di Studio Segreto sugli UFO (MJ-12) si catapultarono come lupi famelici sui messaggi contenuti nel monolito studiandoli attentamente.

Successivamente il governo americano, avrebbe utilizzato uno Shuttle militare segreto per portarlo sulla Terra. Questo “prototipo” militare segreto fu reso operativo molti anni prima dello Shuttle ufficiale del 1981.

La seconda missione di tale Shuttle militare ultrasegreto, recuperò il Monolito nello spazio esterno e lo riporto sulla Terra nel 1972 per sottoporlo a studi scientifici.

Dopo il recupero il manufatto alieno, fu collocato in una base militare presso cui si svolgevano ricerche classificate. L'analisi scientifica del Monolito extraterrestre fu condotta presso questa base situata a nord di Abaco, all'estremità dell'arcipelago della Bahamas.

Secondo Jesse La RCA Corporation fu la diretta responsabile di quelle ricerche. Jesse prosegue il suo racconto affermando che ”le ricerche furono proseguite in ambiente controllato subacqueo, dopo che si accorsero che le persone a contatto prolungato con il Monolito morivano come mosche”. “Essi pensavano che ciò avrebbe ridotto al minimo il rischio dell'esposizione alle radiazioni cosmiche emesse dal monolito”. Jesse notò che il segnale prodotto dal monolito era simile ad un suono : “era come se esso parlasse”.

Il manufatto emanava anche una leggera luce. Il dott. Michel Wolf trovò una luce addizionale sul radiofaro. Egli disse:“Esse sono “cartoline postali” poste sul bordo” . “Ciascuna di esse emette luci e toni a mò di segnali utilizzando un linguaggio matematico… Ci potrebbero essere 5 o più civiltà extraterrestri coinvolte nella collocazione di questi radiofari”.

Tra gli scienziati coinvolti nello studio del monolito, oltre al dott. Michel Wolf del NSC, vi era il famoso astronomo Carl Sagan (in seguito divenuto negazionista ad oltranza degli UFO come già prima di lui Donald Menzel), il generale William Stubblebine del Comando di Intelligence e Sicurezza della U.S. Army ed un ex capo divisione della CIA.

“Jesse” riferisce che tutti coloro che ebbero un prolungato contatto fisico con il monolito contrassero il cancro. E quelli che cercarono di sezionarlo morirono sul posto.

Il dott. Wolf contrasse una forma di cancro del colon; l'uomo della CIA ritenne necessaria la chirurgia, ma il cancro del dott. Wolf più tardi subì una remissione spontanea .

Il dott. Carl Sagan, alla fine morì a causa del suo tumore.

Jesse continua il suo racconto, sostenendo che vi sono molti altri radiofari extraterrestri nello spazio, che hanno la funzione di “cartoline postali” ed è sicuro che la Russia ne possiede uno.

Collegamenti esterni

http://www.usac.it/articoli/casale_monolito_spaziale.htm

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