Gaia
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Versione delle 00:00, 9 apr 2011
L'ipotesi Gaia è una teoria formulata per la prima volta dallo scienziato inglese James Lovelock nel 1979 in "Gaia. A New Look at Life on Earth".
Nella sua prima formulazione l'ipotesi Gaia, che altro non è che il nome del pianeta vivente (derivato da quello dell'omonima divinità femminile greca, nota anche col nome di Gea), si basa sull'assunto che gli oceani, i mari, l'atmosfera, la crosta terrestre e tutte le altre componenti geofisiche del pianeta terra si mantengano in condizioni idonee alla presenza della vita proprio grazie al comportamento e all'azione degli organismi viventi, vegetali e animali. Ad esempio la temperatura, lo stato d'ossidazione, l'acidità, la salinità e altri parametri chimicofisici fondamentali per la presenza della vita sulla terra presentano valori costanti. Questa omeostasi è l'effetto dei processi di feedback attivo svolto in maniera autonoma e inconsapevole dal biota. Inoltre tutte queste variabili non mantengono un equilibrio costante nel tempo ma evolvono in sincronia con il biota. Quindi i fenomeni evoluzionistici non riguardano solo gli organismi o l'ambiente naturale, ma l'intera Gaia.
Il sistema Gaia, che non è identificabile né con il termine biosfera, né con biota, che sono solo due elementi che la compongono, comprende invece:
- Organismi viventi che crescono e si riproducono sfruttando ogni possibilità che l'ambiente concede.
- Organismi soggetti alle leggi della selezione naturale darwiniana.
- Organismi che modificano costantemente il loro ambiente chimicofisico, cosa che avviene costantemente come semplice effetto di tutti quei processi fondamentali per la vita, come la respirazione, la fotosintesi ecc.
- Fattori limitanti che stabiliscano i limiti superiori ed inferiori della vita. L'ambiente può presentare temperature eccessivamente alte o basse per l'affermarsi della vita in un dato ambiente. Stesso discorso per le concentrazioni di sali, minerali, composti chimici ecc.
Un fattore inquinante dell'intera Gaia sono certamente le attività e l'ambiente costruito dall'uomo, che anche se non facente parte del sistema, intereagisce fortemente con esso modificando i fattori limitanti (temperatura, composti chimici ecc.).
Indice |
La nuova era glaciale
Appunto perché viva, secondo Lovelock, Gaia reagirà anche al surriscaldamento globale, raffreddandosi e provocando una nuova era glaciale. Lo scienziato supporta la sua tesi esponendo i dati relativi agli ultimi anni prima della scorsa era glaciale: la terra aveva una temperatura di 5 °C maggiore alla nostra, ecco perché secondo lui, a quell'epoca si glaciò. Per Lovelock però è troppo tardi per rimediare, la glaciazione è vicina, ma i nostri sbagli potrebbero salvarci: Lovelock spera infatti che anche se la Terra andasse incontro ad una nuova glaciazione, l'effetto serra riscalderà Gaia, limitando il freddo.
Gaia nella New Age
Gaia sarebbe la Terra intesa non come ammasso roccioso ma come biosfera, cioè come insieme vivente ed interconnesso che a livello collettivo avrebbe dei comportamenti assimilabili ad un'essere vivente autonomo. Il concetto riprende quello dell'animismo ma a livello del solo nostro pianeta e non di tutto l'Universo.
Va detto che per i newager e in ufologia i Gaiani (cioè gli abitanti di Gaia considerati specie evoluta) sono sia gli Uomini che i Delfini.
Influenza culturale
Parte di questa teoria è stata sviluppata nel film The Day After Tomorrow e nel film di animazione Final Fantasy: The Spirits Within.
Voci correlate
Bibliografia
- James Lovelock, Le nuove età di gaia (1991, Bollati Boringhieri)
- James Lovelock, Gaia: manuale di medicina planetaria (1992, Zanichelli)
- James Lovelock, Omaggio a Gaia (2002, Bollati Boringhieri)
- James Lovelock, La rivolta di Gaia (2006, Rizzoli)
- Roberto Bondì, Blu come un'arancia. Gaia tra mito e scienza. Prefazione di Enrico Bellone (2006, Torino, Utet) ISBN 88-02-07259-0
- Roberto Bondì, Solo l'atomo ci può salvare. L'ambientalismo nuclearista di James Lovelock (2007 Torino, Utet)