Nube di Oort

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* [http://www.ta3.sk/caosp/Eedition/FullTexts/vol34no2/pp87-104.pdf The tidal action of the homogeneous field of Galactic-disc matter and population of the outer Oort cloud]
* [http://www.ta3.sk/caosp/Eedition/FullTexts/vol34no2/pp87-104.pdf The tidal action of the homogeneous field of Galactic-disc matter and population of the outer Oort cloud]
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Versione delle 22:25, 2 ago 2011

Rappresentazione artistica della Fascia di Kuiper (sopra) e della nube di Oort (sotto)
L'immagine mostra le distanze delle orbite di diversi oggetti nel sistema solare, da in alto a sinistra e in senso orario: i pianeti interni, i pianeti esterni, l'orbita di Sedna e la nube di Oort

La nube di Oort è un'ipotetica nube di comete posta tra 20.000 e 100.000 UA, o 0,3 e 1,5 anni luce dal Sole, cioè circa 2400 volte la distanza tra il Sole e Plutone.

Questa nube non è mai stata osservata perché troppo lontana e buia perfino per i telescopi odierni, ma si ritiene che sia il luogo da cui provengono le comete di lungo periodo (come la Hale-Bopp e la Hyakutake, recentemente avvistate) che attraversano la parte interna del Sistema Solare. Le comete dette di corto periodo (tra le quali la Halley è la più famosa) potrebbero invece venire dalla fascia di Kuiper.

Nel 1932 Ernst Öpik, un astronomo proveniente dall'Estonia, fece l'ipotesi che le comete abbiano origine da una nube situata al bordo esterno del Sistema Solare.

Nel 1950 l'idea fu ripresa dall'astronomo olandese Jan Oort per spiegare un'apparente contraddizione: le comete vengono periodicamente distrutte dopo numerosi passaggi nel sistema solare interno, perciò se le comete si fossero originate all'inizio del Sistema oggi sarebbero tutte distrutte. Il fatto che le vediamo ancora implica che abbiano un'origine diversa. Secondo la teoria, la nube di Oort contiene milioni di nuclei di comete, che sono stabili perché la radiazione solare è troppo debole per avere un effetto a quelle distanze. La nube fornisce una provvista continua di nuove comete, che rimpiazzano quelle distrutte. La teoria sembra confermata dalle osservazioni successive, che ci mostrano come le comete provengano da ogni direzione, con simmetria sferica.
Una controversa teoria prevede che a perturbare lo stato delle comete nella nube di Oort sia un'ipotetica stella compagna del Sole chiamata Nemesis.

La nube di Oort è un residuo della nebulosa originale da cui si formarono il Sole e i pianeti cinque miliardi di anni fa ed è debolmente legata al Sistema Solare. Si pensa che anche le altre stelle abbiano una nube di Oort e che i bordi esterni delle nubi di due stelle vicine possano a volte sovrapporsi, causando un'occasionale "intrusione" cometaria.


Attualmente sono noti solo due oggetti che potrebbero appartenere alla nube di Oort:

Numero Nome Diametro
equatoriale
(km)
Perielio (UA) Afelio (UA) Data
della
scoperta
Scopritore Metodo usato
per la misura
del diametro
90377 Sedna 1180 - 1800 km 76.1 892 2003 Brown, Trujillo, Rabinowitz termico
148209 (148209) 2000 CR105 265 km 44.3 397 2000 Lowell Observatory

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