Ningal

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'''Ningal''' ("La Grande Signora") dea dei canneti e delle paludi, era la consorte del Dio sumero della Luna [[Nanna (divinità)|Nanna]], figlia di [[Enki]] e di [[Ningikuga]]. Madre di [[Utu (divinità)|Utu]] dio del Sole (il babilonese [[Shamash]]) e di [[Inanna]] (la babilonese [[Ishtar]]) dea dell'amore, della guerra e della fecondità.
'''Ningal''' ("La Grande Signora") dea dei canneti e delle paludi, era la consorte del Dio sumero della Luna [[Nanna (divinità)|Nanna]], figlia di [[Enki]] e di [[Ningikuga]]. Madre di [[Utu (divinità)|Utu]] dio del Sole (il babilonese [[Shamash]]) e di [[Inanna]] (la babilonese [[Ishtar]]) dea dell'amore, della guerra e della fecondità.
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Era venerata nella città di [[Ur (Mesopotamia)|Ur]] nel tempio E-Karzida.
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Era venerata nella città di [[Ur]] nel tempio E-Karzida.
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Come dea della città, appare nelle "Lamentazioni per (la distruzione di) [[Ur (Mesopotamia)|Ur]]". Storicamente la città fu assediata, conquistata e distrutta da popolazioni "barbare" dalle zone montuose di Elam e Sua, nell'epica il destino della città è voluto dall'ira di [[Enlil]].
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Come dea della città, appare nelle "Lamentazioni per (la distruzione di) [[Ur]]". Storicamente la città fu assediata, conquistata e distrutta da popolazioni "barbare" dalle zone montuose di Elam e Sua, nell'epica il destino della città è voluto dall'ira di [[Enlil]].
==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione delle 22:06, 27 dic 2008

Ningal ("La Grande Signora") dea dei canneti e delle paludi, era la consorte del Dio sumero della Luna Nanna, figlia di Enki e di Ningikuga. Madre di Utu dio del Sole (il babilonese Shamash) e di Inanna (la babilonese Ishtar) dea dell'amore, della guerra e della fecondità.

Era venerata nella città di Ur nel tempio E-Karzida.

Come dea della città, appare nelle "Lamentazioni per (la distruzione di) Ur". Storicamente la città fu assediata, conquistata e distrutta da popolazioni "barbare" dalle zone montuose di Elam e Sua, nell'epica il destino della città è voluto dall'ira di Enlil.

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