SETI@home
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SETI@home (SETI at home) è un progetto di calcolo distribuito per Personal Computer, portato avanti dall'Università di Berkeley. SETI è un acronimo per Search for Extraterrestrial Intelligence (Ricerca di Intelligenza Extraterrestre). Lo scopo di SETI@home è quello di analizzare i dati provenienti dal Radiotelescopio di Arecibo[1], alla ricerca di eventuali prove di trasmissioni radio provenienti da intelligenza extraterrestre. Con oltre 5 milioni di utenti in tutto il mondo, il progetto è attualmente l'esempio di maggior successo di elaborazione distribuita.
SETI@home esegue tre test principali:
- ricerca di variazioni gaussiane nella potenza di trasmissione, che potrebbe rappresentare l'antenna che passa sulla fonte radio
- ricerca di impulsi che potrebbero rappresentare una trasmissione di tipo digitale a banda stretta
- ricerca di triplette, ovvero la ricerca di due impulsi rilevanti e di un terzo equidistante da entrambi
Dal 1999, il progetto ha registrato quasi due milioni di anni di tempo di elaborazione complessivo. Il 26 settembre 2001, SETI@home aveva già eseguito un totale di 1021 operazioni in virgola mobile. Mentre il progetto non ha trovato alcun segno evidente di intelligenza extraterrestre, ha identificato diversi punti candidati per un'analisi più approfondita.
Il software per l'elaborazione distribuita di SETI@home, disponibile per tutti i principali sistemi operativi, può girare sia come salvaschermo che come applicazione mentre l'utente lavora, sfruttando risorse di processore che andrebbero altrimenti sprecate. Essendo open source, rilasciato sotto licenza GPL, è possibile visionare il codice sorgente e ricompilare il software (potendo così tra l'altro ottimizzarne il file eseguibile per il proprio microprocessore).
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Successo e critiche
SETI@home è stata una delle prime applicazioni di elaborazione distribuita a raggiungere la popolarità.
Nel corso degli anni ha ricevuto anche critiche, vertenti principalmente sull'opportunità di spendere i cicli di processore di così tante macchine, nonché l'organizzazione necessaria, per un progetto ritenuto di "non immediata utilità" per la razza umana.
Probabilmente sono state anche tali critiche a dare un impulso all'utilizzo dell'elaborazione distribuita per altri progetti benefici, da parte di altri gruppi di ricerca: anche in vista della maggiore diffusione del concetto stesso di elaborazione distribuita, dal 15 dicembre 2005 SETI@home è stato totalmente trasferito sulla nuova piattaforma software BOINC, che può essere utilizzata anche per svariati altri progetti.
Un utilizzo secondario "di nicchia" del programma SETI@home è dovuto alla sua utilità come strumento per la prova di stress per i computer. Poiché usa un algoritmo per la correzione di errore per verificare i risultati dell'elaborazione, SETI@home viene spesso usato per controllare l'affidabilità della configurazione di un computer quando viene overclockato.
Note
- ↑ Per il futuro, si auspica di potere ottenere dati dal Parkes Observatory in Australia, per analizzare l'emisfero australe.