Sfere di luce
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- | I fulmini globulari (in | + | I fulmini globulari (in inglese '''ball lightning''' cioè '''BL''' oppure '''ball of light''' cioè '''[[BOL]]''', in tedesco '''Kugelblitz''') sono un fenomeno atmosferico interessante e ancora poco compreso. Di tutte le manifestazioni [[Energia|energetiche]] che prendono forma nella [[troposfera]] è uno dei più misteriosi, nonostante venga studiato da circa 160 anni. Sono stati un po' trascurati come argomento di ricerca, ma negli ultimi 10 anni si è ritornato a studiarli dal punto di vista teorico, sperimentale e osservativo. Si sono tenuti due simposi internazionali sull'argomento, uno nel [[1988]] e l'altro nel [[1990]] ed è stato creato un comitato internazionale per il loro studio. |
In Italia la ricerca sui fulmini globulari è quasi assente, mentre il fenomeno è molto considerato all'estero. | In Italia la ricerca sui fulmini globulari è quasi assente, mentre il fenomeno è molto considerato all'estero. |
Versione delle 00:59, 29 dic 2008
I fulmini globulari o sfere di luce sono un fenomeno luminoso dell'atmosfera. Consistono in "sfere" di diametro variabile, ferme o in movimento con velocità variabili, e si possono notare durante i temporali, anche se sono documentati fulmini globulari apparsi in condizioni di assenza di temporali. La loro formazione è stata dettagliatamente descritta da Nikola Tesla il 3 marzo 1904.
Indice |
Premessa
I fulmini globulari (in inglese ball lightning cioè BL oppure ball of light cioè BOL, in tedesco Kugelblitz) sono un fenomeno atmosferico interessante e ancora poco compreso. Di tutte le manifestazioni energetiche che prendono forma nella troposfera è uno dei più misteriosi, nonostante venga studiato da circa 160 anni. Sono stati un po' trascurati come argomento di ricerca, ma negli ultimi 10 anni si è ritornato a studiarli dal punto di vista teorico, sperimentale e osservativo. Si sono tenuti due simposi internazionali sull'argomento, uno nel 1988 e l'altro nel 1990 ed è stato creato un comitato internazionale per il loro studio.
In Italia la ricerca sui fulmini globulari è quasi assente, mentre il fenomeno è molto considerato all'estero.
Esistono i fulmini globulari?
Molti dati sono relativi a osservazioni occasionali del fenomeno, anche se in almeno un caso è già stato possibile fotografarlo, anche se accidentalmente.
Ha nuociuto ad un approccio scientifico privo di preconcetti il fatto che il fenomeno ha alimentato in passato le più bizzarre credenze popolari (fantasmi, UFO, apparizioni eteriche, ed altro ancora), cosa che aveva addirittura indotto alcuni scienziati a negarne l'esistenza, riconducendoli a illusioni ottiche o crisi nervose.
Questo atteggiamento è però ormai superato, dato che è stata verificata la visione contemporanea di questi fenomeni da parte di più persone, sono state trovate tracce fisiche lasciate sugli oggetti circostanti, e come detto è stato addirittura possibile fotografarne uno.
Un esempio eclatante delle prove a sostegno dell'esistenza del fenomeno è stata l'apparizione di un fulmine globulare nel Cavendish Laboratory.
I fulmini globulari sono perciò un reale fenomeno fisico di cui non si conoscono cause e effetti, tranne quelli osservati.
Caratteristiche
Il loro diametro può variare tra i 2 cm e i 10 m ma generalmente sono di 20 - 50 cm. Hanno il bordo un po' sfumato e al loro interno a volte è presente un nucleo più chiaro. Rimangono visibili da pochi secondi a qualche minuto, con molte eccezioni. Il loro colore varia dal rosso, arancio, giallo, bianco e blu, che sono i colori più frequenti. La luminosità è simile a una lampadina da 75 - 100 watt e questo consente di vederli anche durante le ore diurne. La loro scomparsa è caratterizzata da un affievolimento della loro luminosità, ma possono anche scomparire improvvisamente con una esplosione e lasciando un caratteristico odore di zolfo e/o di ozono, simile a quello che si origina da scariche elettriche in aria libera.
Un fulmine globulare può passare attraverso pareti e finestre senza danneggiarle e in genere ruota attorno al proprio asse [1]. Si possono materializzare in aerei ad alta quota, all'interno di edifici oppure all'aria aperta. Molto raramente appaiono in sequenza. I fulmini globulari si muovono in modo molto più vario delle altre manifestazioni atmosferiche luminose. I fulmini globulari seguono percorsi segmentati (zig-zag) e manifestano repentine variazioni di quota.
Si può stimare l'energia interna media pari a 160 kJ e una densità media di energia pari a 25 J per cm3 compatibile con una sorgente energetica di tipo chimico.
Teoria
Sulla formazione dei fulmini globulari esistono diverse teorie anche se la più accreditata è quella formulata da Graham Hubler dei U.S. Naval Research Laboratory di Washington. La teoria di Hubler prevede che il fulmine globulare sia una combinazione di fenomeni elettromagnetici e chimici. In sostanza un classico fulmine colpendo il terreno disintegrerebbe alcuni elementi chimici come il silicio, questi elementi chimici volteggiando nell'aria si miscelerebbero con l'ossigeno e per via dell'altissima temperatura produrrebbero del plasma incandescente che è quello che viene identificato come fulmine globulare. La teoria di Hubler nel gennaio del 2007 è stata confermata dai fisici brasiliani Antonio Pavo e Gerson Paiva che sono riusciti a riprodurre nel laboratorio dei fulmini globulari. I due fisici hanno utilizzato un arco voltaico per vaporizzare del silicio e creare dei fulmini globulari. La durata dei fenomeni da loro osservati varia da 2 a 8 secondi [2]. Questo però non spiega altri casi di fulmini globulari apparsi in giornate serene e senza nuvolo, giornate in qui è quindi molto improbabile la formazione di fulmini convenzionali. In Italia solo il 46% degli avvistamenti e avvenuta in giornate temporaleche, il 38% è avvenuto durante giornate serene.
I cerchi nel grano
Vi sono testimoni e loro filmati che attribuiscono a delle "sfere di luce" (del diametro di mezzo metro circa) la formazione in pochi secondi dei cerchi nel grano.
Note
2^ Riprodotti in laboratorio fulmini globulari
Voci correlate
Collegamenti esterni
Bibliografia
- Albino Carbognani, I fulmini globulari, Macro Edizioni, gennaio 2006.