Incisioni rupestri della Valcamonica
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Il secondo ciclo ha inizio con l'età del bronzo medio-recente (metà del II millennio a.C.), con la raffigurazione di figure umane schematiche (i cosiddetti "oranti"). L'età del ferro (80% di tutte le figure, I millennio a.C.) vede un notevole incremento del numero delle figure, delle rocce e dei soggetti incisi: guerrieri (corredati di spade, lance, asce, scudi, elmi...), duellanti, cavalieri, cacciatori, pugili, cervi, cani, oche, uccelli acquatici, grani e dispense, "rose camune". L'arrivo dei Romani (16 a.C.) segna la fine del ciclo istoriativo camuno, proseguito in epoche successive (particolarmente nel medioevo) solo in maniera sporadica. | Il secondo ciclo ha inizio con l'età del bronzo medio-recente (metà del II millennio a.C.), con la raffigurazione di figure umane schematiche (i cosiddetti "oranti"). L'età del ferro (80% di tutte le figure, I millennio a.C.) vede un notevole incremento del numero delle figure, delle rocce e dei soggetti incisi: guerrieri (corredati di spade, lance, asce, scudi, elmi...), duellanti, cavalieri, cacciatori, pugili, cervi, cani, oche, uccelli acquatici, grani e dispense, "rose camune". L'arrivo dei Romani (16 a.C.) segna la fine del ciclo istoriativo camuno, proseguito in epoche successive (particolarmente nel medioevo) solo in maniera sporadica. | ||
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Versione delle 11:46, 27 giu 2013
La Val Camonica (il nome deriva dalla popolazione dei Camuni), è una valle lombarda delle Alpi centrali situata a nord del lago d'Iseo.
È la "capitale" dell'arte rupestre alpina. Con oltre 300mila figure incise conserva la più alta concentrazione di petroglifi e si presenta come il punto di riferimento scientifico per la ricerca nel campo dell'archeologia rupestre. La grande quantità di figure, come al Monte Bego, è dovuta al particolare supporto roccioso, un'arenaria di origine permiana (o verrucano lombardo), a grana molto fine e cemento siliceo, fortemente levigata dai ghiacciai.
Poche figure più antiche risalgono alla fine del paleolitico (animali di grandi dimensioni, cervi, alci), ma la massima fioritura dell'arte rupestre camuna ebbe inizio alla fine del neolitico (metà del IV millennio a.C.), con la raffigurazione schematica di campi coltivati (le cosiddette "mappe" o "incisioni topografiche"), in corrispondenza con l'introduzione di pratiche agricole più evolute e con l'invenzione dell'aratro. Nella successiva età del rame (III millennio a.C.) seguì la raffigurazione di statue-stele e di composizioni monumentali (figure umane, pugnali, asce, scene di aratura a traino bovino, cervi e bovini allineati), di probabile significato e funzione rituale. Con l'età del bronzo antico e medio (figure di armi, asce, pugnali) questo primo grande ciclo termina.
Il secondo ciclo ha inizio con l'età del bronzo medio-recente (metà del II millennio a.C.), con la raffigurazione di figure umane schematiche (i cosiddetti "oranti"). L'età del ferro (80% di tutte le figure, I millennio a.C.) vede un notevole incremento del numero delle figure, delle rocce e dei soggetti incisi: guerrieri (corredati di spade, lance, asce, scudi, elmi...), duellanti, cavalieri, cacciatori, pugili, cervi, cani, oche, uccelli acquatici, grani e dispense, "rose camune". L'arrivo dei Romani (16 a.C.) segna la fine del ciclo istoriativo camuno, proseguito in epoche successive (particolarmente nel medioevo) solo in maniera sporadica.