Anubi

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Nel Libro XI de ''Le metamorfosi'' di Apuleio si trova la testimonianza che il culto di Anubi durò a Roma almeno fino al II secolo.
Nel Libro XI de ''Le metamorfosi'' di Apuleio si trova la testimonianza che il culto di Anubi durò a Roma almeno fino al II secolo.
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Alcuni ufologi ipotizzano un contatto degli antichi egizi con i [[canidi]] o almeno un loro esponente, di cui la figura di Anubi sarebbe un ricordo mitologico.
==Altri nomi==
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Versione delle 12:34, 20 mag 2016

Anubi

Anubi, il cui nome geroglifico si traduce più precisamente con Anpu o Inepu («colui che ha testa di uno sciacallo»). Originario del XVII nomos dell'Alto Egitto, è il dio della morte, a volte anche degli inferi, della mitologia egizia. Sua madre è Hesat o Bast con un padre sconosciuto, o Nefti, e in questo caso suo padre sarebbe Seth, Ra o Osiride. Sua sorella è Qeb-hwt, anche conosciuta come Kebechet. Anubi fu messo in relazione con il dio greco Ermes formando Ermanubi. Il centro del suo culto era a Cinopoli.

È rappresentato con la testa di sciacallo o qualche altro tipo di cane, ed il suo simbolo è lo sciacallo, animale che si nutre di carogne e strettamente connesso alla morte. È anche conosciuto come il Guardiano dei Morti. Nell'iconografia è rappresentato come un uomo con testa canina e grandi orecchie, spesso ornato con un nastro e mentre brandisce una frusta.

Anub1.jpg

Anubi in scrittura geroglifica

Indice

Ruoli nella mitologia

Dipinto

Anubi fu originariamente il signore degli inferi, un messaggero di morte, in seguito alla crescita del culto di Osiride ne divenne il guardiano e protettore in base al fatto che preparò la mummia di Osiride e diventò così signore dell'oltretomba,salvando la vita ad'osiride. Il ruolo di Anubi come guardiano consistette in principio nel custodire la bilancia sulla quale le anime dei morti erano pesate con la piuma di Maat.

Se l'anima era leggera come la piuma, Anubi lasciava l'anima ad Osiride; al contrario era data in pasto ad Ammit. In questo ruolo, è talvolta identificato con un dio conosciuto col nome di Upuaut ("colui che apre la via").

Nel ruolo di imbalsamatore Anubi è chiamato con l'epiteto imy-ut ("colui che è nel luogo dove si imbalsama"). Egli custodisce i resti mortali, come tombe e necropoli.

Il testo Unas (linea 70) associa Anubi con l'Occhio di Horo. Nel Libro dei morti imbalsama il corpo di Osiride, lo avvolge nelle bende fatte da Iside e Nefti, e lo protegge.

La moglie di Anubi è la dea Anput, simbolo della quale è sempre uno sciacallo. Per molto tempo si ritenne che Anput fosse solamente un altro nome di Anubi; una strana idea ove si consideri che i nomi egiziani che finiscono in t sono solitamente femminili.

Nel Libro XI de Le metamorfosi di Apuleio si trova la testimonianza che il culto di Anubi durò a Roma almeno fino al II secolo.

In ufologia

Alcuni ufologi ipotizzano un contatto degli antichi egizi con i canidi o almeno un loro esponente, di cui la figura di Anubi sarebbe un ricordo mitologico.

Altri nomi

Anubi nella cultura moderna

Statuetta rinvenuta nella tomba KV62 di Tutankhamon.

Voci correlate

Bibliografia

Voci correlate

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