Valle dell'Indo

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Il fiume Indo (hindi e sanscrito: सिन्धु Sindhu; urdu: سندھ Sindh; Sindhi: سنڌو Sindhu; Punjabi (Shahmukhi: سندھ, Gurmukhi: ਸਿੰਧੂ) Sindhu; persiano: indù حندو; Pashto: Abasin آباسن "Padre dei Fiumi"; tibetano: Sengge Chu; cinese:印度Yìndù; greco: Ινδός Indos) è il più lungo e importante fiume, e spesso considerato la linea della vita, del Pakistan. È il più lungo fiume del subcontinente indiano e il terzo più grande in termini di portata annua. Gli inglesi utilizzarono il termine "India" per riferirsi all'intero subcontinente basandosi sulla denominazione di questo fiume. Nasce negli altipiani del Tibet in prossimità del Lago Mansarovar, e scorre attraverso le valli dei Monti Ladakh nei distretti di Jammu e Kashmir, e da nord a sud lungo tutta la lunghezza del Pakistan prima di gettarsi nel Mar Arabico attraverso un ampio delta in prossimità della città di Karachi. La lunghezza totale del fiume è 3180 km. Il suo bacino idrografico supera il 1.165.000 chilometri quadrati. La portata annua del fiume è stimata in stimato a circa 207 chilometri cubi. Iniziando il suo corso su cime dominate da ghiacciai, il fiume alimenta svariati ecosistemi: quello delle foreste temperate, delle pianure aride e delle campagne coltivate. Insieme con i fiumi Chenab, Ravi, Sutlej, Jhelum, Beas e il fiume estinto Sarasvati, l'Indo forma un delta chiamato Sapta Sindhu ("Sette Fiumi") nella provincia del Pakistan del Sindh. Il fiume dispone di 20 grandi affluenti.

L'Indo rappresenta una vitale risorsa idrica per l'economia del Pakistan, in particolar modo per le provincie del Punjab (maggior regione agricola del paese) e del Sindh. La parola "Punjab" è una combinazione delle parole persiane 'panj' (پنج) “cinque”, e 'āb' (آب) “acqua”, che con un significato letterale corrisponde a Terra dei Cinque Fiumi . I cinque fiumi a cui deve il nome il Punjab sono i fiumi Beas, Jhelum, Chenab, Ravi e Sutlej. Il fiume supporta lungo le sue rive anche molte delle industrie pesanti del Pakistan, e rappresenta la principale fonte di acqua potabile del paese.

La sorgente dell’Indo si trova in Tibet sui monti Kailâs o Gangri. Il fiume prende il suo nome a partire dalla confluenza dei torrenti Sengge e Gar, che scendono dall’Himalaya raccogliendo le acque delle catene del Nganglong Kangri e del Gangdise Shan. L’Indo passa in seguito verso nord-ovest attraverso il Kashmir, a sud della catena del Karakoram, poi gradualmente gira verso sud, lasciando le colline tra Peshawar e Rawalpindi. In quest'area una diga forma il lago artificiale di Tarbela. A partire dalla sua confluenza con il fiume Kaboul, l’Indo diventa navigabile.

Il resto del suo tragitto verso il mare si svolge quindi nelle pianure del Panjab e del Sind, e il fiume prende allora un corso molto lento. Attraversa Hyderabad poi si getta nel mare d’Omar con un grande delta arido di 7770 km² che si estende su 200 km di costa, a sud-est di Karachi, ora considerata come una delle regioni ecologiche più importanti del mondo.

Studi genetici hanno dimostrato che il delfino dell’Indo e quello del Gange (Platanista gangetica), che erano considerati una volta come distinti, in realtà formano una sola e unica specie.

Il governo indiano organizza ogni anno il festival di Sindhu Darshan nel Ladakh sulle rive del fiume per favorire il turismo nel Kashmir.

Affluenti

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