Glossario ufologico

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Indice

A:

Abduction, termine inglese che indica il prelievo forzato di esseri umani da parte di extraterrestri. I primi eventi di questo tipo segnalati nelle ricerche ufologiche risalgono agli anni ‘50 e ‘60. Celeberrimo è il caso -narrato dal giornalista John Fuller con dovizia di particolari nel libro “The Interrupted Journey” (Il viaggio interrotto) del 1966- di Barney e Betty Hill, rapiti il 19 settembre 1961. Durante un viaggio nel New Hampshire, i coniugi notano una luce che sembra seguire l’auto in cui si trovano. Giunti a casa, Barney e Betty si accorgono con incredulità di aver ‘perduto’ due ore della loro vita. La donna cade successivamente in una forma depressiva con spaventosi incubi notturni, mentre il marito comincia a soffrire di ansia e nel suo organismo insorgono alcuni disturbi fisiologici. Sottoposti a ipnosi regressiva -con il controllo del noto psicoanalista di Boston Benjamin Simon- riferiscono una storia sconcertante. I coniugi sarebbero stati rapiti da umanoidi con pelli olivastre e occhi a mandorla, i quali li avrebbero condotti a bordo di un disco volante, dove avrebbero eseguito su di loro una serie di esami clinici, soprattutto relativi agli organi di riproduzione. A livello cosciente, l’esperienza vissuta dagli Hill è stata completamente rimossa. Un altro evento eccezionale, rimasto esemplare nella letteratura ufologica, si svolge l’11 ottobre 1973 a Pascagoula (Mississippi, U.S.A.), sulle rive del fiume omonimo. Due amici, Charles Hickson e Calvin Parker, rispettivamente di quaranta e vent’anni, stanno pescando alla lenza, quando avvertono un forte ronzio e vedono non senza sbigottimento un grande uovo o disco volante che emana luce azzurra, sospeso a poca distanza da loro. Paralizzati, i due osservano tre umanoidi uscire dall’UFO, avvicinarsi a loro e afferrarli con mani simili a chele. Gli esseri non muovono le gambe, ma avanzano fluttuando nell’aria. Charles e Calvin, quest’ultimo privo di sensi, sono condotti all’interno del veicolo spaziale. Lì Charles Hickson nota macchinari sconosciuti e ode il linguaggio attraverso il quale gli alieni comunicano tra loro: una specie di ronzio monocorde. Senza sapere cosa sia accaduto a Calvin, egli è sistemato su un lettino inclinato, dove viene analizzato da una sorta di ‘occhio’ meccanico. I due amici riferiscono l’episodio sotto ipnosi, con il controllo dell’astrofisico J.A. Hynek e quindi lo ripetono momento per momento, senza contraddizioni, collegati alla macchina della verità. Dal giorno del rapimento, Parker ha cominciato a soffrire di ansia, Hickson di violente e continue cefalee.

A partire dal 1975 il fenomeno dei presunti rapimenti e soggiorni obbligati a bordo di navi spaziali è andato intensificandosi, fino a raggiungere proporzioni straordinarie, forse anche anche a causa di certe suggestioni presenti nelle opere di Hopkins e Strieber. E’ proprio nel 1975 che l’associazione statunitense MUFON crea un gruppo di ricerca, diretto da Ted Bloecher e David Webb, con il compito di monitorare le testimonianze relative ad incontri tra esseri umani e Intelligenze aliene (Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, secondo la classificazione di J.A. Hynek). Lo stesso anno è evidenziato sugli annali dell’ufologia per un caso di abduction avvenuto in Arizona il 5 novembre. Quella sera, sette taglialegna tornano dal lavoro a bordo di un camion, quando vedono un disco volante luminoso sospeso sul bosco. Uno di loro, Travis Walton, incurante dei compagni che lo esortano alla prudenza, si avvicina all’UFO e dopo qualche istante stramazza al suolo, investito da un raggio di luce. Gli altri sei fuggono in preda al panico. Quando tornano indietro, non trovano traccia di Travis. Le autorità lo cercano ovunque, battendo la zona palmo a palmo per cinque giorni. Viene dato per disperso, ma in capo a qualche giorno riappare. E’ dimagrito, in stato di incuria, spaventato e confuso. Quando è in grado di parlare, racconta alcuni momenti della sua esperienza. Trascorso un lasso di tempo indefinibile dal momento della sua perdita dei sensi, Travis afferma di essersi ridestato in una cella all’interno di un’astronave e di essersi quindi trovato disteso su un tavolo operatorio; attorno a lui si muovono alcuni umanoidi alti poco più di un metro. Brandendo un oggetto, Travis riesce temporaneamente ad allontanarli da sé e a fuggire. Terrorizzato, il giovane si perde attraverso camere e corridoi, fino a quando esseri di statura maggiore rispetto ai primi e dalle fattezze più simili a quelle umane, gli fanno perdere nuovamente i sensi ponendogli una maschera sul viso. Sottoposto alla macchina della verità, Travis Walton conferma tutta la storia, superando il test. Da un soggetto dello stesso Travis Walton (“The Walton Experience”, New York, 1978) prende spunto la bellissima trasposizione cinematografica della vicenda: “Bagliori nel buio”. A partire dalla fine degli anni ‘70 alcuni studiosi avanzano l’ipotesi che alla base di quasi tutte le esperienze di questo tipo ci possano essere forme di isteria. Nello studio “Birth Trauma Imagery in CE-III Narratives”, Alvin Lawson ipotizza un parallelo fra l’esperienza del rapimento e il trauma da nascita. In tale fase, il feto passa -attraverso un tunnel- da un ambiente sereno e accogliente a uno ostile, rumoroso, eccessivamente luminoso, abitato da creature che si piegano su di lui per toccarlo, scuoterlo, analizzarlo. Secondo il Lawson, i testimoni sottoposti ad ipnosi regressiva si servono inconsciamente delle sensazioni legate ai momenti della nascita per costruire un immaginario rapimento da parte di umanoidi extraterrestri. Questa chiave di interpretazione spiega in effetti una buona parte delle esperienze di abduction, ma non quelle dove gli organismi dei sedicenti rapiti presentino all’improvviso cicatrici perfettamente rimarginate, tracce di interventi chirurgici, malformazioni sanate inspiegabilmente (come nel caso di Deanna Dube, guarita da una patologia cardiaca incurabile in seguito all’imposizione delle mani effettuata sul suo petto da un alieno) e altri misteriosi segni fisici. Alcuni studiosi, tra cui il dottor Richard Boylan e l’ipnoterapeuta Thomas Bullard, ipotizzano che gli alieni stiano modificando attraverso le abduction (grazie a una serie di messaggi subliminali indotti a bordo degli UFO) le coscienze individuali dei rapiti, nell’àmbito di un più vasto programma volto a trasformare la popolazione terrestre, rendendola più equilibrata, positiva e rispettosa delle leggi universali. Farebbero da contraltare a questo progetto i falsi rapimenti organizzati da servizi segreti con il proposito di creare nell’opinione pubblica paura, sospetto e odio verso i rapitori extraterrestri. Le false abduction rientrerebbero nel programma di guerra psichica (PsyWar o ‘progetto di guerra parapsicologica MK ULTRA’, portato avanti dalla CIA) che condizionerebbe i cittadini temporaneamente privati della libertà attraverso la somministrazione di potenti psicofarmaci, l’uso della realtà virtuale, la tortura, l’ipnosi, l’impianto di microsonde cerebrali. Nel corso delle più recenti convention ufologiche, il ricercatore statunitense ed ex agente della CIA Derrel Sims ha mostrato diverse tipologie di impianti di progettazione terrestre, la cui funzione sarebbe quella di controllare a distanza le onde cerebrali. L’équipe chirurgica di Derrel Sims ha rimosso le minuscole sonde dagli organismi di alcune vittime di abduction. Negli Stati Uniti sono già celebri alcuni casi di falsi rapimenti: quello di Robert Naeslund, dal cui cervello è stato estratto un sofisticato microimpianto; quello di Myrna Hansen e figlio, rapiti da militari travestiti da Grigi, condotti in una base sotterranea e impiantati con una microcapsula controllata dalla base militare di Manzano, nel Nuovo Messico; quello di Katharina Wilson, rapita a propria volta da falsi alieni e sottoposta ad analisi mediche in un ospedale militare. Impianti di progettazione e costruzione terrestre sono stati radiografati e rimossi anche in alcuni pazienti europei (caso inglese Vialls e tedesco Bader).


Aberdeen (caso di), nel mese di novembre del 1958 due soldati scozzesi vedono, nel corso di un’esercitazione militare, due giganteschi umanoidi che escono dalla macchia. Le creature, alte circa tre metri, comunicano tra di loro emettendo suoni gutturali. I militari fuggono in preda al panico; durante la corsa a perdifiato un grande disco volante luminoso sfreccia silenziosissimo sopra di loro.


Abramo, il patriarca biblico riceve in più occasioni messaggi dall’alto e compie almeno un viaggio a bordo di un carro volante. I Libri Apocrifi di Abramo, concordi con la cronaca di Ezechiele, recitano tra l’altro: “Alle spalle di quegli esseri vidi un carro con ruote di fuoco; ogni ruota era circondata da occhi e sopra le ruote c’era un trono coperto dalle fiamme che scorrevano intorno al carro”.


Abramov Alexander, scienziato russo, convinto assertore dell’archeologia spaziale.


Ackermann Karl (caso), insegnante tedesco, professore di biologia. Una sera estiva del 1956 sta passeggiando nel bosco di Kraherwald, nei pressi di Stoccarda, in compagnia della madre. Verso le nove un sibilo rompe la quiete e gli alberi si piegano come se fossero investiti da un fortissimo vento. Un grande disco volante rosso fuoco percorre il cielo sopra i due, volando verso Feuerbach. Un’aura luminosa appare pochi istanti dopo laggiù. Trascorrono alcuni minuti di silenzio, poi madre e figlio sentono un rumore provenire dal basso e vedono una figura arrancare verso di loro. E’ un gigante che sembra indossare una muta da sub; sotto il braccio destro ha una scatola nera. Sosta per un attimo di fronte alle due figure, così minute rispetto a lui e fa un cenno di saluto. Ha il fiatone. Sale fino alla torre di Bismark, quindi ritorna sui suoi passi. Passando ancora davanti agli Ackermann madre e figlio, ripete il saluto, poi riprende a scendere, in direzione del lucore. Poco dopo il silenzio del bosco è ancora interrotto per un attimo dal sibilo; il disco volante attraversa il cielo a incredibile velocità, fino a diventare un puntino nel buio e a sparire per sempre.


Adamenko Victor G., fisico russo, professore all’Università di Mosca. E’ tra i teorici dell’energia ‘psicobiologica’. Secondo i suoi studi, sarebbe possibile canalizzare tecnologicamente l’energia che scaturisce dalla psiche e trasformarla in energia elettromagnetica. Alcuni fenomeni UFO potrebbero essere spiegati con questa teoria.


Adamski George, nasce in Polonia il 17 aprile 1891; i suoi genitori emigrano negli Stati Uniti, a Dunkirk (New York), quando ha due anni di età. Acquisisce la cittadinanza nel 1915, durante il suo servizio militare nel 13° Cavalleria, dove resta fino al 1919. Nel 1934 fonda e dirige a Laguna Beach (California) il monastero dell’Ordine Reale del Tibet, un circolo esoterico che diffonde i precetti di un misticismo di carattere universale, ispirato in parte al cristianesimo, in parte alle filosofie orientali. Alla fine degli anni ‘30 i suoi affezionati discepoli gli fanno dono di un telescopio newtoniano. Forse proprio grazie a quello strumento comincia a interessarsi di UFO. A metà degli anni ‘40 la conoscenza degli oggetti volanti diventa la sua missione. Il suo primo avvistamento di un UFO, fotografato con l’ausilio del telescopio di sua proprietà, risalirebbe al 1946 e avrebbe avuto luogo alle pendici del monte Palomar (California), vicino alla sua abitazione. Nel 1950 la rivista “Fate” pubblica le fotografie. I suoi biografi identificano comunque nel 20 novembre 1952 il giorno che rivoluziona la sua vita e le sue idee. Quel giorno, presso Desert Center, nel deserto della California, George Adamski avrebbe incontrato un alieno, un venusiano uscito da un’astronave. E’ l’inizio di una relazione privilegiata che Adamski avrebbe condotto con entità extraterrestri per tutta la sua esistenza, cessata nel 1965. Negli anni ‘50 il padre del contattismo acquista notorietà internazionale; numerosi suoi seguaci affermano di essere entrati a propria volta in contatto con intelligenze aliene: G.H. Williamson, Daniel Fry, Orfeo Angelucci, Truman Bethurun, Howard Menger. Dopo aver pubblicato la relazione dell’episodio di Desert Center in appendice al libro di Desmond Leslie “Flying Saucers are landed” (I dischi volanti sono atterrati), George Adamski dà alle stampe altre due opere: “Inside the Space Ships” (Dentro le navi spaziali) nel 1955 e “Flying Saucers Farewell” (Arrivederci, dischi volanti) nel 1961. L’oggetto volante ’campaniforme, con tre sfere sottostanti’ da lui fotografato e descritto in molte occasioni è uno dei modelli di UFO più noti alla gente comune, quasi uno ‘standard’ del campo specifico. I contatti di Adamski avvengono secondo fasi rimaste classiche nel contattismo di tutto il mondo, fino ai nostri tempi: 1. Richiamo telepatico. 2. Incontro con l’entità in un luogo isolato. 3. Invito a bordo dell’UFO. 4. Possibilità di osservare l’astronave dall’interno. 5. Viaggio nello spazio. 6. Ascolto e memorizzazione di un messaggio ‘cosmico’, utile per il vero progresso dell’umanità. Il fenomeno Adamski si diffonde a macchia d’olio in tutto il mondo; negli anni ‘50 e ‘60 nascono ovunque centri di culto e contatto, desiderosi di ripetere la sua straordinaria esperienza. Alcuni ufologi, tra cui Leon Davidson, ritengono che Adamski, con il suo ingenuo misticismo e i suoi racconti al confine tra esoterismo e fantascienza, sia stato uno strumento -forse inconsapevole- nelle mani della CIA, usato per gettare discredito sull’ufologia seria. Questa ipotesi, tuttavia, contraddirebbe uno dei dettami fondamentali del rapporto finale del Giurì Robertson, vale a dire l’invito ad “attuare un programma mirato a dissolvere l’atmosfera di mistero originatasi attorno agli UFO”. Sicuramente George Adamski non ha fatto male a nessuno. E’ stato un ‘alchimista’ in mezzo a tanti ‘chimici’. Sotto certi aspetti, anzi, il suo movimento ha precorso il fenomeno della New Age, che sta caratterizzando gli ultimi anni del secondo millennio. E’ dunque ingiusto il giudizio espresso su di lui da Aimé Michel e condiviso da molti ufologi: “Nessuno al mondo ha contribuito più di lui a screditare la ricerca sugli UFO, diffondendo l’idea che essa sia solo una fantasia coltivata da esaltati e scoraggiando, di conseguenza, ogni studio su basi scientifiche”. Adamski ha scritto anche l’opuscolo “Questions and Answers” (Domande e risposte), “Telepathy and Cosmic Philosophy” (Telepatia e filosofia cosmica), “Science of Life Study Course” (Studio di Scienza della vita).


Aeronavi, macchine volanti capaci di solcare i cieli ad incredibile velocità, di compiere con precisione assoluta manovre ad elevato grado di difficoltà, di uscire dall’atmosfera terrestre e rientrarvi a piacimento. Spesso sono fornite di elementi simili ad ali, alettoni, timoni direzionali, vele, eliche. La preastronautica ha identificato modelli antichissimi di navi aeree in Ecuador (reperti di Padre Carlo Crespi conservati nel cortile interno della Chiesa di Santa Maria Auxiliadora a Cuenca) e in Colombia (oggetti aerodinamici in oro puro appartenenti alla collezione della Banca di Stato di Bogotà). Una leggenda ancora viva in Cile e Perù narra dell’alicanto, uccello delle Ande fatto d’oro e argento, che può essere visto solo nelle notti di luna. Il grande alicanto non proietta ombra, è luminoso e scava con il becco indistruttibile i metalli preziosi di cui si nutre. Quando hanno la fortuna di avvistarlo, i minatori lo seguono, certi di trovare miniere ricchissime. L’alicanto, però, se si accorge di essere seguito, spegne la sua luce, scomparendo alla vista. Nell’autunno del 1896 e nella primavera del 1897 centinaia di aeronavi con ali battenti sono avvistate nei cieli del Nordamerica: è la prima ondata di oggetti volanti non identificati, che la stampa battezza con il nome di airship. Silenziose, ronzanti o sibilanti, le aeronavi si fanno vedere a più riprese; nello stesso periodo è avvistata -con minore frequenza- l’intera gamma di UFO: dischi, globi, uova, sigari, triangoli e piattaforme volanti. Gli avvistamenti della fine del XIX secolo sono spesso bizzarri. I testimoni riferiscono di alieni che abbaiano come cani o stanno in equilibrio sulla punta della loro aeronave; di extraterrestri nudi, ma forniti di lunghi capelli o barbe in grado di nascondere le loro zone intime; di alieni canterini oppure intenti a riparare gli improbabili guasti di ‘airship’... a vapore!


AFR 200-2, normativa promulgata dall’U.S. Air Force in data 26 agosto 1953, in cui viene tassativamente interdetto al personale di servizio di rilasciare dichiarazioni in merito ad avvistamenti di oggetti volanti non identificati, a meno che non sia stata diramata una spiegazione ufficiale. Un’appendice alla normativa (JANAP 146-B) prevede la comminazione di pene fino a 10 anni di reclusione e 1000 dollari di multa ai trasgressori.


Africa (leggende dell’), esiste nelle tradizioni delle tribù africane una misteriosa categoria di spettri di aspetto umanoide. Questi esseri rispettati e paventati non appartengono al mondo degli dei né a quello dei defunti; hanno un corpo, vedono, sentono, comunicano tra loro e con gli uomini, possono rendersi visibili o invisibili a piacimento e sono dotati di grandi poteri, tra cui quello di volare all’interno di globi di luce. Alcuni di loro sono benevoli con gli esseri umani, altri hanno un comportamento irrazionale e sono generalmente temuti. Utokoloshe, spirito acquatico degli Zulu, è un nano peloso dalle membra esili. Le tradizioni della tribù dei Kwanyama parlano con sacro timore degli ‘osilulu’, gli esseri bianchi che parlano una lingua incomprensibile. La mitologia dei Boscimani ricorda un’antichissima razza di uomini venuti dalle stelle.


Agrest Matest M., studioso dell’ex Unione Sovietica, precursore della preastronautica o archeologia spaziale, disciplina che, secondo alcuni, ha origine proprio con il primo articolo pubblicato da Agrest nel 1960 sulla “Lìteraturnaia Gazieta” di Mosca.


Agricoltura, secondo gli assertori della preastronautica, l’arte della coltivazione sarebbe stata insegnata agli uomini da benevoli visitatori alieni. Testi antichi e reperti archeologici dimostrano come essa si sia sviluppata indipendentemente presso civiltà diverse e lontane tra loro. I miti raccontano di divinità ed eroi forieri di civiltà scesi dal cielo o saliti dal mare per istruire i popoli.


Airship, espressione adoperata dalla stampa americana per definire i numerosi oggetti volanti non identificati che appaiono negli Stati Uniti in varie ondate tra la fine del 1896 e la primavera del 1897, esibendosi in manovre e velocità impensabili per la tecnologia del tempo.


Akakor, città delle antiche tribù brasiliane degli Ugha-Mongulala, Dacca e Haiscia. Il giornalista Karl Brugger entra in contatto con il loro capo e riferisce per la prima volta i loro miti, che vanno dalla creazione del mondo fino ai nostri tempi. Le leggende delle tribù parlano di navi d’oro scese dal cielo sulla terra -accompagnate da segni di fuoco e suoni fragorosi- e di potenti visitatori venuti da un mondo chiamato Suerta, situato nelle profondità dell’universo, per portare agli uomini le loro grandi conoscenze.


Alan Hills 84001, nome in codice di un meteorite ritrovato in Antartide nel 1984, dove è precipitato circa 13.000 anni or sono. L’ età geologica del frammento di roccia è di 4 miliardi di anni. La sua composizione chimica è identica a quella dei campioni analizzati dalle sonde Viking, atterrate sul suolo di Marte nel 1976. Gli scienziati del Johnson Space Center, coadiuvati dalla NASA e da ricercatori dell’Università di Stanford, hanno rilevato all’interno del meteorite tracce fossili di attività biologica. Si tratta della prova che un tempo su Marte hanno vissuto -quantomeno- esseri microrganici. La sensazionale scoperta è stata resa possibile grazie all’impiego dei più recenti microscopi a scansione e spettrometri di massa al laser.


Alberto Magno (Alberto von Bollstaedt), domenicano tedesco nato nel 1193 e morto nel 1280. Filosofo aristotelico e alchimista, maestro di Tommaso d’Aquino. Secondo una leggenda medievale, avrebbe costruito un automa in parte tecnologico, in parte soggetto alle influenze degli astri, capace di obbedire a qualsiasi ordine e di rispondere a qualsiasi domanda.


Alençon (caso storico di), il 12 giugno 1790 un misterioso oggetto volante sferico appare nel cielo della città, capoluogo del Dipartimento di Orne, si abbassa verso il suolo, procede orizzontalmente per un tratto e si schianta contro un’altura. Il rapporto dell’Ispettore di Polizia Liabeuf riferisce i dettagli dell’avvenimento: “Quando una folla si è raccolta intorno all’oggetto, si è aperto un portello e ne è uscito un uomo fisicamente uguale a noi, ma vestito con un abito aderente come un guanto. Vedendo la gente ha pronunciato qualcosa di incomprensibile ed è fuggito all’interno del bosco”. Pochi istanti dopo la sfera si è disintegrata, lasciando un residuo polveroso.

Dell’occupante non si è più avuta notizia.


Alkhaest, parola adoperata per la prima volta da Paracelso e adottata nel linguaggio alchemico per definire il solvente universale ovvero la sostanza prodigiosa capace di ‘smaterializzare’ la sostanza bruta, trasformandola in spirito cosmico (All-Geist).


Allineamento, segmento di linea retta formato dalla congiunzione di località in cui sono avvenuti, nella stessa giornata, avvistamenti UFO.


Alluminio, elemento chimico con numero atomico 13 e peso atomico 26,98. Il suo simbolo è AL. Metallo di colore bianco argenteo, duttile, 2,7 di peso specifico, il suo punto di fusione è a 659,7 ° C. Resistente agli agenti atmosferici, è un buon conduttore elettrico. Rientra in numerose leghe leggere, largamente utilizzate nelle tecnologie moderne. Il danese H.C. Oersted riesce a isolarlo per la prima volta nel 1825. Nel 1845 il chimico F. Woehler ottiene minuscole sfere d’alluminio, mentre le prime industrie in grado di realizzare una produzione elettrolitica del metallo allo stato puro sorgono nel 1889. E’ tra gli elementi più comuni in natura, poiché costituisce l’8% della crosta terrestre. Coridone, bauxite, criolite, allume, leucite e diversi silicati contengono alluminio, che non si trova mai libero. L’alluminio è utilizzato frequentemente dall’ingegneria aerea e aerospaziale. Per ottenere alluminio puro è necessaria una tecnologia assai evoluta. La scienza non sa rispondere all’enigma della tomba del comandante cinese Chou Chou (265-316 d.C.), in cui è stata ritrovata una cintura metallica decorata. Alle analisi chimiche, l’oggetto è risultato composto da una lega di alluminio (85%), rame (10%) e magnesio (5%). L’archeologia spaziale ritiene che tale tecnologia sia stata prestata alla gente di quel luogo e di quel tempo da amichevoli visitatori extraterrestri.


Almirante Saldanha (caso), è il primo incontro ravvicinato confermato da fonti ufficiali. Nel gennaio del 1958 la nave “Almirante Saldanha” dell’Istituto Idrografico della Marina Militare brasiliana salpa da Rio de Janeiro, diretta a Trinidad, dove deve effettuare rilevazioni. Il 16 gennaio, al termine delle operazioni, si appresta a rientrare alla base, quando alcuni marinai avvistano in cielo un oggetto ovoidale volante che emette nel muoversi una scia lucente. Il fotografo subacqueo Almiro Barauno, che fa parte della spedizione, riesce a scattare ben sei fotografie dell’oggetto. Analizzate le prove testimoniali e fotografiche, le autorità militari brasiliane compilano un rapporto in cui l’evento è definito “probatorio dell’esistenza di oggetti volanti non identificati”.


Altocumulus lenticularis, nube visibile nella regione media (da 2 a 6 km di altezza). A volte assume una forma discoidale piuttosto netta e, grazie a possibili giochi d’ombra, può essere scambiata per un oggetto volante non identificato.


Ananoff Alexander, notissimo studioso di astronautica, conosciuto universalmente per le sue ricerche. E’ sicuramente uno dei più attendibili testimoni di avvistamenti UFO.


Anasazi, civiltà indiana risalente all’VIII secolo a.C., le cui vestigia si trovano nell’area del Parco Nazionale di Mesa Verde, in Colorado (U.S.A.). Sopra alle rovine, in cielo o al suolo, si verificano da tempi immemorabili fenomeni misteriosi. La sera del 23 giugno 1997 numerosi testimoni osservano a lungo un grande cono, brillante come una lucciola, sospeso su quel luogo di antica sacralità.


Ancient Astronaut Society, fondata il 14 settembre 1973 dall’avvocato Gene M. Phillips, ha la missione sociale di coordinare tutte le ricerche che si svolgono nel settore della preastronautica o archeologia spaziale. Tutti gli anni organizza almeno un congresso, cui partecipano eminenti scienziati. Il primo si è tenuto a Chicago dal 26 al 28 aprile 1974. Pubblica il bollettino “Ancient Skies”.


Andreasson-Luca Betty (caso) tra i casi di rapimento da parte di extraterrestri è uno dei più famosi, celebrato dalla letteratura ufologica. A partire dalla prima infanzia, la donna è ripetutamente sottratta alla sua vita quotidiana e sottoposta a strani esperimenti scientifici a bordo di un UFO. A volte, sull’astronave, le vengono indotte scene di ‘realtà virtuale’, che portano Betty sul confine che separa il mondo materiale da quello onirico. Neanche l’ipnosi riuscirà a chiarire quei trattamenti. La donna non è mai sottoposta a manipolazioni genetiche, ma ha modo di assistere -come ricorda sotto ipnosi- alla nascita di un feto alieno, partorito da una ragazza terrestre nella sala operatoria che si trova all’interno dell’UFO. Interrogati da Betty, gli alieni le comunicano che la giovane madre è stata fecondata artificialmente e che per assicurare la sopravvivenza dell’ibrido è necessario farlo venire alla luce prematuramente. Betty Andreasson descrive i suoi rapitori come ‘piccoli umanoidi grigi’, con grosse teste, grandi occhi neri e tre dita per mano. Essi sarebbero il frutto di unioni di esseri umani con alieni di razza pura.


Androginia (dal greco ‘anêr’, uomo e ‘gynê’, donna), stato di un essere umano dotato di caratteristiche in parte maschili, in parte femminili. Nel Simposio di Platone, è lo stato perfetto e felice dell’uomo di prima della Storia, ancora innocente e caro agli dei. Nei rituali pagani, alchemici, magici e sciamanici è una condizione solare-lunare vicina alla sfera del divino, da ricercarsi attraverso pratiche segrete. Contattisti e testimoni di avvistamenti riferiscono tale qualità a proposito di alcune razze extraterrestri spiritualmente assai evolute.


Angeli, secondo una corrente ufologica, sarebbero piloti alieni scesi sulla Terra e incontrati nelle diverse epoche da persone fortemente inclini al misticismo. L’11 giugno 1616 Cristoph Koetter, un operaio conciatore di pelli, incontra per la prima volta un angelo, che lo esorta a predicare i valori della fede, della preghiera e della penitenza. Turbato, Koetter cerca di dimenticare la visione. L’angelo allora ritorna, finché l’uomo accetta la missione che gli è affidata. Durante le sue predicazioni, Koetter si ritrova spesso in luoghi sconosciuti, lontanissimi dalla località di provenienza, incapace di spiegarsi come siano avvenuti quei repentini spostamenti. Due secoli più tardi il diciassettenne Joseph Smith riceve a propria volta la visita di un angelo e fonda la setta religiosa dei Mormoni.


Apkallu, messaggeri di Enki, il dio sumerico che regola il mondo e risiede in un tempio di metallo e pietre rare. Gli studiosi di preastronautica identificano questi esseri splendidi e generosi come visitatori alieni portatori di civiltà. Secondo le diverse versioni del mito accadico, sono sette, otto o sedici. Saggi, intelligenti, esperti in tutte le scienze e le arti, gli Apkallu sono i perfetti consiglieri dei re. Citando Beroso, Alessandro Polistore li descrive simili a pesci, ma dotati di piedi umani sotto alla coda e di teste umane sotto a quelle di pesce. Trascorrono parte del loro tempo in acqua e parte sulle spiagge del Golfo Persico, dove insegnano agli uomini arti, lettere e scienze. Alcuni dei loro nomi ci sono noti: il sapientissimo Oannes e poi, tra gli altri, Anementus, Annedotus, Eneuboulos, Eneugamus, Euedocus, Odacon. La grande civiltà degli Accadi si sviluppa nel III millennio a.C. grazie ai doni e ai precetti di uno di loro, il saggio Adapa. Nell’epoca dei Seleucidi (dal IV al I secolo a.C.) li si onora con il nome di Ummânu. A loro si deve, secondo la tradizione, l’Epopea di Erra e quella di Gilgamesh.


Applewhite Marshall, vedi Higher Source.


Apollo 11, molte leggende ufologiche circolano intorno alle missioni spaziali delle due superpotenze ai tempi della guerra fredda. Non fa eccezione il primo sbarco dell’uomo sulla Luna. Nel corso della discesa del LEM sul suolo lunare, alcune stazioni radiofoniche captano frammenti di una trasmissione particolarmente concitata effettuata da Neil Armstrong verso il Centro di Controllo Missione della NASA. Il cronista della CBS Walter Cronkite riesce ad ascoltare il nastro registrato relativo a quella comunicazione e rende pubblica la notizia, riportando alcune delle frasi pronunciate dall’astronauta: “Questi gingilli sono giganteschi, signore... enormi! O mio Dio, non ci credereste! Vi sto dicendo che ci sono delle altre astronavi laggiù, allineate sulla parte più distante del cratere... sono sulla Luna e ci guardano!”


APRO (Aerial Phenomena Research Organization), associazione ufologica fondata nel 1952 a Tucson, Colorado, dai coniugi Jim e Coral Lorenzen. Le indagini dei Lorenzen si basano su una metodologia d’avanguardia; la loro raccolta di indizi è effettuata con un rigore ‘super partes’; il loro archivio assume via via un immenso valore documentario. L’APRO appartiene alla storia migliore dell’ufologia e sarà per 40 anni -fino alla morte dei Lorenzen, avvenuta alla fine degli anni ‘80- una delle più importanti, stimate e credibili organizzazioni mondiali attive nel settore.


Arca dell’alleanza, oggetto di culto degli israeliti; secondo la tradizione custodiva le tavole della legge ricevute da Mosè sul Sinai. Secondo alcuni studiosi di preastronautica, alcune pagine dell’Antico Testamento sembrano riferirsi, quando la descrivono, a uno strumento elettrico, forse radioattivo. Altri deducono che fosse munita di antenne e che dunque servisse a Mosè per comunicare con intelligenze extraterrestri.


Archeologia spaziale, vedi Preastronautica. Fra i reperti portati alla luce durante gli scavi archeologici, si trovano alcune volte oggetti curiosi, avulsi dal contesto della civiltà che li ha conservati. In una miniera di carbone degli Urali è stato trovato, in uno strato risalente ad alcuni milioni di anni fa, un cilindro perfetto di ferro. A 30 km da Baku (Azerbaigian) è stata trovata una roccia scolpita a forma di sauro antidiluviano. La scultura risale a soli 10.000 anni fa. In Virginia (U.S.A.) è stata trovata all’interno di un geode risalente a mezzo milione di anni fa una vite metallica dalla testa esagonale. Nel Fisher Canyon (Nevada, U.S.A.) è stata rilevata in uno strato carbonifero l’impronta particolareggiata di una suola di scarpa. Nel 1601 l’esploratore Barco Centenera scopre fra le rovine di un’antica civiltà del Mato Grosso (Brasile) una colonna sormontata da una sfera perennemente luminosa.


Arecibo (esperimento di), nel 1974 dal gigantesco radiotelescopio situato nella città costiera a nord di Portorico parte un segnale di un miliardo di Watt, diretto verso l’ammasso globulare M13, lontano 22.000 anni luce dalla Terra. Il segnale dura 169 secondi e comunica in codice binario notizie sulla Terra e sulla Storia dell’umanità. L’esperimento di Arecibo costituisce una tappa importante nell’àmbito della ricerca di razze civili extraterrestri, progetto che gli astronomi T.B.H. Kuiper e M. Morris hanno battezzato SETI, “Search for Extraterrestrial Intelligence” (Ricerca di intelligenza extraterrestre).


Area 51, nel marzo del 1989 il fisico Robert Scott Lazar rilascia alcune dichiarazioni nel corso di una trasmissione televisiva, mantenendo segreta la propria identità. La storia che racconta lascia senza fiato tutti coloro che si interessano al fenomeno UFO, credenti e scettici. Lazar, in effetti, conferma una a una tutte le dicerie circolate fino a quel momento riguardo all’Area 51, la vasta zona militare situata nel deserto del Nevada (U.S.A.). Secondo tali voci, militari e scienziati stavano lavorando da più di quarant’anni a un progetto segreto di recupero di tecnologie aliene, disponendo di alcuni dischi volanti precipitati sulla Terra. Lazar riappare sugli schermi televisivi qualche mese più tardi, rivelando pubblicamente, questa volta, il proprio nome e il ruolo che avrebbe rivestito in uno dei progetti coperti dal massimo riserbo. Dopo aver operato presso il Los Alamos National Laboratory e l’Office of Naval Intelligence, Lazar sarebbe entrato a far parte di un’équipe impegnata a studiare i sistemi di propulsione di un disco volante custodito presso la base militare denominata S4, vicino a Groom Lake, nel Nevada, 25 chilometri a sud dell’Area 51. Sulla base di queste e di molte altre successive dichiarazioni del fisico americano, hanno preso corpo alcune ipotesi ufologiche. Per esempio, che terrestri e alieni abbiano cooperato per un certo periodo di tempo -sulla base di un accordo interessante per entrambe le parti- e che poi si siano scontrati su qualche condizione dell’accordo, sospendendo lo scambio di informazioni e rompendo il patto (scellerato secondo chi ritiene che la contropartita riservata agli extraterrestri fosse la licenza di rapire esseri umani per i loro esperimenti genetici). In questo caso, le astronavi sarebbero state messe volontariamente a disposizione dai visitatori e dunque non si sarebbe trattato dei resti di velivoli precipitati sul nostro pianeta incidentalmente. Nel 1991 L’ex sergente maggiore dell’esercito americano Robert E. Dean conferma indirettamente le parole di Lazar, rivelando di aver letto nel 1954 -mentre svolgeva presso il Comando Supremo della NATO di Bruxelles le funzioni di analista dei servizi segreti- un rapporto NATO intitolato “The Assessment” e classificato con il nome di “Cosmic Top Secret”, in cui era scritto senza mezzi termini che il governo degli Stati Uniti deteneva alcuni UFO precipitati, con i cadaveri dei membri dei relativi equipaggi. Il rapporto rivelava inoltre che almeno quattro razze aliene visitavano periodicamente la Terra. Il 27 marzo 1995 il regista britannico Ray Santilli annuncia di essere entrato in possesso di alcune bobine cinematografiche a 16 mm, girate nel 1947 da un cineoperatore militare a Roswell. Le riprese in bianco e nero mostrano le autopsie effettuate da un’équipe sanitaria, i cui membri sono protetti da tute anti-radiazioni, sui cadaveri di due extraterrestri di sesso femminile. Gli spezzoni mostrati a tutt’oggi non convincono la maggior parte degli esperti, che ritengono -Karl Korff in testa- di trovarsi davanti a un falso, girato in uno studio cinematografico. Alcuni fotogrammi, inoltre, alimentano il sospetto di una manipolazione al computer. Nel 1996 una voce autorevole accredita i racconti di Lazar e Dean. Si tratta della voce del dottor Michael Wolf, Emerito dell’Istituto del New England per la Ricerca Avanzata, membro dell’Accademia delle Scienze di New York e dell’Associazione Americana per lo Sviluppo Scientifico. Gravemente ammalato, il dottor Wolf decide così di uscire allo scoperto e di rivelare al mondo la sua verità sugli UFO, concedendo un’intervista su VHS all’ufologo americano James Courant. Nel corso dell’intervista lo scienziato afferma di aver diretto un progetto di riutilizzo della tecnologia spaziale aliena nell’Area 51. Wolf conferma le rivelazioni di Bob Dean, i sospetti di un patto intercorso tra il governo degli Stati Uniti e almeno due razze aliene: i Nordici e i Grigi; gli esperimenti genetici per combinare il DNA umano con quello degli extraterrestri; i rapimenti di esseri umani a bordo dei dischi volanti per finalità scientifiche. Intorno all’Area 51 ha avuto origine una complessa mitologia UFO, arricchita di anno in anno di nuove indiscrezioni, avvistamenti, casi di abduction. In questa atmosfera sospesa tra angoscia e suggestione, i militari sperimentano nuovi velivoli (il cacciabombardiere Stealth è stato messo a punto nell’Area 51) e quando scende la notte, nessuna stella del cielo è perduta di vista da migliaia di occhi.


Armi degli dei, i miti di alcuni popoli descrivono le terribili armi adoperate dagli esseri celesti. L’Antico Testamento descrive, per esempio, il bastone divino sollevato da Mosè per vincere la battaglia contro gli amalechiti e la terribile esplosione di Sodoma e Gomorra. La mitologia germanica narra con devoto timore del martello di Thor e della lancia di Odino, capaci di tornare nelle mani dei loro immortali padroni dopo aver colpito con potenza devastante. Le sacre leggende dell’India riferiscono di molte armi volanti, di vesti che rendono invulnerabili e di oggetti portentosi appartenenti alle divinità. Gli dei greco-romani, così come gli egizi e quelli venerati presso gli antichi popoli andini, colpiscono con dardi solari e fulmini. Alcuni antichi guerrieri dell’Estremo Oriente posseggono armi magiche cadute dal cielo, in grado di sprigionare fuoco e saette. Gli archeologi spaziali interpretano queste leggende come altrettanti indizi di contatto tra gli antichi popoli terrestri e civiltà aliene tecnologicamente evolute.


Arnold Kenneth, uomo d’affari americano; con il suo celebre avvistamento ha convenzionalmente origine la moderna ufologia. Il 24 giugno 1947 il trentaduenne Arnold è in viaggio di lavoro (vende e installa apparecchi anti-incendio) a bordo del del suo piccolo aereo privato. Alle 14.00, sbrigato un impegno professionale, decolla dall’aeroporto di Chehalis, nello stato di Washington, diretto a Yakima, località situata circa 175 chilometri a est, al di là della Cascade Mountains. Giunto sopra alla catena montuosa, approfitta delle eccellenti condizioni atmosferiche per dedicarsi alla ricerca dei resti di un C-46 della Marina caduto in quell’area recentemente, ma non ancora rinvenuto. Con un po’ di fortuna, avrebbe potuto intascare il premio di 5.000 dollari offerto dalla Marina a chi avesse ritrovato il relitto. Intorno alle 15.00 il minuscolo velivolo si trova a circa 50 chilometri di distanza dal monte Rainier, il picco più elevato della zona. All’improvviso alcuni riflessi abbaglianti richiamano l’attenzione di Arnold. Il pilota si guarda intorno e nota che i lampi provengono dal lato settentrionale della catena. Con stupore, vede finalmente la causa del fenomeno: nove grandi oggetti metallici dalla superficie argentea si avvicinano alla vetta del monte Rainier, seguendo una rotta da nord a sud, perpendicolare a quella da ovest a est del velivolo guidato da Arnold. L’uomo è stupefatto. Osserva incredulo quegli oggetti di forma quasi discoidale, ‘a tacco’, procedere l’uno dietro l’altro a velocità straordinaria. Il pilota prova ad effettuare una stima delle dimensioni degli oggetti; il loro diametro raggiunge probabilmente i 15 metri. La traiettoria che percorrono è ‘oscillante’, quasi galleggiassero sulla superficie di acque agitate. Arnold riesce a calcolare la loro velocità approssimativa, servendosi di un cronometro e di alcuni punti di riferimento nello spazio: 2.700 chilometri orari! La sua osservazione dura tre minuti, quindi gli oggetti volanti spariscono oltre il monte Adams. Arnold non riesce a spiegarsi ciò che ha veduto; pensa ad aerei sperimentali segreti, forniti di una nuova aerodinamica e di tecnologie sorprendentemente avanzate di propulsione. Giunto a Yakima, riferisce l’accaduto; le autorità aeroportuali ritengono si sia trattato di razzi telecomandati. Il protagonista dell’incredibile avvistamento non è convinto da quella spiegazione e il giorno successivo si reca presso la redazione del giornale locale, l’East Oregonian, per divulgare i particolari della sua esperienza. Un sentimento patriottico lo anima: e se quegli apparecchi fossero armi segrete dei sovietici? Quando racconta la sua esperienza ai giornalisti, Arnold utilizza una metafora; dice che i velivoli sconosciuti erano simili a... piatti rimbalzanti a pelo d’acqua. Il giovane cronista William Bequette trasmette successivamente la notizia alla Associated Press. Nel suo dispaccio, tuttavia, il termine ‘piatti’ è usato erroneamente per definire l’aspetto degli oggetti e non la loro singolare traiettoria. Così il giorno dopo i principali quotidiani americani rivelano al mondo che l’uomo d’affari Kenneth Arnold ha avvistato nei cieli sopra il monte Rainier, mentre si trovava a bordo del suo aereo personale, una formazione composta da nove Flying Saucers, ‘dischi volanti’ secondo la traduzione proposta dai giornali italiani.


Arte (UFO nell’), incisioni d’epoca ci mostrano avvistamenti storici di oggetti volanti non identificati. La pioggia di stelle di Soun Albans, nel Middlesex (Inghilterra), che il 1° gennaio 1254 terrorizza gli abitanti del villaggio. Il razzo passato sulla penisola arabica nel 1479. Il terrificante ‘scontro’ di Norimberga, del 14 aprile 1561. I globi volanti che appaiono sopra alla città elvetica di Basilea il 7 agosto 1566. I grandi scudi scintillanti che si mostrano improvvisamente nel cielo di Amburgo il 4 novembre 1697. Su un arazzo del 1303, conservato presso la basilica di Notre-Dame a Beaune (Francia), si può vedere un UFO nel cielo che fa da sfondo alla passeggiata di tre dame. Una Bibbia urbinate del XV secolo riproduce un globo ardente sopra a un gruppo di cavalieri. La presenza di sfere volanti si nota anche in due quadri: “Madonna con bambino” di Filippino Lippi (1457-1504) e “Annunciazione” di Carlo Crivelli (1430 ca.-1493 ca.). Un medaglione dipinto nel XVII secolo da Charles Le Brun reca l’immagine di una sorta di missile in volo; una scritta in latino recita : ‘Splendet et ascendit’, splende e si alza. Un’antica icona russa rappresenta alcune sfere, di cui una saettante, sospese sulla città spagnola di Cartagena il 28 dicembre 1743.


Ashtar Sheran, è il più noto e benvoluto degli extraterrestri le cui voci telepatiche raggiungono i sensitivi interplanetari o contattisti, a volte con toni amorevoli, a volte con accenti apocalittici (come nel caso del pilota Adoniesis, decisamente più ‘catastrofico’ di Ashtar). La sua prima comunicazione con un essere umano risale ai primi anni ‘50, quando entra in contatto con George Van Tessel, autore di “I Rode a Flying Saucer” (Ho viaggiato in un disco volante) del 1952. Da allora Ashtar parla con gli ‘uomini di buona volontà’, cui concede di volare attraverso gli spazî a bordo della sua o di una delle altre 100.000 astronavi orbitanti attorno alla Terra, con la missione di salvare l’umanità dalla catastrofe. Il Comandante della Flotta Spaziale Interplanetaria trova i più fedeli discepoli, a cavallo tra gli anni ‘50 e i ‘60, nei membri del Centro della Pace di Berlino, uno dei quali è l’editore Victor Speer, che pubblicherà tutti i suoi messaggi diretti alla razza umana, forse i testi più rappresentativi e interessanti del contattismo. Ashtar è spesso affiancato dai suoi più stretti luogotenenti Tai Shiin e Setun Shenar. Le loro astronavi provengono da un pianeta molto lontano dal nostro sistema solare e si trovano intorno al nostro mondo per evitare che gli uomini (che il Comandante definisce “gli esseri più malvagi dell’intero universo”) scatenino una nuova guerra planetaria che causerebbe l’esplosione della Terra, con un danno per molti pianeti. Alcune delle rivelazioni di Ashtar, specie quelle riguardanti la tecnologia e la scienza, sono piuttosto sorprendenti, alla luce delle più recenti scoperte scientifiche. Il Comandante parla, per esempio, di antigravità e già nel 1959 afferma che la velocità della luce è superabile. Oltre 30 anni più tardi, gli scienziati A. Ranfagni e D. Mugnai dell’Istituto di ricerca sulle onde elettromagnetiche di Firenze confermeranno le sue parole, scoprendo nel corso di un esperimento un’onda capace di propagarsi a una volta e mezzo la velocità della luce. In tempi recentissimi il professor Gunter Nimtz dell’Università di Colonia sbalordisce la comunità scientifica trasmettendo durante un congresso la Sinfonia n. 40 di Mozart, modulata su un fascio di microonde, per 12 centimetri a 4 volte e mezzo la velocità della luce. Anche gli avvertimenti di Ashtar sui danni prodotti dal fumo e da certi alimenti sono piuttosto simili agli orientamenti della medicina moderna.


Atotarho, eroe mutante conosciuto dagli indiani Irochesi del Canada. Dopo aver combattuto e vinto uno strano uccello dalle piume rilucenti, si è trasformato in un gigante mostruoso, dotato di poteri precognitivi, telepatici e psicocinetici.


Aviano (caso di), il 1° luglio 1977 la base NATO che si trova in provincia di Pordenone è messa in stato di allarme per la presenza di un UFO con un diametro di 30-35 metri. Esistono foto e testimonianze attendibili su quell’evento, tra cui quella del colonnello Jerry Rolwes, congedatosi nel ‘93 dall’Esercito americano. In tempi più recenti Aviano fa ancora parlare di sé sia per gli avvistamenti di oggetti volanti, sia per le dichiarazioni del generale Charles Ward, comandante americano della base NATO, che alludono a collegamenti tra i fenomeni UFO e progetti militari coperti dal massimo segreto.


Bahia Blanca (caso di), il 4 gennaio 1975 il diciottenne argentino Carlos Antonio Diaz esce dallo stabilimento in cui lavora e si accinge a tornare a Ingeneiro Blanco, il sobborgo di Bahia Blanca in cui abita. E’ notte; poco prima delle 4.00 una luce lo investe, simile a un lampo. Cinque ore dopo il ragazzo viene ritrovato da un motociclista vicino a Buenos Aires, a 800 km di distanza dal luogo in cui lavora, sul ciglio dell’autostrada. Diaz è in stato confusionale; il suo orologio si è fermato alle 3.50. Nei giorni seguenti il giovane, che soffre di vertigini e inappetenza, viene visitato da numerosi specialisti. Ha perduto alcuni ciuffi di capelli dalla testa e di peli dal petto. Diaz racconta ai medici la sua disavventura. Dopo aver visto la luce improvvisa, si è sentito paralizzato e un forte vento lo ha sollevato da terra. Ha perso i sensi e si è risvegliato in posizione supina, seduto sui propri talloni. Si trovava all’interno di una grande sfera diafana, luminosa e aerata. A un certo punto tre umanoidi alti circa 1 metro e 80 gli si sono avvicinati levitando. Erano calvi, con lunghe braccia elastiche e mani fornite di piccole ventose al posto delle dita. Con quelle ventose i tre hanno cominciato a strappargli ciocche di capelli dal capo e di peli dal petto. Dopo aver subìto una serie di strane analisi, Diaz è nuovamente svenuto. Quando ha ripreso i sensi, si trovava nelle vicinanze di Buenos Aires, sul margine dell’autostrada.


Ballester Olmos Vicente-Juan, ingegnere e ufologo spagnolo, interessato agli oggetti volanti fin dal 1968. Sulle orme di Hynek e soprattutto Hines, svolge le sue indagini secondo una metodologia scientifica. Ritenendo gli atterraggi di UFO più adatti allo studio del fenomeno rispetto ai semplici avvistamenti, svolge ricerche specifiche riguardo a questo tipo di casistica, nella penisola iberica. Dal 1970 al 1981 fornisce spunti di riflessione alla comunità ufologica non solo spagnola, scrivendo sul trimestrale “Stendek” ed è caporedattore della rivista scientifica “UFO Phenomena” (che muterà poi la testata in “UPIAR Research in Progress”). Nel 1981 pubblica un libro scritto insieme allo studioso Miguel Guasp, “Los OVNIs y la Ciencia” (Gli UFO e la Scienza). Nel 1987 esce la sua “Enciclopedia de los Encuentros Cercanos con OVNIs”, importante per ricchezza di informazioni e metodo analitico. Il pensiero di Ballester è sempre stato -con molte riserve e un deciso distinguo tra le diverse tipologie di avvistamento- orientato verso l’ipotesi extraterrestre. Insieme a J.P. Crivillen, è riuscito ad ottenere dall’Aeronautica spagnola numerosi documenti ufficiali relativi ad avvistamenti, con testimonianze di piloti militari e civili.


Bambirpur (caso di), il 1° settembre 1996 trentatré bambini scompaiono misteriosamente nel villaggio di Bambirpur, nella zona sudorientale della regione indiana dell’Uttarpradesh. Ram Dakan Panday, nonno di uno dei fanciuli scomparsi, afferma di aver visto vicino al luogo del rapimento un alieno rivestito da una tuta spaziale e capace di fluttuare nell’aria. Altri testimoni hanno osservato nel cielo sopra il villaggio enormi sigari volanti.


Barattini Giancarlo, pubblicitario milanese, primo segretario del CUN (Centro Unico Nazionale per lo studio della fenomenologia UFO). Nel 1966 fonda il bollettino del CUN, “Notiziario UFO”.


Barker Gray, ufologo americano, è il primo, nel 1956, a scrivere sui famigerati Men in Black, sulle pagine del libro “They knew too much about Flying Saucers” (Sapevano troppo sui dischi volanti). Misteriosi, potentissimi, vestiti di abiti scuri, gli ‘Uomini in nero’ sarebbero spesso riusciti -secondo una leggenda ufologica- a tacitare anche attraverso metodi drastici gli studiosi avvicinatisi alla verità sugli oggetti volanti non identificati.


Basilea (caso storico di), il 7 agosto 1566 dischi e sfere volanti compaiono in gran numero nel cielo di Basilea e sono visti in tutto il cantone svizzero. Un’incisione dell’epoca, conservata alla Biblioteca Centrale di Zurigo, illustra quell’evento sbalorditivo. L’editore e incisore Samuel “Coccius” Apiarium descrive minuziosamente l’apparizione in calce all’opera grafica: “Oggetti grandi come la luna piena e rossi come il sangue apparvero nell’aria nera. Anche la luna, a sera, assunse di riflesso il colore del sangue. Il mattino successivo si videro grandi globi neri balenare nel cielo e fu come se estate e inverno giungessero nel contempo, con esalazioni e nebbie, calore intenso e bolidi che saettavano, simili a comete, così numerosi da oscurare il sole. I globi neri furono visti roteare e avventarsi gli uni contro gli altri, nel cielo sanguinante. A volte sembravano spegnersi improvvisamente o consumarsi”.


Bauval Robert, ingegnere e archeologo egiziano; nel 1989 suscita una forte eco nella comunità accademica internazionale sostenendo che le piramidi di Giza non furono edificate originariamente come monumenti funebri per tre faraoni della IV dinastia, ma per riprodurre l’aspetto della costellazione di Orione in un grande diagramma astronomico. Sotto questa luce, le piramidi sarebbero state costruite sì nel 2500 a.C., ma sulla base di un progetto del 10.500 a.C., quando le tre stelle centrali della costellazione si trovavano in perfetta correlazione con i monumenti egiziani. Al 10500 a.C. bisognerebbe invece, secondo Bauval, spostare la data di costruzione della Sfinge. Quest’ultima affermazione dell’ingegnere di Alessandria d’Egitto è suffragata dagli studi del geologo americano dottor Robert Schoch il quale, analizzando l’erosione del corpo della Sfinge, ha determinato che tale effetto dell’acqua si verificò in un periodo compreso tra il 5000 e il 7000 a.C. La remota antichità della Sfinge e delle piramidi originali inducono Bauval e Graham Hanckock (suo partner nelle ricerche archeologiche e coautore dei suoi due libri, “Il mistero di Orione” e “Portatori della Genesi”) a formulare due ipotesi: quella di una civiltà perduta e quella di un contatto con visitatori extraterrestri. “Le piramidi e la Sfinge sono più che semplici pietre,” afferma lo studioso egiziano in un’intervista, “esse rappresentano un paesaggio a imitazione del cielo. E’ come dire ‘il luogo delle origini’ degli antichi egizi. La Sfinge ci offre una pista da seguire: la sua forma e la sua età hanno molti riferimenti con quegli ipotetici visitatori e con Marte”.


BAVIC, secondo la teoria delle linee ‘ortoteniche’, formulata da Aimé Michel, le località in cui avvengono avvistamenti di UFO in uno stesso giorno tendono a disporsi in linea retta. In base alle confutazioni di Menzel, Vallée e altri ufologi, la teoria si dimostra erronea e gli allineamenti casuali. Allineamenti di 3 o 4 punti, infatti, avvengono anche se si dispongono punti a caso su una carta geografica. Un’eccezione è rappresentata dalla linea ortotenica BAVIC (dalle lettere iniziali delle due città limite: Bayonne e Vichy), che comprende ben sei località sedi da avvistamenti nella giornata del 24 settembre 1954.


Belgio (casi del), a partire dal mese di dicembre 1989 si registra in Belgio un’eccezionale ondata di avvistamenti UFO, durata molti mesi. I giornali, le radio e le televisioni di tutto il mondo danno grande risalto all’evento, proprio per la sua incredibile portata. La SOBEPS (Societé Belge d’Etude des Phénomènes Spatiaux), in collaborazione con le Forze Armate del Belgio e dei numerosi gruppi ufologici, riesce a catalogare migliaia avvistamenti. I testimoni segnalano nella maggioranza dei casi oggetti triangolari con un faro posto al centro della figura geometrica e di altri tre fari agli angoli. Tutto ha inizio nel pomeriggio di mercoledì 29 novembre 1989, quando due agenti di polizia di Eupen, Hubert von Montigny e Heinrich Nicholl, pattugliando la Statale 68 in direzione Verviers, notano un oggetto luminoso che illumina i prati oltre il ciglio della strada. Quasi sopra il loro furgoncino è sospeso nell’aria un grande triangolo, con tre fari bianchi ai vertici e un faro rosso centrale lampeggiante. Quando l’UFO si muove, i due agenti lo seguono da terra per un lungo tragitto. Intanto avvertono il loro collega Albert Creutz alla centrale di Eupen, visto che l’oggetto si sta dirigendo da quelle parti. Nel tardo pomeriggio Creutz avvista il triangolo e un altro oggetto di forma quadrata o rettangolare, con quattro grossi fari che ne occupano quasi tutta l’area. La piattaforma volante ha lati di 6-8 metri. Quella sera il numero dei testimoni che dichiarano di aver veduto un triangolo o una piattaforma volante supera le 100 unità; molti di loro sono gendarmi. Gli avvistamenti si susseguono anche nei giorni e nelle settimane successive, al punto che la SOBEPS invita tutti i testimoni della zona di Eupen a recarsi presso la redazione del quotidiano locale, dove è attivo 24 ore su 24 un team di ufologi. Concentrato all’inizio nella regione di Liegi, il fenomeno si sposta in seguito verso ovest, fino a Charleroi e Mons; nella primavera del 1990 i triangoli volanti si mostrano prevalentemente a sud di Liegi, nel Brabante vallone e nella zona di Bruxelles. Le prime ipotesi formulate dalla stampa parlano di un aereo AWACS ovvero un Boeing 707-320 con un radar circolare dal diametro di circa 9 metri oppure di uno o più Stealth Aircraft, i cacciabombardieri americani Lockheed F-117A, costruiti con tecnologie e materiali in grado di renderli invisibili ai radar. I militari belgi -e i testimoni del posto, abituati al passaggio degli AWACS- escludono sùbito la prima ipotesi, in base alla forma e al comportamento in volo dell’oggetto. L’ipotesi dello Stealth, esclusa dalle Forze Armate del Belgio e da Washington, deve essere invece tenuta in considerazione fino a quando non emergeranno elementi probatori o indizi sufficienti a farla accantonare. Per quanto riguarda il materiale raccolto, la SOBEPS ha ricevuto centinaia di lettere e telefonate, decine di fotografie e alcuni filmati amatoriali di buona qualità. Il 15 maggio 1997 il Ministro della Difesa belga Jean Paul Poncelet, nel corso di una seduta plenaria della Camera dei Deputati, chiude ufficialmente il caso dei triangoli volanti avvistati nei Paesi Bassi fra il 1989 e il ‘91. Gli UFO sarebbero stati in realtà aerei americani; non gli AWACS, tuttavia, né gli Stealth, ma i “Loflyte”, realizzati nell’àmbito di un progetto segreto e impegnati nel biennio di riferimento in una serie di voli sperimentali.



B:

Bahia Blanca (caso di), il 4 gennaio 1975 il diciottenne argentino Carlos Antonio Diaz esce dallo stabilimento in cui lavora e si accinge a tornare a Ingeneiro Blanco, il sobborgo di Bahia Blanca in cui abita. E’ notte; poco prima delle 4.00 una luce lo investe, simile a un lampo. Cinque ore dopo il ragazzo viene ritrovato da un motociclista vicino a Buenos Aires, a 800 km di distanza dal luogo in cui lavora, sul ciglio dell’autostrada. Diaz è in stato confusionale; il suo orologio si è fermato alle 3.50. Nei giorni seguenti il giovane, che soffre di vertigini e inappetenza, viene visitato da numerosi specialisti. Ha perduto alcuni ciuffi di capelli dalla testa e di peli dal petto. Diaz racconta ai medici la sua disavventura. Dopo aver visto la luce improvvisa, si è sentito paralizzato e un forte vento lo ha sollevato da terra. Ha perso i sensi e si è risvegliato in posizione supina, seduto sui propri talloni. Si trovava all’interno di una grande sfera diafana, luminosa e aerata. A un certo punto tre umanoidi alti circa 1 metro e 80 gli si sono avvicinati levitando. Erano calvi, con lunghe braccia elastiche e mani fornite di piccole ventose al posto delle dita. Con quelle ventose i tre hanno cominciato a strappargli ciocche di capelli dal capo e di peli dal petto. Dopo aver subìto una serie di strane analisi, Diaz è nuovamente svenuto. Quando ha ripreso i sensi, si trovava nelle vicinanze di Buenos Aires, sul margine dell’autostrada.


Ballester Olmos Vicente-Juan, ingegnere e ufologo spagnolo, interessato agli oggetti volanti fin dal 1968. Sulle orme di Hynek e soprattutto Hines, svolge le sue indagini secondo una metodologia scientifica. Ritenendo gli atterraggi di UFO più adatti allo studio del fenomeno rispetto ai semplici avvistamenti, svolge ricerche specifiche riguardo a questo tipo di casistica, nella penisola iberica. Dal 1970 al 1981 fornisce spunti di riflessione alla comunità ufologica non solo spagnola, scrivendo sul trimestrale “Stendek” ed è caporedattore della rivista scientifica “UFO Phenomena” (che muterà poi la testata in “UPIAR Research in Progress”). Nel 1981 pubblica un libro scritto insieme allo studioso Miguel Guasp, “Los OVNIs y la Ciencia” (Gli UFO e la Scienza). Nel 1987 esce la sua “Enciclopedia de los Encuentros Cercanos con OVNIs”, importante per ricchezza di informazioni e metodo analitico. Il pensiero di Ballester è sempre stato -con molte riserve e un deciso distinguo tra le diverse tipologie di avvistamento- orientato verso l’ipotesi extraterrestre. Insieme a J.P. Crivillen, è riuscito ad ottenere dall’Aeronautica spagnola numerosi documenti ufficiali relativi ad avvistamenti, con testimonianze di piloti militari e civili.


Bambirpur (caso di), il 1° settembre 1996 trentatré bambini scompaiono misteriosamente nel villaggio di Bambirpur, nella zona sudorientale della regione indiana dell’Uttarpradesh. Ram Dakan Panday, nonno di uno dei fanciuli scomparsi, afferma di aver visto vicino al luogo del rapimento un alieno rivestito da una tuta spaziale e capace di fluttuare nell’aria. Altri testimoni hanno osservato nel cielo sopra il villaggio enormi sigari volanti.


Barattini Giancarlo, pubblicitario milanese, primo segretario del CUN (Centro Unico Nazionale per lo studio della fenomenologia UFO). Nel 1966 fonda il bollettino del CUN, “Notiziario UFO”.


Barker Gray, ufologo americano, è il primo, nel 1956, a scrivere sui famigerati Men in Black, sulle pagine del libro “They knew too much about Flying Saucers” (Sapevano troppo sui dischi volanti). Misteriosi, potentissimi, vestiti di abiti scuri, gli ‘Uomini in nero’ sarebbero spesso riusciti -secondo una leggenda ufologica- a tacitare anche attraverso metodi drastici gli studiosi avvicinatisi alla verità sugli oggetti volanti non identificati.


Basilea (caso storico di), il 7 agosto 1566 dischi e sfere volanti compaiono in gran numero nel cielo di Basilea e sono visti in tutto il cantone svizzero. Un’incisione dell’epoca, conservata alla Biblioteca Centrale di Zurigo, illustra quell’evento sbalorditivo. L’editore e incisore Samuel “Coccius” Apiarium descrive minuziosamente l’apparizione in calce all’opera grafica: “Oggetti grandi come la luna piena e rossi come il sangue apparvero nell’aria nera. Anche la luna, a sera, assunse di riflesso il colore del sangue. Il mattino successivo si videro grandi globi neri balenare nel cielo e fu come se estate e inverno giungessero nel contempo, con esalazioni e nebbie, calore intenso e bolidi che saettavano, simili a comete, così numerosi da oscurare il sole. I globi neri furono visti roteare e avventarsi gli uni contro gli altri, nel cielo sanguinante. A volte sembravano spegnersi improvvisamente o consumarsi”.


Bauval Robert, ingegnere e archeologo egiziano; nel 1989 suscita una forte eco nella comunità accademica internazionale sostenendo che le piramidi di Giza non furono edificate originariamente come monumenti funebri per tre faraoni della IV dinastia, ma per riprodurre l’aspetto della costellazione di Orione in un grande diagramma astronomico. Sotto questa luce, le piramidi sarebbero state costruite sì nel 2500 a.C., ma sulla base di un progetto del 10.500 a.C., quando le tre stelle centrali della costellazione si trovavano in perfetta correlazione con i monumenti egiziani. Al 10500 a.C. bisognerebbe invece, secondo Bauval, spostare la data di costruzione della Sfinge. Quest’ultima affermazione dell’ingegnere di Alessandria d’Egitto è suffragata dagli studi del geologo americano dottor Robert Schoch il quale, analizzando l’erosione del corpo della Sfinge, ha determinato che tale effetto dell’acqua si verificò in un periodo compreso tra il 5000 e il 7000 a.C. La remota antichità della Sfinge e delle piramidi originali inducono Bauval e Graham Hanckock (suo partner nelle ricerche archeologiche e coautore dei suoi due libri, “Il mistero di Orione” e “Portatori della Genesi”) a formulare due ipotesi: quella di una civiltà perduta e quella di un contatto con visitatori extraterrestri. “Le piramidi e la Sfinge sono più che semplici pietre,” afferma lo studioso egiziano in un’intervista, “esse rappresentano un paesaggio a imitazione del cielo. E’ come dire ‘il luogo delle origini’ degli antichi egizi. La Sfinge ci offre una pista da seguire: la sua forma e la sua età hanno molti riferimenti con quegli ipotetici visitatori e con Marte”.


BAVIC, secondo la teoria delle linee ‘ortoteniche’, formulata da Aimé Michel, le località in cui avvengono avvistamenti di UFO in uno stesso giorno tendono a disporsi in linea retta. In base alle confutazioni di Menzel, Vallée e altri ufologi, la teoria si dimostra erronea e gli allineamenti casuali. Allineamenti di 3 o 4 punti, infatti, avvengono anche se si dispongono punti a caso su una carta geografica. Un’eccezione è rappresentata dalla linea ortotenica BAVIC (dalle lettere iniziali delle due città limite: Bayonne e Vichy), che comprende ben sei località sedi da avvistamenti nella giornata del 24 settembre 1954.


Belgio (casi del), a partire dal mese di dicembre 1989 si registra in Belgio un’eccezionale ondata di avvistamenti UFO, durata molti mesi. I giornali, le radio e le televisioni di tutto il mondo danno grande risalto all’evento, proprio per la sua incredibile portata. La SOBEPS (Societé Belge d’Etude des Phénomènes Spatiaux), in collaborazione con le Forze Armate del Belgio e dei numerosi gruppi ufologici, riesce a catalogare migliaia avvistamenti. I testimoni segnalano nella maggioranza dei casi oggetti triangolari con un faro posto al centro della figura geometrica e di altri tre fari agli angoli. Tutto ha inizio nel pomeriggio di mercoledì 29 novembre 1989, quando due agenti di polizia di Eupen, Hubert von Montigny e Heinrich Nicholl, pattugliando la Statale 68 in direzione Verviers, notano un oggetto luminoso che illumina i prati oltre il ciglio della strada. Quasi sopra il loro furgoncino è sospeso nell’aria un grande triangolo, con tre fari bianchi ai vertici e un faro rosso centrale lampeggiante. Quando l’UFO si muove, i due agenti lo seguono da terra per un lungo tragitto. Intanto avvertono il loro collega Albert Creutz alla centrale di Eupen, visto che l’oggetto si sta dirigendo da quelle parti. Nel tardo pomeriggio Creutz avvista il triangolo e un altro oggetto di forma quadrata o rettangolare, con quattro grossi fari che ne occupano quasi tutta l’area. La piattaforma volante ha lati di 6-8 metri. Quella sera il numero dei testimoni che dichiarano di aver veduto un triangolo o una piattaforma volante supera le 100 unità; molti di loro sono gendarmi. Gli avvistamenti si susseguono anche nei giorni e nelle settimane successive, al punto che la SOBEPS invita tutti i testimoni della zona di Eupen a recarsi presso la redazione del quotidiano locale, dove è attivo 24 ore su 24 un team di ufologi. Concentrato all’inizio nella regione di Liegi, il fenomeno si sposta in seguito verso ovest, fino a Charleroi e Mons; nella primavera del 1990 i triangoli volanti si mostrano prevalentemente a sud di Liegi, nel Brabante vallone e nella zona di Bruxelles. Le prime ipotesi formulate dalla stampa parlano di un aereo AWACS ovvero un Boeing 707-320 con un radar circolare dal diametro di circa 9 metri oppure di uno o più Stealth Aircraft, i cacciabombardieri americani Lockheed F-117A, costruiti con tecnologie e materiali in grado di renderli invisibili ai radar. I militari belgi -e i testimoni del posto, abituati al passaggio degli AWACS- escludono sùbito la prima ipotesi, in base alla forma e al comportamento in volo dell’oggetto. L’ipotesi dello Stealth, esclusa dalle Forze Armate del Belgio e da Washington, deve essere invece tenuta in considerazione fino a quando non emergeranno elementi probatori o indizi sufficienti a farla accantonare. Per quanto riguarda il materiale raccolto, la SOBEPS ha ricevuto centinaia di lettere e telefonate, decine di fotografie e alcuni filmati amatoriali di buona qualità. Il 15 maggio 1997 il Ministro della Difesa belga Jean Paul Poncelet, nel corso di una seduta plenaria della Camera dei Deputati, chiude ufficialmente il caso dei triangoli volanti avvistati nei Paesi Bassi fra il 1989 e il ‘91. Gli UFO sarebbero stati in realtà aerei americani; non gli AWACS, tuttavia, né gli Stealth, ma i “Loflyte”, realizzati nell’àmbito di un progetto segreto e impegnati nel biennio di riferimento in una serie di voli sperimentali.


Bep-Cororoti, importante divinità degli indios Caiapò di Rio Fresco (Brasile). Secondo il mito, Bep-Cororoti si mostra ai Caiapò rivestito di un ‘bo’ (una specie di tuta spaziale) e impugnando un’arma tonante ‘kop’. Chi tocca il dio con intenzioni ostili cade sùbito al suolo senza vita. Le sue intenzioni sono però benevole; quando gli indios se ne rendono conto, lo accolgono nel loro villaggio e gli permettono di scegliere una delle loro donne, che gli darà alcuni maschi e una femmina. Durante la sua permanenza nel villaggio, egli insegna agli uomini l’arte della caccia e istruisce i loro bambini. Poi, dopo alcuni anni, giunge il momento dell’addio. Bep-Cororoti sale sulla cima di un monte e scompare in cielo, mentre la terra trema e il fuoco si sprigiona intorno a lui.


Bergier Jacques, vedi Pawels Louis.


Bermude (triangolo delle), zona dell’Oceano Atlantico con i vertici a Miami, San Juan di Portorico e la Gran Bermuda, dove avvengono inspiegabili scomparse di natanti e aerei. Si sono scritti molti libri sul fenomeno, attribuendo le cause delle misteriose sparizioni alla presenza di una base UFO sottomarina, a una perturbazione spaziotemporale, all’influsso dell’antica Atlantide. L’espressione ‘geometrica’ è coniata nel 1964 dallo scrittore Vincent Gaddis. Nel best-seller “Bermuda, il triangolo maledetto” del 1974, lo scrittore Charles Berlitz raccoglie la casistica relativa al fenomeno, partendo dal 1945. Basandosi su quell’opera, l’investigatore del paranormale James Randi smonta pezzo per pezzo il caso. Da alcune centinaia, le sparizioni comprovate diventano quattro: una media normale, tenendo conto che ogni anno quasi 200.000 navi entrano nel triangolo. Tuttavia alcuni aspetti del fenomeno sono anomali; per esempio, la mancanza di tracce relative ai naufragi (rottami, macchie d’olio, oggetti o corpi galleggianti) o il mistero dei natanti che vengono ritrovati intatti, ma privi dell’equipaggio, senza una spiegazione plausibile che giustifichi il loro abbandono. Così per la nave cargo “Rosalie”, ritrovata deserta nel 1840; così per lo Yacht tedesco “Ruth”, intercettato verso la fine di giugno ‘97 da una vedetta inglese mentre va alla deriva 400 miglia a nord di Portorico. E nei 157 anni che separano i due casi, non quattro, ma almeno qualche decina di sparizioni inquietanti. Una spedizione internazionale guidata dal geologo inglese Julian Pearce, a bordo della nave oceanografica Joides Resolution, avanza una nuova ipotesi. La scomparsa di navi e aerei sarebbe causata da colonne di gigantesche bolle di gas metano uscite da giacimenti che si trovano sui fondali. Nella loro corsa verso la superficie, le bolle solleverebbero grandi masse d’acqua e provocherebbero fortissime correnti ascensionali e vuoti d’aria. Nei campioni raccolti dalla spedizione sul fondo oceanico sarebbero presenti quantità tali di metano da far supporre l’esistenza di uno sterminato giacimento di gas.


Beta F, vedi Razze aliene.


Bi, singolari dischi di giada con un foro al centro, risalenti al neolitico cinese. Il foro centrale non supera mai un terzo del diametro del disco, sulla cui superficie sono rappresentati piccoli cerchi con un punto centrale, disposti in file non sempre precise. Da ciascun punto passano due linee rette, che formano una griglia a maglie romboidali sul disco.


Bibbia, vedi Abramo, Arca dell’Alleanza, Elia, Enoc, Ezechiele, Giacobbe, Isaia, Leviathan, Mosè, Seti I, Sodoma e Gomorra.


Bigfoot, yeti, chupacabras, uomini selvaggi (umanoidi Gamma), vedi Criptozoologia e Razze aliene.


Blackford County (caso di), la sera del 22 ottobre 1973 i coniugi DeWaine percorrono una strada sterrata che conduce a Blackford County (Indiana), dove abitano. Improvvisamente i fari della loro auto illuminano due forme umane rivestite di tute argentee, che danzano sul ciglio della strada. Circa duecento metri dopo aver superato i danzatori l’uomo, che è alla guida della macchina, compie un’inversione e torna sul luogo della strana apparizione. Ogni ricerca si dimostra vana; le due figure sono scomparse senza lasciare traccia. Il giorno dopo un secondo testimone riferisce di avere assistito a propria volta a quella danza surreale e di aver veduto infine i due esseri salire a bordo di misteriosi oggetti cubici e quindi volare via.


Black-out, vedi Power failure.


Blavatskij Elena Petrovna (1831-1891), scrittrice e occultista russa, fondatrice della Teosofia. Secondo la dottrina da lei insegnata, la civiltà umana sarebbe stata portata sulla Terra da evolutissime creature spaziali, giunte sul nostro pianeta a bordo di un veicolo metallico.


Blissi ou, geni conosciuti dalle popolazioni dell’Africa Occidentale, che appaiono nella forma di sfere di luce o di fuoco.


Bloomington (caso di), il 18 maggio 1997 un UFO è visto da distanza ravvicinata, dopo un flap durato una settimana, nella cittadina dell’Indiana (U.S.A.). L’ufologo John Tosti riesce ad osservare, insieme ad altri due testimoni, otto dischi volanti a doppia cupola, emananti luce bluastra e un ampio alone argenteo. Uno degli oggetti volanti scende in prossimità dell’auto di Tosti, inclinandosi leggermente. Lo studioso ha così modo di notare una serie di finestrini quadrati sulla parte centrale del disco, dietro i quali, in una luce ambrata, si muovono numerosi umanoidi, le cui sagome sono quelle caratteristiche dei Grigi. A un certo punto due piccoli globi luminosi, uno rosso e l’altro azzurro, escono dall’UFO e disegnano più volte nel cielo l’8 coricato ovvero il segno dell’infinito.


Blue Book (Project), vedi Commissioni di inchiesta.


Blumrich Josef F., scienziato austriaco, membro di rilievo della Ancient Astronaut Society,

già direttore del reparto progettazione della NASA. Dopo aver studiato attentamente la storia del profeta Ezechiele, brevetta un modello di ruota girevole in ogni direzione, adoperata, secondo lui, dagli astronauti biblici.


Bolide, confuso da persone inclini alla suggestione con un rapidissimo fenomeno UFO, è in realtà un meteorite lucente che esplode attraversando l’atmosfera terrestre.


Bongiovanni Giorgio, contattista e veggente cristiano, discepolo di Eugenio Siragusa, fondatore del movimento ‘Nonsiamosoli’. Stigmatizzato, sanguina quotidianamente. Ha visioni di UFO luminosi che preludono ad apparizioni della Madonna. Il messaggio cristiano che Bongiovanni trasmette ai suoi simili è riassunto da una sua frase: “Ci sono cose che non si possono vedere, sentire, calcolare, come l’amore. Forse un giorno la scienza lo scoprirà”.


Boylan dottor Richard, psicologo americano, uno dei massimi esperti mondiali del fenomeno abduction. I suoi studi dedicano particolare attenzione ai disturbi psichici derivanti dagli incontri ravvicinati con entità extraterrestri. E’ convinto che sia in atto un programma governativo segreto di falsi rapimenti, con l’obiettivo di creare nell’opinione pubblica una visione distorta del fenomeno UFO. Secondo Boylan, sarebbero proprio le false abduction quelle maggiormente traumatiche, mentre i casi autentici avrebbero un effetto positivo sulla psiche e sullo spirito dei soggetti rapiti.


Buchmann Hans (caso storico), il 15 novembre 1572 l’uomo, abitante in un villaggio svizzero presso Rottenburg, cammina solitario all’interno di un bosco. Ode un forte ronzio, simile a quello emesso da uno sciame d’api. Spaventato, brandisce nell’aria il fucile che ha con sé, come per scacciare un nemico invisibile. Improvvisamente si sente sollevare verso l’alto e perde i sensi. Si ridesta a Milano; ha percorso inspiegabilmente centinaia di chilometri. Ha i vestiti laceri e numerose ferite su tutto il corpo. Ha perduto tutti i capelli, la barba, le sopracciglia. Nessuno crede alla sua versione dei fatti.


Byrne Lawrence, giudice americano, uno dei testimoni più attendibili in relazione alla celebre ondata di oggetti volanti non identificati -battezzati allora airship, aeronavi- del 1896-97. Il 24 aprile 1897 il magistrato dichiara a un giornalista del Daily Texarkanian di aver veduto ed ascoltato tre umanoidi discesi da un’aeronave; avevano un aspetto orientale e parlavano una lingua sconosciuta.



C:

Cabassi Renzo, ufologo bolognese. Fonda negli anni ‘70, insieme al milanese Roberto Farabone, il CNIFAA (Comitato Nazionale Indipendente per lo Studio dei Fenomeni Aerei Anomali). Il Comitato pubblica dal 1976 al 1984 una rivista in lingua inglese, diffusa e apprezzata in Italia e all’estero, “UFO Phenomena”, in cui propone metodologie avanzate di ricerca sulla fenomenologia UFO.


Cabo Rojo (caso di), il 28 dicembre 1988 nella località portoricana due caccia F-14 vengono assorbiti o smaterializzati da un grande UFO triangolare. L’oggetto volante si sdoppia sùbito dopo in due triangoli, che ripartono a straordinaria velocità.


Carpenter Joseph, giovane inglese risarcito in data 24 dicembre 1996 dalla compagnia di assicurazioni Grip con un milione di sterline, poiché sarebbe riuscito a fornire prove sufficienti (tra cui un video ed alcune foto) di essere stato rapito a bordo di un UFO, riportando un forte trauma psicologico.


Carte geografiche, quelle di Tolomeo d’Alessandria (87-150 d.C.) mostrano la Groenlandia e la Scandinavia ricoperte dai ghiacci, quando lo scioglimento degli stessi risale a 10.000 anni fa. Quella del Vinland, ritrovata nel 1957 e risalente al 1400, rappresenta una parte dell’America Settentrionale e una precisissima Groenlandia. Quelle celeberrime di Piri Reis (comandante della marina turca morto nel 1554) sembrano disegnate da un punto di osservazione posto ad altissima quota sopra l’Egitto. Alcuni storici sostengono che Piri Reis avesse ricevuto le carte da un prigioniero che aveva navigato con Colombo. Restano comunque misteri il disegno delle Ande (sconosciute all’epoca) e di due animali americani: un puma e un lama. Un’altra carta, tracciata da Hagi Ahmed nel 1559, mostra la costa dell’Antartide, una parte del Pacifico, la costa degli odierni Stati Uniti, un istmo tra la Siberia e l’Alaska. Una carta pubblicata nel 1558 da Nicolò Zeno rappresenta l’Atlantico Settentrionale con le coste del Labrador. Il litorale occidentale della Groenlandia è disegnato con precisione incredibile.


Carter Jimmy, nel 1969 il futuro Presidente degli Stati Uniti avvista un UFO “grande come la luna”, luminescente e dai colori cangianti.


Castaldia (caso di), il 14 aprile 1985, presso la località in provincia di Pordenone, Roberto Casotto e Manuela Dado osservano dalla loro auto due creature dal corpo molto largo, prive di braccia, rivestite da uno scafandro grigio. Oltre ai due giovani, un agente di vendita riferirà di aver visto nello stesso punto quelle strane figure.


CAUS, sigla di “Citizens Against UFO Secrecy” (Cittadini contro la segretezza sugli UFO), un gruppo del Connecticut nato in seguito alla riforma della Legge sulla Libertà di Informazione negli U.S.A. Sotto alla leadership di Barry Greenwood il gruppo raduna un archivio di documenti fondamentali per comprendere il rapporto tra le autorità militari e i dischi volanti a partire dal 1947.


CBA (Cosmic Brotherhood Association), poliedrica associazione ufologica giapponese, editrice del notiziario “UFO News”.


Cecconi Giancarlo, maresciallo pilota dell’Aeronautica Militare Italiana. Il 18 giugno 1979 verso le 11.30 sta rientrando all’aeroporto di Sant’Angelo di Treviso, sede dell’unità di cui fa parte: il 14° Gruppo del 2° Stormo Caccia Bombardieri Ricognitori, a bordo del suo cacciabombardiere G-91 R-1. Improvvisamente i radar del’aeroporto segnalano la presenza di un oggetto volante non identificato nel cielo sopra la base. L’oggetto compare anche sui radar della vicina base Vittorio Brigadin di Istrana. Guidato da terra, Cecconi si dirige verso l’UFO, che è a forma di cisterna, di colore nero, lungo circa 8 metri e largo 3, sormontato da una cupola chiara. Si trova a circa 2.100 metri di quota. Il pilota si avvicina il più possibile, giungendo fino a 70/80 metri dall’obiettivo. L’oggetto si alza, fino a raggiungere circa 3.900 metri di quota. Cecconi lo avvicina in una serie di passaggi e con le fotocamere lo riprende in ottantadue fotografie in bianco e nero. Il personale della base, munito di binocoli, segue tutte le fasi dell’operazione, finché l’oggetto non si dilegua. Successivamente le autorità identificheranno il corpo volante come un pallone-giocattolo “UFO Solar”, molto in voga tra i ragazzi all’epoca. Il fatto che l’oggetto sia stato rilevato dai radar, la presenza di una cupola bianca sulla sua parte superiore, la sua immobilità durante i passaggi del cacciabombardiere pongono comunque qualche dubbio sulla corretta interpretazione del fenomeno.


CEI (Centro de Estudios Interplanetarios) uno dei principali centri ufologici spagnoli, editore del notiziario “Stendek”.


Cerchi nel ghiaccio, come le orme nella neve, in apparenza umane, che dopo un tragitto più o meno lungo si interrompono inspiegabilmente, cerchi, figure geometriche e disegni sul ghiaccio appartengono al novero dei misteri che le genti di montagna e gli abitanti dei paesi freddi raccontano ai bambini e ai forestieri davanti al fuoco. Da qualche tempo, in seguito ad alcuni casi specifici, si ipotizza che i cerchi nel ghiaccio, come quelli nel grano, siano collegati agli UFO.


Cerchi nel grano, la letteratura ufologica li considera un fenomeno di origine recente: niente di più sbagliato, visto che il folklore europeo annovera numerose leggende e fiabe in cui misteriosi cerchi perfetti si mostrano per incanto nei campi coltivati e nei prati. Sono i cerchi delle fate, dove l’erba appare calpestata dalle magiche creature. Secondo le leggende, all’interno dei cerchi il tempo si dilata e grandi energie confluiscono dalla terra e dal cielo, energie capaci di far crescere all’istante funghi velenosi o dotati di prodigiose virtù. Nel 1991 forme complesse compaiono nei campi di grano dell’Inghilterra meridionale. Si tratta di strutture dal significato arcano, come il ‘triangolo di Barbury Castle’, simile al diagramma di Mandelbrot, che simboleggia il caos primordiale (il ‘crop circle’ di Barbury Castle rappresenta nei minimi dettagli l’Albero della Vita o Albero Sefirotico della tradizione cabalistica ebraica), e il cosiddetto ‘omino a forma di mela’. Alcune forme adagiate negli sterminati campi d’oro sono identiche ai frattali. Molte delle figure sono risultate abili falsi, come quelli realizzati dai ‘famigerati’ Doug e Dave. Ma il fenomeno non può essere liquidato così; messi alla prova, i falsari non sono riusciti a riprodurre la perfezione dei contorni dei pittogrammi né la tenue piegatura degli steli, che nei pittogrammi più belli appaiono sempre curvati verso terra, ma non spezzati. Alcuni studiosi di esoterismo suppongono che l’organismo-Terra stia comunicando con un linguaggio cosmico o archetipico il suo ultimo avvertimento agli uomini, i quali, visti dalla parte della natura, rappresentano per il pianeta una vera e propria malattia incurabile. Una corrente ufologica interpreta i simboli come altrettanti messaggi provenienti da intelligenze extraterrestri.


Cervelli viventi, si tratta di una particolare tipologia di alieni incontrati da soggetti fortemente emotivi. Nell’agosto del 1971 John Hodges e il suo amico Peter Rodriguez si trovano in auto nei dintorni di Los Angeles (California); a un certo punto vedono due forme singolari ai bordi della strada. Sono ‘cervelli viventi’. Hodges, che conduce la vettura, accelera in preda all’orrore e in breve tempo accompagna l’amico a casa. Rientrato nella propria abitazione, si accorge di avere impiegato ben due ore di troppo per il breve tragitto. E’ un missing time inspiegabile. Il giovane si sottopone a ipnosi regressiva e rivela di essersi imbattuto nei ‘cervelli’ anche sulla via del ritorno. In quell’occasione i due mostruosi alieni lo avrebbero condotto a bordo di un UFO e sottoposto a indagini cliniche.


Chalker Bill, ufologo australiano. Nel periodo 1982-1984, approfittando dell’apertura degli archivi voluta dal governo del suo paese, accede alla documentazione dell’Aviazione militare e dell’Aeronautica. Lo studioso, dopo un esame degli incartamenti, non rileva ‘congiure’ né insabbiamenti della verità da parte delle autorità australiane. Le sole ambiguità, veniali, riguardano la posizione ufficiale da assumere riguardo agli avvistamenti. Nel 1996 Chalker pubblica il risultato dei suoi studi nel libro “The Oz Files”.


Charroux Robert, giornalista e scrittore francese, instancabile ricercatore nei campi della preastronautica, ufologia e parapsicologia.


Chiles Clarence e Whitted John, piloti civili americani, protagonisti di uno dei più famosi casi riportati dagli annali ufologici. Il 24 luglio 1948 i due si trovano ai comandi di un DC-3 delle Eastern Airlines in volo da Houston (Texas) ad Atlanta (Georgia). Nel cielo sopra Montgomery (Alabama) appare improvvisamente davanti all’aereo di linea un oggetto luminoso che si avvicina velocemente, in rotta di collisione. Chiles e Whitted compiono una brusca virata verso sinistra, evitando miracolosamente l’UFO, che riescono tuttavia ad osservare nei dettagli. Si tratta di un sigaro volante lungo circa 30 metri, silenzioso, la cui estremità posteriore emette un getto infuocato per un’estensione di 15/20 metri. Sullo scafo dell’oggetto è visibile una doppia fila di finestre quadrate, illuminate internamente da una luce bianca. La Commissione del Progetto Sign, al termine delle indagini rituali, archivierà il caso come ‘inesplicato’.


Chirurgia, si sono riscontrate cicatrici relative ad interventi chirurgici su alcune vittime di abduction. Una spedizione promossa dalla Società Antropologica dell’ex Unione Sovietica ha scoperto in una sepoltura comune dell’Asia centrale 30.000 scheletri di uomini preistorici, su uno dei quali sono visibili tracce di un intervento chirurgico al torace.


CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), movimento scettico nato nell’autunno del 1988 come contraltare al diffondersi di credenze collegate al mondo soprannaturale: esoterismo, occultismo, magia, astrologia, medianità, parapsicologia e anche ufologia. Animatore principale del gruppo è uno dei fondatori, il giovane Lorenzo Montali, mentre il ruolo di uomo-immagine appartiene al di là di ogni dubbio al giornalista televisivo Piero Angela. Alla ricerca di un ruolo centrale all’interno della scienza-spettacolo, il CICAP ottiene con straordinaria frequenza gli onori della ribalta attraverso i grandi mezzi di informazione, sulle orme del fenomeno James ‘the Amazing’ Randi, attorno al quale vortica un business di incredibile consistenza. Fa parte del comitato il prestigiatore Massimo Polidoro, la cui ‘missione’ è quella di scoprire le eventuali frodi alla base dei fenomeni paranormali. Il CICAP ha indubbiamente il merito di combattere la credulità popolare (anche se la gente del popolo non è così ingenua e sprovveduta come alcuni vorrebbero far credere), ma commette spesso l’errore di pretendere che la ‘controparte’ si sottoponga al suo controllo e alle indagini del suo ’piccolo Houdini’, tacciandola in caso contrario di malafede. A volte i membri del comitato scivolano inoltre nel cattivo gusto, addentrandosi irrispettosamente in un àmbito che non compete alle loro inchieste e che mal sopporta i loro riflettori: la sfera del sacro.


Cipriano di Antiochia, nella Confessione -romanzo agiografico del IV secolo d.C.- il mago convertito al Cristianesimo descrive il rapporto telepatico esistente tra gli iniziati ai misteri della Caldea e gli spiriti o demoni cosmici, che hanno dimora su lontani pianeti. Secondo Cipriano, si tratterebbe di “un contatto intelligibile operato per mezzo della luce”.


CISU (Centro Italiano Studi Ufologici), è una delle principali realtà private italiane dedicate alla ricerca sugli oggetti volanti non identificati. Nasce nel 1985 dalla scissione di un’ala del CUN. Dal 1986 pubblica il notiziario semestrale “UFO”. Gestisce alcune importanti iniziative, mirate alla catalogazione dei diversi fenomeni UFO verificatisi nel nostro paese.


Città del Messico (avvistamento di), il 6 agosto 1997 un disco volante metallico con un diametro di 12/16 metri viene ripreso sopra un quartiere residenziale della capitale centroamericana, da una distanza approssimativa di 350 metri. L’UFO si ferma nell’aria per alcuni secondi, poi si sposta oscillando da sinistra verso destra, passando dietro alcuni edifici. Il video, trasmesso più volte dalla televisione messicana, ha una durata complessiva di circa 25 secondi e consente di osservare nei particolari il grande oggetto volante.


Clausthal-Zellerfeld im Harz (caso storico di), come risulta da documenti conservati a Lipsia, la sera del 4 settembre 1783 gli abitanti del posto osservano un grande oggetto luminoso che proietta a terra un raggio esplorativo a forma di tubo; l’apparizione si manifesta più volte nella stessa notte, cambiando dimensioni e colori.


Clormont County (caso di), nel 1964 Anne Lister e il suo fidanzato percorrono in auto una strada dell’Ohio, diretti alla fattoria della madre di lei, che si trova poco fuori dell’abitato di Clormont County. Poco prima di raggiungere la meta, notano una strana creatura che corre rapidissima attraverso i campi coltivati. L’uomo accende i fari, richiamando l’attenzione della creatura. Questa cambia allora direzione e a grandi balzi si dirige verso la macchina in cui si trova la giovane coppia, superando agevolmente tre recinzioni di filo spinato. Anne comincia a urlare, in preda all’orrore. L’essere si china sul parabrezza e fissa i due fidanzati con i suoi grandi occhi gialli. Davanti ai loro occhi comincia a trasformarsi in qualcosa di ancora più terribile, munito di artigli ricurvi. Quindi la creatura si discosta a piccoli passi dall’auto e all’improvviso svanisce nell’aria.


Clovis (caso di), il 26 gennaio 1976 migliaia di abitanti di Clovis, piccolo centro del Nuovo Messico, avvistano con immensa sorpresa stormi di oggetti volanti in volo sopra di loro. Anche lo sceriffo di Texico, Willy Ronquillo, messo in allarme da centinaia di chiamate di emergenza, è tra i testimoni dell’avvenimento. Oltre alle formazioni di dischi, lo sceriffo ha modo di osservare un sigaro volante in alto sulla propria vettura di servizio.


Clypei ardentes, così sono chiamati nell’antica Roma gli oggetti volanti non identificati, di cui riportano notizia Tito Livio, Plinio il Vecchio e Giulio Ossequiente (il quale riferisce anche di ‘torce volanti’). Il vocabolo latino ‘clypeus’ designa lo scudo di forma circolare adoperato dai legionari romani.


CNIFAA (Comitato Nazionale Indipendente per lo studio dei Fenomeni Aerei Anomali), associazione nata in Italia nel dicembre 1973 allo scopo di studiare il fenomeno UFO con criteri strettamente scientifici. Danno vita all’iniziativa alcuni membri del CUN, tra i quali Roberto Farabone e Renzo Cabassi.


Codice binario, sistema di numerazione basato su due cifre, con il quale può essere rappresentato qualsiasi numero. Con il codice binario si possono esprimere anche le parole, trasformando le lettere in numeri. Tra i sistemi di comunicazione che conosciamo, si suppone sia il più facilmente comprensibile da eventuali interlocutori extraterrestri. Sulla base del codice binario, il matematico olandese Hans Freudenthal ha elaborato il “Lincos”, linguaggio cosmico.


Colcerasa (caso di), il 25 ottobre 1954, presso la località in provincia di Macerata, due pastorelli sono protagonisti di un incontro ravvicinato del terzo tipo. I fanciulli vedono due esseri minuscoli di aspetto umano accanto a un oggetto dalla forma simile a una botticella.


Commissioni di inchiesta, sono i due organismi ufficiali creati negli Stati Uniti d’America per indagare a fondo sulla fenomenologia UFO. La prima nasce il 30 dicembre 1947, all’interno dell’Aeronautica Militare (USAF), con decreto firmato dall’allora ministro della Difesa James Forrestal e inizia i lavori il 22 gennaio 1948. La sede della Commissione, il cui nome in codice è ‘Sign’ (Segno), è situata presso la base di Wright Field a Dayton, nell’Ohio. La seconda è istituita alla fine del 1966 presso l’Università Boulder nel Colorado ed è gestita dall’Air Force, nonostante si tratti ufficialmente di un organismo civile, diretto dal dottor E.U. Condon. La prima Commissione ufficiale di inchiesta opererà per oltre vent’anni, abbandonando nel febbraio del 1949 il nome Sign per assumere la denominazione ‘Grudge’ e, nel marzo del 1952, quella definitiva di ‘Blue Book’. La Commissione civile svolgerà le sue ricerche fino alla fine del 1968 e concluderà i lavori con la pubblicazione del famigerato Rapporto Condon. Durante la fase Sign, tre casi ufologici sono al centro delle indagini: il caso Mantell, quello Chiles-Whitted e quello Gorman. La Commissione tende a fornire spiegazioni razionali riguardo ad ogni singolo caso: allucinazioni, avvistamento di palloni sonda o di fenomeni meteorologici rari. I documenti segreti del Progetto Sign di cui si vocifera, relativi a un’ipotesi extraterrestre, non sono mai stati divulgati. L’11 febbraio del 1949 la prima Commissione assume il nome di Project Grudge (Progetto Rancore); il rapporto compilato al termine dei lavori attribuisce a suggestione collettiva, mitomania, allucinazioni, errata interpretazione di fenomeni naturali la massima parte dei casi di avvistamento di oggetti volanti non identificati. La definitiva fase Blue Book, iniziata nel ‘52, sembra operare con un solo proposito: confondere le idee e gettare discredito (debunking) sui testimoni di incontri ravvicinati, al fine di distogliere l’opinione pubblica dal fenomeno nel suo complesso. Alla direzione del progetto si avvicendano diversi ufficiali, dal capitano Edward J. Ruppelt al maggiore Hector Quintanilla. Come il Giurì Robertson, la Commissione civile Condon, istituita il 6 ottobre del 1966 presso l’Università di Boulder in Colorado, è un organismo gestito da militari e politici. La sua obiettività è fittizia. La ricerca pura, effettuata su basi scientifiche, ha un ruolo marginale; l’esito delle indagini, antiufologico, è preconfezionato. Il verdetto finale, che rileva l’inutilità e l’inopportunità di proseguire gli studi sugli UFO è deciso prima dell’inizio dei lavori. Nel maggio del 1968 emerge improvvisamente la verità sulla Commissione. Due dei suoi membri, David Saunders e Norman Levine, scoprono per pura coincidenza un promemoria redatto prima della firma del contratto fra l’Università e l’Air Force. Il testo reca in calce la firma del dottor Robert Law, amministratore del Comitato. Il documento riassume i criteri di indagine cui i membri della Commissione avrebbero dovuto attenersi, criteri improntati al discredito dei testimoni di avvistamenti e anticipa il giudizio negativo che sarà in effetti espresso a conclusione dei lavori.


Computer di Antikythera, nel 1900 alcuni pescatori di spugne scoprono presso la costa dell’isola greca il relitto di una nave affondata intorno al I secolo a.C. Insieme ai manufatti, alle anfore e alle sculture viene ritrovato uno strano oggetto ricoperto di incrostazioni marine. Ripulito, l’oggetto risulta composto da una lastra di bronzo riportante numerosi simboli e da oltre quaranta rotelle. Il singolare strumento viene esaminato dall’archeologo Valerios Stais, dal fisico Derek J. De Solla Price e da altri esperti, che lo identificano come una macchina calcolatrice astronomica di altissima precisione. Gli studiosi di archeologia spaziale ritengono che si tratti di una macchina donata agli uomini dagli antichi astronauti.


Condon (Rapporto), vedi Commissioni di inchiesta.


Contattismo, fenomeno riguardante persone che si dicono in contatto con intelligenze extraterrestri, soprattutto comandanti di flotte aliene e piloti di dischi volanti. Contattisti ‘ante litteram’ possono essere considerati, per esempio, il mistico e visionario svedese Emanuel Swendemborg e il predicatore e sensitivo americano Thomas Lake Harris. Il primo descrive, nell’opera “Arcana Coelestia” (Arcani celesti, 1747-1796), gli abitanti di alcuni pianeti. Quelli di Marte, saggi, spirituali ed evoluti, degni di incontrare gli dei; quelli di Venere, suddivisi in due ‘famiglie’, una votata al bene, l’altra -composta da giganti- al male; gli abitanti della luna, minuti come bimbi, ma possenti come i più robusti terrestri. Nel libro “Celestial Arcana” (lo stesso titolo: Arcani celesti, 1857) Harris descrive gli abitanti di alcuni mondi del nostro e di altri sistemi solari e riporta i dialoghi intrattenuti con gli alieni. Il contattismo moderno nasce nei primi anni ‘50 con George Adamski e si sviluppa in tutto il mondo. Dopo il primo ‘rendez-vous’ dell’americano di origine polacca con il venusiano atterrato a Desert Center, nel deserto della California, e la sua relazione con gli alieni durata tutta la vita, molti sensitivi sono diventati contattisti: da Fry ad Angelucci, da Bethurun a Menger, da Michael a Van Tassel, dalla Poli a Siragusa. I contattisti non godono di buona reputazione all’interno della comunità ufologica, che li ritiene responsabili della scarsa credibilità di cui gode lo studio degli oggetti volanti; alcuni di loro, come Menger, Kraspedon e Meier, sono considerati mistificatori. Ad altri, tra cui Adamski, viene riconosciuta la buona fede o quantomeno il beneficio del dubbio. A partire dalla fine degli anni ‘50 Herbert Victor Speer e i membri del Centro della Pace di Berlino affermano di ricevere messaggi da parte di Ashtar Sheran, capo della Flotta Spaziale Extraplanetaria, e dei suoi luogotenenti Tai Shiin e Setun Shenar. Tali messaggi, i più importanti dei quali sono pubblicati nella famosa “trilogia” (edita in Italia a cura delle Edizioni Mediterranee), sollevano un’eco formidabile in tutto il mondo, rispondendo all’ansia di verità, amore, fratellanza di una gran parte dell’umanità, che le grandi religioni -in crisi irreversibile- lasciano senza risposte alle grandi questioni dello spirito. Alcune rivelazioni tecnologiche di Ashtar Sheran, come il superamento della velocità della luce da parte degli UFO, trovano sorprendenti conferme nelle nuove ipotesi formulate dalla scienza.


Cooper William Milton, ex sottufficiale della Marina degli Stati Uniti. Nel 1988 rivela di aver preso visione di un incartamento contrassegnato con la dicitura “Project Grudge/Blue Book: Special Report n. 13”. In esso sarebbero stati contenuti documenti e fotografie relativi a dischi volanti precipitati sulla superficie del nostro pianeta, cadaveri di extraterrestri, immagini di scontri intercorsi tra soldati umanoidi e terrestri, corpi di esseri umani sottoposti ad esperimenti e mutilazioni.


Corazzi Umberto, ufologo attivo in Italia negli anni ‘60, autore di numerose indagini sul campo e fondatore del circolo denominato CIRDOVNI.


Corso Philip J., colonnello americano, autore del libro “The Day After Roswell”, uscito negli U.S.A. nel 1997 e in Italia nella primavera del 1998. Inizia la sua carriera militare nel 1942 in artiglieria, con i gradi di ufficiale. Durante la II Guerra Mondiale partecipa a diverse operazioni dell’Intelligence alleata sul territorio italiano. Durante la guerra di Corea è agli ordini del generale Mac Arthur, in qualità di ufficiale dell’Army Intelligence. Dal ‘53 al ‘57 è alle direttive dello staff di Sicurezza Nazionale del Presidente Eisenhover. Come esperto antimissilistico, è comandante di battaglione a White Sands (Nuovo Messico) e in Germania. Nel periodo 1961-63 dirige il dipartimento Tecnologia Straniera e Ricerca e Sviluppo Bellici del Pentagono. In 21 anni di servizio riceve 19 decorazioni militari. Il suo libro è pieno di rivelazioni sul caso ufologico del secolo. Nel 1947 Corso avrebbe visto con i propri occhi uno dei cadaveri alieni recuperati nel disco volante precipitato all’interno del Ranch di Corona. Nel 1961, il generale Trudeau gli avrebbe affidato il compito di analizzare i documenti relativi al caso Roswell; in seguito Corso si sarebbe occupato personalmente -in qualità di Capo della Divisione Tecnologia Straniera dell’Esercito U.S.A.- dei rottami dell’UFO, abbandonati da 14 anni in un deposito militare. Altri oggetti ritrovati nel disco volante sarebbero stati indispensabili per nuove scoperte tecnologiche: dalle grandi lenti a contatto nere, capaci di vedere nella completa oscurità, al bisturi laser di straordinaria precisione; dalle fibre ottiche ai microcircuiti integrati; dalle fibre super tenaci agli acceleratori di particelle. Il clamoroso memoriale dell’alto ufficiale denuncia inoltre l’influenza delle Entità Biologiche Extraterrestri (EBE) sul corso della storia del nostro pianeta. I visitatori avrebbero, tra l’altro, favorito la vittoria degli Stati Uniti nella corsa allo spazio contro l’Unione Sovietica e determinato la fine della Guerra Fredda.


Cortile Linda (pseudonimo di Linda Napolitano), protagonista di uno dei casi più clamorosi che la letteratura ufologica possa annoverare. La notte del 30 ottobre 1989 i coniugi Napolitano dormono nel loro appartamento al dodicesimo piano di un grattacielo di Manhattan (New York); nella stanza di fronte alla loro riposano i loro due figli maschi. Alle tre del mattino Linda si sveglia e si accorge con sgomento di essere completamente paralizzata; è in grado di osservare attorno a sé, ruotando gli occhi, ma non riesce a comandare ai suoi muscoli di compiere il minimo movimento. Trascorrono alcuni istanti e allo sbigottimento si sostituisce il cieco terrore: tre creature semiumane dalla pelle grigia, le teste sproporzionatamente grosse e neri occhi a mandorla penetrano nella stanza e si avvicinano al letto. La signora Napolitano teme che quegli esseri mostruosi intendano far del male ai suoi familiari, sorprendendoli nel sonno. Gli inquietanti visitatori le si accostano e la toccano; la donna nota che la loro statura è simile a quella dei nani. Il loro tocco produce l’effetto di farla balzare fuori dal giaciglio e levitare nell’aria, rannicchiata in posizione fetale. Quindi, accompagnata dalle creature, si accorge di uscire dalla stanza volando e attraversando la finestra chiusa. Dall’alto, sopra il grattacielo, un raggio blu scende sulle quattro figure e le attira verso una sorgente luminosa, un disco sospeso nell’aria. Linda si ritrova all’interno dell’UFO, supina su un tavolo. E’ abbagliata da forti luci e circondata da strane apparecchiature. Intorno a lei si danno un gran daffare i suoi rapitori, che maneggiano strumenti mai visti. Le inseriscono all’interno di una narice una punta roteante. Si sente trapanare fino al cervello e prova un dolore insopportabile. La signora Cortile forse perde i sensi; in un attimo si ritrova accanto al marito, nella camera da letto del loro appartamento di Manhattan. Si alza e corre nella camera in cui dormono i suoi figli. Li trova distesi nei loro letti, ma sono rigidi e non respirano. Dopo alcuni minuti, tuttavia, le loro membra si rilasciano e i loro petti riprendono a muoversi al ritmo respiratorio. Il mattino successivo Linda telefona al noto ufologo Budd Hopkins e gli racconta nei dettagli la disavventura vissuta. Lo studioso la convince a sottoporsi ad ipnosi regressiva. Durante il trattamento, Linda ricorda che le creature misteriose le hanno inserito un piccolo oggetto in fondo alla narice sinistra; riaffiorano inoltre alla sua memoria altri rapimenti subiti negli anni precedenti ed altri esami effettuati sul suo organismo dagli esseri grigi. Una radiografia rivela in effetti un minuscolo corpo cilindrico nella testa della donna, corpo che misteriosamente scomparirà pochi giorni dopo, estratto dai visitatori -come riferirà Linda- nel corso di un altro rapimento. Il caso di Linda Cortile, comunque, non finisce qui. Sei mesi dopo l’incontro con la rapita, Budd Hopkins riceve una lettera da parte di due guardie del corpo. I due gli riferiscono che la notte del 30 ottobre 1989 stavano accompagnando in auto un importante uomo politico, quando -come tutte le altre auto in transito sul ponte di Brooklin- si sono dovuti fermare per l’improvviso spegnimento del motore. Uno dei due agenti ha notato, alzando casualmente gli occhi, un disco luminoso fermo nell’aria al di sopra di un grattacielo di Manhattan. Scambiandosi di tanto in tanto un binocolo, i testimoni hanno così osservato tre umanoidi (“le creature più brutte che avessimo mai visto”) che uscivano da una finestra al dodicesimo piano dell’edificio, levitando nell’aria e accompagnando una donna in camicia da notte. Le guardie raccontano ancora del raggio traente di colore blu all’interno del quale le quattro figure sono sparite dentro l’astronave. La lettera riporta infine alcuni particolari sconosciuti alla stessa Linda Cortile. Dopo essere ripartito verso l’alto, l’UFO si è fermato per qualche istante nel cielo nero, quindi è sceso verso il fiume Hudson e si è immerso nelle sue acque. Due settimane più tardi, Hopkins riceve un’altra lettera; questa volta è una donna a raccontare le fasi del rapimento, cui ha assistito trovandosi -come tanti altri- in panne sul ponte di Brooklin. Per quanto riguarda l’identità dell’uomo politico, si dice che fosse Perez de Cuellar, Segretario Generale dell’ONU a quel tempo.


Coscienza cosmica, espressione creata da Richard M. Bucke per definire la più elevata espressione della mente, la consapevolezza dell’armonia, della bellezza, della vita e del ‘logos’ universali. E’ uno stato di grazia, privilegio di uomini mentalmente e spiritualmente eccezionali, capaci di innalzarsi sopra la stoltezza arrogante del genere umano e di ‘contemplare il fiore dell’universo’. Bucke menziona alcuni rappresentanti della razza umana che egli considera dotati di tale meravigliosa qualità: Cristo, Buddha, Paolo, Plotino e, in tempi più vicini, William Blake e Walt Whitman. Sembra esservi un legame tra l’avvistamento di globi luminosi (o altri oggetti volanti apparentemente costituiti da ‘luce solida’) e un alto grado di coscienza cosmica proprio del testimone.


Cover-up, ‘copertura’ ovvero procedura adottata dai governi per nascondere una realtà, occultando notizie e documenti o creando informazioni fittizie riguardo a quella stessa realtà, in modo da confondere i mezzi di informazione e di conseguenza l’opinione pubblica. Azioni di cover-up sono spesso effettuate per proteggere segreti militari o comunque per motivi di sicurezza nazionale. Una corrente ufologica ritiene che i governi dei paesi industrializzati effettuino costantemente operazioni di copertura a proposito dei fenomeni UFO, per celare una presunta verità, la cui divulgazione causerebbe gravi disordini nel mondo. Tale verità -in molti casi suffragata da rivelazioni e documenti provenienti in qualche modo dall’interno del sistema- presenta molte possibili facce, corrispondenti ad altrettanti gradi di sensazionalismo: dal recupero di UFO e corpi di alieni alla cooperazione tra governi ed organizzazioni extraterrestri, dall’esistenza di esperimenti genetici mirati a creare ibridi tra umani e alieni a quella di un ‘atto di vendita’ del nostro pianeta a un potente compratore venuto dallo spazio. Con tutta probabilità, tuttavia, le autorità governative non hanno mai visto di buon occhio il fenomeno UFO semplicemente a causa della sua capacità di aggregare intelligenze in gruppi di ricerca privati dall’ideologia ambigua e le attività difficilmente controllabili. Si deve anche aggiungere che l’alone di mistero che sta intorno agli oggetti volanti mal si addice alla mentalità ottusamente gerarchica, metodica e spersonalizzante che è alla base di qualsiasi sistema militare; di qui la necessità di banalizzare e ricondurre alla sfera della fenomenologia convenzionale esperienze insolite vissute da piloti e altri membri delle forze armate.


Criptozoologia, neologismo di origine greca, che significa ‘zoologia nascosta’. E’ una disciplina che studia i cosiddetti ‘mostri’, nell’intento di ricondurre le loro apparizioni nell’àmbito scientifico e convenzionale. Molti ufologi collegano l’apparizione di mostri sconosciuti ad atterraggi di oggetti volanti non identificati, in base a un numero davvero consistente di testimonianze al riguardo. Di avvistamenti di creature misteriose sono ricche le cronache antiche e moderne del vecchio e del nuovo mondo. Per quanto riguarda l’Europa, basti pensare al gigantesco kraken dei mari del Nord, al misterioso serpente haselwurm del Trentino, al kaptar, lo yeti del Caucaso, un esemplare della cui specie si dice sia stato catturato e ucciso dai soldati russi durante la seconda guerra mondiale. E poi ai mostri scozzesi: l’antichissimo Mhorag, il marino Nuckelavee, la celebre “Nessie”, avvistata nelle acque del lago di Loch Ness almeno 300 volte, a partire dal VI secolo d.C. A dispetto della relativa brevità della loro storia, Stati Uniti e Canada sono tra i paesi che vantano il maggior numero di mostri, alcuni dei quali ereditati dalle preesistenti culture degli Amerindi Alcuni sono davvero bizzarri, come i fearsome critters, circa 80 animali diversi usciti dalla fantasia dei taglialegna del Minnesota e del Wisconsin; o i pelosi, dispettosissimi gremlins. Altri sono stati visti e qualche volta fotografati da persone equilibrate ed attendibili. E’ il caso del canadese gugwe, un enorme umanoide peloso come un orso, già presente nella mitologia micmac; del wendigo, il gigante cannibale degli algonkini, detto weetigo o witiko in Canada, kiwakwe nel Maine e strendu negli antichi racconti degli Uroni. Umanoidi di grandi dimensioni, timidi o aggressivi, sono presenti nella cultura eschimese (i toonijuk), dello Yukon (i mahoni) e della Columbia Britannica (i sasquatch o bigfoot, vere star del folklore e della giovane criptozoologia). Non mancano i grandi mostri acquatici, simili ai sauri antidiluviani: Champ, abitatore del lago Champlain, al confine tra lo stato di New York e il Vermont; Igopogo, gigantesco rettile munito di pinne che vivrebbe nel lago Simcoe, in Canada; sempre in Canada, Manipogo o Winnipogo -il mostro dei laghi Manitoba e Winnipegosis- e il celeberrimo Ogopogo, lungo 130 metri e largo 4, del lago Okanagan (già noto agli indiani con il nome di Na-Ha-Ha-Itkh o Naitaka). E come dimenticare il Jersey Devil, il diavolo del Jersey, visto da molti testimoni nel gennaio 1909 e saltuariamente in diversi periodi, fino ai nostri giorni. Si tratta di una creatura ibrida, alta circa un metro, con testa di cane, corpo di cavallo, zampe posteriori sottili e agili, zampe anteriori munite di artigli, ali di pipistrello.

Un grande mistero che appassiona i criptozoologi è lo yale (denominato anche eale, jall e centicora), un animale dell’Etiopia che Plinio il Vecchio descrive grande come un ippopotamo, con la coda di elefante, il mantello nero o fulvo, la mascella simile a quella del verro e corna mobili, che l’animale può protendere all’esterno o ripiegare all’indietro. Wilma George lo ha identificato con il bufalo d’acqua, che però non possiede tutte le caratteristiche descritte dall’autore della ‘Naturalis historia’. Lo yale compare in quasi tutti i Bestiari medievali. Rimanendo in Africa, numerose testimonianze, alcune delle quali suffragate da fotografie, parlano di sauri preistorici viventi nelle profondità dei laghi. Uno dei più noti è Mokele-mbembe, dinosauro che vivrebbe nella regione paludosa del lago Tele, in Congo. Le circa trenta relazioni di avvistamento della creatura sono concordanti tra loro nei minimi dettagli. I popoli dell’Asia, grazie a culture e tradizioni millenarie sopravvissute fino alla nostra epoca, si tramandano una miriade di leggende e favole su creature misteriose: prodigiosi uccelli capaci di trasportare gli dei da un luogo a un altro lontanissimo; esseri semidivini o demoniaci dalle strane fattezze; creature dai grandi occhi, la bocca armata di zanne aguzze, grandi orecchie; e poi draghi dalle ampie ali, scimmie intelligenti, esseri metà umani e metà animali. Lo yeti dell’Himalaya è forse il mistero che affascina maggiormente tanto i criptozoologi quanto la gente comune, incuriosita da una delle più straordinarie leggende del presente. L’abominevole uomo delle nevi è stato visto dai più famosi alpinisti, Reinhold Messner in testa, ed è conosciuto dalle genti himalayane da tempi immemorabili. Lo scalatore sir Edmund Hillary ritiene che l’essere misterioso sia in realtà il rarissimo orso blu tibetano. Gli studiosi di criptozoologia hanno molte buone ragioni per sostenere che esistano sulla Terra animali non ancora scoperti. In alcuni casi, in effetti, la scienza ufficiale ha risolto alcuni enigmi. Nel 1938 l’equipaggio di un motopeschereccio trova nella rete un pesce mai visto prima. Sottoposto all’esame degli zoologi, il pesce è riconosciuto come un celacanto, appartenente all’ordine dei crossoterigi, specie comune nel devoniano e ritenuta estinta da 400 milioni di anni. Nel 1962 è stato trovato nel Pacifico il ‘mostro di Tasmania’ un animale di forma ovale, lungo 7 metri e largo 6, privo di occhi, bocca e struttura scheletrica, dalle carni bianche di consistenza gommosa. Nel 1975 è scoperta in Ecuador una specie data per estinta: il Thyrodattilo, un rettile volante. Perché dunque escludere che nel cuore delle foreste o negli abissi dei mari e dei laghi possano vivere -inquinamento e smaltimento di scorie radioattive permettendo- creature sconosciute o sopravvissute, sempre uguali a se stesse, al trascorrere di ere immemorabili?


Cronotopo (dal greco ‘chrònos’, tempo, e ‘tòpos’, luogo), nella teoria della relatività è il continuo spaziotemporale visto come un universo a quattro dimensioni, di cui una sarebbe percepita dai sensi e dalla mente dell’uomo come tempo, pur essendo oggettivamente spaziale come le altre. Secondo una delle ipotesi parafisiche -al di là dell’immensa confusione con cui esse vengono espresse dai diversi studiosi- gli UFO attraverserebbero il cronotopo senza i problemi di tempo (e dunque di velocità) che la mente umana si pone nell’immaginare viaggi intergalattici.


CSETI, sigla del Centro per gli Studi sull’Intelligenza Extraterrestre, organizzazione privata di ufologi con sede a Asheville (North Carolina, U.S.A.). Sta conducendo in questi anni il Project Starlight, con l’obiettivo di raccogliere testimonianze attendibili riguardanti gli UFO e l’ Intelligenza Extraterrestre (ETI), da parte di persone legate alle forze armate, ai servizi segreti e al governo degli Stati Uniti.


CUFOS, importante associazione privata americana per lo studio dei fenomeni UFO. Nel 1991 pubblica i risultati degli studi di Donald Schmitt e Kevin Randle: “UFO Crash at Roswell”, opera che apre una dura polemica nei confronti delle autorità militari che hanno spiegato l’incidente con la caduta di un pallone Rawin.


Cultismo, è una forma di religione del nostro tempo, sorta nell’anima collettiva in reazione all’oblio dei valori, misteri e rituali pagani. L’esobiologo americano Carl Sagan ha definito il fenomeno come la necessità di sostituire le antiche divinità abbattute dalla scienza con esseri superiori di origine extraterrestre. Ben inserito nel movimento sincretico della New Age, il cultismo trova senza difficoltà punti di contatto con il Cristianesimo, la teosofia, lo spiritismo e l’esoterismo.


Culto dei cargo, l’espressione nasce dalla venerazione che gli aborigeni australiani e melanesiani tributano alle navi mercantili, che hanno osservato da quando esploratori, mercanti e missionari sono giunti nelle loro terre, portando con sé i prodotti caratteristici dei paesi industrializzati. Per estensione essa indica l’atteggiamento delle culture primitive nei confronti di tecnologie incomprensibili per loro. In realtà è probabile che gli indigeni abbiano dato vita più a forme di esorcismo verso i malintenzionati visitatori bianchi che non a una vera e propria sacralizzazione dei loro mezzi di trasporto e delle loro merci, come attestano le numerosissime manifestazioni di aggressività verso le navi e i loro occupanti, manifestazioni rilevate dagli stessi studiosi di archeologia spaziale. Anche le rappresentazioni totemiche di navi, aerei e veicoli terrestri potrebbero essere le riproduzioni ‘magiche’ di nemici da colpire, una sorta di bamboline vudù. La preastronautica ipotizza un’equivalenza fra il moderno culto dei cargo e un presunto culto degli UFO sorto nell’antichità presso le più importanti civiltà umane, che avrebbero scambiato i visitatori alieni e le loro navi per divinità portatrici di civiltà.


CUN (Centro Unico Nazionale per lo studio degli UFO), è uno dei più importanti gruppi ufologici italiani, nato nel 1965 allo scopo di unire sotto una sola ‘bandiera’ tutte le espressioni della ricerca italiana dedicata agli oggetti volanti non identificati. Nel gennaio 1966 il Centro inizia la pubblicazione del bollettino “Notiziario UFO”.


Cydonia, il 20 luglio e il 4 settembre 1976 le sonde Viking 1 e 2 raggiungono Marte e trasmettono a terra circa 60.000 fotografie. Le foto scattate sulla regione di Cydonia Mensa, nella piana di Acidalia, mostrano alcune formazioni che si distinguono dalla monotonia di un paesaggio costituito da sabbia, ciottoli e massi. Alcuni credono di vedere in quelle strutture le rovine di un’antica civiltà marziana, risalente ad almeno 500.000 anni fa: mura fortificate, una cittadella, alcune piramidi, il volto di una sfinge, con un copricapo di tipo egizio e gli occhi rivolti al cielo. La ‘sfinge’ ha una lunghezza di circa 1.500 metri. Il ricercatore vicino alla NASA Richard Hoagland e l’astronomo francese Emmanuel Davoust non escludono l’ipotesi; gli esperti informatici Vincent Di Pietro e Gregory Molenaar, dopo un’attenta analisi, si dicono certi che le formazioni sono opera di creature intelligenti e non di agenti erosivi. Come se non bastassero le numerose congetture, lo scrittore austriaco Walter Hain ha voluto aggiungere un tocco di misticismo, scrivendo che la sfinge mostrerebbe in realtà il volto di Gesù Cristo, riproduzione tridimensionale dell’immagine impressa sulla santa Sindone. Al di là delle suggestioni, un’analisi ragionata della sfinge e della sua ombra fa pensare a una struttura troppo alta per possedere le proporzioni del viso umano. L’ombra simile a un occhio è certamente un semplice dislivello o incavo; la narice deve essere considerata alla stregua dei massi e delle relative ombre che si trovano su tutti i rilievi visibili; la bocca non può che essere una frattura, tipica dei massi marziani.

D:

Davis Kathie (caso), vedi Hopkins Budd.


Dean Robert O., ex sergente maggiore dell’Esercito americano, sedicente ex analista dei servizi segreti presso il Comando Supremo della Nato di Bruxelles. Nel 1991 rivela di aver preso visione di un documento NATO coperto dal massimo riserbo, intitolato “The Assessment/Cosmic Top Secret”. Nel documento sarebbe stato scritto che il governo degli Stati Uniti deteneva presso l’Area 51 alcuni dischi volanti precipitati e i cadaveri dei relativi equipaggi alieni.


Debunking (discredito), politica attuata in più occasioni dalle autorità dei governi dei paesi industrializzati nelle versioni ufficiali fornite all’opinione pubblica riguardo ai casi di avvistamento UFO. Questo atteggiamento improntato al discredito sistematico da parte delle autorità non costituisce una semplice diceria, ma è comprovato da documenti ufficiali, come il Rapporto del Giurì Robertson, rilasciato in versione integrale nel 1975.


Declassificazione, rilascio di documenti riservati o sottoposti a segreto riguardanti gli oggetti volanti non identificati, da parte delle autorità governative e militari. Questa forma di libertà di informazione, a lungo invocata dagli ufologi, è divenuta realtà negli Stati Uniti a partire dalla metà degli anni ‘80 e quindi in altri paesi. La declassificazione ha consentito ai ricercatori di prendere finalmente visione di una grande quantità di documenti, alcuni dei quali clamorosi, compilati dall’Aeronautica militare (tra cui gli atti raccolti dal Progetto Blue Book), dall’FBI, dalla CIA, dall’Agenzia per la Sicurezza Nazionale e da altri organismi governativi.


Deformazioni craniche, pratica conosciuta presso le antiche civiltà dell’Egitto, di tutta l’Africa, dell’Oriente e delle Americhe, consistente nel deformare con particolari tecniche le scatole craniche dei neonati. Gli studiosi di archeologia spaziale ipotizzano che le deformazioni avvenissero a imitazione dei visitatori alieni, padri della civiltà.


Delta (alieni non umanoidi), vedi Razze aliene.


Dilatazione del tempo, fenomeno rilevato fin dalla più lontana antichità, quando era attribuito sempre alla volontà degli dei. L’Apocrifo di Baruc, non accolto nell’Antico Testamento, parla di Abimelec e di un suo sonno prodigioso, durato 66 anni. 57 anni è invece la durata del sonno meraviglioso del cretese Epimenide, uno dei più grandi sapienti dell’Ellade antica. Nel folklore popolare, è soprattutto il ballo delle fate a dilatare il tempo degli umani che si trovano coinvolti nel suo ritmo vorticoso, i quali si accorgono che al termine delle danze sono trascorsi per incanto almeno 100 anni. La casistica ufologica annovera episodi di dilatazione del tempo verificati da testimoni in concomitanza di atterraggi di dischi volanti, di viaggi spaziali, di rapimenti da parte di extraterrestri, di permanenza all’interno dei cerchi nel grano.


Dischi volanti, vedi Flying Saucers.


Disegni rupestri, l’uomo dell’Età della Pietra ha lasciato numerose testimonianze della sua vita, delle sue credenze e del suo ambiente sulle pareti rocciose di grotte e rupi. Tra figure di bovidi, uccelli, belve, cacce e riti magici, se ne riscontrano alcune che sembrano rappresentare oggetti volanti ed astronauti venuti dallo spazio. Queste suggestioni nascono ovviamente dall’approccio di chi crede fermamente nelle teorie della preastronautica, secondo le quali gli UFO sono scesi sulla Terra a partire da tempi immemorabili. Sotto questa luce affascinante, riscuotono particolare interesse le pitture di Lussac (Poitou, Francia); di Altamira, Fuencaliente e Ciudad Real (Spagna);

della Valcamonica e della Val di Susa; di Ferghana (Uzbekistan); di Santa Barbara, dell’Inyo County e di Carriso Plains (California, U.S.A.); dell’Hava Supa Canyon (Arizona, U.S.A.); di siti preistorici nel Sahara centrale, in Australia, Canada, Messico, Sudafrica.


Dopatka Ulrich, nato nel 1951 a Ahaus, nella Westfalia (Germania), è uno dei più noti studiosi di preastronautica. Collaboratore della Ancient Astronaut Society, relatore in numerosi congressi, si è dedicato a tutti gli aspetti della nuova disciplina scientifica e in particolar modo alla disamina in chiave archeologica spaziale della Genesi e dell’Esodo.


Doty Richard, sottufficiale dei servizi di sicurezza dell’Aeronautica americana. Nel 1988 lui e un compagno d’armi appaiono con i volti coperti da ‘maschere’ digitali nella trasmissione televisiva “UFO Cover-up? Live”. I due si fanno chiamare Falcon e Condor; solo successivamente Doty sarà identificato. Secondo le loro rivelazioni, il governo degli Stati Uniti avrebbe tenuto per anni in stato di prigionia un alieno, il quale avrebbe rivelato una grande quantità di notizie storiche, politiche e scientifiche sul suo pianeta e sulla sua civiltà di origine.


Draghi, creature volanti in grado di emettere fumo e fuoco dalle fauci, telepatici, fragorosi, invulnerabili, capaci di apparire e scomparire a piacimento. Secondo alcuni ricercatori attivi nell’àmbito della preastronautica, sarebbero stati in realtà macchine volanti condotte da piloti extraterrestri. Nelle Cronache Anglosassoni è scritto che “Luci abbaglianti si mostrarono nei cieli di Northumbria nell’anno 793 e lampi terrificanti scossero gli abitanti e si videro draghi rossi volare nell’aria”.


Druffel Ann, studiosa ‘estrema’ del fenomeno abduction, ideatrice di una tecnica mentale per resistere alle coazioni telepatiche effettuate dagli alieni nelle fasi del rapimento.


DUIST (Deutsche UFO-IFO Studiengemeinschaft), associazione tedesca per lo studio dei fenomeni UFO e IFO, editrice del notiziario “UFO-Nachrichten”.


Duluth (caso di), il 7 agosto 1965 migliaia di testimoni vedono una formazione a ‘V’ di dieci/dodici UFO nei cieli sopra Duluth (Michigan). I radar della base U.S.Air Force situata nella penisola di Keweenaw rilevano gli oggetti volanti, apparsi a sud-ovest e diretti verso nord-ovest ad altissima velocità. Alcuni caccia americani decollano dalla base aerea per inseguire i velivoli, ma sono immediatamente distanziati.


Dunne John Williams, ingegnere aeronautico del Regno Unito, progettista del primo velivolo militare del suo Paese. A partire dall’età di 26 anni, nel 1901, si accorge di fare sogni premonitori con una frequenza eccezionale. Studiando il fenomeno, si forma nella sua mente una teoria, che nei suoi scritti chiamerà ‘serialismo’, secondo cui il tempo non sarebbe semplicemente una quarta dimensione, ma un insieme di dimensioni infinito. Tra i suoi numerosi scritti: “An Experiment with Time” (Un esperimento con il tempo, 1927), “The Serial Universe” (L’universo seriale, 1934), “Nothing Dies” (Nulla muore, 1940).

E:

Earle Robert, ingegnere della NASA, studioso di archeologia spaziale, soprattutto in relazione agli eventuali messaggi lasciati sulla Terra dai visitatori alieni. Collaboratore della Ancient Astronaut Society.


EBE, sigla dell’espressione Entità Biologiche Extraterrestri, sinonimo di ‘alieni’.


Ectoplasma, termine parapsicologico creato da Charles Richet, dal greco ‘ektòs’, fuori, e ‘plàsma’, materia che prende forma. E’ il Mysterium magnum di Paracelso, la materia prima degli alchimisti, la luce dei mistici. Sostanza di colore grigio, bianco o luminescente, può assumere qualsiasi forma, come è documentato fin dalla più remota antichità. E’ al principio di tutti i fenomeni di smaterializzazione e compenetrazione. Di ectoplasma si compongono i globi, i cerchi e le altre forme luminose che si manifestano durante le sedute medianiche. Alcuni ricercatori hanno tentato di analizzarlo microscopicamente, senza risultati degni di nota, trattandosi di una sostanza instabile nel nostro mondo fisico, che scompare -o viene riassorbita alla fonte- senza lasciare traccia, in pochi istanti. Alcuni oggetti volanti di piccole o medie dimensioni potrebbero essere forme ectoplasmatiche.


Egregoro, vocabolo di origine semitica, che significa probabilmente ‘Vegliante’. E’ una proiezione del pensiero collettiva, un’ideoplastia che nasce dal fervore di una moltitudine di persone. Può assumere forme oggettive, spesso simboli venerati o temuti del sacro: immagini di santi, fuochi aerei, moltiplicazione di soli, sfere, cerchi e anelli di luce (il ‘rotundum’ junghiano). Alcuni avvistamenti di UFO potrebbero indubbiamente essere posti in relazione con questa particolare fenomenologia. Vi è però chi sostiene che tali immagini siano ‘richiamate’ da un piano di esistenza diverso dal nostro.


Elementali, nella tradizione esoterica sono creature capaci di materializzarsi nel nostro mondo, provenienti da uno degli elementi fondamentali del cosmo: Terra, Fuoco, Aria, Acqua, Etere. Il folklore popolare li chiama folletti, gnomi, silfi, elfi, fate. Nell’antichità erano manifestazioni del divino (ninfe, satiri, sileni), che attraverso di loro esprimeva la propria molteplicità. Alcuni studiosi identificano negli alieni l’evoluzione di quegli spiriti, trasformatisi ideoplasticamente nella coscienza collettiva di un nuova umanità su cui regnano scienza, informazione e tecnologia.


El Fuerte, località boliviana presso la quale si trova un importante sito archeologico. Nelle vicinanze di El Fuerte, a Samaipata, vi è un’altura sui cui fianchi sono scolpite due banchine simmetriche, simili a una moderna rampa di lancio. Le antiche leggende locali parlano di cavalli infuocati capaci di solcare i cieli.


Elia, profeta di Israele (IX secolo a.C.). In conflitto con il re pagano Acab, dimostra in diverse occasioni poteri soprannaturali. Fa eseguire la pena capitale sui fedeli di Baal. Secondo la Bibbia, lascia infine la Terra e scompare nel cielo a bordo di un carro di fuoco. Gli assertori della preastronautica considerano tutte le notizie riguardanti la sua vita e le sue opere come preziosi indizi a favore delle loro tesi.


Elicotteri, il profilo di un elicottero appare sull’architrave di un tempio egizio risalente all’epoca di Seti I, in compagnia di altre figure che sembrano rappresentare un aereo, un sottomarino e un’aeronave. Secondo un’illustrazione eseguita dal dottor Ko Hung (320 d.C.), il cinese Chang Heng (78-139 d.C.) avrebbe costruito un elicottero in grado di decollare servendosi di tre rotori.


Enoc, patriarca dell’Antico Testamento, citato dalla Genesi per la sua ascesa al cielo. Gli esperti di preastronautica leggono nel libro apocrifo che porta il suo nome un gran numero di indizi sui contatti intercorsi tra l’umanità della sua epoca e le intelligenze extraterrestri. I suoi cherubini e i loro sistemi di trasporto aereo hanno in effetti più di un’ analogia con gli esseri alieni e gli UFO descritti nelle relazioni testimoniali.


Esobiologia, nuova disciplina scientifica che studia sotto ogni aspetto le probabilità di vita in altri pianeti e le sue possibili forme. L’esobiologia non effettua indagini puramente teoriche, ma anche pratiche, per esempio analizzando i meteoriti. Le esplorazioni spaziali sono utili ad ampliare la sua area di ricerca. Numerosi scienziati eminenti hanno promosso la disciplina: Robert Bieri, Ronald F. Bracewell, Harrison S. Brown, Hans F. Ebel, Joshua Lederberg, Bernard Lovell, Hermann Oberth, Roland Puccetti, Eugen Sänger, Josif S. Shklovsky, Lionel P. Smith, Ernest Stuhlinger, Charles H. Townes.


Esopsicologia, disciplina che si occupa di studiare la psiche degli alieni, accogliendo le premesse dell’archeologia spaziale, secondo cui le leggende dei popoli narrerebbero la venuta sulla Terra di visitatori spaziali a bordo di UFO, scambiati per semidei, eroi o divinità. Tra i più noti esponenti vi sono il teologo Ferdinand Dexinger e lo psichiatra elvetico Andreas Hedri.


Estate, con la tarda primavera, è sicuramente la stagione in cui si verificano più avvistamenti di UFO, soprattutto per quanto riguarda gli incontri ravvicinati del terzo tipo e i casi di abduction.


Estimate of the Situation (Stima della situazione), rapporto inviato all’inizio del mese di agosto del 1948 dal Progetto Sign allo Stato Maggiore dell’Aeronautica americana. La compilazione del rapporto diventa necessaria quando all’interno della Commissione si formano due correnti di pensiero: quella che propende per l’ipotesi degli ‘aerei sperimentali segreti’ americani o russi e quella che sostiene a gran voce l’ipotesi extraterrestre. Nella Stima i membri della Commissione orientati verso la seconda ipotesi affermano la probabile origine aliena dei dischi volanti. Il generale Hoyt Vanderberg giudica insufficienti gli indizi su cui si basa la teoria e respinge il rapporto, ordinandone la distruzione. Il contenuto del documento ci è noto grazie alla descrizione che ne ha effettuato il capitano Ruppelt nel suo libro “UFOs Report” del 1956. Un rapporto informativo datato 20 dicembre 1948, intitolato “Air Intelligence Information Report” e declassificato recentemente negli Stati Uniti grazie alla Legge sulla Libertà di Informazione, è simile per contenuto alla Stima. Il documento, firmato dal direttore del Sign, analizza il caso Chiles-Whitted e gli altri avvistamenti del mese di luglio 1948, concludendo con un giudizio orientato verso l’ipotesi non terrestre.


Extraterrestre (ipotesi), si basa sulla teoria dell’arrivo sulla Terra di visitatori provenienti da altri pianeti, grazie a tecnologie di volo spaziale in grado di raggiungere velocità straordinarie, anche agendo sullo spazio-tempo. Mentre le congetture di un’origine terrestre degli UFO -ritenuti da alcuni studiosi del passato possibili velivoli bellici sperimentali o fenomeni atmosferici sconosciuti alla scienza- sono state via via abbandonate, l’ipotesi extraterrestre è ancora ben viva ai nostri giorni.


Ezechiele, profeta ebreo (VII-VI secolo a.C.), autore dell’omonimo libro della Bibbia. Gli studiosi di archeologia spaziale considerano la sua cronaca una delle prove più nitide dei contatti intercorsi tra i terrestri e gli umanoidi venuti dallo spazio. I suoi incontri ravvicinati con occupanti di UFO sarebbero almeno quattro: uno nel 593, due nel 592 e l’ultimo nel 572 a.C. Come altri profeti, anche Ezechiele avrebbe ricevuto messaggi e direttive. Così il sacerdote ebreo descrive il suo incontro: “Ed ecco un vento di tempesta soffiare da settentrione, una grande nube, un fuoco avvolgente circonfuso da un’aura luminosa. In mezzo alle fiamme brillava come del rame lucido. Nel centro del fuoco trasparivano le sagome di quattro creature e così era l’aspetto loro: erano simili agli uomini. Ognuno di loro possedeva quattro facce e quattro ali; i loro piedi erano dritti e avevano le piante simili a quelle dei piedi dei vitelli. Splendevano come rame polito”.



F:

Facchini Bruno (caso), operaio specializzato in costruzioni meccaniche, sposato e padre di un figlio. La sera del 24 aprile 1950 si trova nella sua casa in periferia di Abbiate Guazzone, in provincia di Varese. Verso le 22.00 esce all’aperto per prendere una boccata d’aria e nota uno scintillio in direzione dei tralicci dell’alta tensione. Si reca sul posto, ma non vede niente di strano. Sta per rientrare, quando un’altra luce lampeggiante richiama la sua attenzione. Si avvicina; vicino a un gelso vede un ovoide largo circa 10 metri e alto 7. Sulla superficie dell’oggetto, percorsa da una griglia, si apre uno sportello rettangolare, da cui scende al suolo una scaletta. Una luce verdastra proviene dall’interno. Dalla parte alta dell’ovoide scende un’altra scala. Facchini scorge alcuni strumenti simili a manometri e bombole. Avvicinatosi ancora, fino a quattro-cinque metri dall’oggetto, nota tre o quattro individui alti circa un metro e settanta, coperti da scafandri, che saldano alcuni tubi esterni. Uno di loro è su un elevatore meccanico. Le maschere degli scafandri sembrano piene di liquido, attraverso il quale l’uomo scorge i volti biancastri degli umanoidi. Pensando a un velivolo militare in avaria, Facchini si rivolge agli esseri e chiede loro se abbiano bisogno di aiuto. Quelli emettono una serie di suoni gutturali e sembrano volerlo condurre all’interno dell’uovo metallico. L’operaio, preso dal panico, inizia a correre in direzione opposta alla loro. Con la coda dell’occhio, vede una delle entità sollevare una specie di apparecchio fotografico che porta al collo e puntarlo nella sua direzione. Un raggio di luce colpisce Facchini alla schiena, facendolo cadere al suolo e sbattere la testa con violenza contro una pietra di confine. Al termine delle riparazioni, gli umanoidi risalgono sullo strano velivolo ronzante, che si stacca dal suolo con un suono simile a una frustata. Stordito e dolorante, l’uomo rientra nella sua abitazione. Il mattino dopo torna sul luogo dell’atterraggio e nota quattro impronte circolari, con diametri di circa un metro, l’erba bruciata e residui metallici granulosi e lucenti, che raccoglie. La stampa dà ampio rilievo alla sua avventura; sul posto giungono gli agenti della questura di Varese e in seguito tecnici militari. L’anno successivo i campioni metallici raccolti da Facchini sono fatti esaminare dal genovese Renato Vesco, pioniere dell’ufologia italiana. Si tratta di bronzo con elevata percentuale di stagno e aggiunta di piombo.


Faili Ghasim (caso), protagonista iraniano del primo caso di ‘tentata’ abduction conosciuto. Nel 1954 l’uomo rivela a un giornalista di essere stato inseguito dal pilota di un disco volante con la testa “simile a quella di un elefante” e di essere sfuggito miracolosamente al rapimento.


Fair Witness Project, gruppo nato in America successivamente alla riforma della Legge sulla Libertà di Informazione. Sotto la guida di William Moore, il gruppo porta a conoscenza del pubblico un numero rilevante di documenti ufficiali declassificati relativi ad avvistamenti UFO.


Fatima (caso di), il 13 maggio 1917 nel villaggio portoghese di Fatima una ‘bella signora’ circonfusa di luce appare a tre fanciulli, invitandoli a pregare per la cessazione del conflitto in corso e annunciando loro una serie di eventi funesti che presto avrebbero colpito l’umanità. Nei sei mesi successivi, sempre il giorno 13, nuovi straordinari prodigi si compiono davanti agli occhi di tutti. Il 13 luglio il disco solare viene visto crescere in dimensione e roteare; quindi appaiono in cielo altri due soli rossi. Il 13 ottobre la signora comunica ai fanciulli alcuni messaggi profetici riguardanti le prossime guerre. Uno degli eventi annunciati si verificherà il 25 gennaio 1938, quando i cieli di molti Paesi d’Europa si arrosseranno miracolosamente. Il 9 ottobre 1958 il fenomeno della ‘moltiplicazione’ del sole si verificherà ancora, sotto lo sguardo attonito di papa Pio XII.


Fiore Edith, psicologa e studiosa di ufologia. E’ convinta che alcuni incroci genetici tra umani e alieni vivano già sul nostro pianeta, perfettamente mimetizzati tra la gente.


Firenze (caso di), il 27 ottobre 1954 intorno alle 14.20 i cieli di Firenze sono percorsi da numerosi oggetti volanti di colore bianco e forma ‘ad ali di gabbiano’ (secondo altri testimoni, a forma di ‘cappello da mandarino cinese’). Dopo il passaggio degli oggetti scende dall’alto, come una nevicata, una specie di bambagia vetrosa i cui fiocchi si sciolgono non appena toccano il suolo. Nello stadio della città si sta giocando Fiorentina-Pistoiese. I tifosi delle due squadre, stupefatti, alzano gli occhi al cielo e indicano le evoluzioni di due misteriosi globi volanti. La partita viene interrotta; anche Ferruccio Valcareggi, allenatore della Fiorentina e futuro tecnico della Nazionale italiana, osserva la scena attonito. Uno studente universitario, Alfredo Jacopozzi, chiama la redazione de La Nazione, i cui giornalisti osservano direttamente una sfera fermarsi sopra alla cupola di Santa Maria del Fiore e quindi ripartire a grande velocità. Il giovane Jacopozzi recupera, riponendolo in una provetta, un filamento della sostanza caduta dal cielo. Analizzato presso l’Istituto di Chimica Analitica dell’Università di Firenze, risulterà composto in prevalenza da boro, silicio, calcio e magnesio. Il fenomeno si ripeterà nei giorni successivi in diverse città, soprattutto dell’Italia centrale, da Roma a Perugia, da Civitavecchia a Lucca. Domenica 14 novembre una ventina di sigari volanti sono avvistati nei cieli di Gela, in Sicilia, dove sono raccolti e analizzati altri residui di ‘bambagia silicea’. L’ultima ‘nevicata’ -almeno per quell’anno- si verificherà il 4 dicembre nell’aretino.


Flap, termine in uso presso l’Aeronautica Militare americana, indicante uno stato d’allarme generalizzato che coglie un gruppo di persone, senza ancora dare luogo a vero e proprio panico. In senso ufologico, è l’atmosfera tesa e inquieta che si impadronisce del pubblico (soprattutto negli Stati Uniti) come diretta conseguenza dell’intensificarsi di segnalazioni di oggetti volanti non identificati. Per estensione, la parola è spesso adoperata come sinonimo di ondata.


Flatwood (caso di), il 12 settembre 1952 nelle vicinanze dei Flatwood, West Virginia (U.S.A.), alcuni ragazzi osservano un oggetto luminoso precipitare dietro un colle e si mettono in marcia verso quella direzione. Durante il cammino, si uniscono a loro la signora Katleen May con i suoi due figli e un loro amico, militare della Guardia Nazionale. Giunti alla meta, vedono una sfera luminosa “grande come una casa” che emette un ronzio pulsante. Sono così sbalorditi da notare solo all’ultimo momento qualcosa che esce dai cespugli vicini alla loro posizione: un gigante alto circa tre metri dal viso rosso e gli occhi giallastri luminescenti. L’odore della creatura è acuto e disgustoso. Vedendo il gigante alzarsi in volo e muovere verso di loro, tutti si precipitano giù per il colle in preda al panico. Il mattino successivo vengono rilevate sul luogo dell’atterraggio tracce simili a quelle che lasciano i pattini.


Flindt Max H., studioso californiano, relatore ai congressi della Ancient Astronaut Society. Le sue ricerche vertono prevalentemente sull’indagine scientifica della possibile origine spaziale del’uomo e delle eventuali mutazioni genetiche subite.


Flying Saucers, l’espressione, coniata dalla stampa americana per definire l’avvistamento di Kenneth Arnold sul monte Rainier, è da allora un neologismo universalmente accolto per definire gli UFO di forma discoidale. L’espressione italiana ‘dischi volanti’ e quella francese ‘soucoupes volantes’ sono traduzioni non proprio letterali di quel termine. Quando l’Aeronautica degli U.S.A. adotta la sigla UFO, essa viene accolta con sollievo dagli ‘addetti ai lavori’, in sostituzione della denominazione Flying Saucers, forse più evocativa, ma meno seriosa.


Flying Saucers Bureau (nome trasformatosi successivamente in UFOIC, UFO Investigation Centre), forse la prima associazione ufologica privata del mondo, nata in Australia nel 1950.


Flying Saucers Rewiew, organo di informazione ufologica serio e ‘super partes’ nato in Gran Bretagna nel 1955.


Foo-Fighters, neologismo della lingua inglese, corrispondente all’espressione italiana ‘caccia infuocati’, utilizzato dagli aviatori anglo-americani durante il secondo conflitto mondiale per indicare particolari manifestazioni di UFO. Nel novembre 1944 alcuni piloti di caccia dell’USAF, rientrati alla base di Digione, riferiscono di ‘sfere luminose’ che sembravano essere state lanciate contro di loro dai tedeschi. Successivamente, altri piloti vedranno i ‘foo-fighters’: globi rossastri o luci in formazione capaci di seguire i velivoli da presso o a distanza. La più complessa di quelle navi volanti è composta, secondo i resoconti, da tre globi luminosi allineati. Nei primi anni dopo la fine della guerra, oggetti volanti simili ai ‘foo-fighters’ appaiono in Estremo Oriente e nei cieli di alcune isole del Pacifico.


Fort Charles Hoy, eccentrica figura di studioso americano, padre -non sempre riconosciuto- dell’ufologia, della preastronautica e della moderna ricerca sul paranormale. Convinto della necessità di indagare su quei fenomeni che la scienza non è capace di spiegare, Fort porta alla luce migliaia di casi di avvistamenti di oggetti volanti, di archeologia ‘impossibile’, di autocombustione, di manifestazioni insolite. Tra i suoi libri: “The Book of the Damned” (Il libro dei dannati, 1919), “New Lands” (Nuove terre, 1923), Lo! (1931) e “Wild Talents” (Talenti selvaggi, 1932).


FPP, ‘personalità inclini alle fantasie’ (dalla corrispondente espressione inglese). Numerosi ufologi definiscono così alcuni testimoni di avvistamenti e soprattutto alcuni protagonisti di incontri ravvicinati del terzo tipo e di rapimenti da parte degli UFO.


Fratelli dello Spazio o Beta, vedi Razze aliene.


Freedom of Information Act, normativa approvata nel 1974 -in seguito allo scandalo Watergate- dal Congresso degli Stati Uniti per ridurre quanto più possibile limiti e vincoli della Legge sulla Libertà di Informazione. Grazie a tale riforma gli studiosi di ufologia hanno potuto beneficiare, a partire dal ‘76, dei vantaggi della declassificazione di un alto numero di atti, fino ad allora coperti da segreto, riguardanti gli UFO.


Friedman Stanton, fisico nucleare e ufologo statunitense, nel 1978 contribuisce alla riapertura del caso Roswell, intervistando tra gli altri il maggiore Jesse Marcel -funzionario nel ‘47 presso l’ormai celeberrima base aerea del Nuovo Messico- e Bill Brazel, figlio dell’allevatore che aveva recuperato i resti dell’oggetto volante. Lavora a lungo insieme a William Moore, l’autore del libro più letto sull’argomento: “Incident at Roswell” del 1980 (uscito da noi l’anno successivo). Nel 1992 pubblica, insieme allo storico dell’aviazione Don Berliner, “Crash at Corona”, con nuove testimonianze oculari relative alla natura dei frammenti recuperati. Durante la ‘Roswell Convention’ del 6 luglio 1997 prende posizione con toni virulenti contro il sensazionalismo e il business senza scrupoli che circonda attualmente l’UFO-crash del 1947 e si mostra particolarmente scettico nei confronti di operazioni equivoche come i filmati di Ray Santilli e Victor. Con le sue affermazioni Friedman si è inimicato il gotha della comunità ufologica, ma è forse riuscito a indicare ai ricercatori delle giovani generazioni una nuova via da seguire, lontana dai riflettori e dalla pioggia di dollari che caratterizza l’UFO Show dei nostri giorni, una via meno comoda, da percorrersi con onestà intellettuale, al servizio della verità.


Fulmine globulare, raro fenomeno atmosferico per cui l’energia elettrica non si scarica sùbito, ma assume forme tondeggianti, fluttua nell’aria e infine esplode. A volte si mostra al di sopra delle linee ad alta tensione o in locali chiusi. Il 9 gennaio 1984 un fulmine globulare scatena il panico tra i passeggeri penetrando all’interno in un jet in volo sul Mar Nero.


Fuochi fatui, secondo la tradizione sono spiriti senza pace, costretti a vagare nelle notti senza luna in forma di fiamme o globi luminosi. A volte si mostrano agli esseri umani, all’aperto o nel chiuso delle loro abitazioni. Le genti della Valtellina vedono comunemente i fuochi fatui ancora oggi. Nell’interno ligure càpita che il ‘Chiaro dei fichi mori’ si manifesti davanti ai contadini. Si tratta di una sfera di luce azzurra che sibila, ronza e a volte compie strane evoluzioni intorno alle case e anche ai viaggiatori notturni. Fuochi fatui compaiono frequentemente anche nella Val Chisone e nella Val di Lanzo, in provincia di Torino; nel ferrarese, dove sono chiamati ‘lumazze’; nelle campagne venete, dove sono conosciuti come ‘lumiere’ e in quelle bresciane, dove sono indicati con il nome di ‘lusuri’. I fuochi fatui hanno comunque molti altri nomi e sono presenti nelle tradizioni popolari di tutte le regioni italiane. Globi luminosi e fiammelle volanti sono comuni alle tradizioni folkloriche di tutto il mondo. Folklore e ufologia si danno la mano nel celebre caso di George Gorman, pilota della Guardia Nazionale americana che nel 1948 dà vita a uno spettacolare ‘duello’ aereo con un fuoco fatuo.



H:

Hagiar al-Aswad, meteorite murato nell’angolo sudorientale della Kaaba alla Mecca (Arabia Saudita). E’ la famosa ‘pietra nera’ cui vengono attribuite qualità taumaturgiche e miracolose. Secondo la leggenda, sarebbe precipitata sulla Terra contemporaneamente all’uscita di Adamo dall’Eden. Ulrich Dopatka, nel suo prezioso glossario di preastronautica, si chiede se la pietra non si riferisca in realtà a una tradizione mitica dell’origine cosmica dell’umanità.


Haines Richard F., psicologo americano, grande protagonista dell’ufologia ‘scientifica’ degli anni ‘70. E’ consulente per molto tempo presso il centro studi Ames della NASA; la sua ‘missione’ professionale lo induce a condurre analisi sull’aspetto umano delle testimonianze relative ad incontri ravvicinati; ecco perché nel 1979 cura l’antologia “UFO Phenomena and the Behavioural Scientist” (I fenomeni UFO e lo scienziato sociale), una raccolta di interventi mirati proprio a rilevare la presenza del fattore umano in ogni caso di avvistamento. I suoi studi più originali riguardano comunque la psicologia della percezione di oggetti luminosi o non convenzionali nel cielo; ne pubblica i risultati nel saggio “Observing UFOs” (Osservando gli UFO) del 1980. Successivamente punta la sua attenzione laddove le testimonianze appaiono più solide ed attendibili e svolge una ricerca vasta e capillare sugli avvistamenti di UFO da parte di piloti e personale di volo a bordo di aerei. Costruisce così un archivio mondiale straordinario per qualità e quantità della casistica. Nei casi più rilevanti, effettua indagini dirette, intervistando i piloti secondo un apposito questionario. Hanno grande interesse per lui gli effetti di natura elettromagnetica su velivoli e strumentazione. Nel ‘94 pubblica una monografia sulle testimonianze di avvistamenti effettuati da militari statunitensi nel corso della guerra di Corea.


Hall Richard, ufologo americano. Dopo aver analizzato rigorosamente e al di là delle facili suggestioni il fenomeno degli UFO-crash, presenta agli studiosi un metodo di valutazione per casi di questo tipo: 1. Assicurarsi che il testimone abbia prestato attività lavorativa nelle vicinanze del sito dell’incidente o del luogo di conservazione dei resti dell’astronave. 2. Verificare la sua credibilità e il suo stato di salute mentale. 3. Accertarsi che le sue informazioni conducano all’identificazione di documenti ufficiali relativi all’evento. Uno dei testimoni più credibili fra quelli incontrati da Hall è un militare americano che avrebbe visto con i propri occhi i rottami di un disco volante e i cadaveri dell’equipaggio alieno presso la base aerea Langley, in Virginia.


Hard UFOs (UFO solidi), espressione in uso presso alcuni studiosi per definire gli oggetti volanti che appaiono dotati di concretezza fisica.


Hendry Allan, astronomo americano, negli anni ‘70 è direttore degli studi presso il CUFOS e può dedicarsi praticamente a tempo pieno -grazie all’appoggio anche finanziario di Hynek- all’indagine di numerose segnalazioni di avvistamenti di oggetti volanti non identificati. Risultato di questa ricerca è il ricchissimo volume “The UFO Handbook”, pubblicato nel 1979, un testo che fa ancora scuola. Per Hendry è fondamentale lo studio secondo metodologie scientifiche; per comprendere gli UFO egli si avvale degli IFO (oggetti volanti identificati), trattandoli come ‘gruppo di controllo’, in modo da isolare in un compartimento ben differenziato i casi inesplicati.


Hess Seymour, celebre astronomo dell’Osservatorio Flagstaff in Arizona. La fama planetaria dei suoi studi ne fa uno dei più credibili testimoni di avvistamenti di oggetti volanti non identificati.


Higgins José C. (caso), agrimensore brasiliano dello stato di Paranà. Il 23 luglio 1947, mentre sta effettuando alcune misurazioni, assistito da numerosi ‘indios’, un disco volante con un diametro di circa 30 metri appare sopra di lui e si prepara all’atterraggio. Mentre i suoi collaboratori si danno alla fuga, Higgins si ferma ad attendere pieno di curiosità. Producendo un forte ronzio, l’oggetto atterra; ne escono tre umanoidi dai volti lisci come uova, alti circa 1 metro e 80. Uno dei visitatori si avvicina all’agrimensore e con un cenno eloquente lo invita a salire sull’astronave. Higgins è terrorizzato. Esprimendosi a gesti, chiede agli stranieri dove lo vogliano condurre. Usando una specie di bastone, uno di loro traccia dei cerchi sulla terra: il Sole e i pianeti del sistema solare. L’uomo ha sufficienti nozioni di astronomia per comprendere la spiegazione. I visitatori vorrebbero portarlo in volo su Urano! Higgins rifiuta l’invito mostrandosi disperato. Gli alieni sembrano comprendere le sue ragioni; si voltano e rientrano nell’UFO, che riparte con un sibilo a una velocità fulminea. L’agrimensore non dimenticherà mai quell’incontro ai confini dell’incredibile.


Higher Source, a partire al 1994 Marshall Applewhite, figlio di un prete presbiteriano, ex studente di teologia e insegnante di musica, inizia a divulgare tramite Internet il credo della setta biblica da lui fondata. La Higher Source -questo è il nome dell’ordine spirituale- estremizza i concetti della religione universale nota oggi come New Age. Applewhite sostiene di essere il messia segreto, rivelato agli spiriti eletti dal passaggio della cometa Hale-Bopp, simile a quella passata sopra a Betlemme duemila anni or sono. Dietro alla cometa si sarebbe celata un’immensa nave spaziale, che avrebbe condotto lui e i suoi seguaci allo ‘stadio superiore’ o Regno dei Cieli. “L’arrivo della cometa Hale-Bopp è il segno che attendevamo. 22 anni di lezioni qui sulla Terra stanno per avvicinarci al risultato finale, la Laurea di Superamento del Livello Umano. Siamo ansiosi di abbandonare felicemente questo mondo”. Il fondatore della setta ritiene che gli alieni e gli spiriti dei terrestri più evoluti siano uguali, con la sola differenza che questi ultimi sono prigionieri di un involucro materiale. Nella primavera del 1997, con la cometa Hale-Bopp ben visibile nel cielo, Applewhite e 38 membri della Higher Source coronano tragicamente la loro ricerca, compiendo un suicidio collettivo che lascia attonita l’opinione pubblica di tutto il mondo.


Hill Barney e Betty, vedi Abduction.


Hitokotonusi, divinità discesa dal cielo per recare agli antichi giapponesi i doni della sapienza, della civiltà e della pace. Secondo lo studioso Yusuke Matsumura, lo rappresenterebbero i Dogu, statuette litiche in pietra risalenti al periodo Jomon e raffiguranti figure umane che sembrano indossare tute spaziali.


Hopf-Waldiswil Walter, parroco svizzero, autore di scritti sul folklore della sua terra. A proposito dei folletti, Hopf-Waldiswil scrive di aver riso, in giovinezza, conversando con il parroco di una certa canonica a proposito delle leggende che li riguardano. Fattosi improvvisamente serio, il religioso lo aveva redarguito quella volta, affermando di aver conosciuto un decano che aveva visto con i propri occhi i minuscoli spiriti del bosco. Non solo, ma aveva anche conversato con loro, venendo così a sapere che il popolo dei folletti sarebbe originario della Luna.


Hopi, tribù indiana stanziata in Arizona e Nuovo Messico (U.S.A.). Le espressioni artistiche Hopi sono ricche di temi cari alla preastronautica, tra cui strani umanoidi con antenne sul capo, intenti a compiere azioni dirette vero gli astri. I fantocci Katchina della tradizione Hopi rappresentano i protettori dei loro antenati, venuti dallo spazio infinito.


Hopkins Budd, pittore e scrittore newyorkese, ipnologo non professionista, studioso di ufologia. Alla fine degli anni ‘70 conduce una ricerca, insieme all’esperto Ted Bloecher, basata su una ventina di casi di abduction. I soggetti sono sottoposti a sedute di ipnosi regressiva, durante le quali rivelano tutti i dettagli delle loro esperienze. Nel libro “Missing Time” (Tempo mancante) del 1981, best-seller internazionale, classifica i rapimenti secondo cinque categorie e mette in rilievo il fenomeno dei ‘buchi’ nella memoria dei rapiti, nei quali solo la regressione ipnotica può tentare di indagare. I casi illustrati da Hopkins posseggono caratteristiche incredibili. Alcuni dei soggetti da lui osservati presentavano cicatrici inesplicabili, come se fossero stati cavie nelle mani di scienziati alieni attraverso fasi ed esperimenti successivi, a partire dall’infanzia. Dopo il successo di Missing Time e la conseguente eco suscitata, Hopkins riceve segnalazioni di oltre 400 nuovi casi: gente che sospetta di essere stata vittima di abduction, che vuol saperne di più su certe singolari cicatrici, che ricorda vagamente volti grigi e misteriosi strumenti chirurgici. Nel secondo libro, “Intruders: The Incredible Visitations at Copley Woods” (Intrusi: le incredibili visite di Copley Woods) del 1987, lo scrittore analizza una serie di nuovi casi e soprattutto quello di Kathie Davis, riferito dalla donna sotto ipnosi regressiva. Rapita dagli extraterrestri e condotta a bordo di un UFO, Kathie era stata fecondata e quindi rilasciata. Poco prima del parto, era stata ricondotta sull’astronave; lì il neonato le era stato sottratto definitivamente. Con Intruders nasce l’ipotesi -cara alla fantascienza moderna- degli esperimenti genetici volti a creare un ibrido fra umani ed extraterrestri. Secondo Hopkins, i casi di abduction sarebbero assai più diffusi di quanto non si creda. Nel 1992 lo studioso rivela il caso di Linda Cortile, pseudonimo di Linda Napolitano (“The Linda Cortile Abduction Case. Part I, II. MUFON UFO Journal 293 e 296”). Sotto ipnosi, la donna riferisce di essere stata rapita in un grattacielo di Manhattan, a New York, il 30 novembre 1989. Successivamente un personaggio politico e due uomini della sua scorta affermeranno di essere stati testimoni oculari dell’avvenimento. Ignorando le ipotesi di alcuni ufologi, i quali tendono a sgonfiare il caso Napolitano sostenendo che Hopkins sarebbe stato vittima di una sofisticata montatura, lo scrittore pubblica nuovi articoli dedicati al celebre caso.


Howe Linda Moulton, vedi Mercurio e Mutilazioni animali.


Hynek Joseph Allen, astronomo americano, già condirettore dello Smithson Astrophysical Observatory di Cambridge (Massachusset) e successivamente direttore del Centro Lindheimer per le Ricerche Astronomiche e rettore della facoltà di astronomia della stessa università. Consulente del Blue Book, membro associato del Giurì Robertson, verso la fine degli anni ‘60 si trova in disaccordo con la politica sugli UFO adottata dalle autorità americane e, di conseguenza, dall’Università del Colorado. Da quel momento Hynek lega indissolubilmente il proprio nome all’ufologia, avviando in tutto il mondo una serie di contatti con gli scienziati interessati senza pregiudizi al fenomeno UFO. Prende così vita e anima il cosiddetto “collegio invisibile”, di cui fa parte un giovane astronomo, Jacques Vallée, che sarà tra i fondatori della ‘corrente’ parafisica. “E’ falso sostenere che gli UFO non sono mai stati avvistati da persone con una preparazione scientifica,” scrive sulle pagine dello Yale Scientific Magazine, “dal momento che i rapporti più dettagliati e coerenti provengono proprio da questa categoria di persone”. Il suo approccio al fenomeno è sempre quello del ricercatore; il “diagramma probabilità-stranezza”, di sua invenzione, è utile a raggruppare velocemente i casi più attendibili e degni di essere studiati, escludendo quelli suscettibili di spiegazioni convenzionali. Nel 1970 inventa il metodo di classificazione dei fenomeni UFO che prende il suo nome e che, ampliato ed aggiornato, è in uso ancora oggi presso gli studiosi. Il metodo definisce gli eventi UFO, dalle “luci notturne” e i “dischi diurni” agli “incontri ravvicinati” del primo, secondo e terzo tipo. La classificazione è spiegata con un gran numero di esempi nei suoi libri “”The UFO Experience: A Scientific Enquiry” del 1972 e “The Hynek UFO Report” del 1977. Nel 1973, anno di una clamorosa ondata di avvistamenti negli Stati Uniti, Hynek indaga su molti casi, tra cui quello di abduction, notissimo, avvenuto a Pascagoula (Mississippi). Lo stesso anno fonda il CUFOS (Center for UFO Studies), ancora oggi uno dei più seri e importanti centri di ricerca ufologica, editore -fra l’altro- del trimestrale “International UFO Reporter”. Nel 1978 si ritira dagli impegni accademici per dedicarsi a tempo pieno all’ufologia, viaggiando e incontrando le più importanti personalità del settore. Muore nel 1986. Il mondo ufologico lo ricorda ancora con la definizione coniata per lui nel 1978 da Newsweek: il “Galileo dell’ufologia”.



I:

Ikhals, creature umanoidi tramandate dal patrimonio di leggende Tzeltal del Messico, provenienti da un altro mondo e capaci di solcare i cieli grazie a un congegno applicato sulle spalle. Le genti indigene li descrivono come nani coperti di pelo nero, dotati del potere di paralizzare qualsiasi creatura. Sono associati ai misteriosi rapimenti di donne umane, che vengono condotte nel loro pianeta e ingravidate continuamente. Gli ibridi nati da quelle pratiche sarebbero simili agli Ikhals puri e come loro -se adeguatamente istruiti e preparati- in grado di volare.


Impianti, corpi estranei rilevati in sede diagnostica all’interno degli organismi di persone sedicenti vittime di abduction. Il fenomeno è conosciuto a partire dagli anni ‘80 ed è stato più volte radiografato. Negli anni ‘90 l’ipnoanestesiologo americano Derrel Sims ha localizzato e fatto estrarre almeno cinque di tali microimpianti che, sottoposti ad analisi, sono risultati magnetici e rivestiti da una sostanza grigia.


Impronte, esseri umani dotati di strani arti o di un numero di dita per mano e piede diverso da cinque sono raffigurati su numerosi reperti archeologici ed appartengono a tutte le epoche dell’antichità. Nel 1925 lo spiritista H. Dennis Bradley effettuando una sperimentazione con il medium Valiantine (e forse precorrendo inconsapevolmente il moderno contattismo) ottiene il calco su cera di una mano con quattro dita. Gli ufologi dispongono di calchi rilevati sul campo relativi a piedi e mani di presunti extraterrestri. Nessuna ‘prova provata’, ma è interessante notare che -a quanto mostrano indizi e testimonianze- gli alieni avrebbero, salvo poche eccezioni, un numero di dita diverso dal nostro (da due a sei per mano e piede). Nell’alveo del fiume Paluxi, vicino alla località di Glen Rose (Texas, U.S.A.), si possono ammirare impronte di piedi umani lunghe 50 centimetri e antiche di 140 milioni di anni. Tracce simili sono visibili in siti preistorici del Kentucky, dell’Arizona e del Nevada. Nel 1968 uno studioso dilettante scopre nella località di Antelope Spring (Utah, U.S.A.) le impronte pietrificate di due suole di scarpe, incredibilmente particolareggiate, risalenti ad almeno 440 milioni di anni fa.


Inca, civiltà peruviana diffusasi a partire dal XII secolo d.C. Un disco di cristallo sceso dal cielo, occupato da un essere dalle fattezze umane e incoronato di raggi luminosi, avrebbe dato origine -secondo il mito- al culto solare presso quel grande impero.


Incidenti storici, i miti dei diversi popoli raccontano di molti veicoli caduti dal cielo sulla Terra. Tralasciando l’archetipo dell’uovo cosmico -comune alle principali culture e religioni- disceso dagli spazî infiniti per creare il cosmo, gli astri e la vita, esistono numerose leggende di questo tipo. Oltre alla favola di Icaro, la mitologia greca racconta la storia di Fetonte, il figlio del Sole che si mette alla guida del carro paterno, ma precipita sulla Terra (o nel fiume Eridano). Plutarco riferisce dei frammenti metallici trovati su un’isola dell’alto Nilo ed appartenenti alla nave volante di Osiride. Leggende dell’Estremo Oriente raccontano di carri tonanti precipitati dall’alto, forniti di ali come quelle dei pipistrelli.


Incontri Ravvicinati, vedi Hynek Joseph Allen.


Institute for Extraterrestrial Communication, ente privato -fondato da Johannes von Buttlar Brandenfels- che si propone di coordinare e quindi catalogare i lavori svolti nel campo della comunicazione interplanetaria.


Isaia, profeta ebraico. Secondo gli studiosi di preastronautica, durante un viaggio spaziale (5, 30) avrebbe sperimentato gli effetti della dilatazione del tempo. “Perché sono già di ritorno?” chiede all’angelo. “Sono rimasto qui solo due ore”. Ma l’angelo gli risponde: “Non due ore, ma 32 anni”.


Isola di Pasqua, la piccola isola polinesiana, chiamata Rapa Nui dagli indigeni, costituisce uno dei più grandi misteri archeologici esistenti sulla Terra. Statue imponenti scolpite nella pietra lavica, i ‘moai’, si ergono a centinaia sulla sua superficie. Ci si chiede a quali volti si siano ispirati gli scultori, dato che i tratti somatici raffigurati non hanno niente a che vedere con quelli antichi polinesiani. Ci si chiede ancora con che tecnica siano stati trasportati attraverso l’isola i giganti litici e con quali accorgimenti siano stati posati sulla loro sommità i ‘pukao’, grandi e pesanti tamburi di pietra. Make-Make, il dio di Rapa Nui, era servito da creature alate; impastando la terra rossa creò il primo uomo e da una costola dell’uomo la prima donna: così narra il mito. Presso il vulcano Rano Kao vi è un’altura circondata da un solco perfettamente circolare: effetto dell’atterraggio di un’astronave, secondo l’etnologo Francis Mazière. Nella parte sudoccidentale dell’isola si trovano molti bassorilievi rappresentanti esseri ibridi, con teste di uccello e corpi umani. Per quanto riguarda il trasporto dei moai, una leggenda narra che due dei loro artefici possedevano il potere di farli levitare in aria, annullando la forza di gravità. Un uomo-insetto è scolpito su una roccia nel cratere del vulcano Rano Kao; una strana macchina è disegnata su una parete di pietra. Un altro enigma è costituito dalle tavolette lignee risalenti all’antica civiltà isolana, le ‘Kohau-Rongorongo’. Dall’analisi di tali reperti si è riusciti a identificare 600 segni grafici, 160 dei quali corrispondono esattamente a quelli della civiltà di Mohenjo-Daro, nella Valle dell’Indo (che si trova agli antipodi dell’Isola di Pasqua), fiorita fra il III e il II millennio a.C. Secondo alcuni studiosi di preastronautica, questo sarebbe un segno lasciato dagli alieni atterrati sull’isola, per mettere sulle tracce loro e della verità gli archeologi del futuro.


Israele (casi in), negli ultimi anni lo Stato di Israele e i territori occupati sono stati teatro di un’intensa attività ufologica. Nel settembre del 1996 un UFO è stato filmato per tre notti sulla costa della città di Kochav Yair. Le riprese, effettuate da Elad Niger e divulgate dall’ufologo David Ronen, sono nitide e mostrano un oggetto volante simile a “una mela colorata con una corona a tre denti”. Nel settembre del 1997 la polizia palestinese indagava su due casi di tentata abduction nella zona di Tulkarem. Due mesi dopo è stato filmato a Rishon, Letzion, 20 miglia a sud di Tel Aviv, lo spettacolare e vano inseguimento di un disco elissoidale da parte di un aereo militare israeliano. Nello stesso periodo sono stati avvistati e ripresi nei cieli di Tel Aviv tre UFO scuri “a forma di spugna”. Sempre nel ‘97 si sono verificati casi di mutilazioni animali in concomitanza di importanti avvistamenti.


Istrana (caso di), base militare della provincia di Treviso, sede del 51° Stormo Caccia Intercettori dell’Aeronautica Militare. Il 7 ottobre 1973 il maresciallo M. è di turno presso il settore in cui operano i radar. Verso le 23.00 il militare esce all’aperto per dissetarsi a una fontanella. Lì si imbatte con sgomento in due esseri alti poco più di un metro, con una testa enorme e il tronco tozzo. Indossano tute argentee e sembrano interessati all’acqua. Il maresciallo, impaurito, si allontana frettolosamente, prima che le creature possano accorgersi di lui. Voltandosi, vede i due piccoli esseri dirigersi verso la recinzione metallica che delimita la zona militare.


Iyaganasha, i miti Chickashaw descrivono queste piccole e potenti creature, capaci di compiere balzi stupefacenti e di rendersi invisibili. Spesso gli Iyaganasha sono associati alle misteriose sparizioni di esseri umani, che vengono condotti in una terra sconosciuta, istruiti sulle scienze occulte e



J:

Jacobs David, ufologo statunitense, docente alla Temple University, autore di uno dei capolavori della letteratura storica ufologica: “The UFO Controversy in America”, del 1975. Secondo il professor Jacobs, i Grigi sarebbero i soli extraterrestri il cui tipo somatico dovrebbe essere riconosciuto autentico. Tutte le altre razze aliene sarebbero inesistenti, frutto di menzogne o errate osservazioni.


Jaillat Jean-Jacques, ufologo francese. Fortemente influenzato dall’ipotesi parafisica e dalle idee di Keel, nel 1977 esprime la teoria che gli UFO abbiano il dono camaleontico del mimetismo ovvero siano in grado di rendersi simili a corpi celesti, fenomeni naturali e oggetti convenzionali del nostro mondo.


Jung Carl Gustav, psicologo svizzero, uno dei padri riconosciuti della psicanalisi. Nel 1950 si occupa degli avvistamenti di oggetti volanti non identificati. I suoi studi relativi all’argomento sono contenuti nel libro “Ein Moderner Mythos” (Un mito moderno) e intendono offrire un’interpretazione del fenomeno in chiave psicologica. Lo scienziato comunque si rende conto di non poter applicare la sua teoria all’intera casistica. Secondo Jung il cerchio, l’uovo e la sfera (il ‘rotundum’) sono forme archetipiche dell’inconscio, che in tutte le epoche hanno rappresentato l’anelito umano alla perfezione, all’universalità, alla completezza. La visione di tali oggetti in cielo rappresenterebbe quindi una proiezione automatica istintiva di tali forme.



K:

Katsumi Koosaka, studioso giapponese di preastronautica, uno dei massimi esperti delle statuette Dogu e dei miti del suo paese.


Kazantsev Alexandr Petrovich, ricercatore e scrittore dell’ex Unione Sovietica. Esegue ricerche nel campo della preastronautica, indagando il mistero delle statuette giapponesi Dogu, che sembrano indossare una sorta di ‘tute spaziali’. Suscita un immenso interesse negli ambienti meno formali del mondo scientifico quando, nel primo dopoguerra, presenta uno studio argomentato sul bolide non identificato precipitato nel 1908 nella zona di Tunguska, in Siberia. Secondo Kazantsev, quell’oggetto sarebbe stato un’astronave extraterrestre fornita di propulsori nucleari precipitata al suolo a causa di un malfunzionamento.


Kecksburg (caso di), nel 1965 un oggetto volante non identificato cade nella località della Pennsylvania. Dopo aver pensato a un UFO-crash, gli studiosi accertano la reale natura dell’oggetto: un satellite sovietico precipitato nell’atmosfera terrestre.


Keel John A., giornalista americano interessato fin da giovanissimo alle scienze occulte e al paranormale. Negli anni 1965-67 incontra i più noti contattisti viventi negli Stati Uniti e i testimoni dei casi di avvistamenti UFO più singolari. Dopo averli ascoltati, si allontana decisamente dall’ipotesi extraterrestre. Secondo Keel gli UFO apparterrebbero alla stessa dimensione dell’Olandese volante e delle altre navi e aerei fantasma. Sarebbero creature maligne provenienti da mondi situati oltre il limite delle leggi fisiche, enigmatiche intelligenze della stessa natura degli ectoplasmi e degli spettri, capaci di nascondersi o adattarsi ai cambiamenti della cultura terrestre. Un lungo studio di Keel dedicato a questo argomento è suddiviso in una trilogia: “Strange Creatures from Time and Space” del 1969 (uscito in Italia con il titolo “Creature dall’ignoto nel 1978); “UFOs: Operation Trojan Horse” del 1970 (“UFO: Operazione Cavallo di Troia” in Italia, 1975); “Our Haunted Planet” (Il nostro pianeta infestato) del 1971. Nel 1976 pubblica l’eccentrico “The Mothman Prophecies” (Le profezie dell’uomo falena), dedicato all’ondata di avvistamenti in America di ‘uomini falena’, singolari ed inquietanti creature alate. Nel libro ribadisce la tesi che tra le missioni degli UFO ci sia quella di condizionare i contattisti e i cultisti con assurde ideologie, per influire sulla cultura e sulla ricerca spirituale degli uomini. Con l’opera “The Eighth Tower” (L’ottava torre) del 1977 Keel esprime una nuova teoria, ovvero che all’origine degli UFO e di tutte le manifestazioni paranormali vi sarebbe un potentissimo campo di energie (il ‘Superspettro’), un’entità capace di muovere uomini e popoli della Terra come pedine su una grande scacchiera.


Kelly-Hopkinsville (caso di), il 21 agosto 1955 nella fattoria della famiglia Sutton, situata in mezzo ai boschi che separano le due località del Kentucky, si svolge uno dei più singolari incontri ravvicinati che la letteratura ufologica possa annoverare. Quella sera i padroni di casa, Elmer, Vera e i loro figlioletti, hanno alcuni ospiti, tra cui Bill Ray Taylor, un amico di famiglia. Verso le 19.00 Taylor esce di casa per attingere acqua dal pozzo, che si trova nella corte. Ha appena calato il secchio, quando vede nel cielo un oggetto volante “pieno di luci abbaglianti, di tutti i colori dell’arcobaleno”. L’UFO inizia una manovra di atterraggio; sembra voler scendere sulle sponde del vicino ruscello, asciugato dalla stagione estiva. L’uomo rientra precipitosamente in casa e invita i suoi amici a seguirlo. Nessuno però lo prende sul serio; tutti pensano che abbia visto una stella cadente o che voglia scherzare. Un’ora dopo il cane dei Sutton comincia ad abbaiare rabbiosamente, richiamando l’attenzione degli agricoltori e dei loro ospiti. Elmer e Bill guardano oltre l’uscio e vedono con raccapriccio un omiciattolo alto circa un metro e venti, con la pelle grigia, lunghe braccia terminanti con mani fornite di artigli, una testa sproporzionata dotata di larghe orecchie -simili a quelle degli elefanti- e grandi occhi gialli circolari. Il corpo della creatura emana una singolare luminescenza. I due uomini rientrano velocemente in casa, dove si muniscono di fucili. Quindi escono di nuovo e fanno fuoco in direzione dell’essere, il quale cade, si rialza e fugge verso il bosco correndo a quattro zampe. Nel frattempo l’attenzione delle donne e dei bambini, che si trovano all’interno dell’abitazione, è richiamata da strani rumori che provengono dal tetto. Elmer e Bill scorgono tra le tegole un altro ominide. Gli sparano e lo vedono alzarsi in volo, quindi scendere lentamente al suolo e darsi alla fuga. Molte altre creature simili alle prime due si mostrano ovunque nel cortile, tra i cespugli, sul tetto, intorno alla casa dei Sutton. Uno degli esseri sfiora la testa di Bill Ray Taylor, quasi a rassicurarlo sulle intenzioni amichevoli sue e dei suoi simili. Dopo un ‘assedio’ durato oltre due ore, gli agricoltori escono prudentemente di casa, salgono a bordo delle loro auto e si precipitano verso l’ufficio dello sceriffo di Hopkinsville. Questi, non senza perplessità, riaccompagna i Sutton e i loro amici alla fattoria, con quattro agenti e un giornalista del quotidiano locale. La fattoria è però tornata nel frattempo alla normalità e non vi sono tracce della singolare invasione. Quando gli agenti e il redattore si sono allontanati, gli ominidi fosforescenti fanno la loro ricomparsa, questa volta all’interno della casa. Gli uomini intraprendono ancora una volta un’inutile battaglia a colpi di fucile. Alle prime luci dell’alba le inquietanti, ma innocue creature abbandonano per sempre la fattoria.


Keyhoe Donald E., ex pilota dei Marines, lascia il servizio con il grado di maggiore per dedicarsi a giornalismo e saggistica. E’ considerato il più importante ufologo americano degli anni ‘50 e ‘60, precursore dell’indagine privata e caposcuola per quanto concerne l’ipotesi extraterrestre. Caposaldo della letteratura ufologica è il suo articolo “The Flying Saucers are Real”, pubblicato nel gennaio 1950 dal mensile “True”. Grazie alle sue numerose conoscenze nel mondo delle Forze Armate statunitensi, Keyhoe cerca di avere sempre informazioni di prima mano, scontrandosi spesso con un muro di omertà. L’articolo apparso su True e il libro dallo stesso titolo, pubblicato da Keyhoe nel ‘50, giungono a una conclusione articolata in quattro punti principali: 1. Da circa 175 anni la Terra è tenuta sotto osservazione costante da esseri intelligenti provenienti dallo spazio. 2. Il controllo e le visite effettuate dagli alieni si sono intensificate con l’approssimarsi della seconda metà del XX secolo. 3. Le astronavi utilizzate per i viaggi interplanetari e le ronde sul nostro pianeta sono essenzialmente di tre tipi: piccoli dischi senza pilota, forniti di strumenti di rilevazione e trasmissione dati; grandi astronavi metalliche discoidali, con un diametro fino a 80 metri, la cui propulsione ricorda quella degli elicotteri; velivoli a fuso, senza ali, in grado di volare nell’atmosfera terrestre secondo la teoria aerodinamica di Prandtl. 4. Il progetto di esplorazione della Terra e studio della civiltà umana messo in atto dagli alieni è simile ai programmi di esplorazione dello spazio americani previsti per i prossimi 50 anni. Esiste tuttavia un ‘gap’ tecnologico a favore dei visitatori di almeno 200 anni. In base alle sue indagini storiche, Keyhoe è convinto che i primi avvistamenti certi relativi a dischi volanti risalgano al 1772: di lì il suo riferimento a 175 anni di visite. Le indagini dell’ufologo, come risulta anche dalle tipologie di oggetti volanti da lui codificate, attribuiscono straordinario rilievo ai casi Gorman, Mantell e Chiles-Whitted. Gli scritti di Donald Keyhoe contengono ‘in nuce’ tutti gli elementi che domineranno la scena ufologica per il ventennio successivo: l’ipotesi extraterrestre; il sospetto di una cover-up attuata dall’Air Force e dalle massime autorità politiche per distogliere l’opinione pubblica da una ‘verità’ che diffonderebbe il panico generale; l’identificazione di cause terrestri a proposito dell’aumento della casistica di avvistamenti di UFO: gli esperimenti atomici, i nuovi strumenti di spionaggio e il lancio di razzi bellici.


Klass Philip J., giornalista americano decisamente scettico riguardo alla fenomenologia UFO e in particolare a quella delle abduction. Nel suo libro “UFO Abductions: A dangerous game” (Rapimenti UFO: un gioco pericoloso) del 1988 mette in discussione le conclusioni di Budd Hopkins sull’argomento, fondate su sedute di ipnosi regressiva non sufficientemente professionali e dunque pericolose per i pazienti e scientificamente inattendibili. Nel 1997 offre una nuova spiegazione del caso Arnold, sostenendo che l’uomo d’affari americano avrebbe visto in realtà un gruppo di meteore, fenomeno raro, ma non impossibile.


Kolosimo Peter, giornalista, scrittore, divulgatore scientifico, è nato a Modena il 15 dicembre 1922. Ha scritto numerosi articoli e saggi dedicati all’archeologia spaziale.


Kovalyonok Vladimir, cosmonauta sovietico noto agli ufologi per aver visto un oggetto volante dalla navicella “Soyouz 6”. L’avvenimento risale al 5 maggio del 1981, verso le ore 18.00. La navicella si trova in quel momento sopra all’Oceano Indiano e Kovalyonok sta facendo ginnastica vicino a una delle finestre. Improvvisamente un oggetto gli compare davanti agli occhi, nello spazio esterno. Ha una forma affusolata e vola a fianco della Soyouz 6. L’UFO dà la sensazione di ruotare e segue una linea retta. Il cosmonauta non è in grado di stimare le sue dimensioni: “Nello spazio è difficile valutare le distanze; un corpo minuscolo può sembrare grande e viceversa”. Improvvisamente l’oggetto esplode in un bagliore magnifico e dorato e si formano al suo posto due globi d’oro. In alcune interviste del passato sembra che Kovalyonok abbia asserito di aver veduto degli umanoidi all’interno delle sfere e di essere riuscito a comunicare con loro utilizzando una torcia elettrica. Nelle interviste più recenti il cosmonauta afferma, al contrario, che “nelle sfere non c’era niente; esse avevano la consistenza delle nuvole”.



L:

Laibow dottoressa Rima, psicologa e fondatrice del TREAT, l’organizzazione americana per il sostegno psicologico delle vittime di rapimento da parte degli extraterrestri e per l’individuazione e rimozione di eventuali impianti collocati all’interno dei loro organismi. La dottoressa Laibow è un’autorità assoluta in questo campo, avendo analizzato decine di casi. Secondo le sue ricerche, le abduction possono avvenire in qualsiasi momento: quando la vittima sta viaggiando in auto o quando riposa nel suo letto. Paralizzata e trasportata a bordo del disco volante, essa viene sottoposta a esami medici, soprattutto nella zona degli organi di riproduzione. In alcuni casi le donne rapite riferiscono di essere rimaste incinte inspiegabilmente; alla dodicesima settimana, tuttavia, si è verificata la scomparsa senza tracce della loro gravidanza. Nessuna emorragia né espulsione di tessuti organici. A volte le madri hanno riavuto temporaneamente i loro figli, ibridi per metà extraterrestri e per metà umani, e li hanno allattati a bordo degli UFO. A volte i ginecologi del TREAT hanno riscontrato strane lesioni all’utero delle pazienti rapite e cicatrici lunghe un centimetro in varie parti del corpo, con un piccolo vuoto sottostante, come se in quei punti fossero stati prelevati campioni di tessuto. Alcuni pazienti sono guariti da precedenti patologie, anche gravi, in seguito al rapimento. Le cicatrici lasciate dagli scienziati alieni tendono spesso a sparire completamente in tempi assai brevi.


Laredo (caso di), nel 1980 l’ufologo Dennis Pilichis divulga una notizia sensazionale: nei pressi di Laredo, in Texas è stato ritrovato un velivolo spaziale con all’interno il corpo ben identificabile di un umanoide. Lo studioso William Spaulding -esperto nell’analisi di documenti fotografici relativi a oggetti volanti- riconosce con certezza i resti di un razzo sperimentale V-2 contenente il corpo di una scimmia.


Lawson Alvin, professore universitario di letteratura inglese, nel 1977 conduce una ricerca sui casi di abduction e in particolare sulle testimonianze raccolte grazie all’ipnosi regressiva. Insieme al medico William McCall, sottopone sedici volontari a sedute di ipnosi, chiedendo loro di immaginare di venire rapiti da un UFO e di descrivere le fasi dell’evento. Il risultato è sbalorditivo: i ‘falsi’ rapiti riferiscono esperienze praticamente identiche a quelle riportate dai testimoni convinti di aver subito realmente un rapimento da parte di alieni. La teoria di Lawson è che l’abduction non sia altro che la trasposizione mitica di memorie sepolte nell’inconscio, relative al trauma della nascita.


Lazar Robert Scott, fisico americano, nel 1989 dichiara -dapprima in forma anonima, con lo pseudonimo di “Dennis”, quindi rivelandosi- di aver preso parte a un progetto segreto di ricerca sui sistemi di propulsione di un’astronave aliena recuperata dai militari americani e conservata presso l’S-4, una base segreta nel deserto del Nevada, situata 25 chilometri a sud dell’Area 51. Il ruolo specifico dello scienziato all’interno del progetto sarebbe stato quello di identificare il tipo di combustibile utilizzato dai dischi volanti, i cui sistemi di propulsione -a quanto è dato di vedere nei disegni di Lazar stesso- si baserebbero su un reattore antimateria e tre generatori di onde gravitazionali. Dalle ricerche effettuate dal suo gruppo scientifico risulta quale probabile combustibile l’Elemento 114 o 115, una sostanza non radioattiva dagli atomi così voluminosi e pesanti da emettere onde gravitazionali che, amplificate opportunamente, sarebbero in grado di piegare lo spazio-tempo, consentendo all’UFO di attraversare spazî immensi in tempi relativamente brevi.


Lear John, ex pilota collaudatore di aerei ed ex agente della CIA. Nel 1997 solleva un grande clamore fornendo particolari sull’operazione Majestic-12 che, secondo lui, procederebbe anche ai nostri giorni. Le rivelazioni di Lear riguardano una grande, intrecciatissima cospirazione interplanetaria che vedrebbe il governo americano firmatario nel 1960 di un patto segreto con intelligenze aliene, le quali avrebbero offerto alcune delle loro conoscenze tecnologiche in cambio della libertà di rapire terrestri per i loro esperimenti genetici. Successivamente, tuttavia, gli alieni (denominati EBE ovvero Entità Biologiche Extraterrestri) avrebbero infranto l’accordo, ingravidando femmine umane per dare vita a una nuova stirpe ibrida. In seguito a questa e ad altre violazioni del patto, EBE e soldati americani avrebbero combattuto alcune cruente battaglie.


Le Poer Trench Brinsley, nato a Londra il 18 settembre 1911, è uno dei padri fondatori dell’archeologia spaziale. Socio onorario della Ancient Astronaut Society, ha dedicato una serie di studi alle tematiche della precosmonautica.


Leslie Desmond, scrittore americano, autore di un libro di grande successo: “Flying Saucers have landed” (I dischi volanti sono atterrati), uscito nel 1953. L’opera cerca di ricostruire la presenza di visitatori extraterrestri sul nostro pianeta attraverso la Storia. In appendice al volume compare una relazione del famoso incontro nel deserto della California tra George Adamski, il padre del contattismo, e il venusiano uscito da un disco volante.


Letteratura aliena, nell’Esodo (32, 32 sg.) è citato un misterioso libro sul quale il dio del popolo di Israele registra i nomi degli uomini. Leggende dell’antico Egitto accennano con sacro timore ai potenti segreti del Libro di Toth, capace di evocare l’energia dell’universo. Nel corso degli incendi che devastano in epoche diverse la biblioteca di Alessandria sono perduti testi arcani e meravigliosi, opera di filosofi e scienziati celesti. Tra gli altri, la Storia del Mondo di Beroso, con la cronaca dell’incontro tra gli Apkallu venuti dallo spazio e le genti mesopotamiche. In un mito tibetano, il maestro Pasmasambhava parla una lingua sconosciuta agli uomini e cela all’interno di una grotta alcuni testi che ha portato con sé da lontano, in attesa che gli esseri umani imparino a interpretarli. Un suo discepolo lo vede un giorno salire verticalmente in cielo su un cavallo d’oro, fino a scomparire alla sua vista. I misteriosi ‘libri del comando’ appartengono alle tradizioni magiche ed esoteriche del Medioevo. Bob Lazar afferma di aver avuto tra le mani un libro di uno storico extraterrestre, dedicato all’evoluzione della razza umana. In quel libro, scritto in maniera strana, la Terra sarebbe chiamata Sol 3 e gli uomini ‘contenitori’. “Era una specie di libro di Storia,” dice Lazar nel corso di un’intervista, “incentrato su noi umani; era come se qualcuno avesse osservato la Terra per molto tempo e avesse deciso di scrivere una sintetica relazione degli avvenimenti verificatisi sul nostro pianeta. Che aspetto hanno gli abitanti della Terra, eccetera. Una delle cose più affascinanti era la possibilità di vedere dentro le pagine. Supponiamo vi fosse il disegno di una casa; rovesciando la pagina e sollevandola potevo vedere i diversi livelli dell’edificio, la sovrastruttura, il legno stesso e poi le fondamenta. Era incredibile e tutte le illustrazioni erano fatte così”.


Letteratura ufologica, è vastissima e riguarda tutti gli aspetti del fenomeno: relazioni di incontri ravvicinati, analisi della casistica, ipotesi sull’origine degli UFO, romanzi basati su vicende vissute, ipotesi di archeologia spaziale, messaggi trasmessi ai contattisti da visitatori alieni. La serietà di ciascun testo è di ardua valutazione, soprattutto per quanto riguarda le opere di autori americani, che sono nella maggior parte dei casi invenzioni sensazionalistiche create a tavolino in base agli studi di marketing relativi ai gusti dei consumatori-lettori, pubblicate con finalità quasi esclusivamente commerciali. Per addentrarsi in un argomento così delicato è comunque preferibile affidarsi -non senza riserve- agli autori ‘classici’ e a quelli che abbiano vissuto personalmente l’esperienza dell’incontro ravvicinato, i soli che che conoscano bene le differenze che intercorrono tra un fenomeno UFO e un evento convenzionale. Purtroppo il mercato librario è oggi ricco da una parte di testi fantasiosi o esageratamente cultuali, dall’altra di analisi inutilmente scettiche, volte a dimostrare l’inconsistenza del fenomeno.


Leviathan, mostro marino descritto nell’Antico Testamento e identificato dagli studiosi di preastronautica come una macchina anfibia guidata da piloti alieni. Secondo la Bibbia il Leviathan è costituito di scudi fusi insieme; la sua bocca emette luce; al suo passaggio le acque marine ribollono; lascia un ‘sentiero lucente’ dietro di sé; il suo fiato è fuoco risplendente e accende tizzoni; dalle sue nari escono sbuffi di fumo; nei suoi occhi è la luce dell’aurora. Simile al terribile Leviathan è la balena che inghiotte il profeta Giona trattenendolo per tre giorni.


Ley lines (linee di prateria), sono vere e proprie linee rette, larghe circa due metri, equidistanti tra di loro che percorrerebbero l’intera superficie terrestre, incrociandosi tra loro in modo da formare una rete. Le ha teorizzate l’inglese Alfred Watkins alla fine del secolo scorso. Alcune persone avrebbero la facoltà di vederle, in particolari condizioni. Nei punti in cui le ‘ley lines’ si incrociano, sorgerebbero antichi templi e monumenti funebri pagani. Sotto di loro scorrerebbero spesso acque sotterranee o sarebbero presenti filoni di minerali metallici. I luoghi fatati, stregati o diabolici delle tradizioni popolari si troverebbero in molti casi lungo le linee di prateria. Secondo alcuni studiosi russi, le ‘ley lines’ costituirebbero una griglia di energia sulla quale si fonderebbe la struttura stessa della Terra.


Linga, è nell’Induismo il segno rappresentativo del fallo di Shiva. Gli affusolati linga di pietra sono i più numerosi tra gli oggetti sacri delle religioni attuali. Nelle spiegazioni sacre il linga è definito come “il nato da se stesso”, arrotondato in cima e alla base, per aiutare a comprendere che esso non poggia né sorge da alcun punto del nostro spazio o tempo. Esso può avere anche forma ovale; in tal caso è simile all’uovo cosmico. Il dardo, il fulmine e il linga hanno natura affine, per i devoti di Shiva; il sacro simbolo può infatti comparire o sfrecciare nel cielo, simile a un bastone di fuoco. Nel “Linga Purana” è detto che l’universo è pieno di linga.


Lisbona (caso di), il 19 settembre 1976 il pilota di un Boeing 707 delle linee aeree portoghesi TAP avvista pochi istanti dopo il decollo un grande uovo volante azzurro, con una fascia orizzontale di luci bianche e rosse sullo scafo. Rendendosi conto di essere entrato in rotta di collisione con l’oggetto, il pilota effettua una virata a destra. Durante quella manovra fulminea, vede le luci separarsi e allontanarsi dalla forma ovale in un’abbagliante disintegrazione, simile a un’esplosione. Quindi l’UFO prende quota rapidamente. Un controllore di volo in servizio presso l’aeroporto di Lisbona è testimone oculare di tutte le fasi della tragedia sfiorata.


Livingstone (caso di), il 9 novembre 1979 la guardia forestale Robert Taylor percorre con il suo cane un sentiero attraverso i boschi attorno alla città scozzese in cui abita fin dalla nascita. Alle 10 e un quarto del mattino vede un oggetto fluttuante nell’aria, all’interno di una radura. Si tratta di una sfera con un diametro di circa 6 metri, circondata da una specie di anello su cui sono infisse stanghe antenniformi rivolte verso l’alto. Sulla parte centrale della sfera si nota una fila orizzontale di oblò. L’UFO è grigio, ma di tanto in tanto si rende quasi trasparente, come se cercasse di smaterializzarsi senza successo. Improvvisamente due globi metallici di circa un metro di diametro, da cui spuntano antenne come aculei, si muovono verso di lui, lo avvicinano e sospingono in direzione del grande oggetto sferico. L’uomo perde i sensi. Quando rinviene, il suo corpo è percorso da un tremore incontrollabile, la testa gli rimbomba e si accorge di aver perso la voce. Il suo cane ha la bava alla bocca e sembra impazzito dal terrore. Ritornato faticosamente a casa, Taylor nota due tagli ai lati dei suoi pantaloni, segno inequivocabile dell’esperienza vissuta. Lo studioso scettico Stewart Campbell spiegherà l’esperienza con la visione da parte della guardia forestale dei pianeti Venere e Mercurio, seguita da un attacco epilettico.


Lorenzen Jim e Coral, coniugi fondatori dell’APRO (Aerial Phenomena Research Organization). Sono i primi a studiare casi di rapimento di esseri umani da parte di visitatori alieni. Opere principali: “”Flying Saucers: the Startling Evidence of the Invasion from Outer Space” (Dischi volanti: sconcertante evidenza dell’invasione dagli spazî, 1966; traduzione italiana, 1968); “Flying Saucers Occupants” (Gli occupanti dei dischi volanti, 1967; traduzione italiana, 1973). Nel 1977 i Lorenzen pubblicano sull’argomento il libro “Abducted!”, in cui sono esposti dodici testimonianze di abduction (fenomeno che i Lorenzen definiscono ‘Incontro Ravvicinato del Quarto Tipo).


Lotti Rosa (caso), il mattino del 1° novembre 1954, festa di Ognissanti, la casalinga Rosa Lotti si reca a messa nella chiesa di Cennina, frazione di Bucine, nell’aretino. Percorrendo un viottolo di campagna, con le calze e le scarpe in mano, vede tra i cespugli un fuso marrone verticale, alto circa due metri e largo uno e venti. Nel mezzo dell’oggetto si apre uno sportellino, posto tra due oblò. Rosa sta per oltrepassare l’oggetto, quando da una ginestra escono due esseri alti appena un metro, dalle fattezze umane, piuttosto piacevoli alla vista. Comunicano tra di loro in un linguaggio incomprensibile. Sorridono; hanno denti bianchi piccolissimi e occhietti vispi. Indossano una tuta grigia aderente, una giubba dai bottoni luminosi e un mantello. Hanno un casco sul capo, con dischetti all’altezza delle orecchie. Uno dei due esseri, con fare delicato, le prende dalle mani una calza e alcuni fiori destinati alla Madonna. Rosa protesta e la creatura le restituisce una parte dei fiori. Quindi estrae un oggetto cilindrico marrone e lo protende verso di lei. Forse è un dono, ma la donna ha paura e si allontana precipitosamente, lasciandosi alle spalle quegli esseri fiabeschi. Qualche anno più tardi, durante la mietitura, Rosa Lotti e altri contadini vedranno un disco volante passare nel cielo sopra i loro campi dorati.


Lovecraft Howard Phillips, scrittore americano (1890-1937), autore di racconti fantastici, è considerato un precursore sia della fantascienza, che della preastronautica. Le storie partorite dalla sua straordinaria immaginazione si basano su miti secondo i quali la Terra sarebbe stata dominata nella remota antichità da potenti razze costrette a fuggire dal loro pianeta natìo. Tra i suoi racconti più celebri, “Il richiamo di Chthulhu” (1929) e “Le montagne della follia” (1936).


Lumières dans la nuit, mensile ‘storico’ dell’ufologia francese.



M:

ack professor John, noto psichiatra americano, docente presso la Medical School del Cambridge Hospital e direttore del Centro per il Cambiamento psicologico e sociologico. Nei primi anni ‘90 analizza una quarantina di persone sedicenti vittime di rapimenti da parte di UFO. Nel suo libro “Abductions: Human Encounters with Aliens” del 1994 (uscito in Italia nel ‘95 con il titolo ‘Rapiti! Incontri con gli alieni’) ammette la possibilità di questo tipo di esperienze, rilevando l’influenza del fenomeno sulla nuova spiritualità degli esseri umani e verificando la presenza di impianti negli organismi di alcuni rapiti. Il pensiero di Mack ‘il folle’ suscita fin dall’inizio roventi polemiche nel razionalissimo mondo accademico. Nel 1993 Mack fonda il PEER (Program for Extraordinary Experience Research), gruppo di ricerca senza fini di lucro dedicato a una migliore conoscenza delle esperienze che pongono di fronte esseri umani e intelligenze extraterrestri. Il PEER lavora prevalentemente con soggetti protagonisti di rapimenti alieni.


Mafra Raimundo, bambino brasiliano di nove anni che nel 1962 riferisce in lacrime alle autorità di aver assistito al rapimento di suo padre Rivalino da parte degli occupanti di un UFO. L’episodio sarebbe accaduto a Duas Pontas, vicino alla città brasiliana di Diamantina, dove padre e figlio abitavano. Secondo quanto raccontato dal piccolo, due dischi volanti luminosissimi sarebbero scesi dal cielo e si sarebbero fermati poco sopra i due, che riposavano davanti all’uscio di casa. Quindi i due oggetti volanti si sarebbero fusi in uno solo che, avvicinandosi ancora, avrebbe catturato l’uomo. Di Rivalino Mafra non si è saputo più nulla.


Magonia, secondo l’ipotesi parafisica proposta da Jacques Vallée (“Passport to Magonia”, 1969) si tratta di un luogo situato in una realtà parallela alla nostra, origine di tutti i fenomeni soprannaturali, ivi compresi gli UFO. Secondo le cronache medievali, già nell’VIII secolo d.C., all’epoca di Carlo Magno, strani esseri originari del misterioso paese di Magonia scendevano dal cielo a bordo di navi celesti e rapivano alcuni esseri umani. I rapiti venivano sempre condotti in un mondo pieno di stupefacenti meraviglie e quindi restituiti alla loro vita di tutti i giorni. L’abate francese Montfauçon de Villars, vissuto nel XVII secolo, basandosi su fonti molto antiche, descrive il prodigio in una delle sue cronache: “Si videro in cielo questi esseri simili a soldati, a volte schierati e pronti alla battaglia, a volte dormienti sotto alle loro belle tende, a volte a bordo di navi volanti di mirabile costruzione, capaci di solcare i cieli a vele spiegate, sospinte da Zefiro”.


Majestic-12, vedi Moore William.


Malevolent Grey (Grigio ostile), così gli esperti e gli appassionati di ufologia americani hanno battezzato l’alieno dedito al rapimento di esseri umani e all’effettuazione di manipolazioni genetiche sui loro organismi. Secondo gli ufologi Budd Hopkins e David Jacobs, tali azioni farebbero parte di un programma di rafforzamento di una razza extraterrestre attraverso la creazione di ibridi umano-alieni. A sentire l’esperto in abduction Derrel Sims, il fine ultimo del programma sarebbe la conquista del nostro pianeta, silenziosa e senza spargimento di sangue.


Manifestazioni UFO, avvengono su tre piani possibili: un piano immateriale (globi, ovoidi, dischi e fusi di luce; oggetti notturni fatti di ‘luce solida’; oggetti diurni fatti di ‘ombra solida’; occupanti inconsistenti come ombre o fantasmi); un piano ‘etereo’ (oggetti volanti e occupanti capaci di passare dallo stato materiale a quello immateriale); un piano fisico (soprattutto dischi e sigari metallici, piattaforme e triangoli volanti). Solo le manifestazioni che avvengono sul piano fisico possono essere fotografate o filmate.


Mantell Thomas, pilota della Guardia Nazionale americana, protagonista di un caso classico dell’ufologia, al centro delle indagini della Commissione d’inchiesta dell’Air Force durante la fase Sign. Il 7 gennaio 1948 un grande oggetto a forma di cono rovesciato è avvistato nei cieli della base aerea di Godman Field, vicino a Fort Knox (Kentucky), sede delle principali riserve d’oro degli Stati Uniti d’America. L’oggetto è immobile nell’aria, a un’altitudine indefinibile. Una squadriglia formata da quattro caccia P.51 Mustang in volo di routine riceve l’ordine di inseguire e tentare l’intercettazione del velivolo sconosciuto. Il capitano Mantell, al comando della pattuglia, raggiunge l’UFO e, dopo aver comunicato alla base di trovarsi di fronte a un ‘oggetto metallico davvero enorme’, inizia l’inseguimento. Ben presto gli altri tre P.51 perdono di vista l’apparecchio del loro comandante e l’oggetto volante. Più tardi la torre di controllo riceve una notizia tragica: l’apparecchio del capitano Mansell è precipitato circa 140 chilometri a sud ovest di Fort Knox. Le lancette dell’orologio del coraggioso pilota sono ferme sulle 15.18, tre minuti dopo l’ultima comunicazione con la base di Godman Field. Le indagini effettuate dalla Commissione (che non hanno mai convinto gli studiosi) spiegheranno la morte di Mansell con il suo imprudente superamento della quota di sicurezza senza maschera ad ossigeno e conseguente perdita di sensi per sopravvenuta anossiemia. In quanto all’UFO, sarà identificato come pallone ‘skyhook’, un dispositivo di trenta metri di diametro ancora sperimentale all’epoca, dunque conosciuto da poche persone.


Marienmont (caso di), è citato da diverse fonti come incontro ravvicinato con una creatura aliena, anche se manca il classico avvistamento di un oggetto volante non identificato. Sembra quasi un evento mitologico accaduto inspiegabilmente nella nostra era votata alla scienza e alla tecnologia. Nel mese di luglio del 1974 i Davis e i loro vicini avvertono un odore acuto nell’aria. Dopo essersi consultati, decidono di avvertire i responsabili della Società del Gas, che si recano prontamente sul posto, ma non rilevano fuoriuscite anomale. I componenti della famiglia Davis, genitori e figlioletti, salgono a bordo dell’auto e si allontanano da casa, verso i campi. A un certo punto, scorgono sul bordo della strada un essere incredibile, alto almeno due metri e mezzo, possente, con un ampio petto villoso e zampe di capra o di cavallo coperte da un paio di pantaloni di tela scura. Genitori e ragazzi odono chiaramente lo scalpitio degli zoccoli sull’asfalto della strada. Dopo aver messo alcune decine di metri tra la loro auto e il satiro, i Davis si voltano a guardarlo, ma il gigante è scomparso.


Marte, è il quarto pianeta in ordine di distanza dal Sole, con orbita immediatamente esterna a quella della Terra. Le nostre informazioni su Marte derivano soprattutto dalle esplorazioni effettuate dalle sonde americane (Viking e Mariner) e russe (Mars e Phobos). Dopo le missioni statunitensi del 1997 (Mars Pathfinder e Mars Global Surveyor), sonde sempre più sofisticate studieranno l’atmosfera e la superficie del pianeta nel 1998 (Mars Surveyor Lander e Orbiter), 2001, 2003 e 2005 (forse grazie a una stretta collaborazione tra Stati Uniti e Russia). Vedi anche Alan Hills 84001 e Cydonia.


Martin John, agricoltore del Texas; il 24 gennaio 1878 afferma di aver visto nei dintorni della città di Denison un oggetto volante di colore scuro, che attraversava il cielo a velocità incredibile. La notizia è stampata sul Denison Daily News del 25 gennaio 1878; nel riferire al redattore che lo intervista i particolari della sua esperienza, Martin paragona l’oggetto a un ‘piatto’ (Saucer), utilizzando la stessa metafora che 69 anni dopo sarà sulle labbra di Kenneth Arnold e diventerà di uso comune in tutto il mondo.


Marzano di Torriglia (caso di), la sera del 6 dicembre 1978 il metronotte ventiseienne Fortunato Zanfretta è in servizio di perlustrazione, a bordo di una Fiat 126, in una bella zona residenziale di Marzano di Torriglia (Genova). Verso le 23.30 nota quattro luci bianche in progressione orizzontale nei pressi di un’abitazione isolata. L’apparecchio radio smette di funzionare improvvisamente, così il metronotte non può comunicare con la centrale operativa della società per cui lavora. I fari e il motore dell’auto si spengono. Zanfretta afferra una torcia e la pistola di ordinanza. Apre il cancelletto della casa e si dirige verso l’angolo oltre il quale sono scomparse le luci. Qualcuno lo spinge da tergo. L’uomo cade bocconi; cerca di rialzarsi, ma urta contro qualcosa. Alla luce della torcia, vede davanti a sé un gigante alto quasi tre metri, grigio, con la pelle increspata e grandi punte sulla testa. E’ terrorizzato. La torcia gli sfugge di mano. Quando la raccoglie, il mostro è scomparso. Si incammina verso la 126, quando un triangolo luminoso si alza in volo da dietro l’edificio, producendo un sibilo e un’onda di calore, che investe il metronotte. Riesce a chiamare la centrale, quindi si allontana in stato confusionale. E’ mezzanotte e un quarto. Un’ora più tardi una pattuglia lo ritroverà a circa cento metri dal luogo dell’incontro. Zanfretta è stordito; il tetto della sua utilitaria è caldissimo. Nei giorni successivi il giovane è contattato dall’ufologo genovese Luciano Boccone, che divulga il suo caso e lo convince a sottoporsi ad ipnosi regressiva. Nello studio dell’ipnologo dottor Mario Moretti, Zanfretta ricorda particolari sconcertanti. Riferisce di essere stato rapito da mostruose creature e condotto in un luogo luminoso; quindi gli è stato posto sul capo una specie di casco il cui contatto era doloroso. Grazie a uno strumento lucente, i giganti comunicavano con lui. La descrizione degli esseri è adesso più dettagliata: erano verdi, con occhi triangolari gialli, l’epidermide rugosa e vene rosse evidenti sulla testa. All’ipnosi seguono sedute di narcoanalisi con il Penthotal, condotte a Milano dagli specialisti dottori Rolando e Marco Marchesan. Il 28 dicembre Zanfretta subisce una nuova abduction. La sua auto procede da sola, guidata da una forza misteriosa, fino a giungere di fronte a una grande luce. Un’ora dopo il guardiano è ritrovato in stato di agitazione; la lamiera della sua auto è quasi rovente. Dal caricatore della pistola di ordinanza mancano sei proiettili. Sotto ipnosi, Zanfretta racconta di esami ed esperimenti che avrebbe subito a bordo dell’UFO. Quindi riferisce alcuni messaggi ricevuti dagli alieni, che avrebbero manifestato il loro proposito di trasferirsi in futuro sulla Terra. Il contatto con i giganti extraterrestri, provenienti dal pianeta Dargos, proseguiranno fino al 1981, attraverso una decina di rapimenti. Il caso Zanfretta è stato dato in pasto agli strumenti di comunicazione di massa quasi fin dall’inizio; se all’esaltazione causata dall’improvvisa notorietà si aggiungono gli effetti dei narcotici assunti perlomeno durante le sedute milanesi, si ottiene un caso dai confini indefiniti, forse un bluff all’americana cui è difficile riconoscere anche un fondo di verità.


Maugé Claude, il più noto ufologo appartenente alla seconda generazione dei ricercatori aderenti all’ipotesi socio-psicologica. Il suo approccio allo studio del fenomeno UFO è fortemente selettivo e parte dalla valutazione rigorosa di ogni singolo caso, prima di procedere all’analisi quantitativa della casistica accertata. Secondo Maugé gli studiosi commettono spesso l’errore di ricondurre a un’origine unica l’insieme dei casi non identificati.


Mc Guire (caso di), nel 1978 un oggetto volante non identificato precipita nelle vicinanze della base aerea Mc Guire, nello stato del New Jersey. L’ipotesi di un UFO-crash non è ancora stata scartata da molti ufologi, nonostante la documentazione fornita dalle autorità militari.


Méheust Bertrand, antropologo e studioso della fenomenologia UFO. Nel libro “”Science-Fiction et Soucoupes Volantes” (Fantascienza e dischi volanti) del 1978 identifica i dischi volanti come il prodotto delle suggestioni create dalla letteratura fantascientifica americana della prima metà del nostro secolo. Il terreno per tali visioni sarebbe comunque stato preparato nel corso dei secoli da leggende, favole e miti popolari, come è spiegato in “Folklore et Soucoupes Volantes” (Folklore e dischi volanti) del 1985.


Meier Edward Albert detto Billy, una delle più discusse figure del contattismo internazionale. Il caso dell’agricoltore svizzero coinvolge da oltre vent’anni l’ambiente ufologico, tanto sotto il profilo intellettuale quanto sotto quello emotivo. La vicenda di Meier presenta in effetti tutte le sfaccettature della fenomenologia contattistica: comunicazioni interpersonali e telepatiche con entità extraterrestri; viaggi a bordo di navi spaziali; un incontro con Gesù Cristo, ibrido pleiadiano-terrestre creato grazie alla manipolazione genetica; una serie senza uguali di prove fotografiche e filmiche, registrazioni su nastro magnetico, residui metallici lasciati sulla Terra dagli UFO. Meier nasce a Bulach (Zurigo) il 3 febbraio 1937; occultismo, magia e il mistero degli oggetti volanti non identificati lo affascinano fin dalla più tenera età. Il 2 giugno 1942 vede per la prima volta un disco volante, mentre si trova in casa. Disavventure dell’adolescenza lo costringono a vivere l’esperienza traumatica del riformatorio. Durante la giovinezza commette un furto ed è condannato a una breve detenzione; uscito dal carcere, trascorre un lungo periodo girando il mondo. Si arruola, fra l’altro, nella legione straniera. Nel 1959 riesce a farsi pubblicare sul notiziario “UFO Nachrichten” la fotografia di un disco volante. Nel 1964 divulga altre foto dello stesso genere. Durante un viaggio in Grecia conosce Kaliope: è amore a prima vista ed è matrimonio. Di ritorno dall’India in pullman, è coinvolto in un grave incidente, che gli costa la perdita di un braccio, amputato sopra il gomito. All’età di 33 anni torna in Svizzera, a Schmidruti, paesino incastonato nel verde delle Alpi. Svolge diversi lavori e fonda un circolo metafisico. Il 28 gennaio 1975 inizia la sua vicenda di contattista. Richiamato telepaticamente verso i boschi, incontra per la prima volta Semjase, la bella aliena venuta dal pianeta Erra -costellazione delle Pleiadi- a bordo di un disco volante. A partire da quel giorno, incontra e fotografa ripetutamente i visitatori spaziali e le loro astronavi discoidali. Oltre a Semjase, che incontra 35 volte, conosce Ptaah, il saggio padre di lei, suo punto di riferimento per oltre 20 anni. Nei mesi successivi al primo contatto, Meier intraprende un’opera costante di divulgazione del messaggio pleiadiano (o pleiariano) e fonda il “Semjase Silver Star Center”. Dal 1978 il contattista consegna a ufologi e giornalisti fotografie e altre prove degli incontri con gli abitanti di Erra. Già nei primi anni ‘80 alcune sue foto sono riconosciute inequivocabilmente come false. Nonostante questo, l’ambiente ufologico gli concede a lungo i beneficio del dubbio. Meier divulga anche alcuni filmati e residui metallici lasciati a suo dire dagli UFO. Successivamente il contattista inserisce elementi sacri all’interno della propria esperienza e diffonde il ‘Talmud Immanuel’, testamento spirituale di Gesù Cristo, ispirato ai testi luterani con cui lo svizzero è stato educato. Meier afferma in alcune occasioni di essere la reincarnazione del Messia. Nel solo primo anno successivo all’incontro con Semjase, l’uomo scatta 1.200 foto a cinque modelli diversi di dischi volanti e realizza otto filmini in 8 mm. Oggi l’intero castello di prove messo insieme dall’eccentrico svizzero in tanti anni di attività è considerato quasi all’unanimità l’opera di un abilissimo falsario. E’ comunque lecito credere che alla base dell’ossessione di Billy ci possa essere la vivida e mai dimenticata impressione lasciata nella sua fertile immaginazione dall’autentico passaggio di un disco volante. Magari proprio quel 2 giugno del 1942 quando Billy, ancora in età prescolare, guardava il cielo limpido attraverso una finestra, ignaro che nell’arco di pochi istanti la sua vita sarebbe cambiata per sempre.


Memphis (caso di), il 26 settembre 1973 i vice-sceriffi della contea di Shelby (Memphis) Peter Pilalas e James Davis avvistano un disco con un diametro di circa venti metri in alto sopra alla loro auto, mentre percorrono la statale 70. L’UFO sembra seguire la vettura da una quota di circa 300 metri, illuminando l’aria con due potenti fari. Gli agenti accendono i riflettori sul tetto della loro macchina e riescono a gettare luce sulla fiancata dell’oggetto. Il disco volante risponde lampeggiando alcune volte con i due fari. Quando Pilalas e Davis accendono la sirena, l’oggetto comincia a ronzare, si alza in quota e vola via a gran velocità.


Men in Black (Uomini in nero), inquietanti personaggi di cui riferisce più volte -quasi con sacro timore- la letteratura ufologica. Il loro soprannome deriva dall’abbigliamento scuro che indossano durante le loro missioni segrete, missioni che hanno sempre lo scopo di tenere gli studiosi lontani dalla soluzione dell’enigma UFO. Il primo a scrivere dei M.I.B. è l’ufologo statunitense Gray Barker nel 1956. Nessuno, comunque, sa esattamente chi siano. Alcuni ipotizzano che si tratti di agenti al servizio di un potere occulto; altri pensano a spie dei servizi segreti; altri ancora sono pronti a giurare che i M.I.B. siano i più temibili tra gli alieni, dotati di straordinari poteri telepatici e dunque in grado di sondare e ridurre all’impotenza le menti di coloro che si siano avvicinati troppo alla verità sugli UFO.


Menzel professor Donald, astrofisico dell’Università di Harvard, ricercatore di fama mondiale, è -a partire dai primi anni ‘50- il ‘nemico giurato’ degli UFO. La sua nota teoria ufologica spiega gli oggetti volanti non identificati in termini di miraggi, riflessi, falsi soli, nubi, palloni meteorologici. Menzel dedica agli UFO, oltre a un gran numero di articoli e relazioni congressuali, la bellezza di tre libri: “Flying Saucers” (Dischi volanti), uscito nel 1953, anno del famigerato Giurì Robertson; “The World of the Flying Saucers” (Il mondo dei dischi volanti), scritto in collaborazione con Lyle G. Boyd e pubblicato nel 1963; “The UFO Enigma” (L’enigma UFO), scritto insieme all’amico Ernest Taves e uscito nel 1977, postumo (Menzel scompare l’anno prima).


Mercurio, elemento chimico di simbolo Hg, n.a. 80, p.a. 200,6. Secondo alcuni ricercatori, tra i quali l’americana Linda M. Howe (massima autorità nel settore delle mutilazioni animali, impegnata oggi in questo nuovo campo di studi), sarebbe uno dei due elementi basilari per il sistema propulsivo degli UFO.


Michel Aimé, ufologo francese, primo in Europa a porsi di fronte al fenomeno UFO con l’atteggiamento del ricercatore scientifico. Nell’autunno del 1954 studia l’ondata di avvistamenti verificatasi sull’Europa Occidentale, soprattutto sulla Francia e l’Italia. Lo stesso anno pubblica l’opera “Lueurs sur les soucoupes volantes” (Luci sui dischi volanti). Dopo un’attenta analisi, Michel crede di scoprire che le località in cui avvengono avvistamenti nel corso della stessa giornata tendono a disporsi lungo linee rette che, intersecandosi, originano una specie di ragnatela. L’ufologo chiama ‘ortoteniche’ (tese in linea retta) tali linee ed espone il risultato dei suoi studi nel libro “Mystérieux Objets Célestes” (Misteriosi oggetti celesti), edito nel 1958. La scoperta solleva vivaci commenti nel mondo ufologico; fino a quel momento, nessuno aveva potuto rilevare una logica nella fenomenologia delle apparizioni di oggetti volanti. Ben presto la teoria di Michel viene confutata da esperti del calibro di Vallée e Menzel, i quali affermano, a ragione, che allineamenti di 3 o 4 località si formano anche segnando una serie di punti a caso su una carta geografica. Michel ammette l’errore, anche se alcune delle sue linee ortoteniche comprendono cinque località e la linea BAVIC (dalle lettere iniziali della prima e ultima città allineate: Bayonne e Vichy), relativa agli avvistamenti del 24 settembre 1954, collega ben sei centri abitati.


Microcircuiti integrati (microchip), secondo le rivelazioni del Colonnello in congedo dell’Esercito U.S.A. Philip J. Corso, le grandi industrie americane avrebbero sviluppato le moderne tecnologie nel campo dei supporti magnetici grazie allo studio dei materiali recuperati all’interno dell’UFO precipitato a Roswell.


Minokawa, drago delle leggende delle Filippine, con becco, artigli e penne di metallo lucente. Vive nello spazio ed è responsabile delle eclissi.


Missili fantasma, a partire dagli ultimi giorni di maggio 1946 i paesi scandinavi, con la Svezia in testa, sono teatro di un’incredibile ondata di avvistamenti di oggetti volanti. Si tratta di corpi allungati, veri e propri razzi caratterizzati dall’emissione di lunghe scie, che in alcuni casi si schiantano al suolo o vengono inghiottiti dal mare e dai laghi. Tra giugno e settembre giungono alle autorità le segnalazioni di circa 1.500 avvistamenti. Viene istituita una commissione di inchiesta presieduta dal colonnello Bengi Jacobsson, che al termine dei lavori attribuisce una parte dei casi a un’errata interpretazione di fenomeni atmosferici, ma non ritiene di poter liquidare la restante parte con la stessa spiegazione. Il 19 luglio numerosi testimoni osservano un UFO grigio, lungo circa due metri cadere nel lago Kolmjaerv, nella Svezia settentrionale. A partire da agosto, lo stesso tipo di avvistamenti si verifica con frequenza in tutta Europa, nel Nordafrica e perfino in India. I tentativi di spiegazione del fenomeno da parte delle autorità parlano soprattutto di lanci da parte delle basi sovietiche situate sulle coste del Mar Baltico di nuove versioni dei missili V-1 e V-2.


Missing Time, vedi Hopkins Budd.


Mitchell Edgar Dean detto ‘Ed’, capitano dell’Aeronautica Navale degli Stati Uniti, è uno degli astronauti della missione Apollo 14, partita da Cape Kennedy il 31 gennaio 1971. Insieme a lui sono Alan Shepard, comandante dell’equipaggio, e Stuart Roosa. Mitchell è anche un appassionato studioso di parapsicologia e fenomeni della psiche; ha in mente di effettuare un esperimento di telepatia dallo spazio durante la missione. “Ero così interessato a quel tipo di studi che non mi lasciai sfuggire l’occasione del viaggio spaziale. Decisi comunque di non divulgare la natura dell’esperimento, se non dopo il rientro. Non chiesi l’autorizzazione alla NASA, perché temevo me l’avrebbero negata”. Durante gli ultimi minuti di attesa prima dello sbarco sul suolo lunare, Ed si prepara all’esperimento. Guarda verso il nostro pianeta ed è sùbito consapevole di come la vita nello spazio non sia solo un caso, un evento fortuito. Si accorge, primo fra gli astronauti, di possedere una coscienza cosmica. Quattro persone -tra cui il noto sensitivo Olaf Jonsson- collaborano con lui dalla Terra e nei momenti stabiliti aprono le loro menti per ricevere i suoi messaggi telepatici. Le fasi dell’esperimento sono quattro; due nel corso del viaggio di andata e due durante il ritorno. Mitchell trasmette ai sensitivi i suoi pensieri adoperando a caso numeri dall’1 al 5, abbinati alle carte ESP di Zener (quelle riportanti il cerchio, la stella, la croce, il quadrato e le linee ondulate), incasellati in 8 colonne di 25 numeri ciascuna. I risultati dell’esperimento, analizzati dalla Fondazione di Ricerca sulla Natura dell’Uomo, sono sùbito valutati positivamente. Uscito dalle Forze Armate, l’astronauta fonderà lo IONS (Istituto di Scienze Noetiche), per lo studio del migliore utilizzo delle risorse umane. “L’umanità è l’equipaggio di una nave spaziale; se vuole sopravvivere e progredire, deve lavorare in armonia e adoperare con saggezza e profitto le proprie risorse”.


Monnerie Michel, bibliotecario e ufologo parigino, iniziatore dell’ipotesi socio-psicologica, capace di restituire vigore intellettuale agli scettici. Le idee di Monnerie, espresse nei libri “Et si les OVNIs n’existaient pas?” (E se gli UFO non esistessero?, 1977) e “Le Naufrage des Extraterrestres” (Il naufragio degli extraterrestri, 1979), spiegano gli UFO -laddove essi non siano riconducibili a mistificazioni o fenomeni convenzionali- come proiezioni psicologiche di certi individui (i ‘sogni da svegli’).


Montagne sacre, secondo le teorie della preastronautica, sarebbero i terreni di atterraggio degli antichi astronauti. Tutte le civiltà storiche hanno i loro monti sacri. L’Oreb, il Sinai, il Sion sono ricordati -tra gli altri- nella Bibbia; il Parnaso, l’Ida, il Liceo e l’Olimpo nei testi letterari e religiosi dell’Ellade; il Meru, il Mainaka e il Kailasa nei libri sacri dell’India; il K’un Lun e il Chang Tang nelle preghiere degli imperatori cinesi. Anche la moderna mitologia degli UFO ha le sue montagne, sulle cui pendici alieni e dischi volanti si danno frequentemente convegno: il monte Musiné, nel torinese; il Gran Sasso d’Italia, in Abruzzo; l’Etna, sulla costa orientale della Sicilia; le alture di Cuasso al Monte, nel varesotto; il monte Verugoli, vicino a La Spezia e il Beigua, nell’interno di Varazze (SV). Due rilievi polacchi sono ben noti agli appassionati di ufologia: il Muzyna e i monti Tatra, che fanno parte dei Carpazi Occidentali. Incontri ravvicinati sono piuttosto frequenti anche sul monte Olimpo, in Grecia e sul Ben McDhui, in Scozia. A proposito del Musiné, le antiche cronache riportano misteriose apparizioni di globi luminosi e travi infuocate sopra il monte a partire dall’anno 966 d.C.


Montebenichi (caso di), nei primi giorni del mese di agosto del 1930 vicino a una fattoria di Montebenichi del Valdarno, in provincia di Arezzo, un’anziana contadina sta lavando i panni in un fosso. Ha appena steso due paia di calze nere, quando sente un forte sibilo e viene investita da una folata di vento. Una specie di ‘trottola appoggiata sul terreno’ è ferma sulla sponda del torrentello, a circa venti metri di distanza da lei. Si avvicina all’oggetto, quando da una botola scendono due piccoli uomini, alti circa un metro, servendosi di una scaletta. I nani le girano intorno, emettendo una specie di cinguettio, poi si avvicinano al rudimentale stendibiancheria della donna e si impossessano delle calze nere. Quindi rientrano nella trottola, che riparte veloce verso il cielo muovendo l’aria e sibilando.


Monte Maiz (caso di), il 12 ottobre 1965 due giganti con un solo occhio in mezzo alla fronte compaiono nella campagna della località argentina di Monte Maiz e cercano di penetrare in un casolare con la manifesta intenzione di rapirne gli occupanti. L’intervento di alcuni vicini impedisce il ratto e mette in fuga gli umanoidi. Un caso simile si verifica ancora il 6 febbraio 1965 a Torrent.


Moore William, ufologo statunitense. Nel maggio del 1987 rende pubblico il contenuto di un documento filmato, da lui ricevuto nel 1984 dal produttore cinematografico Jaime Shandera. Si tratta di un atto del 18 novembre 1952, attraverso il quale il presidente Eisenhover viene informato a proposito del recupero del celeberrimo UFO di Roswell e della istituzione, effettuata dall’allora capo di stato Harry Truman, di un gruppo di ricerca denominato Majestic-12, composto da dodici tra le più importanti personalità politiche, militari e scientifiche residenti negli U.S.A. Compito del Majestic-12 era quello di studiare la struttura e il sistema di propulsione dell’astronave recuperata. La maggior parte degli studiosi ritiene falso quel documento, nonostante i nuovi indizi di autenticità presentati nel ‘96 dal fisico nucleare Stanton Friedman con il libro “Top Secret/Majic”.


Moroni, è l’angelo luminoso, levitante, vestito di una bianca tunica inviato a John Smith dal suo dio, per informarlo dell’esistenza di un libro sacro dalle pagine d’oro, su cui sarebbe stata scritta la vera storia degli americani e un messaggio salvifico destinato al popolo del nuovo mondo.


Mortara (casi di), verso la fine di gennaio 1997 alcuni singolari avvistamenti agitano per qualche tempo le tranquille acque del Ticino. Uno dei testimoni è Cesare Sacchi, assessore alla Polizia Municipale del Comune di Mortara, che riferisce i particolari del fenomeno da lui osservato al Corriere della Sera: “Stavo accompagnando mia figlia ed altre due sue amiche in una discoteca di Vigevano. All’improvviso, davanti alla mia auto, a una cinquantina di metri di altezza si è parato uno strano oggetto a forma di rombo, con tante piccole finestrelle illuminate e quattro grossi fari incandescenti alle estremità. Immobile e silenzioso. Ho chiesto conferma anche alle altre ragazze di quanto stavamo vedendo e, quando sono sceso per fotografarlo, è ripartito, sparendo in pochi secondi. Conosco molti ufficiali della vicina base aeronautica di Remondò e tutti mi hanno assicurato che quella sera non risulta alcun volo”. A Castel d’Agogna, distante quattro chilometri da Mortara, la famiglia dell’artigiano Pierangelo Rampi, 55 anni, vive quasi contemporaneamente l’esperienza di un incontro ravvicinato del terzo tipo. Un UFO si sarebbe infatti fermato sopra il tetto della villetta dei Rampi. “Non sono matto e ricordo tutto perfettamente,” dice l’artigiano, “le mie tre figlie di 21, 25 e 28 anni hanno visto queste creature dello spazio muoversi all’interno di quella sorta di disco volante del diametro di cinque metri”.


Mosè, personaggio dell’Antico Testamento (XIII secolo a.C.), liberatore dalla schiavitù in terra d’Egitto e legislatore del popolo ebraico. Nell’Esodo è narrata la vicenda della sua nascita, avvenuta nonostante il faraone Ramsete II o Seti I avesse ordinato il massacro dei figli primogeniti degli israeliti. Dopo averlo partorito, infatti, la madre lo deposita in una cesta e lo affida alla corrente del Nilo. Salvato dalle acque, è poi adottato dalla figlia del monarca egiziano. La preastronautica ne fa un protagonista della proprie idee, in base alle notizie tratte dall’Esodo. Sul monte Oreb Mosè entra in contatto con un essere superiore, il quale gli appare in una fiamma di fuoco freddo, che splende in un roveto senza consumare i cespugli spinosi. Mosè riceve dal suo dio una verga capace di trasformarsi in serpente, la facoltà prodigiosa di fare apparire la propria mano lebbrosa o sana a piacimento e quella di mutare l’acqua in sangue. L’archeologia spaziale identifica la causa dei mali che colpiscono il popolo egizio, evocati da Mosè, con l’impiego di armi biologiche (piaghe), di strumenti capaci di influire sul tempo atmosferico (grandine e tempesta di sabbia), di richiami ad ultrasuoni (locuste e zanzare), di prodotti chimici (l’acqua del Nilo si muta in sangue). Durante la migrazione del popolo ebreo, Mosè continua ad essere aiutato dagli angeli (piloti di UFO, secondo la preastronautica). Una colonna di vapore guida la sua marcia di giorno; una colonna di fuoco indirizza il suo cammino al discendere delle tenebre. Quando gli egizi stanno per attaccare i fuggiaschi, la colonna di vapore, guidata da un angelo, si frappone in mezzo alle due schiere, costringendo i soldati del faraone ad arretrare. Il mattino successivo un vento prodigioso obbedisce a un gesto di Mosè e divide le acque davanti al passaggio del popolo di Israele; le richiude poi sugli ostinati inseguitori egiziani, uccidendoli. Quando Mosè sale sul monte Sinai per ricevere le tavole della legge, il suo popolo -che non riconosce più il nuovo dio in quanto tale- torna a venerare il vitello d’oro, simbolo pagano delle antiche tradizioni. Il fiammeggiante dio liberatore e i suoi angeli sono presi da una tale ira da voler sterminare gli israeliti i quali, grazie all’intercessione del loro condottiero, subiscono una perdita di ‘soli’ 3.000 uomini.


Mothman, uomo falena avvistato da centinaia di testimoni nelle vicinanze di Point Pleasant in Virginia (U.S.A.), soprattutto nel periodo 1966-1969, spesso in concomitanza con apparizioni di UFO. In base alle descrizioni, John Keel ha tracciato l’identikit della creatura aliena: corpo affusolato più largo di quello di un uomo, soprattutto nella parte superiore; altezza di circa due metri; colore della pelle (o del pelo) grigiastro; gambe umane, ma assenza di braccia, sostituite da ali da pipistrello con un’apertura di circa tre metri, ripiegabili sul dorso; grandi e spaventosi occhi rossi, assai distanti tra loro. L’uomo-falena emette ronzii e squittii; si alza in volo verticalmente e raggiunge la velocità aerea di 100 chilometri orari. Sulla terra, al contrario, ha un’andatura incerta ed è molto lento.


Mu, leggendario continente che sarebbe esistito nell’Oceano Pacifico, sopravvissuto per lunghe ere all’affondamento della più antica Lemuria. Lì, tra i 150.000 e i 75.000 anni fa si sarebbe sviluppata una grandiosa civiltà, di origine extraterrestre secondo gli esperti di preastronautica. Tale civiltà si sarebbe diffusa progressivamente su tutte le terre emerse, originando le civiltà indiana, persiana, egizia, mesopotamica e greca, secondo le conclusioni del colonnello inglese James Churchward, autore del libro “The Lost Continent of Mu” (Il continente perduto di Mu). Testimonianze relative alla civiltà di Mu sarebbero alcune iscrizioni litiche e su tavolette ritrovate nella Valle dell’Indo, nel Tibet, sull’Isola di Pasqua e, secondo alcuni, anche i grandi moai dell’isola cilena.


MUFON (Mutual UFO Network), la più importante associazione ufologica del mondo, nata negli Stati Uniti nel 1973, in seguito alla crisi di due circoli ‘storici’: l’APRO e il NICAP.


Muhammad Ali, pugile statunitense medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma nella categoria dei mediomassimi e tre volte campione del mondo dei pesi massimi. E’ ritenuto uno dei più grandi campioni della storia della boxe. Mussulmano, pacifista, formidabile oratore, è un simbolo vivente dell’emancipazione dei neri d’America. La casistica ufologica può annoverarlo tra i più famosi testimoni di avvistamenti UFO.


Mutanti, la preastronautica ipotizza che molti degli esseri semiumani di cui sono ricchi mitologia e folklore -creature a volte mostruose, di statura minuscola o gigantesca- fossero in realtà esponenti di razze aliene oppure ibridi nati dall’unione di terrestri con alieni.


Mutilazioni animali, amputazione degli arti e asportazione degli organi interni rilevate su bovini, equini, animali domestici e selvatici in concomitanza con avvistamenti di UFO. I corpi degli animali ritrovati presentano strane ferite da taglio e sono completamente dissanguati. I tagli, esaminati in alcuni casi da esperti, risultano straordinariamente sottili e netti. L’unico strumento di cui dispone la nostra scienza in grado di incidere la pelle con uguale precisione è il bisturi a laser. Dal mese di aprile 1997 i casi di mutilazioni di bestiame sono improvvisamente aumentati negli Stati Uniti, soprattutto nel Nuovo Messico e in Colorado. Riguardo a questo argomento è fondamentale il testo di Linda Moulton Howe, “An Alien Harvest: Further Evidence Linking Animal Mutilations and Human Abductions to Alien Life Forms” (Littleton, Colorado, 1989).



N:

NASA, sigla di National Aeronautic and Space Administration, il più importante ente spaziale degli Stati Uniti d’America, fondato nel 1958.


Navi volanti, cronache del Medioevo e dell’età moderna riferiscono numerosi casi di vere e proprie battaglie navali svoltesi nel cielo. L’8 aprile 1665 sei pescatori sono testimoni di uno scontro che oppone velieri da guerra a Stralsund, sul Mar Baltico. Nel 1680 il cronista Erasmus Francisisi riferisce di fenomeni inspiegabili che si verificano nel suo tempo: navi dalle cui fiancate escono travi infuocate; flotte che appaiono e scompaiono. E nel cielo si mostra “un oggetto rotondo a forma di piatto, simile a un grande cappello da uomo, circondato da luci colorate così intense da oscurare quella della luna”.


Nazca (altopiano di), arida località del Perù meridionale, il cui terreno è solcato da incisioni visibili solo dall’alto: immagini zoomorfe e linee rette che si sviluppano per chilometri e chilometri, intersecandosi frequentemente. Osservate da un aereo, sembrano le piste di un aeroporto. L’archeologia spaziale teorizza un astroporto degli extraterrestri risalente a epoche preincaiche. Incisioni rupestri che si trovano nella stessa area mostrano figure umane incoronate da strane aureole.


Ndriambavirano, popolazione leggendaria del Madagascar che vive in città sotterranee e sottomarine. Simili a pesci quando si trovano nell’elemento liquido, perdono coda e pinne quando salgono in superficie. In alcuni casi le loro donne si accoppiano con pescatori umani.


Nibiru, dodicesimo pianeta del nostro sistema solare, secondo la ‘genesi’ dei Sumeri, patria degli Annunaki, popolo divino giunto anticamente nella Mesopotamia meridionale per condurre i terrestri sulla strada della conoscenza e della civiltà.


NICAP (National Investigation Committee on Aerial Phenomena), associazione civile di ricerca sugli UFO fondata nel 1956 a Washington su iniziativa di T. Townsend Brown. Realizza attraverso gli anni di attività un’opera editoriale imponente, “The UFO Evidence”, che raccoglie la casistica mondiale più attendibile in relazione al decennio 1954-64.


Nimbo o aureola, è il cerchio o disco luminoso che circonda il capo di una divinità pagana o di un santo cristiano. A volte anche il corpo del Buddha appare circondato da un’aura luminosa. Il disco solare e quello lunare incoronano il capo degli dei portatori di luce tanto nell’iconografia religiosa egizia quanto in quella greca.


Norimberga (caso storico di), all’alba del 14 aprile 1561 un incredibile, pauroso spettacolo ha luogo nei cieli della città tedesca. Sfere, dischi, oggetti a croce e a fuso scendono dall’alto sul centro abitato. La popolazione rimane atterrita alla vista di quei velivoli rossi, neri e azzurri; cannoni e spingarde tuonano, puntati verso l’alto, con la presunzione di incutere rispetto nella formidabile flotta volante. Un’incisione dell’epoca, conservata presso la Biblioteca Centrale di Zurigo, illustra la fase cruciale di quello scontro apocalittico.


Nostradamus (Michel de Nostredame), nel 1554 il medico e astrologo francese riferisce un suo singolare avvistamento nei cieli di Salon: “Il 10 marzo vi è stata un’apparizione mostruosa e terrificante che, secondo me, è stata vista fino a Marisiliam (Marsiglia). Più tardi è stata notata anche sul mare, a St. Chamas. Vicino al primo quarto di luna, un grande fuoco è sfrecciato nel cielo, da oriente a occidente. Sembrava un’asta o una fiaccola accesa, meravigliosa a vedersi. Emetteva scintille, come il ferro sotto le mani del fabbro, scintille d’argento che ricadevano come semente lungo il suo percorso. Sembrava un’altra Via Lattea, un’altra galassia. Veloce come una saetta, produceva un forte strepito e rumore. Come un ciclone, ha spazzato via alberi e foglie. Il fatto è durato venti minuti, il tempo di raggiungere Arla, la Via di Pietra, cioè fin dove lo sguardo poteva giungere. E’ scomparsa nel mare verso sud, in lontananza, lasciando dietro di sé una scia di scintille e rosse lingue infuocate, rimaste a lungo in aria e poi ricadute come fuochi d’artificio. Dove è passata in prossimità del suolo, ha ridotto ogni cosa in cenere”.

O:

Oannes, vedi Apkallu.


Oberth Hermann, scienziato tedesco considerato insieme allo statunitense Goddard e al russo Ziolkovsky uno dei padri dell’astronautica. Con l’allievo prediletto Von Braun progetta le micidiali V-2. Nel 1955 afferma di credere nell’origine extraterrestre degli oggetti volanti non identificati, sollevando stupore negli ambienti accademici ed euforia in quelli ufologici. Lo scienziato è convinto che gli Uranidi (così battezza gli alieni, poiché provengono dal cielo, ‘Uranòs’ in greco) siano impegnati come i Fenici o i Vichinghi nell’esplorazione dello spazio, forse per creare colonie sui pianeti adatti alla loro vita. Queste suggestive ipotesi sono espresse nella sua opera “Katekismus der Uraniden” (Catechismo degli Uranidi).


Occupanti, sono gli esseri intelligenti che viaggiano all’interno degli UFO e talora sbarcano sul nostro pianeta. Le testimonianze relative a incontri ravvicinati del terzo tipo non concordano su una sola razza di alieni, anche se mettono in rilievo quasi sempre un loro aspetto umanoide. Secondo alcune descrizioni, tuttavia, essi sarebbero poco più alti di un metro, avrebbero pelli grigie, grosse teste calve, grandi occhi neri, lunghe braccia, dita sviluppate -di numero imprecisato- ed emetterebbero una sorta di ronzio. Altri testimoni parlano di creature gigantesche. Altri ancora, di esseri mostruosi, forniti di strane protuberanze o chele o tentacoli al posto delle mani. Vi sono poi persone che giurano di aver visto uscire dagli UFO esseri simili a fantasmi, oscuri come ombre notturne. Altri hanno incontrato a bordo di dischi d’argento creature di bellezza apollinea o angelica, messaggeri d’amore e giustizia universale.


Ologrammi, proiezioni tridimensionali di immagini sintetiche, assolutamente realistiche. Sofisticate tecnologie olografiche sono sperimentate attualmente dai militari americani, in previsione di un loro utilizzo per fini propagandistici e bellici. La sperimentazione di proiettori olografici darà luogo nell’immediato futuro a nuovi avvistamenti di UFO e dovrà essere tenuta in considerazione dai ricercatori come una possibile spiegazione di alcuni eventi apparentemente non convenzionali.


Ondata, gli ufologi definiscono con questo termine un numero eccezionale di avvistamenti verificatosi nello stesso periodo in una o più località.


Orka (o Skana), nella mitologia dei pescatori Haida canadesi, è l’infallibile ‘cacciatore di balene’, un essere divino antropomorfo che vive all’interno di un ‘drago’ marino. Presenta innegabili analogie, anche se è raffigurato in uno stile assai diverso, con il famoso ‘astronauta’ di Palenque.


Orlandi Marco, ricercatore italiano, uno dei continuatori degli studi iniziati negli anni ‘80 da Richard F. Haines, il celeberrimo esperto americano della casistica UFO-aerei. Direttore del progetto AIRCAT, che ha catalogato alcune centinaia di episodi di avvistamenti UFO nei cieli d’Italia, effettuati da piloti e/o personale di volo.


OURANOS, Commission Internationale d’Enquêtes Scientifiques, una delle prime associazioni private per la ricerca sul fenomeno UFO. Il suo atto di nascita è datato 1951.


OVNI, sigla di “Oggetti Volanti Non Identificati”, utilizzata nei Paesi latini, eccetto che in Italia, in luogo di ‘UFO’.


OX-HO, è il nome di un extraterrestre i cui messaggi sono diffusi dal Centro della Luce Solare, attivo nell’Oregon (U.S.A.). OX-HO afferma di provenire dalla quarta dimensione e di voler aiutare l’umanità della Terra a migliorare il proprio livello spirituale (la ‘frequenza delle vibrazioni’).


OZMA Project, alle 04.00 dell’8 aprile 1960 presso l’Osservatorio Radioastronomico Nazionale di Green Bank (West Virginia, U.S.A.), l’équipe dell’astronomo Frank D. Drake inizia un esperimento senza precedenti, cercando di entrare in contatto mediante il radiotelescopio dell’osservatorio con civiltà non terrestri. Drake invia segnali sulla lunghezza di 21 cm, una probabile misura universale (corrisponde all’idrogeno neutro), verso i sistemi di Epsilon Eridano e Tau Ceti, dove esistono probabilmente condizioni simili a quelle del sistema solare. E’ il primo passo di una nuova scienza, che estende idealmente verso l’infinito i propri orizzonti e la propria filosofia. L’esperimento è chiamato Progetto OZMA dal nome del reame immaginario di OZ, creato dalla fantasia dello scrittore L. Frank Baum. Esperimenti analoghi saranno tentati verso la metà degli anni ‘60 dagli scienziati russi dell’Istituto Radiofisico di Gorki e quindi -con tecnologie sempre più sofisticate- da tutti i paesi industrializzati.



P:

Pa hua-nui-api-ta’a-i-te-ra’i, gigantesca tridacna delle leggende polinesiane, capace di inghiottire barche e navi risucchiando le acque marine. E’ stata resa innocua dall’eroe cultuale Rata, che si è fatto ingoiare e ha reciso con il suo coltello l’organo con cui il mollusco apriva e richiudeva le immense valve. Si potrebbe interpretare questo mito come la reminiscenza di un USO, entrato in contatto anticamente con la civiltà isolana.


Palenque, nel 1949 l’archeologo Alberto Ruz Lhuillier scopre per pura coincidenza un sepolcro all’interno della piramide Maya di Palenque. Il coperchio del sarcofago, pesante cinque tonnellate, blocca l’accesso alla cripta. La grande lastra di pietra riporta un bassorilievo scolpito in tardo stile Maya. Osservata di lato, l’immagine sembra rappresentare una figura umana seduta in un ambiente angusto, incredibilmente simile all’abitacolo di una capsula spaziale. Alle spalle del ‘cosmonauta’ vi è un mascherone che, sempre visto di lato, è sorprendentemente simile a un reattore in funzione. Le mani dell’uomo paiono muoversi con perizia tra leve e strumenti di un pannello di comando. All’interno del sarcofago gli archeologi trovano lo scheletro di un uomo di 40-50 anni con una maschera di giada sul viso. Secondo le conclusioni tratte da molti archeologi spaziali, la ricostruzione del volto -eseguita dal russo Andranik Dzagarian- mostra il ritratto di un umanoide alieno con la radice del naso sopra gli zigomi.


Panchanana (caso), termine sanscrito che significa ‘dai cinque volti’ ed è un epiteto riferito alle divinità maggiori dell’Induismo. I testi sacri affermano che i cinque volti rappresentano gli elementi del creato: terra, acqua, calore, vento e cielo. La sera del 6 giugno 1983 un oggetto volante solca i cieli d’Italia, Svizzera, Francia e Spagna; la notizia è riportata da numerosi quotidiani. Un testimone degno della massima fede -studioso ben conosciuto all’autore di questo libro, che chiameremo ‘R.’- vive quella sera una straordinaria esperienza e attribuisce all’oggetto volante il nome di ‘Panchanana’: cinque volti, come le cinque sfere che lo compongono. Prima di quell’evento, R. era assolutamente scettico a proposito del fenomeno UFO; da ragazzo aveva attuato insieme ai fratelli una beffa in diretta televisiva nei confronti di alcuni ufologi ospiti della trasmissione “Portobello”, condotta da Enzo Tortora, riferendo loro telefonicamente i dettagli di un incontro ravvicinato immaginario. Nel 1983 R. ha 24 anni e vive con la madre e i fratelli al quattordicesimo piano di un palazzo di via De Angelis, a Milano. Quella sera è affacciato alla finestra della sua stanza quando, poco prima delle 23.00, vede nei giardini di via Padre Luigi Monti, illuminate dai lampioni, a non più di duecento metri dalla sua posizione, le figure di due uomini magrissimi, neri, calvi, vestiti in modo così aderente da sembrare nudi. Maneggiando tubi fosforescenti, le figure costruiscono sull’erba un parallelepipedo vuoto all’interno. R. non riesce a capire come facciano, visto che non congiungono meccanicamente i tubi, ma li posano semplicemente nell’aria, all’altezza voluta. Per qualche istante, irrazionalmente (dato che non vi sono luci né cineprese), R. pensa che stiano girando un film. A un certo punto un faro si accende all’interno del solido geometrico; la luce raggiunge R. e riempie la sua stanza. Il giovane prova un forte sbigottimento e si ritrae dalla finestra. Le sue membra faticano a rispondere. Quando la luce abbandona la stanza, è semiparalizzato. Con immensa difficoltà torna alla finestra; si sente come in un tempo rallentato e attribuisce il fatto alla sorpresa (stato d’animo che tuttavia lo ha abbandonato, lasciando posto alla curiosità). Le due figure sono ancora lì, con il parallelepipedo luminescente. Il faro è spento. A questo punto R. ha un vuoto di memoria che va dalla scomparsa dei due ‘uomini neri’ e del solido fosforescente all’apparizione del grande oggetto volante luminoso. L’UFO si mostra in lontananza nel cielo come un punto di luce in veloce avvicinamento (questa volta R. non prova stupore). Quando la sua struttura è visibile, emette luci che R. ricorda in modo confuso; non effetti pirotecnici, comunque, ma raggi. Si compone di tre grandi sfere luminose, poste in fila e collegate tra loro e di due sfere più piccole, situate appena sotto il globo centrale. Le sfere di dimensioni minori non sono fisse, perché a un certo punto si staccano dal corpo mediano, compiono un breve percorso e quindi si ricongiungono ad esso. L’UFO passa quasi sopra il punto di osservazione di R., a bassa quota. E’ silenzioso, emette una lunga scia ed è molto grande, enormemente più grande di un Jumbo Jet. R. può osservarlo bene. Sul fianco di ciascun globo appare, come inciso, un cerchio; forse si tratta di oblò. Quando l’oggetto volante si allontana, R. guarda l’orologio. E’ passato almeno un quarto d’ora in più rispetto a quanto si aspettasse. Il giorno successivo, nel quartiere, decine di persone parleranno dell’UFO, delle luci notturne, degli strani movimenti nei giardini. R. conserva il ricordo di quella sera con particolare piacere; quel grande oggetto volante e il mistero dei giardini sono stati per lui segni straordinari, carichi di valori ‘mistici’, di bellezza, di magia. Ha un’idea precisa di quanto sia avvenuto realmente la sera del 6 giugno 1983, ma la esprime solo con un tenue, enigmatico sorriso.


Parafisica (ipotesi), nasce da un’intuizione dell’astronomo e matematico americano di origine francese Jacques Vallée, il quale ritiene che gli UFO provengano da una realtà parallela alla nostra, così come tutti i fenomeni parapsicologici. Secondo John A. Keel, l’altro grande parafisico, gli alieni sarebbero intelligenze ostili alla razza umana, provenienti dall’ipotizzata ‘dimensione parallela’ con una missione diabolica.


Paraseleni, raddoppiamenti della luna, chiamati così da Licostene. Sono fenomeni ottici dovuti alla rifrazione della luce lunare nei cristalli di ghiaccio presenti negli strati superiori dell’atmosfera. Nell’antichità erano considerati prodigi di natura divina; nella nostra epoca possono essere scambiati -come i pareli- per fenomeni UFO.


Parastronomia o astronomia paranormale, non sono rari i casi di notizie astronomiche intuite da sensitivi e chiaroveggenti e successivamente confermate dall’astronomia tradizionale. Jonathan Swift descrive ne “I viaggi di Gulliver” i due satelliti di Marte, offrendo al lettore dettagli fantasiosi che circa centocinquant’anni dopo, nel 1877, l’astronomo americano Asaph Hall confermerà quasi integralmente. Lo spiritista americano Andrew Jackson Davis scrive nel libro “Nature’s Divine Revelations” (Divine rivelazioni della natura, 1847) di nove pianeti del nostro sistema solare, quando all’epoca se ne conoscevano solo sette. Nel 1930 la medium inglese Eileen Garrett riceve mentre si trova in trance un messaggio dal defunto scrittore Sir Arthur Conan Doyle, che afferma di trovarsi all’interno di una cintura di radiazioni che sta attorno al globo. La cintura sarà scoperta nel 1959.


Pareli o fenomeni dei tre Soli, nel Medioevo sono considerati prodigi di origine divina; cronache dell’epoca riferiscono di varie occasioni in cui si sono verificate sotto gli occhi della gente moltiplicazioni apparenti del disco solare. Shakespeare descrive il fenomeno nell’Enrico VIII. I primi ufologi interpretano le apparizioni come effetti ottici prodotti da UFO. In realtà si tratta di fenomeni naturali di rifrazione del Sole nei minuscoli cristalli di ghiaccio che talora fluttuano negli strati alti dell’atmosfera. A volte producono immagini capaci di impressionare vivamente chi osservi il fenomeno. I pareli sono chiamati anche ‘cani del sole’.


Pascagoula (caso di), vedi Abduction.


Pasini Peter, giovane tenore d’opera australiano, residente vicino a Melbourne. Afferma di essere stato rapito dall’equipaggio di un UFO nel mese di giugno 1988 a Rosenwood, un villaggio vicino a Ipwich, nell’Australia meridionale. Da allora gli alieni lo avrebbero prelevato in più occasioni. Quella sera di giugno si trova all’aperto, quando nota una sfera dorata che segue i binari della ferrovia. Una luce chiara circonda l’oggetto e infonde nel ragazzo un senso di pace e di tranquillità. Improvvisamente compare una figura umana bianca, luminosa, con la testa sproporzionatamente grossa, grandi occhi neri e la bocca sottile. Pasini si accorge con sorpresa di trovarsi ancora nel giardino di casa sua; accanto a lui, inginocchiato, è suo fratello Gary. Qualcuno gli versa sul capo dolorante una gelatina trasparente fredda, che gli cola sul viso. Quando tutto finisce, i due fratelli rientrano in casa barcollando. Gary ricorda che qualcuno gli ha massaggiato i piedi infreddoliti. Sono trascorse sei ore; la madre dei ragazzi dorme serenamente. Peter si guarda allo specchio: ha un marchio di forma circolare e di colore rosso sulla fronte, che gli procura dolori lancinanti. Successivamente si sottopone ad ipnosi regressiva, ricordando nuovi particolari: il letto metallico di una strana sala operatoria e un alieno chino su di lui, intento a inserirgli uno strumento cilindrico al’interno di un orecchio. Per quanto riguarda il marchio sulla fronte, Peter è convinto che lo scienziato alieno gli abbia impiantato qualcosa nel cervello. La terribile esperienza vissuta da Pasini non si concluderà tuttavia così. L’UFO tornerà altre volte e il giovane verrà sottoposto ancora a molte visite, a molti esperimenti. Cambierà casa, ma i suoi rapitori lo troveranno sempre.


Pawels Louis, pubblica nel 1960, insieme a Jacques Bergier, il libro “Le matin des magiciens” (Il mattino dei maghi), una delle prime opere dedicate ai temi dell’archeologia spaziale. Sempre insieme a Bergier anima il notiziario “Planète”, dedicato in parte alla preastronautica.


Perego Alberto, console bolognese, testimone di un avvistamento nei cieli del Vaticano risalente al 6 novembre 1954 e di una serie successiva di incontri ravvicinati. Nel periodo compreso tra il 1957 e il ‘63 è impegnato a riferire all’opinione pubblica un messaggio prioritario degli extraterrestri, ovvero un ammonimento a rinunciare all’utilizzo dell’energia atomica per finalità belliche. Scrive quattro libri sugli UFO e fonda il CISAER, un circolo ufologico capace di unire decine di appassionati tra gli anni ‘50 e i ‘60, tra i quali Roberto Pinotti, che sarà uno dei più seri studiosi di ufologia della generazione successiva.


Pereira Jader, vedi Razze aliene.


Pescara (caso di), il 15 giugno 1993 un elicottero Agusta AB-412 dei Vigili del Fuoco decolla dall’aeroporto “Liberi” di Pescara per un volo di qualificazione di due nuovi piloti. Verso mezzogiorno il pilota Gino Dal Zoppo avvista un oggetto volante davanti all’elicottero e, a causa dell’emozione, sbaglia una manovra. Il comandante Vincenzo Nusca prende i comandi, nota a propria volta l’oggetto e si pone sulla sua scia. L’UFO è alto un metro, ha un colore giallastro ed è vagamente antropomorfo. La’ testa’ ha un diametro di circa cinquanta centimetri, due grandi occhi e un’antenna trapezoidale sulla ‘nuca’. Nella parte bassa del ‘corpo’ sono poste due borse simili a marsupi. Le ‘gambe’ sono tronchi tozzi e lisci, senza piedi. A un certo punto la ‘cosa’ si gira verso Nusca e gli altri militari, compie due giri attorno al velivolo e scompare rapidissima. Oltre a Nusca e Dal Zoppo, si trovano sull’elicottero i piloti Giuseppe Orsini e Massimo Segone e lo specialista Gianfranco Agamennone.


Pettorano sul Gizio (caso di), cinque abitanti del paese in provincia dell’Aquila avvistano il 20 giugno 1993 una creatura volante dalle fattezze vagamente umane. L’essere è alto circa quaranta centimetri, è simile a un’ellissi con occhi e gambe, si sposta nell’aria molto vicino al suolo.


Phillips Gene Montague, nato il 17 dicembre 1926 a Beaver (West Virginia, U.S.A.), è il fondatore dall’Ancient Astronaut Society, l’ente privato la cui missione è quella di coordinare e catalogare le ricerche effettuate in tutto il mondo nel campo della paleoastronautica.


Piattaforma volante, simile a una grande boa sospesa nel cielo, la piattaforma volante a quattro lati è un velivolo non identificato tipico dei nostri tempi, anche se -per la verità- Medioevo e Rinascimento ci hanno trasmesso racconti di travi volanti, luminose o infuocate. Negli scritti profetici del sensitivo americano Edgar Cayce, le piattaforme volanti sono veicoli dell’antico popolo di Atlantide. Come i triangoli volanti, anche le piattaforme hanno globi o fari luminosi a ciascun angolo. E’ forse l’oggetto volante comparso più frequentemente nel mondo durante il periodo 1996-97.


Pietre incise, fra il 1945 e il ‘52 sono state trovate nelle vicinanze di Acambaro, in Messico, oltre 30.000 pietre incise risalenti al II millennio a.C., raffiguranti sauri e mammiferi estinti, oltre a mummie e figure di difficile interpretazione. Alcune pietre ritrovate presso Ica, in Perù, riportano immagini incredibili, tra le quali un uomo che osserva il firmamento attraverso un telescopio, mappe di terre sconosciute e interventi chirurgici effettuati sul cuore e il cervello.


Pile di Baghdad, il Museo delle Antichità di Baghdad (Iraq) conserva alcuni oggetti risalenti almeno al V secolo a.C., ritrovati nei dintorni della capitale. Gli oggetti sono stati identificati dagli esperti come batterie a secco, costruite secondo il principio galvanico. Il corretto funzionamento delle pile, alcune delle quali contengono elettrodi in rame, è stato verificato dallo sperimentatore statunitense Willard Gray, che le ha ricostruite nei minimi particolari. Secondo l’ingegnere e storico americano Sprague de Camp, è molto probabile che alcune civiltà precristiane conoscessero e adoperassero l’energia elettrica. La preastronautica ascrive le pile di Baghdad nel novero dei doni fatti ai terrestri dagli antichi visitatori alieni.


Pinotti Roberto, segretario del CUN dal 1968, imprime una svolta decisiva al movimento ufologico italiano grazie all’organizzazione di importanti iniziative. E’ il più celebre ufologo del nostro paese, autore di opere fondamentali (tra cui “UFO, visitatori da altrove”, edito da Bompiani), coordinatore dei maggiori simposi tenuti in Italia, direttore responsabile del mensile “Notiziario UFO”, distribuito in edicola dal 1978 e affermatosi anno dopo anno, anche grazie all’ottimo lavoro del giornalista Maurizio Baiata, direttore editoriale della rivista.


Pioneer F, sonda americana lanciata il 2 marzo 1972 verso il pianeta Giove; compiuta la missione, la sonda esce dal sistema solare e va in deriva nella galassia. Al suo interno si trova una targa in alluminio e oro che riporta dati in codice binario riguardanti la Terra, la sua composizione, le coordinate del nostro sistema solare, l’immagine schematica di un uomo e di una donna. I dati sono stati elaborati dagli astronomi Carl Sagan e Frank D. Drake.


Piramidi, monumenti sepolcrali dell’antico Egitto, entro i quali venivano sepolti i faraoni. L’egittologia le considera come l’evoluzione delle ‘mastaba’, tombe a tronco di piramide che si trovano in gran numero attorno alle piramidi più note. La perfezione di questi monumenti, orientati verso i punti cardinali e forse costruiti a imitazione delle stelle centrali della costellazione di Orione, ne fa il simbolo stesso della grandiosità, della bellezza e dell’energia dell’universo. Nei complessi rapporti numerici adoperati per la costruzione delle piramidi è forse racchiuso il segreto che indicava ai faraoni la strada verso le loro dimore cosmiche. Lo stesso mistero, cullato tra mille ipotesi dai cultori della paleoastronautica, è presente nelle piramidi celtiche della Francia, in quelle Maya del Centroamerica, nei monoliti piramidali di Ena -in Giappone- e nelle piramidi mitiche che, secondo molti ricercatori, si troverebbero sul fondo del lago cinese Tungtin.


Piri Reis (comandante), vedi Carte geografiche.


Pope Nick, nei primi anni ‘90 è segretario dell’ufficio preposto alla raccolta di segnalazioni di avvistamenti UFO presso la RAF (Royal Air Force). Concluso l’incarico, rende pubblici tutti i dati raccolti e la relativa documentazione: migliaia di casi catalogati dalle forze armate britanniche a partire dagli anni ‘50. Pope esprime il suo pensiero relativo agli UFO, che tende decisamente verso l’ipotesi extraterrestre, nel libro del 1996 “Open Skies, Closed Minds” (Cieli aperti, menti chiuse). La sua analisi della documentazione raccolta presso la RAF non mette in rilievo tentativi di cover-up né una politica volta al debunking del fenomeno da parte delle autorità che, non ritenendo gli UFO pericolosi per la sicurezza nazionale, hanno sempre delegato lo studio del problema a organismi prettamente scientifici.


Power failure (interruzione di corrente elettrica) o black-out, fenomeno per cui zone sorvolate da UFO vengono oscurate improvvisamente da sopravvenuti malfunzionamenti delle centrali elettriche, forse a causa della presenza di onde antigravitazionali o comunque di un campo elettromagnetico. I casi sono numerosi: dall’oscuramento del 23 settembre 1965 della città messicana di Cuernavaca al grande black-out di New York, Boston e Toronto del 9 novembre successivo, che lascia al buio per dieci ore un’area di 80 mila miglia quadrate. Nell’arco di pochi anni lo stesso fenomeno si verifica, sempre in concomitanza di avvistamenti di UFO, a Londra, Stoccolma, Rio de Janeiro e Bahia, nell’Olanda orientale, in Alaska, nel Nord del Canada, nelle regioni di Melbourne e Buenos Aires, nel Sud dell’Italia.


Preastronautica o archeologia spaziale, disciplina che nasce nel 1960 -con l’articolo pubblicato dallo studioso russo Matest M. Agrest sulla “Lìteraturnaia Gazieta” di Mosca- allo scopo di indagare sulle numerose stranezze archeologiche che la scienza ufficiale non è in grado di spiegare in modo convincente. L’ipotesi su cui si fonda la preastronautica è che, nel corso della tempo, il nostro mondo sia stato visitato in diverse occasioni da extraterrestri con la missione primaria di portare agli uomini i semi della civiltà. La nuova disciplina si dedica alla raccolta sistematica e all’interpretazione di indizi relativi all’atterraggio di UFO e quindi all’influenza dei loro occupanti sui costumi, la scienza, la tecnologia, la civiltà dei popoli terrestri. Una grande quantità di reperti archeologici, inspiegabili convenzionalmente, assicura credibilità alla preastronautica; basti pensare al ‘cosmonauta’ di Palenque, alle pile di Baghdad, al computer di Antikythera, ai fori di proiettili rilevati su crani preistorici. Anche i più antichi testi letterari, dalla Bibbia all’Odissea, dagli inni egizi al Ramayana, sembrano alludere in molti passi ad astronavi e creature extraterrestri portatrici di civiltà. Avvistamenti di UFO, simili in tutto e per tutto a quelli che avvengono ai nostri giorni, risultano anche nelle cronache storiche, suffragati da testimoni della fama di Alessandro Magno o Cristoforo Colombo. La preastronautica suscita immenso interesse presso la gente comune di tutto il mondo, in quanto sembra restituire alla Storia il fascino sacrale del mistero, che la ricerca accademica ha sacrificato sulla strada della fredda logica, dell’arida analisi di documenti e reperti senza vita. Ecco perché ai suoi autori sono perdonate le mille stravaganze, le interpretazioni fantasiose, un certo ‘cultismo’ miope. Tra gli scrittori più noti del genere si possono ricordare il nostro Kolosimo, l’elvetico von Däniken, i russi Zaitsev -forse il primo a parlare di Gesù Cristo come di un extraterrestre e della stella di Betlemme come di un UFO!- e Kazantsev, i francesi Charroux e Sendy, gli americani Norman e Temple, l’inglese Drake, l’australiano Tomas.


Price Richard (caso), nel 1955 ha otto anni, è intento a giocare con un amico a North Troy, quando viene rapito dall’equipaggio di un UFO. Viene sottoposto ad accurate visite e dolorosi esperimenti; gli vengono innestati piccoli oggetti scuri nell’addome. Rilasciato, il bimbo racconta la sua esperienza, ma non è creduto da nessuno. Negli anni che seguono cerca di dimenticare la disavventura e in parte ci riesce. All’età di trentotto anni, però, uno dei minuscoli corpi inseriti nel suo corpo affiora sotto alla cute. L’impianto viene esaminato dal fisico David Pritchard, che dichiara di non aver mai veduto niente di simile e dunque di non saper dire di che cosa si tratti.


Proiettili preistorici, nel Museo Paleontologico di Mosca è custodito un cranio di bisonte risalente almeno al 3000 a.C., riportante nella zona frontale un foro perfettamente rotondo, simile a quello di un proiettile. Nel Museo di Storia Naturale di Londra è conservato il cranio di un ominide, coevo di quello del bisonte russo, con un foro circolare sulla scatola cranica. Secondo i ricercatori attivi nel campo della paleoastronautica, i fori sarebbero stati prodotti dalle armi degli extraterrestri entrati all’epoca in contatto con alcune genti del nostro pianeta.


Project 1947, gruppo nato nel 1994 per volontà di Jan L. Aldrich, con la missione di recuperare documenti declassificati riguardanti gli UFO e conservati negli archivi militari e governativi degli Stati Uniti. Il gruppo ha recuperato fino ad oggi atti ufficiali per alcune migliaia di pagine.


Psichismo collettivo o polipsichismo, fenomeno con cui numerosi studiosi -tra cui il biologo, filosofo e parapsicologo inglese William MacKenzie- spiegano le manifestazioni paranormali che si verificano in presenza di un gruppo di persone. Lo psichismo collettivo agirebbe come una macro-personalità psichica, che rimarrebbe inconscia rispetto alle coscienze individuali delle persone facenti parte del gruppo. Di fronte a desideri, attese, timori, credenze, lo psichismo collettivo materializzerebbe in alcuni casi l’oggetto di tali emozioni.


Puccetti Roland, vedi Razze aliene.


Puck, nel folklore anglosassone è una piccola creatura magica quasi sempre benevola, nata dall’unione di una fata con un essere umano. A volte è raffigurato come un nano dalla testa sproporzionata e i grandi occhi neri. Alcuni ricercatori pensano che i puck fossero in realtà extraterrestri o ibridi genetici tra umani e alieni, così come gli elfi, i silfi, i folletti, gli gnomi, i ginn delle Mille e una Notte e in generale le creature appartenenti al ‘piccolo popolo’. Forse esistono analogie tra i puck e i pwka, fuochi fatui delle leggende britanniche capaci di trasformarsi in folletti.


Puschkin (caso storico), nome di un cavaliere cosacco del XVIII secolo. Udendo la notizia di un misterioso, forse diabolico oggetto sferico di circa 3 metri di diametro, trovato vicino a un boschetto da alcuni contadini abitanti in un villaggio sul Don, decide di affrontarlo e distruggerlo. Giunto sul posto, colpisce il globo ripetutamente con la spada. Un grande occhio appare allora da un’apertura, fissando il guerriero. Puschkin si avventa sull’oggetto e sull’occhio, ma la spada gli si spezza in mano. Sotto gli occhi dei contadini, il cosacco e il suo destriero divengono a poco a poco trasparenti, fino a scomparire. Due giorni dopo Puschkin e la sua cavalcatura riappaiono, barcollanti come gli ubriachi. L’uomo non ricorda nulla della sua disavventura. Quando i ricordi riaffiorano, torna sul luogo dello scontro, ma della sfera non vi è più traccia. Se si escludono i rapimenti di esseri umani da parte di creature mitologiche o fiabesche, questo è forse il più antico caso di abduction di cui siamo a conoscenza.

Q:

Quarta dimensione, concetto fisico e matematico secondo il quale si estenderebbe nello spazio una dimensione che gli esseri umani percepiscono come tempo, secondo leggi a noi ignote. L’astronomo tedesco Zöllner, influenzato dalle teorie degli spazî a più dimensioni enunciate dal matematico Rieman nel 1854, ipotizza nel 1878 l’esistenza della quarta dimensione e con essa una possibile spiegazione degli eventi parafisici. Altri scienziati prima di lui, da Hinton a Uspiensky, avevano intuito l’esistenza di una dimensione-tempo; Zöllner è tuttavia il primo ad effettuare sperimentazioni vere e proprie, osservando le facoltà paranormali di alcuni medium. Negli anni ‘20 l’astrofisico inglese Arthur Stanley Eddington identifica la quarta dimensione come un ‘Grande Tutto’, sede della legge universale e dell’unità ove spazio e tempo si compenetrano. In Italia i professori Luigi Fantappié negli anni ‘40 e Tito Alippi nei ‘50 parlano di universi a più dimensioni che talora interagiscono, spiegando con tali interazioni le manifestazioni paranormali.



R:

Randle Kevin e Schmitt Donald, vedi Roswell.


Rapimenti, i cultori dell’archeologia spaziale citano a sostegno delle loro tesi una serie di abduction tramandate dagli antichi testi. Nella Bibbia, il primo caso di rapimento si riferisce a Enoc, descritto nella Genesi (5, 24) e nel libro apocrifo che porta il nome del personaggio. Anche Mosè ed Ezechiele avrebbero viaggiato nello spazio a bordo di un UFO. Ganimede e Ila sono due dei molti esempi riportati nella variegata mitologia ellenica. Zarathushtra sarebbe stato condotto nel mondo di Eeriéne Veedjo in un’astronave. Yudhisthira, personaggio del Mahabharata, sarebbe potuto salire al cielo con il proprio corpo grazie alla tecnologia di un veicolo alieno. Leggende dell’antica Cina narrano di giovani donne rapite da draghi volanti e condotte verso regioni celesti.


Razze aliene, il filosofo Roland Puccetti definisce ‘umanoidi’ gli extraterrestri che assomigliano all’uomo; su questo punto concordano tutti i ricercatori. E’ naturale che la maggiore o minore forza di gravità di un pianeta influirebbe sulla statura e la costituzione dei suoi abitanti; le condizioni climatiche sul grasso e il rivestimento cutaneo; l’intensità della luce diurna sugli organi della vista; le disponibilità alimentari sui denti e il metabolismo. Roger A. McGowan e Frederick I. Ordway immaginano le possibili caratteristiche degli esseri alieni nel libro “Intelligence in the Universe” (Intelligenza nell’universo, 1966) e considerano la possibilità -privilegiata dalle leggi evolutive- di creature acquatiche intelligenti. Secondo il Vishnu Purana, testo sacro dell’Induismo, esiste un’evoluzione universale che si svolge attraverso una successione di mondi detti ‘manvantara’, ognuno dei quali è introdotto da un Manu o Primo Uomo. Manu è un termine sanscrito che significa ‘uomo’ e indica i 14 padri della stirpe umana, abitanti dei cieli. Il Manu del nostro tempo si chiama Vaisvata ed è il settimo. La preastronautica considera quali padri della nostra civiltà alcune forme di intelligenza extraterrestre assai evolute sotto gli aspetti tecnologico, scientifico e filosofico. La casistica relativa a incontri ravvicinati del terzo tipo propone diverse tipologie aliene, con una caratteristica comune: una struttura corporea simile a quella umana, con una testa, un tronco, due gambe e due braccia. Variano altezza, dimensione del cranio, tratti somatici, costituzione, numero delle dita. Secondo quanto afferma Robert O. Dean, il voluminoso rapporto della NATO sul fenomeno UFO, contrassegnato dalla dicitura ‘Cosmic Top Secret’, riportava quattro razze aliene identificate a livello visivo: la prima, simile in tutto e per tutto a quella umana; la seconda, diversa solo per il colore terreo, quasi diafano della pelle; la terza, quella ormai famosa dei Grigi; la quarta, infine, degli uomini-rettile, con pelli squamose e pupille verticali. L’ufologo americano Brad Steiger propone una catalogazione delle più comune razze aliene, basata sulla casistica ed esposta utilizzando le lettere dell’alfabeto greco. Il suo studio suddivide gli extraterrestri in quattro tipi fondamentali: Gli Alfa sono umanoidi alti fra i 50 cm e il metro e mezzo, con crani assai sviluppati, pelle bianca o grigia, assenza di peli, nasi piatti, occhi lunghi e ovali neri (o protetti da speciali lenti a contatto scure), bocche a fessura senza labbra, dita lunghe. Comunemente denominati Grigi, questi alieni sono esili, con braccia lunghe e tre/quattro dita secondo alcuni testimoni; più robusti e con più dita secondo altri. Numerosi ufologi ritengono si tratti di scienziati provenienti da Zeta Reticuli, poiché una mappa raffigurante quel sistema fu vista a bordo di una loro astronave dai coniugi Hill, rapiti nel 1961. I Beta sono i Fratelli dello Spazio, identificati dai contattisti con forme angeliche scese sulla Terra per riportare l’umanità sulla strada dell’amore universale. Secondo alcuni, Gesù Cristo sarebbe stato un alieno di tipo Beta. Il loro aspetto è simile al nostro, ma sono tutti bellissimi, alti, quasi sempre biondi con gli occhi chiari. Personaggio eminente fra di loro sarebbe il comandante Ashtar Sheran, i cui messaggi di pace e le cui rivelazioni (spesso suffragate, in verità, dai progressi della nostra scienza) sono stati ricevuti e trascritti da contattisti e medium di tutto il mondo. I Beta 2, umanoidi dalla pelle olivastra e gli occhi a mandorla, ambigui, selvaggi e oscuri sono i nemici naturali dei Beta. Altri studiosi li chiamano MIB (Men in Black, Uomini in Nero). I Beta 2 impugnano tubi fosforescenti o sfere luminose e si avvalgono di raggi per le loro misteriose missioni sulla Terra. I Beta F sono creature spirituali, dotate di aureole, che appaiono ai mistici e ai sensitivi, venendo scambiati talora per la Vergine Maria. I Gamma sono umanoidi conosciuti da lungo tempo sul nostro pianeta; di loro sono piene le leggende di tutti i popoli. Yeti, Bigfoot, Chupacabras, Uomini Selvaggi sarebbero, secondo la classificazione di Brad Steiger, alieni semi-intelligenti (o automi) usati dagli extraterrestri per raccolta di minerali, piante, animali. I Delta sono alieni non umanoidi, ma affini agli insetti (come il mothman, l’uomo-falena), ai rettili, agli anfibi, ai pipistrelli. Rientrano nella categoria anche i mostri indescrivibili, simili ai parti della fantasia di Lovecraft. La classificazione proposta dall’ufologo sudamericano Jader Pereira si basa sulla comparazione delle testimonianze. Sono molto importanti nel suo metodo l’altezza, il colore della pelle, la forma degli occhi, il tipo di mani (simili alle nostre, tentacolate o a pinza), il numero delle dita ecc. Una catalogazione sommaria potrebbe oggi includere sei tipologie principali: i Grigi (Alfa); gli Oscuri (Beta 2 o MIB); gli Aurei (Beta); gli Inumani (Delta); gli Ibridi (Incroci tra Grigi e umani, incroci tra razze diverse, Gamma); i Bruti (Delta, escludendo le creature del folklore, che non posseggono -salvo casi sporadici- caratteri alieni).


Relazione su avvistamento di oggetto volante non identificato, circolare redatta e diffusa nel 1962 a cura del Ministero della Difesa italiano, a modello di quella in vigore presso tutte le basi e gli uffici dell’Aeronautica americana.


Residui, in alcuni casi di atterraggio i ricercatori hanno raccolto sul campo tracce di materiale lasciato dagli UFO. La casistica offre una grande varietà di esempi: la ‘bambagia silicea’ identificata alle analisi (Firenze 1954) come un composto di silicio, boro, calcio e magnesio; il magnesio puro di Ubatuba in Brasile (1957); lo stagno puro di Campinas, ancora in Brasile.


Rhodes W., autore americano delle prime fotografie raffiguranti un UFO, scattate all’inizio di luglio 1947 e apparse il 9 dello stesso mese sul quotidiano “Arizona Republic”. L’oggetto fotografato presenta la particolare forma ‘a tacco’ osservata dal pilota civile Kenneth Arnold pochi giorni prima.


Ride, viaggio a bordo di un UFO che quasi tutti i contattisti sostengono di aver effettuato in più occasioni su invito di piloti alieni. Nel corso di tale ‘passeggiata’ stellare accade sovente che gli umanoidi consegnino alla memoria dell’ospite terrestre messaggi destinati all’umanità.


Rimmer John, studioso britannico. Nel libro “The Evidence for Alien Abduction” del 1984 analizza il fenomeno dei rapimenti da parte degli UFO. Le sue conclusioni sono improntate allo scetticismo; secondo lui, le abduction apparterrebbero alla più ampia fenomenologia dei ‘prelievi’, fonte di paura e ossessione per l’uomo occidentale contemporaneo.


Robertson (Giurì), il clamore suscitato dai caroselli di UFO nei cieli di Washington dal 19 luglio al 5 agosto 1952 e l’insuccesso di ogni tentativo di intercettazione degli oggetti volanti luminosi da parte dei caccia sono forse tra i motivi che spingono la CIA a stringere i tempi di realizzazione di un proprio progetto di valutazione sul fenomeno UFO. Il gruppo di autorità scientifiche, tecniche, militari e politiche incaricato di stabilire la verità sui dischi volanti e la versione ufficiale da fornire di volta in volta all’opinione pubblica, si riunisce a Washington dal 14 al 17 gennaio 1953. Il comitato, formato da 16 membri, prende il nome di Giurì Robertson, dal nome del presidente, dottor H.P. Robertson. La documentazione analizzata dal gruppo è quella raccolta presso gli archivi del Progetto Blue Book. L’istituzione del Giurì è un evento coperto dal segreto; il primo a darne notizia sarà il capitano Edward Ruppelt nel suo libro “The Report on UFOs” del 1956. L’Air Force rivelerà ufficialmente l’esistenza del progetto nel 1958, fornendo i nomi dei cinque scienziati membri, ma non degli altri esperti. Il rapporto finale sarà divulgato in forma parziale (senza le raccomandazioni a tenere un atteggiamento ufficiale volto al debunking, al discredito) nel 1967 e in forma integrale solo nel 1975. In attesa del documento ufficiale, comunque, il dottor James McDonald -titolare di Fisica Atmosferica presso l’Università dell’Arizona- riesce a visionare il testo nel maggio del 1966 e a rivelarne i contenuti. Si tratta di un rapporto basato su una forzata interpretazione dei dati emersi dall’indagine statistica del Blue Book, interpretazione mirata a trascurare la rilevanza dei casi inesplicati rispetto a quelli spiegati. Il rapporto si conclude ponendo in rilievo tre punti: 1. Gli UFO non minacciano la sicurezza nazionale. 2. Non sono il prodotto di tecnologie straniere. 3. Non mettono in discussione leggi fisiche conosciute. I suggerimenti del comitato a proposito delle versioni ufficiali da fornire sono ancora più precisi: 1. Attuare un piano per eliminare l’aura di mistero che circonda gli UFO. 2. Persuadere la gente che non vi sono pericoli insiti nel fenomeno. 3. Fare in modo che l’interesse verso il fenomeno scemi progressivamente, attraverso un processo di discredito nei confronti degli avvistamenti.


Robot di Bogotà, un oggetto molto antico conservato presso la Banca Centrale di Bogotà (Colombia) somiglia incredibilmente a un automa e ci si aspetterebbe di vederlo più in un film di fantascienza degli anni ‘50 che non in un deposito di antichità. E’ una delle curiosità archeologiche che tanto affascinano gli appassionati della nuova disciplina scientifica conosciuta come preastronautica.


Rogo Scott D., parapsicologo e ufologo. La sua teoria, espressa nel libro “The Haunted Universe” (L’Universo infestato, 1977), è che vi sia una psiche collettiva dell’umanità, capace di materializzare pensieri e desideri. Secondo Rogo, gli UFO sarebbero per la massima parte proprio creazioni di quella ‘supermente’. Rogo è anche autore di “UFO Abductions” (Rapimenti UFO) e “The Tujunga Canyon Contacts”, le cui linee teoriche identificano l’esperienza dei rapiti come rivisitazione di traumi psicologici.


Rossi Carlo (caso), il 25 luglio 1952 il pescatore Carlo Rossi avvista un UFO sospeso nell’aria a pelo d’acqua a San Pietro Vico, vicino a Lucca, mentre sta pescando sul Serchio. Il caso farà parlare a lungo l’opinione pubblica


Roswell, località del Nuovo Messico, sede di uno dei più celebri casi ufologici. Secondo numerose testimonianze, per la massima parte attendibili, nel 1947 un UFO sarebbe precipitato nel Foster Ranch di Corona, circa 120 km a nord-ovest di Roswell. La data più probabile dell’incidente, secondo quanto riportato dal quotidiano locale “Roswell Daily Record”, è il 2 luglio. Per la ricostruzione dei fatti ci si basa generalmente sugli articoli apparsi all’epoca su giornali e riviste, le notizie trasmesse dalle radio, le testimonianze e i documenti federali divulgati solo in tempi successivi. Le prime informazioni sull’avvenimento sono diffuse a più riprese dai mezzi di comunicazione durante il pomeriggio dell’8 luglio 1947. In un primo momento viene annunciato che il 509° Gruppo Bombardieri di stanza alla base aerea militare di Roswell è entrato in possesso di un disco volante, grazie alla collaborazione dell’allevatore che lo ha rinvenuto e sistemato in un magazzino e dello sceriffo del posto, George Wilcox. Il disco è stato quindi inviato al Quartier Generale di Fort Worth, Texas. La descrizione dell’oggetto, effettuata dallo sceriffo Wilcox, viene comunicata solo qualche ora dopo. Secondo l’uomo di legge, all’atto del ritrovamento il disco presentava lacerazioni -presumibilmente a causa dell’impatto con il suolo- ed aveva l’aspetto della carta stagnola; non si trattava di un oggetto di grandi dimensioni, poiché non superava il volume della credenza del suo ufficio (1X1,20 metri). Quel pomeriggio giornalisti di tutto il mondo si avventano sulla notizia, per ottenere tutti i dettagli possibili. A sera il maggiore E.M. Kirton del Quartier Generale dell’VIII Air Force a Fort Worth riferisce al quotidiano “Dallas Morning News” che non vi è nulla di eccezionale nella scoperta, trattandosi di uno strumento di rilevazione meteorologica “Rawin” (Radar Wind) ad alta quota. Il dispositivo non sarebbe stato identificato sùbito poiché risultava sconosciuto al personale di stanza presso la base di Roswell. A partire da quel momento, Il caso Roswell cade in un lungo oblio, dal quale si risveglia nel 1978 grazie a due ufologi americani, Stanton Friedman e William Moore. I due studiosi rintracciano tutto il materiale stampato all’epoca, riescono ad ascoltare una trentina di testimoni diretti e indiretti e comparano tali fonti con le dichiarazioni dei militari. Nel 1980 i risultati della loro ricerca sono pubblicati nel libro ”The Roswell Incident”, sulla cui copertina è indicato insieme a loro, quale coautore, lo scrittore Charles Berlitz. Gli studi di Friedman e Moore, suddivisi in una serie di articoli, sono pubblicati anche sugli atti della conferenza annuale dell’associazione MUFON (Mutual UFO Network). L’ipotesi dei due ricercatori, suffragata in qualche modo da indizi e testimonianze (tra cui un messaggio trasmesso nel ‘47 dalle autorità, captato incidentalmente da una radio, in cui si ordinava di ‘interrompere le trasmissioni per motivi di sicurezza nazionale’), è sconvolgente e affascinante al tempo stesso. Secondo loro, il 2 luglio 1947 sarebbe precipitata nella fattoria di Corona un’astronave extraterrestre con tutto il suo equipaggio; l’eccezionalità del ritrovamento, punto di partenza per lo studio di nuove tecnologie belliche, avrebbe indotto il governo degli Stati Uniti a nascondere la verità mediante un’operazione di cover-up (copertura). Il caso Roswell acquista nuovo interesse a partire dal 1990, grazie a una serie di interrogativi posti dagli ufologi americani Kevin Randle e Donald Schmitt. Basandosi su nuove testimonianze, prevalentemente indirette, Randle e Schmitt identificano un ‘secondo sito’ in cui sarebbe precipitato l’UFO di Roswell, dopo aver perduto alcuni frammenti -e lasciato un solco- nel ranch di Corona: la piana di San Augustin, dove sarebbero stati recuperati anche i cadaveri dell’equipaggio alieno. Un certo Glenn Dennis, impiegato all’epoca presso un’agenzia locale di pompe funebri, avrebbe ricevuto il 9 luglio ‘47 una richiesta di ‘bare minuscole’ da parte di militari della base aerea. I due ricercatori passano in rassegna tutte le possibili ‘ipotesi terrestri’, scartandole a una a una: dal pallone Rawin al velivolo sperimentale, dall’atomica al missile V-2, dall’arma segreta sovietica al pallone bomba nipponico “Fugo”. A proposito dei palloni incendiari Fugo, essi furono effettivamente usati dal Giappone per bombardare alcune città americane, sfruttando le correnti aeree. In alcuni casi quelle armi colpirono centri abitati causando incendi e vittime. I frammenti recuperati a Corona, tuttavia, secondo le descrizioni dei testimoni, non sembrano appartenere a quegli ordigni. Randle e Schmitt -proponendo una nuova data per la caduta dell’UFO: 4 luglio 1947- rilanciano quindi alla grande l’ipotesi extraterrestre. Nel 1994 vengono pubblicati i risultati di un’inchiesta interna dell’Aeronautica Militare americana sul caso Roswell, dai quali viene a galla la probabile verità. L’oggetto caduto nel Nuovo Messico sarebbe stato un pallone (o un grappolo di palloni) lanciato nel corso del segretissimo Progetto Mogul. Il dispositivo era stato realizzato per missioni di spionaggio sugli esperimenti nucleari condotti dall’Unione Sovietica. Il Progetto Mogul prevedeva l’impiego di palloni in neoprene a quota costante, equipaggiati con strumentazione telemetrica e sensori acustici. La località di Alamogordo, dalla cui base militare furono lanciati proprio in quei giorni del 1947 i palloni, non è lontana da Roswell. Nonostante le clamorose rivelazioni sull’Area 51 e i progetti di riutilizzo di tecnologie aliene, rivelazioni effettuate da ‘addetti ai lavori’ come l’ex ufficiale dell’Aeronautica Militare Americana Robert Dean, lo studioso di fisica Robert Lazar, lo scienziato Michael Wolf; nonostante il “Santilli Footage”, filmato che dovrebbe mostrare le fasi dell’’autopsia di un alieno estratto dall’UFO di Roswell; nonostante gli indizi, le testimonianze e le teorie che tengono sempre vivo l’interesse sul misterioso evento del 1947, a tutt’oggi possiamo solo considerare il tasso di probabilità di alcune ipotesi. In questo senso, è ottimo l’elenco stilato -in ordine decrescente di verosimiglianza- dal critico britannico Peter Rogerson, nella sua recensione all’ultimo libro di Kevin Randle: 1. Pallone meteorologico, Mogul o altro. 2. Arma segreta. 3. Ordigno nucleare predisposto per un’esplosione in quota. 4. Cospirazione mirata non a eliminare, ma a diffondere presso l’opinione pubblica la credenza negli extraterrestri, per fini politici. Il 24 giugno 1997, a 50 anni esatti dall’incidente di Roswell, il Pentagono dirama -tramite conferenza stampa in diretta televisiva- una relazione finale sull’avvenimento, confermando la tesi secondo cui nel 1947 si schiantarono all’interno del Foster Ranch di Corona, nel Nuovo Messico, alcune mongolfiere sperimentali di alta quota, con a bordo dei manichini (‘dummies’) per test di lancio con paracadute. Sarebbero stati proprio i manichini a ingannare i testimoni che riferirono di aver veduto sul posto corpi di ‘marziani morti’. Naturalmente le parole del colonnello John Haynes -cassandra dell’Air Force- non sono state credute da ufologi e appassionati di misteri extraterrestri. Niente di cui stupirsi: sarebbe come sperare che una parte dell’opinione pubblica americana si convincesse finalmente che Elvis Presley è ‘davvero’ morto! Sempre nell’estate del 1997 il caso del secolo si è clamorosamente riaperto con l’uscita del libro “The Day after Roswell” (Il giorno dopo Roswell), memoriale del Colonnello in congedo dell’Esercito U.S.A. Philip J. Corso.


Ruppe Harry O., docente di tecnica dei viaggi spaziali all’Università di Monaco, già collaboratore di Wernher von Braun e di Josef F. Blumrich alla NASA, relatore ai congressi dell’Ancient Astronaut Society, è considerato uno dei più eminenti studiosi di paleoastronautica.


Ruppelt Edward, dirige il Progetto Blue Book dal 1951 al 1953; nel ‘56 pubblica il libro “UFOs Report”. Sotto alla sua guida la Commissione opererà con efficienza e -nei limiti imposti dalla situazione- una certa onestà etica e scientifica. E’ proprio il capitano Ruppelt a utilizzare per primo la sigla UFO in sostituzione dell’espressione ‘dischi volanti’, enfaticamente sulle labbra dell’uomo della strada. Anche l’ultima denominazione della Commissione dell’Air Force, ‘Progetto Blue Book’ è coniata dall’immaginoso militare.



S:

Sani Pierluigi, nel periodo a cavallo tra gli anni ‘50 e i ‘60 fonda a Firenze, insieme a Solas Boncompagni, il GCF (Gruppo Clipeologico Fiorentino) con il quale inizia -primo fra gli studiosi italiani- un metodo di raccolta e archiviazione della casistica, precorrendo la moderna ufologia. Negli anni ‘70 scrive numerosi articoli sulla fenomenologia UFO, contribuendo a sollevare l’interesse del grande pubblico attorno all’argomento. Insieme al giornalista Sergio Conti, al ricercatore Solas Boncompagni e ai redattori de “Il Giornale dei Misteri” è tra i protagonisti dell’ufomania dilagata in Italia in quel periodo.


Santilli Ray, regista britannico, il 27 marzo 1995 annuncia di aver acquistato da un ex cineoperatore militare dell’Aeronautica statunitense due film girati in 16 mm a Roswell nell’estate del 1947. Uno dei filmati è stato trasmesso sugli schermi televisivi di tutto il mondo, suscitando un eccezionale clamore e veementi polemiche; l’altro è già stato visionato da molti studiosi. Le riprese in bianco e nero mostrano le autopsie di due cadaveri alieni di sesso femminile. I corpi sono glabri, alti circa un metro e trenta centimetri, idrocefali e hanno sei dita per mano e piede. I membri dell’équipe sanitaria che effettua le operazioni indossano tute altamente protettive, forse per timore di radioattività o agenti infettivi sconosciuti. Gli organi interni dei cadaveri non sono umani; lo strato di grasso sottocutaneo è assente; all’interno di ciascuna cassa toracica vi è una struttura diafana, forse inorganica; arterie e vene sono assenti; i corpi non presentano seni né ombelico; gli occhi sono protetti da pellicole a contatto scure. I cadaveri sono in tutto per tutto identici ai Grigi trovati morti all’interno di un UFO precipitato a Timmensdorfer, in Germania, e sezionati da un’équipe medica presso la base Aeronautica Wright-Patterson, in Ohio (U.S.A.). Questo, se si presta fede alla descrizione effettuata da Robert O. Dean, che afferma di aver preso visione dei rapporti relativi a quell’evento, corredati da materiale fotografico, all’interno di un voluminoso incartamento contrassegnato dalla dicitura ‘Cosmic Top Secret’. Il dermatologo Thomas Jansen dell’Università tedesca Ludwig-Maximilian non ha dubbi: secondo lui i filmati mostrano i corpi senza vita di fanciulle prepuberi affette da progerie, una rarissima malattia ereditaria conosciuta anche come “morbo dei bambini vecchi”. I malati di progerie -venti casi attualmente conosciuti in tutto il mondo, due dei quali in cura dal professor Jansen- soffrono di nanismo e arteriosclerosi, perdono denti e peli, muoiono inevitabilmente di infarto al sopraggiungere della pubertà. La maggior parte degli ufologi ritiene che i due film siano falsi neanche tanto abili, girati in uno studio cinematografico con l’ausilio di un tecnico degli effetti speciali, un pupazzo in latice di gomma e, forse, di un computer. Per rinverdire i fasti delle ‘autopsie’, che gli hanno fruttato popolarità e sterline, Ray Santilli si prepara a lanciare in grande stile un nuovo documento video, girato dal solito ignoto operatore nel 1947. Il filmato mostra il recupero da parte dei militari dei rottami dell’UFO precipitato a Roswell e di alcuni cadaveri dei suoi occupanti. Come da copione, le immagini sono poco definite, i volti dei militari irriconoscibili, i dettagli sacrificati a vantaggio dell’effetto globale.


Satellite artificiale, confuso in qualche occasione con un fenomeno UFO da testimoni inclini a fantasie cosmiche, è un veicolo costruito dall’uomo per essere messo in orbita intorno alla Terra. Il primo satellite artificiale è lo Sputnik I, lanciato il 4 ottobre 1957. Esistono diversi tipi di satellite artificiale: per telecomunicazioni, per telerilevamento, meteorologici, astronomici, per la navigazione, scientifici, militari.


Saunders David, ufologo inventore di uno schema utile a radunare la casistica UFO più attendibile, escludendo automaticamente i casi spiegabili convenzionalmente. Hynek partirà da quello schema per ideare il famoso “diagramma probabilità-stranezza”.


SBEDV (Sociedade Brasileira de Estudios sobre Discos Voadores), gruppo privato di ufologi brasiliani, editori di un importante bollettino.


Scetticismo, nel multiforme campo ufologico si parla di scetticismo per definire l’atteggiamento di chi nega la non convenzionalità della fenomenologia relativa agli oggetti volanti non identificati, attribuendoli a un’erronea interpretazione da parte dei testimoni e degli studiosi oppure a forme di suggestione, ad allucinazioni, a frode. Questa tesi è espressa nei libri di Donald H. Menzel “Flying Saucers” del 1953 e “The World of Flying Saucers” del 1963. Passata l’era-Menzel, il testimone dello scetticismo in ufologia è raccolto da Philip J. Klass e dal celebre astrofisico Carl Sagan, scomparso recentemente, il cui ultimo libro “Demon Haunted World: Science as a Candle in the Dark” espone una serie di argomentazioni volte a negare la natura extraterrestre o comunque non convenzionale dei fenomeni UFO nel loro complesso. La posizione filosofica dello scettico è quella di chi ritiene che non si possa affermare nulla di certo riguardo a qualsiasi argomento, poiché la mente umana è inadeguata al perseguimento della verità. Nell’antica Grecia lo scetticismo è un’importante corrente di pensiero su cui si fondano tre scuole. La prima (IV-III secolo a.C.) fa capo a Pirrone di Elide; la seconda (fra il III e il II secolo a.C.) ha in Carneade di Cirene il suo più illustre rappresentante; la terza (dal I secolo a.C. al II d.C.) diffonde le idee di Enesidemo di Cnosso e Sesto Empirico. Nel Medioevo la filosofia scettica rivive con Guglielmo di Occam e i suoi numerosi seguaci -da G. Buridano a P. d’Ailly- che danno vita all’occamismo tra il XIV e il XVII secolo. Non mancano pensatori scettici durante il Rinascimento: Montaigne e Charron sono i più famosi. Sotto diversi aspetti, questa particolare disposizione del pensiero è presente anche nelle idee di Hume e Kant.


Schindler Hans, docente di storia e letteratura inglese, professore honoris causa di archeologia, ricercatore nei campi dell’archeologia e della mitologia biblica. Nato a Vienna nel 1901, è considerato un precursore della preastronautica.


Scornaux Jacques, ufologo belga, animatore della rivista “Inforespace”. Aderisce con alcune riserve all’ipotesi socio-psicologica formulata da Monnerie. Si dedica allo sviluppo di un metodo per valutare la veridicità delle fonti.


Sefirot, sono nella Cabala le dieci potenze emanate dal Creatore allo scopo di dare forma, vita e anima al mondo. Nelle epoche successive alla creazione, le Sefirot hanno assunto il ruolo di mediatrici tra il mondo celeste e quello materiale. Secondo alcuni cabalisti, ad ogni Sefirot è affidato il dominio di un ciclo di vita universale.


Serra de Almos (caso di), il 16 agosto 1968 un allevatore di pollame che vive e lavora nella località spagnola vede fluttuare nell’aria a pochi centimetri da terra un oggetto volante a forma di cupola. Spinto dalla curiosità, si avvicina all’UFO, nei pressi del quale vede due creature mostruose, dotate di otto tentacoli e ricoperte di una pelle viscida, simile a quella dei polpi. Quando gli esseri alieni rilevano la presenza dell’uomo, scompaiono dietro il disco volante, che in capo a pochi istanti decolla velocissimo.


Settimo Gianni Valerio, direttore del CSC (Centro Studi Clipeologici), attivo in Italia a partire dal 1964. In quel periodo il Centro pubblica il bollettino “Clypeus”, dedicato agli UFO e ai fenomeni paranormali. I soci del Centro sono tra gli appassionati che nel 1965, appoggiati dall’uomo di marketing milanese Giancarlo Barattini, pongono le basi per la creazione di un Centro Unico Nazionale (CUN) per lo studio del fenomeno UFO. Nel 1966 esce il primo numero del bollettino del CUN, “Notiziario UFO”.


Seti I, faraone egizio della XIX dinastia (ca. 1300 a.C.). Figlio di Ramesse I, è vittorioso sugli Ittiti e sulle genti della Palestina e della Siria. Gli studiosi di paleoastronautica sono propensi a credere che sotto i suo regno astronavi extraterrestri si siano manifestate e siano intervenute, avvalendosi delle loro tecnologie, a favore di Mosè e del popolo di Israele, agevolandone l’esodo dall’Egitto. In effetti l’architrave di un tempio eretto per volontà di Seti I mostra singolari profili che ricordano un elicottero, un aereo, un’astronave e un sottomarino.


Shag Harbour (caso di), nel 1967 un bolide di natura sconosciuta precipita nelle acque marine presso Shag Harbour, in Canada. Sull’evento si è dibattuto a lungo; la maggioranza degli studiosi scartano attualmente l’ipotesi di un UFO-crash, coltivata per molto tempo in relazione a quello strano avvenimento.


Sigaro volante, cilindri, fusi, siluri, oggetti oblunghi sono spesso indicati con questa definizione curiosa, nata dalla penna di un giornalista. Si tratta di una tipologia di UFO spesso associata ai globi volanti. In diversi casi i sigari volanti hanno fonti di luce sui fianchi della fusoliera, simili a sportelli, oblò o finestre. In un riparo rupestre formato da macigni di granito che si trova a Diana’s Vow (Repubblica dello Zimbabwe), una pittura mostra sette oggetti cilindrici allineati al suolo, attorno ai quali si muovono freneticamente delle figure umane. Un gigante semiteriomorfo e strane sagome antropomorfe sono rappresentate sulle pareti litiche dello stesso riparo, eretto dagli antichi boscimani.


Sigiburg (caso storico di), nel 776 d.C. Carlo Magno regna sulla Francia. I Sassoni approfittano della sua lontananza per occupare Aeresburg e marciare su Sigiburg (l’odierna Hohensyburg), nella Renania Vestfalia. Gli abitanti della città assediata si difendono con valore, ma i Sassoni si accingono a utilizzare catapulte e altre macchine belliche. A questo punto -a quanto riferiscono gli “Annales Laurissenses” del monaco Laurenzio, risalenti al IX secolo- al di sopra della chiesa appaiono due scudi di colore rosso fuoco. I Sassoni, presi dal panico, si danno a una fuga scomposta, calpestandosi l’un l’altro. Rinfrancati da quel segno divino, gli assediati impugnano le armi, escono dalla fortezza e incalzano gli aggressori, annientandoli. Successivamente Carlo Magno sferrerà un poderoso attacco contro i Sassoni ribelli, sottomettendoli definitivamente.


Sign (Project), vedi Commissioni di inchiesta.


Sinistrari Ludovico Maria, frate francescano, teologo, medico, architetto, astrologo, esorcista, consultore del Santo Uffizio nella seconda metà del Seicento. Nel 1699 termina il manoscritto “Demonialità”, trattazione in lingua latina sui rapporti tra gli esseri umani e i demoni. Nel corso della sua elaborazione, ipotizza l’esistenza di forme di vita intelligente non terrestri, asserendo che non si dovrebbe negarle per il solo fatto di non trovarne notizia nelle Scritture, poiché l’Antico e il Nuovo Testamento contengono solo il necessario alla salvezza dell’anima e sotto tale luce non è necessario conoscere “l’esistenza di un altro mondo diverso da quello da noi abitato, popolato da altri uomini non discendenti da Adamo ma creati da Dio in altro modo, quale viene supposto da chi ritiene abitato il globo lunare; e così l’esistenza in questo nostro medesimo di altre creature razionali oltre gli uomini e gli spiriti angelici, abitualmente invisibili agli uomini o visibili grazie ad un atto e ad una facoltà loro propria”.


Siragusa Eugenio, contattista e cultista catanese. Il 30 aprile 1962, secondo le sue affermazioni, incontra per la prima volta sul monte Sona -che fa parte del massiccio dell’Etna- alcuni visitatori non terrestri, ricevendo un messaggio di pace e amore universale. Nel 1963 fonda il Centro Studi Fratellanza Cosmica (C.S.F.C.), il punto di riferimento più importante per i contattisti italiani.


Slank (caso storico di), nel 1736 l’intera popolazione della città russa ha modo di ammirare con sgomento una straordinaria apparizione in cielo, come è rappresentato su un bellissimo ‘lubok’ (almanacco dipinto da un artista autodidatta) dell’epoca. Si tratta di una specie di gigantesco centauro sospeso tra le nubi. L’animale ha viso umano incoronato, corpo di cavallo, piedi d’aquila. Sul suo dorso un grande cannone munito di ruote apre il fuoco. La luna, una scimitarra e un volto inquietante si mostrano sul mantello del centauro, che ha sette spade conficcate nel petto, una in bocca, due nelle tempie. Dall’interno della corona sorgono quattro triple croci e dal garrese tre lance con le insegne militari. Dalla parte posteriore spuntano dieci frecce.


Smead signora (signora Willis M. Cleveland), medium americana, nota per le sue straordinarie esperienze di scrittura automatica. Nel mese di agosto del 1895 un’entità le rivela notizie su Marte e Giove, fornendole anche le mappe dei due pianeti. L’entità comunica in inglese e in una lingua misteriosa, il ‘marziano’. Secondo le informazioni trascritte dalla signora Smead, Marte sarebbe stato abitato nel lontano passato da una civiltà progredita, mentre Giove sarebbe stato il ‘paradiso dei fanciulli’.


Smith Hélène (Caterine-Elise Müller), medium elvetica versata nella scrittura paranormale, guidata da un’entità di nome ‘Leopoldo’. In base alle comunicazioni dell’entità, lo psicologo professor Flournoy pubblica nel 1900 un libro dedicato alla grande sensitiva: “Des Indes à la planète Mars” (Dalle Indie al pianeta Marte). A partire dal 1894 Leopoldo detta alla Smith il ‘romanzo marziano’, trasportando lo spirito di lei sul pianeta. La descrizione di Marte, dei suoi abitanti, della sua flora e fauna sono scritte (o dettate) in un linguaggio ignoto, ma strutturalmente identico al francese: il ‘marziano’. Successivamente la sensitiva descrive, in una lingua diversa da qualsiasi altra conosciuta, le caratteristiche del pianeta Urano. Dal 1900 Hélène Smith riferirà notizie sulla Luna, le sue regioni e i suoi abitanti; quindi, come molti contattisti moderni, entrerà in una fase mistica caratterizzata da visioni di Gesù Cristo e della Madonna.


SOBEPS (Societé Belge d’Etude des Phénomènes Spatiaux), la più importante associazione privata belga per lo studio della fenomenologia UFO, editrice dell’ottima rivista “Inforespace”.


Socio-psicologica (ipotesi), l’iniziatore di questa teoria è considerato convenzionalmente il francese Michel Monnerie, anche se probabilmente l’ufologo ha sviluppato -non senza contraddizioni- le idee espresse da Carl Gustav Jung nell’opera “Ein Moderner Mythos” (Un mito moderno) del 1950. Scettico sulle principali ipotesi ufologiche (velivoli sperimentali terrestri, astronavi provenienti dallo spazio, intelligenze emerse da una dimensione parallela alla nostra), il francese considera gli UFO come riflessi di un mito dei nostri tempi visti da alcune persone come in un ‘sogno da svegli’. I nuovi scettici, vitalizzati dalle idee di Monnerie si pongono su posizioni ancora più drastiche. Secondo Dominique Caudron, Jacques Brucker e Gérard Barthel, anche i casi più strani sarebbero spiegabili nell’ottica socio-psicologica. L’ipotesi trova seguaci in tutta Europa, prevalentemente nel Regno Unito e in Germania. Al suo rigore intellettuale, alle nuove metodologie create per smontare i casi meno attendibili, all’approccio antropologico verso la fenomenologia va il merito di aver riavvicinato agli UFO un gran numero di studiosi accademici. Dal 1979 all’84 un gruppo di giovani ricercatori italiani, comprendente fra gli altri Edoardo Russo, Paolo Toselli e Gian Paolo Grassino pubblicano la rivista “Ufologia”, fortemente orientata verso l’ipotesi socio-psicologica.


Sodoma e Gomorra, secondo gli studiosi di paleoastronautica, le due città bibliche sarebbero state colpite da un’esplosione atomica voluta dagli extraterrestri. La moglie di Lot sarebbe morta in seguito alle radiazioni o disintegrata dall’esplosione.


Soft UFOs (UFO tenui), espressione adoperata da alcuni ricercatori per indicare gli oggetti volanti che appaiono immateriali, quasi fossero ‘fatti di luce’.


Spade infuocate, il 18 marzo 1716 nei cieli tedeschi appaiono strani oggetti volanti, interpretati come presagio di grandi cambiamenti. Oltre alle spade infuocate, un’incisione settecentesca mostra travi volanti in fiamme, comete appuntite, stelle filanti, pioggia di fuoco e uno scontro di cavalieri in mezzo alle nuvole. Al di là delle ipotesi più suggestive, potrebbe trattarsi di pareli e fenomeni atmosferici collaterali ad essi.


Speer Herbert Victor, vedi Ashtar Sheran.


Sprinkle Leo R., psicologo americano dell’Università del Wyoming. Nel 1978 rivela di aver studiato una cinquantina di casi di abduction, deducendo -così come riguardo alle varie forme di contattismo- effetti benefici sulla psiche dei protagonisti.


Steiger Brad, vedi Razze aliene.


Steiner Rudolf (1861-1925), fondatore dell’antroposofia. I suoi scritti su Atlantide ipotizzano l’esistenza di una civiltà straordinariamente evoluta sul mitico continente, in grado di costruire macchine volanti e sofisticate apparecchiature.


Stelle ermetiche, segni luminosi che si mostrano agli alchimisti negli intervalli che separano le tre fasi dell’Opera: ‘nigredo’, ‘albedo’ e ‘rubedo’.


Stevens Wendelle C., tenente colonnello dell’Aeronautica U.S.A., negli anni ‘50 opera all’interno dei servizi segreti, grazie alla sua competenza nel settore dell’aerotecnica militare. Quotidianamente a contatto con i piloti, raccoglie un numero consistente di testimonianze relative ad avvistamenti di UFO nei cieli della regione artica. E’ a conoscenza, inoltre, di alcuni filmati girati dagli stessi piloti, che avrebbero ripreso dettagliatamente dischi volanti in volo, al suolo e in immersione o emersione dalle acque marine. Tali filmati ‘top secret’, di cui si sono perse le tracce, sarebbero stati inviati a Washington in diverse occasioni.


Stonehenge, località del Wiltshire (Inghilterra), 12 chilometri a nord di Salisbury. Il complesso ‘cromlech’, un cerchio formato da 30 monoliti, risale all’inizio del II millennio a.C. Si tratta probabilmente di un tempio in cui si celebravano grandi culti in onore di una divinità solare. Alcuni ricercatori ritengono che il complesso sia in realtà un sofisticato osservatorio astronomico; gli studiosi di preastronautica, che si tratti di un gigantesco strumento di calcolo, capace di prevedere le eclissi. Secondo quest’ultima ipotesi, tutte le strutture megalitiche europee sono in realtà ‘computer’ utilizzati dagli antichi astronomi, costruiti grazie alle conoscenze scientifiche e tecnologiche trasmesse agli uomini di quei tempi da evolutissimi visitatori extraterrestri.


Strieber Whitley, scrittore horror americano, sedicente vittima di rapimento da parte di alieni, come riferisce nel libro “Communion, a True Story” (Comunione, una storia vera) del 1987. Grazie allo straordinario successo dell’opera (a cui s’ispira l’omonimo film del 1989, diretto da Philip Mora e interpretato da Christopher Walken) numerosi cittadini americani escono dall’ombra e rivelano di essere stati condotti forzatamente a bordo di UFO e sottoposti a test clinici in diversi periodi della loro vita. Attraverso le pagine di “Comunione”, Striber rivela di essere stato rapito diverse volte dagli alieni nel corso della sua esistenza, a partire dal 1957, quando aveva dodici anni. La memoria degli eventi gli è tornata progressivamente, grazie alle sedute ipnotiche nello studio dello psichiatra Donald Klein. Il racconto di Strieber, grazie anche all’ottimo stile di scrittura, è suggestivo. “Comunione” riesce a far rivivere al lettore il senso di terrore che possiede la vittima durante le fasi del rapimento e tuttavia trasmette anche la valenza ‘mistica’ dell’esperienza, quasi vi fosse una specie di comunione spirituale fra rapitori e rapito. Contattato da migliaia di persone sparse in tutto il mondo, Strieber crea un punto di riferimento per la ricerca sui casi di abduction: il Gruppo Triade, che successivamente muterà il proprio nome in “Communion”. Nel 1988 lo scrittore pubblica “Transformation, the Breakthrough” (Trasformazione: il passaggio), una visione decisamente positiva del fenomeno, che viene considerato come la via d’accesso a una fase dello spirito più felice e consapevole. In questi ultimi anni Strieber ha maturato la convinzione che negli UFO abbiano sede in realtà dei ‘maestri di vita’, filosofi non umani con la missione di riportare la coscienza dell’umanità sulla via universale del retto sapere. Il suo ultimo lavoro, “The Secret School” esce negli U.S.A. in questo periodo.


Stringfield Leonard H., vedi UFO-crash.


Sturno (caso di), allo scoccare della mezzanotte del 30 agosto 1977 due studenti stanno passeggiando sulla statale che va da Sturno a Frigento, in provincia di Avellino. Vedono un chiarore tra gli alberi, si avvicinano e scorgono due luci bianche e una verde. L’aria è percorsa da un sibilo. Abbandonata la strada, i due si inerpicano su un pendìo boscoso e alla luce della luna vedono, su uno spiazzo all’interno di una cava, un essere dalle fattezze umane e dal colore argenteo, alto più di due metri. La creatura muove alcuni passi verso di loro, che fuggono a perdifiato fino a Castelluzzo, sulla cui piazza incontrano alcune persone. Si forma un gruppo di cinque individui, che decidono di tornare sul luogo dell’incontro. L’essere è ancora lì e non appena scorge il manipolo, gli si avvicina senza manifestare particolare ostilità. I cinque ritornano in paese per procurarsi una torcia elettrica potente; due compaesani si uniscono a loro. Verso l’una e mezza il gruppo punta un fascio di luce accecante verso il gigante, minacciandolo con grida. L’essere è privo di naso, bocca e collo, ha due luci di colore rosso-arancio al posto degli occhi e porta una piccola scatola scura all’esterno del braccio destro. Cammina senza flettere le ginocchia. I sette decidono di avvertire i carabinieri della vicina Frigento, ma tornano sùbito indietro, temendo di non essere presi sul serio. Questa volta i testimoni notano anche un oggetto volante luminoso sospeso sopra la collina. La creatura li guarda e a cenni cerca di spiegare loro che ‘viene dal cielo’. Verso le 3.00 i sette rientrano in paese, pensando di tornare sul luogo dell’incontro con altre persone. E’ tardi; la piazza e le vie limitrofe sono deserte. Così il gruppo decide di spingersi ancora una volta presso la cava per accertarsi delle intenzioni dell’essere argenteo. Questa volta però solo il buio e il silenzio aleggiano sullo spiazzo. Il gigante e l’oggetto luminoso se ne sono andati per sempre. Il giorno dopo i carabinieri interrogano i testimoni dell’incontro ed effettuano rilevazioni sul posto. Sullo spiazzo sono ben visibili tre buchi rotondi del diametro di circa 35 cm, disposti triangolarmente. Ogni lato del triangolo supera i 4 metri di lunghezza. L’ingegner Carmine Gangeo esaminerà i buchi, rilevando, in base all’elasticità del terreno, una pressione di almeno quaranta tonnellate per ciascuno di essi. Due dei testimoni confermeranno la loro versione dei fatti sotto ipnosi regressiva.


SUFOI (Skandinavisk UFO Information), una delle principali associazioni private ufologiche dei Paesi Scandinavi, editrice del notiziario“UFO-Nyt”.


Sverdlovsk (avvistamento di), base missilistica russa. Nel 1959 una formazione di dischi volanti sorvola l’area militare per 24 ore, soffermandosi frequentemente nell’aria sopra le installazioni belliche.


Swift Jonathan, vedi Parastronomia.



T:

Tansley David, assertore dell’ipotesi parafisica; nel 1977 pubblica “Omens of Awareness” (Presagi di consapevolezza).


Tavarnuzze d’Impruneta (caso di), la sera del 22 maggio 1978 i coniugi Li Puma osservano da una finestra della loro abitazione due globi luminosi sospesi a pochi centimetri dal suolo e, poco lontani, due nani con mantelli rossi sulle spalle. Il 1978, lo stesso anno in cui esce nei cinema il film di Steven Spielberg “Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo”, è particolarmente ricco di fenomeni UFO. Il 9 marzo gli equipaggi di sette aerei avvistano ad alta quota oggetti volanti luminosi di colore verde. Il 2 agosto il custode di una villa a Valloncello (Pordenone) osserva un disco lucente emettere un fascio di luce ed atterrare. All’inizio di settembre si segnalano ondate di avvistamenti al centro-sud (circa duemila casi fino a metà del mese di gennaio 1979). Il 2 settembre a San Michele di Alessandria Roberto Pozzi, un giovane studente, vede un sigaro volante decollare verticalmente da un campo di granoturco. Il 14 settembre un bolide a punta di freccia è osservato quasi in tutte le regioni italiane. Dal 18 ottobre al 25 novembre i pescatori dell’Adriatico segnalano la presenza di strane luci sul mare, di colonne d’acqua, di disturbi inspiegabili sui radar delle imbarcazioni. Tra settembre e dicembre oggetti volanti e umanoidi a terra sono osservati a Torrita di Siena, San Giorgio di Nogaro (Udine), Saluzzo (Cuneo), Tagliacozzo e Pietracamela (L’Aquila). Il 6 dicembre si verifica il famoso incontro di Marzano di Torriglia (Genova). 300 casi sono concentrati tra il 10 e il 14 dicembre.


Teleportation (teletrasporto), evento misterioso per il quale un soggetto viene trasferito da una località all’altra (anche molto lontana da quella di provenienza) senza rendersi conto della causa né della natura dell’evento. La casistica ufologica relativa a questa particolare fenomenologia annovera una serie di testimonianze attendibili. Alcuni, tuttavia, spiegano la ‘teleportation’ in termini di sogno, allucinazione o esperienza -vera o presunta- extracorporea. Resta comunque inesplicato il fatto dell’avvenuto spostamento, spesso in un lasso di tempo ‘impossibile’ rispetto alla distanza superata, considerando i veicoli di cui l’umanità dispone attualmente.


Temple Robert Kyle Grenville, membro di spicco dell’Ancient Astronaut Society, autore di studi sugli antichi contatti intercorsi tra visitatori extraterrestri e popolazioni africane.


Teschi di cristallo, una misteriosa scultura di questo tipo, attribuita agli aztechi, viene alla luce in Messico nel 1889; un’altra nel 1927 presso il sito maya di Lubaantùn (Belize). Quest’ultima pesa 5.300 grammi; se fosse stata lavorata a mano, sarebbero occorsi almeno 300 anni di lavoro ininterrotto per completarla. I ricercatori attivi nel campo della paleoastronautica inseriscono questi manufatti tra i possibili prodotti di una civiltà non terrestre in possesso di strumenti tecnologici avanzati.


Thayaht Ernesto, pittore e scultore fiorentino. Nel 1954 crea la prima associazione ufologica italiana, il CIRNOS (Centro Indipendente Ricerche Notizie Osservazioni Spaziali), con sede a Marina di Pietrasanta (LU).


Thoma Hans (caso), un giorno d’estate del 1860 il giovane pittore tedesco ritorna alla nativa Bernau per una vacanza, partendo da Karlsruhe, città dove svolge il suo lavoro. Una sera Thoma sta conversando con alcuni amici nella piazza del paese, quando una luce abbagliante appare in cielo. Tutti alzano lo sguardo e vedono un grande triangolo pieno di luci sospeso sopra le loro teste. Terrorizzati, gli amici si separano in fretta e furia, correndo verso le rispettive abitazioni.


Tjitji ngangarpa, creatura misteriosa dei miti degli aborigeni australiani, simile a un bambino dalla testa liscia, occhi grandissimi e il corpo glabro.


Tombaugh Clide William, celebre astronomo, autore della scoperta del pianeta Plutone nel 1930. E’ una delle grandi celebrità annoverate tra i testimoni di avvistamenti UFO.


Ton, nome fittizio di un giovane artista e intellettuale milanese che durante l’infanzia è protagonista di un incontro e di una breve comunicazione telepatica con un alieno ‘circonfuso di luce’. Nel corso della giovinezza Ton è visitato ancora in due occasioni da globi volanti. Intervistato a proposito di questi suoi contatti con intelligenze extraterrestri, esprime un’ipotesi nuova e interessante. Ton è infatti convinto che tutti gli esseri umani vivano prima o poi, nel corso della loro vita, una o più esperienze di abduction, ma che solo in pochi conservino nella memoria una traccia di tali rituali di ‘iniziazione al cosmo’. Secondo Ton, l’ipnosi regressiva dovrebbe consentire a un’altissima percentuale di esseri umani di recuperare parzialmente o integralmente i ricordi relativi ai loro contatti con intelligenze aliene.


Toprakkale, località della Turchia, sito di scavi archeologici. Insieme ad altri manufatti, è rinvenuta in loco una scultura risalente all’XI secolo a.C. che assomiglia inequivocabilmente a una capsula spaziale con il pilota a bordo, acefalo. La singolarità dell’oggetto è alla base dei dubbi sollevati da alcuni esperti sulla sua autenticità.


Torino-Caselle (caso di), la sera di venerdì 30 novembre 1973 un oggetto luminoso compare nel cielo dell’aeroporto di Caselle ed è osservato a occhio nudo dagli addetti della torre di controllo e da alcuni piloti. Si tratta di un globo luminoso pulsante dai colori cangianti: azzurro, violetto e rosso. Due radar rilevano l’oggetto volante, inizialmente immobile e poi in movimento, come un ‘punto materiale’ delle dimensioni di un DC-8: quello dell’aeroporto torinese e quello della base militare di Mortara. L’UFO compie spostamenti bruschi a scatti orizzontali e verticali, a velocità elevatissima, fino a 5.000 km/h. I tecnici osservano, tra le altre manovre, un’impennata verticale di 4.800 metri in due secondi. Il pilota Riccardo Marano, a bordo di un Piper, riceve l’ordine di intercettare l’oggetto e viene guidato da terra verso l’obiettivo. Lo avvista visualmente da una distanza di circa 3.500 metri e inizia l’inseguimento. Dopo aver evitato i tentativi di intercettazione da parte di Marano con una serie di manovre ‘incredibili’, l’UFO si allontana a grande velocità.


Toselli Paolo, ufologo del nucleo di studio piemontese attivo a partire dal ‘78, comprendente anche Edoardo Russo, Paolo Fiorino e Gian Paolo Grassino, autori di opere significative e confluiti successivamente nel CUN. Intellettualmente vicino alle ipotesi psico-sociologiche, Paolo Toselli ha improntato le proprie ricerche secondo rigore e spirito analitico.


Travi volanti, si tratta di un fenomeno descritto e raffigurato con frequenza nel Medioevo e Rinascimento. Nell’ottantaquattresimo capitolo della sua autobiografia, Benvenuto Cellini (1500-1571) descrive l’apparizione nel cielo sopra Firenze di una grande trave infuocata. Lo stesso fenomeno era già stato osservato più volte in Spagna nel febbraio 1465.


TREAT, sigla di “Treatment and Research on Experienced Anomalous Trauma” (Trattamento e ricerca di esperienze traumatiche anomale), associazione nata negli Stati Uniti allo scopo di offrire alle persone rapite dagli UFO sostegno psicologico e di localizzare ed eliminare eventuali impianti collocati nel loro organismo.


Triangolo volante, a partire dal mese di dicembre 1989 numerosi triangoli volanti sono avvistati, fotografati ed anche filmati nei cieli di numerosi centri abitati del Belgio. Il signor Marcel Alfarano di Bruxelles riesce a filmare uno di tali UFO per due minuti circa. La SOBEPS, organizzazione ufologica belga, dispone di molte fotografie e filmati di buona qualità dell’UFO triangolare. Triangoli volanti sono avvistati, soprattutto negli anni ‘80 e ‘90, in varie parti del mondo; celebre è il caso del grande oggetto triangolare osservato da moltissimi testimoni, tra cui alcuni agenti di polizia, a Fyffe, in Alabama (U.S.A.) nel 1990.


Tripode volante, un’hydria del Pittore di Berlino risalente al VI secolo a.C. e proveniente da Vulci (Roma, Musei Vaticani) mostra il dio Apollo seduto su un grande tripode alato. Nella bellissima immagine il prodigioso mezzo di trasporto aleggia sospeso a pelo delle acque marine.


Tsum Um Nui, misterioso professore di Pechino che nel 1962 analizza i dischi di pietra forati al centro e riportanti solchi spiraliformi sulla superficie, ritrovati durante gli scavi del 1938 nelle caverne del massiccio di Baian Kara Ula (Cina). Secondo lo studioso, l’iscrizione racconterebbe la discesa di alcuni astronauti alieni sulla Terra -i Dropa- che, a causa di un’avaria, sarebbero stati poi costretti a trascorrere le loro esistenze sul nostro pianeta. I piccoli scheletri ritrovati insieme ai dischi di pietra sono stati riconosciuti come appartenenti a scimmie, ma c’è chi sostiene trattarsi in realtà dei resti dei Dropa.


Tulpa, termine tibetano che indica un’immagine creata e materializzata grazie all’energia mentale, in un procedimento cosciente o inconscio. Fenomeno piuttosto comune nell’area del Tibet, potrebbe spiegare alcune delle apparizioni di oggetti volanti non identificati.


Tunguska, località della Siberia nella cui taiga il 30 giugno 1908 si verifica una potentissima esplosione, con un’onda d’urto che si propaga in tutto il pianeta ed è rilevata sia in Europa che in America. I testimoni odono un boato spaventoso e osservano una massa luminosa che si allontana da sud verso nord. Nel 1927 il professor L.A. Kulik esamina la zona e ha modo di osservare alberi spezzati sulla terra brulla; l’assenza di vegetazione lo induce a supporre l’azione di un incendio devastante. Contrariamente alle attese, sul posto non vi sono tracce della caduta di un meteorite né è visibile alcun cratere. A metà degli anni ‘70 il geofisico A. Solotow conclude che a Tunguska deve essersi verificata nel 1908 l’esplosione di una bomba nucleare di circa 10 megatoni. Ufologi e studiosi di paleoastronautica ipotizzano la detonazione al di sopra della taiga siberiana di un UFO con propulsione ad antimateria.


Turner Karla, giornalista e scrittrice statunitense, laureata in filosofia, morta nel 1996. Vittima di abduction, si dedica per molti anni all’analisi delle testimonianze di donne che hanno vissuto la sua stessa esperienza. Alcune delle donne contattate dalla Turner sono state ingravidate a bordo di UFO e successivamente hanno subìto il prelievo del feto ibrido da parte di medici appartenenti alla razza aliena dei grigi. La sua appassionata ricerca è mirabilmente riassunta nel libro “Rapite dagli UFO” (Edizioni Mediterranee).


Twining Nathan, generale americano, capo dell’AMC (Air Material Command). Firma di proprio pugno un documento ufficiale, datato 23 settembre 1947, in cui è rivelata l’opinione delle autorità militari riguardo alla fenomenologia UFO, a circa tre mesi dal caso Arnold. Si tratta di una lettera (top secret fino al 1969, anno della sua declassificazione) redatta in risposta a una richiesta di opinione relativa ai ‘dischi volanti’ espressa, sempre per iscritto, dal generale George Shulgen, vice comandante del Servizio Informazioni dell’Air Force. Il generale Twining riporta con grande chiarezza tale opinione, articolata in una serie di punti riassunti qui di seguito: 1. Gli avvistamenti riguardano qualcosa di fisico e reale, non di illusorio o inventato. 2. Alcuni degli oggetti avvistati hanno probabilmente forma discoidale e dimensioni almeno simili a quelle di un aereo. 3. Caratteristiche strutturali e comportamento di alcuni oggetti volanti, tra cui la manovrabilità, la velocità ascensionale, l’effettuazione di manovre evasive in presenza di aviogetti militari, inducono a prendere in considerazione l’ipotesi che alcuni degli UFO siano guidati o comunque controllati. 4. Alcuni avvistamenti sono ingannevoli e si riferiscono a precisi fenomeni naturali, come l’ingresso di meteoriti nell’atmosfera terrestre. 5. Gli oggetti volanti più comunemente osservati hanno superfici metalliche brillanti, assenza di scia, forma circolare o ellittica appiattita, struttura a cupola nella parte superiore. Diverse testimonianze parlano di formazioni perfettamente mantenute in volo, composte da un numero di velivoli che va da tre a nove. Gli UFO sono di norma silenziosi e raggiungono velocità superiori ai 550 chilometri orari. 6. Allo stato attuale delle nostre conoscenze, con forti spese e lunghi tempi di ricerca, è forse possibile costruire velivoli di questo tipo, abbandonando i progetti in corso, tecnologicamente inferiori. 7. Considerazioni finali: gli UFO a disco potrebbero essere il risultato di un progetto segreto americano, di cui questo Comando non è a conoscenza; potrebbero anche essere il prodotto avanzato di una tecnologia straniera; bisogna comunque tenere presente che fino ad oggi non disponiamo di prove certe della loro esistenza ovvero di rottami recuperati in seguito a un incidente. Si raccomanda che il Quartier Generale delle Forze Armate emetta le giuste disposizioni per un’indagine capillare della questione.

La lettera del generale Twining è il primo documento ufficiale che riconosce la realtà del fenomeno UFO e l’interesse che esso suscitava presso le massime autorità governative. Un nuovo documento, diramato dall’AMC il 28 ottobre 1947 e intitolato “Draft of Collection Memorandum”, precisa le direttive da seguire per l’operazione di raccolta di informazioni e indizi riguardanti gli oggetti volanti. Nella sezione introduttiva del documento affiora una nuova ipotesi, vale a dire “che l’oggetto possa rappresentare un qualche tipo di macchina interplanetaria”.



U:

UFO-crash, caduta di un UFO sul suolo del nostro pianeta per cause accidentali. Nel 1947 i giornali di tutto il mondo riportano, in seguito a un comunicato stampa rilasciato da autorità militari, la notizia di un evento di questo tipo verificatosi vicino a Roswell, nel Nuovo Messico. La notizia è presto smentita dagli stessi militari: non si trattava di un disco volante, ma di un sofisticato strumento di rilevazione meteorologica. Nel 1978 il caso Roswell è riaperto dagli ufologi Stanton Friedman e William Moore, che raccolgono nuovi elementi a favore dell’ipotesi ‘UFO -crash’. Nuovo periodo di oblio e nuova riapertura del caso negli anni ‘90, grazie a Kevin Randle, Donald Schmitt e una nuova, agguerritissima generazione di ufologi animati dal sospetto di una cospirazione interplanetaria. Al di là della ‘roswelliana fenice’ (che risorge periodicamente dalle proprie ceneri, forse radioattive), il profeta degli UFO-crash è senza dubbio l’americano Leonard H. Stringfield, che già nel 1977 dedica all’argomento diversi punti del libro “Situation Red! The UFO Siege” (edito in Italia l’anno successivo con il titolo “Assedio UFO”), presentando gli estratti di alcune testimonianze. Dal 1978 in avanti, fino all’anno della sua scomparsa (1994), Stringfield presenterà in successione sette relazioni dedicate al fenomeno, ricche di nuove informazioni e di almeno 400 documenti testimoniali. Se Roswell tiene banco da mezzo secolo, la lista degli incidenti UFO è comunque nutrita di casi sulla cui veridicità decine di persone sono pronte a giurare. Ecco i più celebri: Aurora, Texas (1897); Chicago, Illinois (1909); Ubatuba, Brasile (1934); Spitzbergen, Norvegia (1947); Cave Creek, Arizona (1947); Paradise Valley, Arizona (1948); Aztec, Nuovo Messico (1948); Socorro, Nuovo Messico (1948); Laredo, Texas (1948); Death Valley, California (1949); dintorni di Città del Messico (1949); Argentina (1950); Ely, Nevada (1952); Brady, Montana (1953); Kingman, Arizona (1953); Mattydale, New York (1954); Birmingham, Alabama (1955 ca.); Ubatuba, Brasile (2° crash, 1957); Frdynia, Polonia (1959); New Paltz, New York (1960); Brema, Germania (1960); Timmensdorfer, Germania (1961); San Cristobal de las Casas, Messico (1964); Kecksburg, Pennsylvania (1965); Missouri sudoccidentale (1967); Carbondale, New Jersey (1974); Chili, Nuovo Messico (1974); Chihuahua, Messico (1974); Padcaya, Bolivia (1978); Mare di Barents, Russia (1978); Penisola di Kola, Russia (1985); Vladivostok, Russia (1986); Deserto del Kalahari, Repubblica Sudafricana (1989); Megas Platanos, Grecia (1990); Varginha, Brasile (1996); Kostroma, Russia (1997).


Ummo, pianeta appartenente al sistema della stella Wolf 424, patria di un comitato di alieni che sarebbe sbarcato sulla Terra il 20 marzo 1950, per svolgere una missione pacifica. Gli ummiti si sarebbero manifestati successivamente allo scrittore Fernando Sesma Manzano, che dedicherà loro alcuni libri. Il loro simbolo, descritto dal Sesma Manzano nel 1966, è una croce posta tra due archi aperti verso l’esterno. Lo stesso simbolo sarebbe stato visto da testimoni attendibili nel corso di due celebri casi ufologici verificatisi sul territorio spagnolo. Il primo è l’atterraggio di Aluche, risalente al 6 febbraio 1966; il secondo è l’avvistamento multiplo di San José de Valderas, risalente al primo giugno 1967, seguìto dall’atterraggio di Santa Monica.


Uomo celeste, nelle tradizioni della tribù africana dei Chaga è il mediatore fra il cielo e la terra, colui che donò agli uomini le leggi e vigila affinché siano rispettate.


Uovo volante, l’uovo cosmogonico che esce dall’oceano primordiale e dà origine a tutti gli esseri è una figura universale che appartiene a tutte le mitologie. La civiltà egizia e quella mesopotamica, i Pelasgi e i Greci, gli Africani e gli Indiani: motivo ricorrente delle loro storie sacre, delle loro leggende delle origini è quello delle uova volanti apparse nel cielo e quindi atterrate sulla terra. Dalle uova sono sempre usciti esseri soprannaturali portatori di civiltà. UFO e capsule di trasporto di forma ovale sono piuttosto frequenti nella casistica degli avvistamenti.


USO, sigla di ”Unidentified Submerged Objects” (Oggetti subacquei non identificati). L’espressione nasce il 24 novembre 1972, quando i quotidiani di tutto il mondo riportano la notizia di un oggetto sottomarino di origine sconosciuta intrappolato da unità della marina militare norvegese all’interno del fiordo di Sogne. Quarantott’ore dopo, l’oggetto misterioso scompare senza lasciare traccia. Da allora si definiscono USO gli oggetti avvistati con frequenza sempre maggiore mentre entrano o escono nelle acque marine, lacustri e fluviali.


Ustioni, molte persone vittime di abduction hanno riportato ustioni, prevalentemente nella regione addominale, in seguito alla loro vicenda vissuta a bordo di un UFO. Il 20 maggio 1967 a Falcon Lake (Canada), Steve Michalak assiste all’atterraggio di un disco volante e gli si avvicina fino a toccarlo e ad appoggiarsi alla sua struttura metallica. Per molto tempo riporterà dolorose ustioni di forma circolare, disposte a scacchiera sulla pelle delle mani e del ventre, zone entrate in contatto con la superficie dell’UFO. Nel 1968 la signora Marivì Caballero di Malaga (Spagna) è rapita dagli alieni. Come conseguenza di quella disavventura, soffrirà per molti giorni a causa di una strana irritazione composta da una serie di forellini disposti triangolarmente intorno all’ombelico. Nel 1990 strane ustioni piagano il corpo di una casalinga ungherese che la curiosità ha indotto ad avvicinarsi troppo a un oggetto volante posatosi al suolo.



V:

Vahana, questo termine sanscrito designa i carri volanti e gli altri veicoli riservati alle divinità. Già nel II millennio a.C. in Mesopotamia, gli dei sono raffigurati insieme ai loro prodigiosi veicoli. Anche gli animali sui quali salgono gli dei per spostarsi nello spazio sono considerati loro veicoli. Brahma ha un’oca quale vahana; Vishnu, l’uccello Garuda; Shiva, il toro Nandi; Durga, un leone; Agni, un capro o un ariete; Ganesa, un topo; Skanda, un gallo; Karttikeya, un pavone; Kama, un pappagallo.


Vallée Jacques, astronomo e matematico americano di origine francese. Aderisce dapprima alla corrente dell’ufologia scientifica, contribuendo al suo affermarsi con i libri “Anatomy of a Phenomenon” (Anatomia di un fenomeno) del 1965 e “Challenge to Science” (Sfida alla scienza) del 1966. E’ il primo studioso ad applicare le tecnologie informatiche allo studio degli oggetti volanti non identificati. Verso la fine degli anni ‘60 si dedica all’analisi delle analogie tra fenomeni UFO e parapsicologici. Lo affascina un nuovo campo di studi: la parafisica, disciplina che si prefigge di indagare le interazioni esistenti tra coscienza umana ed oggetti materiali ovvero gli eventi paranormali di natura mentale o fisica. La parafisica utilizza valori fisico-matematici per definire tali eventi, valori come i numeri, i ‘supernumeri’ e i ‘quanta’, esprimendo formule e teorie simili a quelle della scienza ufficiale. Vallée nota forti similitudini tra gli incontri ravvicinati del terzo tipo e gli incontri nel mondo paranormale -e folklorico- con fantasmi, folletti, gnomi, fate. Gli uni come gli altri sono, a suo parere, manifestazioni di una realtà parallela alla nostra. Nasce così la teoria di Magonia, il luogo ‘oltre’ descritto nell’opera-manifesto dell’ipotesi parafisica: “Passport to Magonia”, del 1969. Addentrandosi sempre più in profondità nell’universo parapsicologico, Vallée giunge successivamente ad ipotizzare che gli UFO abbiano influito e influiscano direttamente sul progresso culturale e scientifico della razza umana. La nuova tesi è espressa nel libro ”The Invisible College”, del 1975. La forza espressa dalla dimensione parafisica verso la realtà del nostro mondo, recepita in forma di ideologia da contattisti, cultisti e ‘credenti’, avrebbe la capacità, secondo lo studioso, di agire sulla coscienza delle società umane, trasformando, non senza rischi di spersonalizzazione, la cultura, le opinioni e le credenze degli uomini. Questi concetti sono espressi nel libro “Messengers of Deception” (Messaggeri di illusioni) del 1979. Nell’opera “Confrontations” del 1991, Vallée pubblica i suoi studi effettuati in Sudamerica, relativi a incontri ravvicinati con effetti fisiologici sui testimoni (alcuni dei quali, in seguito all’esperienza, sarebbero morti). Con “Revelations”, del 1992, Vallée riprende la tesi espressa in ‘Messaggeri di illusioni’, approfondendo l’aspetto ‘politico’ del fenomeno UFO, la cui credenza (specie nelle forme misticheggianti) sarebbe alimentata da poteri occulti decisamente umani e terrestri.


Van Tassel George, vedi Ashtar Sheran.


Varzi (caso di), il 5 giugno 1983 numerosi abitanti della località agricola pavese osservano un disco argenteo a lungo fermo in un campo di frumento. Quindi lo vedono alzarsi in volo e sparire nel cielo.


Venere, il secondo pianeta in ordine di distanza dal Sole (in media, 108 milioni di km). Il periodo di rivoluzione è di 224 giorni, 16 ore, 48 minuti; quello di rotazione (retrograda) di 243 giorni. Il diametro del pianeta è 0,96 volte quello della Terra, la massa è pari a 3/4 di quella del nostro pianeta. L’atmosfera di Venere è composta da anidride carbonica per il 96%. La sua temperatura superficiale media è di 480°C. La corrente scettica dell’ufologia spiega numerosi avvistamenti di UFO con i movimenti del pianeta (altri casi deriverebbero dalla visione di Mercurio, in particolari condizioni meteorologiche).


Vesco Renato, ufologo genovese della prima generazione, pubblica tra il ‘68 e il ‘72 tre volumi in cui presenta nuove idee nell’àmbito dell’ipotesi terrestre, in contrasto con le suggestive teorie extraterrestri. Secondo Vesco, i dischi volanti non sarebbero altro che velivoli progettati e realizzati segretamente in Canada da scienziati e tecnici britannici.


Viaggio astrale, appartiene alle sacre tradizioni delle scuole esoteriche e consiste nel distacco del ‘doppio’ di una persona dal proprio corpo fisico e di uno spostamento sul piano astrale, limitato quasi sempre in estensione dalla cosiddetta ‘corda d’argento’, che tiene legati il corpo greve a quello sottile. Alcuni sensitivi sostengono di aver viaggiato nello spazio a bordo di UFO con il corpo astrale, superando così i problemi legati alla fase di smaterializzazione dell’astronave. Altri ritengono falsa tale affermazione, proprio per l’esistenza della corda d’argento. Lo yoga consente di realizzare senza pericolo l’esperienza del viaggio in astrale, alla quale fanno riferimento i testi di altre religioni e filosofie. Il volo astrale è conosciuto dagli studiosi di filosofia naturale e dai praticanti la stregoneria durante il Medioevo. Nel libro “Journeys out of the Body” del 1971 (uscito in Italia nel ‘74 con il titolo ‘I miei viaggi fuori dal corpo’) Robert A. Monroe racconta i particolari di alcuni dei suoi viaggi astrali.


Victor, il 14 aprile 1997 un’emittente televisiva di Los Angeles manda in onda un filmato che sarebbe stato realizzato nel ‘90 all’interno dell’Area 51 e trafugato da un personaggio misterioso dichiaratosi con lo pseudonimo di ‘Victor’. Questi avrebbe assistito al trasferimento dal formato Beta al digitale di materiale video segreto, presso gli archivi elettronici della famosa zona militare americana, riuscendo a trasferire su VHS uno spezzone di uno dei filmati originale. Il video a colori, cui Victor avrebbe cancellato il sonoro “perché le voci dei militari non fossero riconosciute”, mostra un alieno in fin di vita sottoposto a un interrogatorio in una stanza semibuia. Le riprese sono effettuate attraverso un vetro; gli ‘aguzzini’ sono un alto ufficiale e un uomo in borghese (“un telepate del governo,” secondo il fantomatico Victor); quest’ultimo si massaggia di tanto in tanto la fronte, come se il contatto mentale con l’umanoide gli procurasse dolore. Sul fondo, si notano apparecchiature mediche e una luce che lampeggia debolmente, quasi stesse rilevando le funzioni di un cuore morente. L’extraterrestre ha la pelle rosea; per il resto è il classico ‘grigio’ di bassa statura, macrocefalo e con grandi occhi neri. Sulla parte bassa del video appare una sigla: DNI/27, seguita da giorno, ora, minuti e secondi. La creatura è scossa da tremiti e sussulti; presenta ematomi ed escoriazioni sulla testa. Il finale del video -oltre sette minuti di riprese- mostra due uomini in camice chirurgico entrare in scena, mentre l’alieno schiuma dalla bocca sangue misto a saliva e il suo gracile corpo è squassato da violente convulsioni. L’oscurità dell’ambiente e la discreta qualità degli effetti speciali hanno fatto breccia attraverso l’emotività di molti ufologi (primo fra tutti, il ‘sentimentale’ Sean David Morton, che ha potuto seguire il caso da vicino), i quali non si sono resi conto dei numerosi paradossi della scena; per esempio, il fatto che un malato terminale venga interrogato a un tavolo e non su un letto ospedaliero, con la necessaria assistenza. Se le informazioni che la creatura può fornire giustificano la presenza di un’alta carica militare e di una figura eccezionale come il telepate governativo, perché accelerare la sua fine? Se poi il filmato fosse davvero la prova di efferate torture eseguite sull’umanoide, perché ‘firmarla’ con la sigla del “Department of Naval Intelligence”? E poi, perché archiviare su computer ‘centinaia di ore’ di filmati tanto eccezionali e distruggere i video originali, dato l’enorme costo e la relativa utilità dell’operazione. Forse nell’Area 51 mancava lo spazio per archiviare 2/300 cassette? Si potrebbero elencare ancora numerose contraddizioni, ma per bollare come falso il ‘documento’ di Victor è sufficiente il comune buon senso. Si tratta di un astuto tentativo, cui ne seguiranno senza dubbio altri, considerata la redditività delle operazioni, di sfruttare l’onda lunga del successo del celebre filmato di proprietà del regista britannico Ray Santilli.


Viéroudy Pierre (pseudonimo di Pierre Berthault), ufologo francese, particolarmente attento alle teorie junghiane, è per certi versi un precursore della corrente psico-sociologica. Il suo libro “Ces OVNIs qui annoncent le surhomme” (Questi UFO che annunciano il superuomo) del 1977 descrive gli oggetti volanti non identificati come ‘materializzazioni’ provocate dalla psiche.


Villas Boas Antonio, agricoltore brasiliano abitante nella città di Francisco de Sales (Minas Gerais), protagonista di uno dei primi casi di abduction, studiato dai coniugi Lorenzen dell’APRO. Il 15 ottobre 1957 l’uomo sarebbe stato costretto da extraterrestri alti circa un metro e mezzo a salire a bordo di un UFO e ad avere rapporti sessuali con una femmina umanoide. La notizia è diffusa nel 1965 dal giornale “O Cruzeiro”.


Vimana, numerosi testi sanscriti fanno riferimento ai vimana, veicoli volanti sospinti dall’energia dell’universo. Queste antichissime navi celesti sono descritte nel Ghatotrachabadma, nel Samarangana Sutradhara, nel Vaimanika Sastra. Gli autori concordano sulla loro forma ovale o sferica, sulla loro straordinaria velocità di volo, sulla loro emissione di fuoco e fumo. Il guru Maharshi Bharadvaja descrive così un vimana: “Si muove veloce sulla terra, in aria o nell’acqua per moto proprio, come un uccello. Si sposta da un luogo all’altro, da un paese all’altro, da un mondo all’altro e i sapienti lo chiamano ‘vimana’. Creato con procedimenti misteriosi, esso non può essere spezzato né bruciato. Può fluttuare nell’aria immobile, sospeso. Può rendersi invisibile Ha il potere di ascoltare voci lontane e percepire immagini lontane. Ha facoltà di prevedere la rotta delle navi volanti nemiche, di rendere incoscienti le loro ciurme, di distruggerle, se necessario”. Nel Ramayana sono descritti carri volanti che fanno pensare a sofisticate macchine, frutto di una tecnologia straordinariamente evoluta.


Vnoukovo (avvistamento di), aeroporto civile moscovita sorvolato il 1° agosto 1959 da tre UFO a disco, rilevati dai radar e osservati a occhio nudo da dirigenti, funzionari e personale aeroportuale. Gli oggetti si trovano a circa 800 metri di quota; il comando dell’aviazione invia alcuni caccia a reazione, che tuttavia non riescono ad avvicinarsi ai velivoli sconosciuti.


Von Welling Georg, nell’opera “Opus mago-cabbalisticum et theosophicum...” del 1784, l’erudito scrive alcune notizie sul ‘piccolo popolo’, affermando che fate e folletti sono in possesso della perfetta scienza del cielo, dell’arte di interpretare l’influsso degli astri sui destini degli esseri viventi e della conoscenza della natura degli abitanti dei pianeti.


Voronez (caso di), il 27 settembre 1989 numerose persone assistono all’atterraggio di un UFO nel parco della cittadina, che si trova a sud di Mosca. L’incontro ravvicinato del terzo tipo avviene a tarda sera. Il globo luminoso, di grandi dimensioni, appare in cielo e quindi atterra in uno spiazzo erboso. Uno sportello si apre di fronte a decine di testimoni sbigottiti ed escono dall’oggetto due umanoidi di statura eccezionale, seguiti da una specie di automa. Dopo una breve ricognizione, le tre figure rientrano nella sfera, la quale riprende velocemente la via dei cieli. Sul prato saranno poi rilevate le tracce dell’atterraggio -un cerchio di circa 20 metri di diametro con quattro profondi incavi all’interno della circonferenza- e residui minerali.


Walton Travis (caso), vedi Abduction.


Washington (caroselli di), la sera del 19 luglio 1952 i radar del Centro di Controllo Traffico Aereo dell’Aeroporto Nazionale di Washington e quelli della vicina base aerea Andrews rilevano una serie di oggetti volanti che percorrono a quote e velocità diverse lo spazio aereo sopra la capitale. Le apparecchiature confermano la presenza degli UFO; molti testimoni avvistano strane luci spostarsi in cielo. Alcuni F-94 del 142° Squadrone Caccia Intercettori si alzano in volo con la missione di raggiungere gli oggetti volanti, che tuttavia si sottraggono sempre ai tentativi di intercettazione. Il carosello degli imprendibili UFO dura cinque ore, per la gioia dei cronisti che riferiscono l’evento. Il 26 luglio, sempre a tarda sera, i radar di Washington e della base Andrews captano ancora la presenza di oggetti volanti nei cieli proibiti attorno alla Casa Bianca. Alcuni militari della base e l’equipaggio di un aereo delle United Airlines vedono ancora gli oggetti luminosi. I tentativi di inseguimento effettuati dai caccia sono anche questa volta inutili. Il fenomeno dei ‘caroselli’ si ripeterà il 27, il 29 luglio e il 5 agosto, in presenza di decine di testimoni oculari.



W:

Wilkins Percy, celeberrimo selenologo inglese, testimone oculare di un avvistamento UFO.


Wolf dottor Michael, medico neurologo, Emerito del New England Institute per la Ricerca Avanzata, Membro dell’Accademia delle Scienze di New York e dell’Associazione Americana per lo Sviluppo Scientifico, nel 1996 decide di rompere il muro del silenzio che sta attorno alla famigerata Area 51 e in un’intervista condotta dallo studioso americano James Courant divulga informazioni coperte -a suo dire- dal massimo segreto governativo. Nel corso dell’intervista il dottor Wolf afferma di aver operato presso l’Area 51 in qualità di Team Leader nell’àmbito del progetto di comprensione e recupero della tecnologia extraterrestre. Secondo l’uomo di scienza, nove o più dischi volanti precipitati sul nostro mondo (o concessi consensualmente dagli extraterrestri) si troverebbero all’interno della base segreta sotterranea situata nell’Area 51, oltre ai corpi senza vita di alcuni umanoidi, forse estratti dai rottami degli UFO caduti. Il dottor Wolf esprime l’opinione che il governo abbia a suo tempo preso accordi con gli esponenti di alcune razze aliene (tecnologia in cambio di cavie umane per esperimenti genetici volti a creare una razza ibrida). Durante la sua permanenza presso la base segreta, Wolf avrebbe incontrato in prima persona alcuni Grigi. “Tutti i Grigi che ho conosciuto mi sono risultati simpatici,” afferma nel corso dell’intervista. “I Grigi hanno la pelle simile a quella dei delfini e anche il loro carattere non è diverso dal loro. La sensazione fisica che trasmettono è la stessa suscitata dai delfini: desiderano essere toccati e amati”.


Wondjina, potenti creature ricordate ancora oggi da alcune popolazioni di aborigeni dell’Australia settentrionale. Hanno teste simili a teschi umani, con grandi occhi neri circolari, un’apertura nera al posto del naso e un’aura luminescente intorno al capo. Non hanno bocca e le loro braccia sono scarne, con tre o quattro dita per mano. Il loro nome significa ‘sorti dall’acqua’.

X:

X-Files, è la serie di telefilm dedicata ai fenomeni UFO e paranormali capace di risvegliare negli anni ‘90 l’interesse del grande pubblico verso questi argomenti, vere e proprie mitologie del presente. Nati dalle idee dello scrittore americano Chris Carter, traggono il loro nome dalla “X” con cui l’FBI, ai tempi di John Edgar Hoover, siglava gli incartamenti relativi a indagini sui dischi volanti. Il ‘Dipartimento X’, sottosezione tuttora esistente dei ‘Crimini Violenti’, venne istituito dallo stesso Hoover per indagare sui delitti collegati a culti, sette e società segrete, sulle misteriose scomparse di persone, sui casi inspiegabili convenzionalmente. Il filo conduttore della serie è semplice ed efficace: Fox Mulder e Dana Scully sono due agenti dell’FBI assegnati alla sezione degli X-Files ovvero dei casi che la fredda logica e gli strumenti offerti dalla scienza non sono in grado di risolvere. La maggior parte degli episodi riguardano gli UFO e l’ipotesi di una cospirazione interplanetaria tra servizi governativi e organizzazioni extraterrestri. Gli altri temi sviluppati appartengono comunque alle dimensioni del mistero, della parapsicologia e del folklore



Y:

Yoga, la visione di oggetti che fluttuano o sfrecciano nell’aria e dei loro occupanti simili agli esseri umani non rappresenta né un turbamento né un mistero per i maestri yogin. L’universo è vivo e se un sapiente desidera che un corpo si materializzi e voli nell’aria, il fenomeno avviene sul piano reale. Solo il veggente vedrà tuttavia degli esseri spirituali sostenere e muovere nell’aria tale oggetto. Una mente educata dalla filosofia yoga percepisce realtà molteplici, appartenenti a uno dei seguenti piani di esistenza: il piano materiale (Bhur), abitato da esseri fisici, su cui regna Vasnanara; il piano astrale inferiore (Bhuvar), abitato da esseri elementali, su cui regna Hiranyagarbha; il piano astrale superiore (Svar), abitato da divinità e demoni, su cui regna Isvara o Shiva. Nessuno degli esseri che abitano il piano materiale è in grado, a meno che non si tratti di un veggente, di indagare ciò che si verifica sugli altri due piani. Al contrario, gli esseri di un piano superiore possono entrare in contatto, attraverso un atto di volontà, con quelli che abitano un piano inferiore. Solo sul piano astrale superiore, imperscrutabile dagli esseri umani, ogni cosa è manifesta.


Yoshil, nella Terra del Fuoco si ricordano ancora questi umanoidi alti circa un metro, con teste rugose e bastoni in mano. L’ultimo di loro sarebbe morto, a quanto si dice, nel 1928.


Yudhisthira, vedi Rapimenti



Z:

Zeissig Kurt, ricercatore americano, autore di sofisticate indagini su reperti archeologici e oggetti d’arte antichi, il cui aspetto, la cui composizione e le cui apparenti funzioni possono far pensare all’influenza di culture non terrestri sulle antiche civiltà del nostro mondo.


Zöllner Johan Carl Friedrich, astronomo tedesco, docente di astrofisica presso l’Università di Lipsia, autore di importanti studi di fotometria celeste. E’ uno dei primi scienziati accademici a interessarsi di fenomeni paranormali. Dal 1875 si dedica allo studio di eventi parafisici come la materializzazione e la compenetrazione, giungendo a identificare nella quarta dimensione la chiave per la loro interpretazione. Già ipotizzata da fisici e matematici come il Gauss e il Riemann, la quarta dimensione verrebbe percepita dall’uomo come tempo, ma si estenderebbe nello spazio, secondo leggi fisiche sconosciute sul nostro pianeta. Le ricerche di Zöllner si estendono a diverse manifestazioni paranormali. Sono famose le osservazioni da lui effettuate nel corso di varie sedute sulle facoltà dei medium a Henry Slade ed Elisabeth D’Esperance. La comunità scientifica reagisce con manifesta ostilità verso le ricerche di Zöllner, accusandolo di eccentricità e incompetenza. Le idee e le esperienze dello studioso sono relazionate nel suo libro “Die Transzendentale Physik” (Fisica trascendentale) del 1878.


Zolotov Aleksei, è uno degli ufologi russi più esperti, conosciuto e stimato in tutto il mondo. Instancabile ricercatore per oltre 35 anni, conclude tragicamente la sua esistenza l’8 ottobre 1995, quando viene assassinato nella sua abitazione a Tver. All’età di 7 anni incontra un umanoide proveniente da un altro mondo. L’alieno dimostra ottant’anni ed è alto circa un metro e settanta. Ha una costituzione normale, la testa di dimensioni doppie rispetto a quella di un essere umano, il volto pieno di rughe, orecchie grandi e appuntite, occhi gelidi e penetranti. Per tutta la vita Zolotov, pur non ricordandolo chiaramente, conserva l’impressione di aver ricevuto dall’umanoide un incarico importante.


Zoo galattico, teoria secondo la quale i viaggiatori alieni osserverebbero alcuni pianeti abitati da creature intelligenti senza intervenire, per non turbare lo sviluppo naturale delle civiltà. La possibilità, oggi ammessa almeno in linea ipotetica dalla scienza, di viaggiare a velocità superiori a quella della luce induce alcuni studiosi -tra i quali l’astronomo inglese Ian Crawford- a rilanciare la teoria.

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