Sodoma
Da Ufopedia.
Sodoma (in ebraico סדום, pronunciato Sdòm) è un'antica città nominata ripetutamente nella Bibbia, situata nei pressi del Mar Morto, si pensa a Bab edh-Dhra, in Giordania.
Nell'Antico Testamento si narra della distruzione di questa città e di Gomorra, Adamar, Zoar e Zeboim (la cosiddetta Pentapoli), per opera divina, a causa dell'empietà dei suoi abitanti.
Sodoma è attualmente una zona industriale sulla riva occidentale del Mar Morto, più o meno nella zona della penisola che ne distingue la parte settentrionale da quella meridionale; è attiva nella produzione di cloruro di potassio, bromo e magnesio. Nelle vicinanze, esiste un'altura chiamata Monte di Sodoma (Geb el Usdom, nella penisola di El Lisan), che secondo alcuni archeologi corrisponderebbe al sito dell'antica città.
Ultimamente, la traduzione di una tavoletta di terracotta assira del 700 a.C., ha dato una versione sorprendente dei miti di Sodoma e Gomorra e del Diluvio Universale: All'alba del 30 giugno 3123 a.C. un asteroide avrebbe centrato un ghiacciaio nelle Alpi austriache dopo aver perso frammenti infuocati lungo il percorso. Alcuni frammenti caddero presso il Mar Morto e sarebbero stati responsabili della distruzione delle due città, mentre il corpo principale, schiantatosi nel ghiacciaio avrebbe all'istante vaporizzato milioni di metri cubi di ghiaccio. Tale vapore, condensatosi nelle temperature rigide dell'atmosfera avrebbe dato origine a piogge ininterrotte per almeno un mese e mezzo [1].
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La distruzione di Sodoma e Gomorra
La distruzione è narrata in Genesi Gn,19. Il libro di Genesi menziona Sodoma a partire dal capitolo 10 e la situa nel territorio popolato dai cananei. Secondo la Bibbia nel capitolo 18 della Genesi, Dio rivelò ad Abramo che Lui avrebbe distrutto Sodoma perchè il suo peccato era molto grave. Abramo intercesse per i giusti della città e Dio gli rispose che non l'avrebbe distrutta se vi trovava 10 giusti. Secondo quanto racconta il capitolo 19, nei versetti da 1 a 38, due angeli di Dio entrarono a Sodoma. Al vederli, Lot li invitò ed insistette che passassero la notte in casa sua. Ma prima che si addormentassero, i sodomiti cercarono la casa e chiesero che gli venissero consegnati i suoi invitati perchè ne abusassero. Lot non accettò e la folla cercò di abbattere la porta, a quel punto i due angeli accecarono gli assalitori. Quindi dissero a Lot di portare la sua famiglia via dalla città. Lot avvisò i suoi generi, ma loro pensarono che scherzasse, allora Lot andò solo con sua moglie e le sue figlie. Dopo che gli angeli ebbero portato lontano da Sodoma la sua famiglia, Dio inviò una pioggia di fuoco e zolfo che incenerì completamente la città con i suoi abitanti, e le altre città della pianura. Lo zio di Lot, Abramo, vide da una montagna lontana la colonna di fumo che si levò sopra Sodoma distrutta.
Tale racconto, è una narrazione mitica ed allegorica, ha ispirato per millenni predicatori, artisti, legislatori, politici. Secondo alcuni il racconto trae origine dal mito di Filemone e Bauci.
Quello della distruzione di Sodoma è un racconto eziologico, che cioè "spiega" la ragione per cui quel territorio attorno al Mar Morto fosse e sia tuttora così desolato. La ragione scientifica è ovviamente che il Mar Morto non ha alcun emissario e man mano che l'acqua evapora, il sale vi si concentra a tal punto da rendere impossibile la vita (ad eccezione di qualche batterio alofilo): la sua acqua è, letteralmente, salamoia.
Secondo alcuni esegeti, la narrazione della catastrofe che distrugge le "cinque città della pianura" si presenta come un doppione del mito del diluvio universale, che è stata collazionata con la narrazione dello stupro della concubina del levita di Efraim a Gibea/Gabaa (Giudici Gdc,19,20-30). Il parallelo fra catastrofe di Sodoma e Diluvio Universale si svilupperebbe nei seguenti punti:
- L'umanità viene sterminata:
- (diluvio) con l'acqua
- (Sodoma) col fuoco
- Si salva solo una famiglia: che questo in origine avvenisse anche nel mito di Sodoma lo si ricava dall'esplicita frase delle figlie di Lot, "Non c'è più nessuno sulla terra per venire da noi" (Genesi Gn,19,31)
- La prole ha un rapporto sessuale incestuoso col padre: che lo "scoprire la nudità" (Genesi Gn,9,22) di Noè da parte di Cam abbia significato sessuale anche in questo brano biblico, oltre che altrove, lo afferma addirittura il Talmud di Babilonia (Sanhedrin 70a, Ghemarah); su tale interpretazione si veda anche: Anthony Phillips, Uncovering the father's skirt, "Vetus Testamentum", XXX 1980, pp. 38-42).
- Per questo coito la prole approfitta in entrambi i casi dell'ubriachezza del padre (e questo parallelo spiega un dettaglio decisamente incongruo del mito di Sodoma: Lot e le figlie scappano con la massima fretta, mentre l'angelo li pungola "Fuggi, per la tua vita!" (Genesi Gn,19,17), eppure si assicurano di portare con sé vino sufficiente a ubriacarsi!.
- Dai colpevoli dell'incesto in seguito nascono le tribù non ebree della Palestina:
- le cui origini vengono in questo modo macchiate dal comportamento sessuale ignobile dei loro avi che, nel caso dei Cananei, è addirittura giustificazione di un destino di schiavitù sancito dal Dio della Bibbia stesso (Genesi Gn,9,25-26).
Sodoma nel pensiero ebraico
La tradizione ebraica successiva alla distruzione del Tempio di Gerusalemme associa Sodoma non tanto al peccato di sodomia (sul quale resta comunque in vigore la condanna capitale espressa nel Levitico), quanto ai peccati di mancanza di ospitalità, egoismo, avidità, e di un atteggiamento molto particolare: l'osservanza meticolosa della Torah, la Legge divina, allo scopo di nuocere agli altri esseri umani. In altre parole, il "peccato di Sodoma" consiste nell'interpretare alla lettera la Torah allo scopo di tradirne lo spirito. A questo proposito si veda nel Talmud di Babilonia:
- Baba Bathra 12b (Ghemarah) e Baba Bathra 59a (Ghemarah): è citato il detto secondo cui bisogna evitare di comportarsi "alla maniera di Sodoma", per indicare l'atteggiamento di chi osservando alla lettera la Legge creata per fare del bene, fa del male (sull'origine del detto cfr. Sanhedrin 109a-b), o più semplicemente di chi ha un comportamento ingiusto;
- Sanhedrin 109a-b (Ghemarah): lunga discussione su Sodoma e i suoi peccati, uno dei quali è l'"immoralità". La mancanza di carità e di ospitalità verso gli stranieri sono trattate in gran dettaglio e illustrate da storielline di gusto popolare e aneddoti.
Sodoma nel pensiero islamico
Il Corano non menziona direttamente Sodoma o Gomorra, ma le nomina indirettamente parlando di Lot e della sua città.
Il mito di Sodoma è in effetti stato inglobato nella narrazione coranica, dove è raccontato nelle sure XI (Hūd) 77-83, XV (al-Hijr) 51-79 (estesamente), XXVI al-Shu‘arā’ (I Poeti) 160-174, XXVII al-Naml (Le Formiche) 53-58, XXIX al-'Ankabūt (Il Ragno) 28-35. Altre allusioni al "popolo di Lot" si trovano ai passi: XXI 71-75, LI 31-37, LIII 53-54 e LIV 33-35.
A differenza di quanto accade nella Bibbia, nel Corano si allude espressamente al comportamento omosessuale da parte del "popolo di Lot", inoltre vi si afferma che tale comportamento avveniva per la prima volta nella storia umana, come nella sura VII (al-A'rāf):
- 80 E quando Lot disse al suo popolo: "Vorreste commettere un'infamità che mai nessuna creatura ha mai commesso?
- 81 Vi accostate con desiderio agli uomini piuttosto che alle donne. Sì, siete un popolo di trasgressori".
- 82 E in tutta risposta il suo popolo disse: "Cacciateli dalla vostra città! Sono persone che vogliono esser pure!".
- 83 E Noi salvammo lui e la sua famiglia, eccetto sua moglie, che fu tra quelli che rimasero indietro.
- 84 Facemmo piovere su di loro una pioggia… Guarda cosa è avvenuto ai perversi.
Si noti infine il fatto che nella narrazione coranica la distruzione della città non avviene per mezzo d'una pioggia di fuoco, come nella tradizione biblica, bensì con una pioggia di pietre (sura XV 74: "Sconvolgemmo la città e facemmo piovere su di essa pietre d'argilla indurita"). Su questa base la tradizione islamica, a differenza di quella cristiana che ha preferito il rogo, ha privilegiato la lapidazione come metodo per eseguire la condanna a morte degli omosessuali, prevista dalla shari'a, che è tuttora in vigore [2] in alcuni Stati islamici.
Botanica
In botanica, pomo di Sodoma è il nome volgare italiano del Solanum sodomaeum L (detto anche morella di Sodoma o pomodoro selvaggio) in base a una leggenda spesso ripetuta dalle fonti antiche: per ricordare in perpetuo l'incendio di Sodoma, la regione fu resa totalmente sterile; l'unica pianta a cui fu permesso di crescere dalla volontà divina fu appunto il "pomo di Sodoma" (o "mela di Sodoma") che produceva frutti all'apparenza belli ed invitanti, ma che una volta aperti contenevano solo fuoco e fumo.
Molti dei pellegrini medievali che hanno lasciato un resoconto del loro viaggio in Palestina hanno testimoniato sull'esistenza di tale pianta.
Le bacche del Solanum sodomaeum hanno una polpa che dopo la maturazione si riduce in fine polvere nera, il che ha portato a identificarle, appunto, con le mitiche "mele di Sodoma" colme di cenere.
"Pomo di Sodoma" è detta anche la Calotropis procera, il cui nome volgare inglese è appunto apple of Sodom; questo nome volgare inglese si applica anche al Solanum mammosum..
Teoria di Sitchin
Zecharia Sitchin sostiene che la pentapoli venne sì distrutta, ma per ragioni politiche e non morali-sessuali. Ciò in quanto una fazione degli Anunnaki distrusse quella avversa (i cui terrestri fedeli si erano rifugiati nella pentapoli) mediante armi nucleari.
Note
2^ Paesi islamici che condannano il rapporto omosessuale su oliari.com (tramite Internet Archive)
Bibliografia
- Derrick Sherwin Bailey, Homosexuality and the Western Christian tradition, Longmans, London 1955 & Archon, Camdem 1975
- John Boswell, Cristianesimo, tolleranza, omosessualità. La Chiesa e gli omosessuali dalle origini al XIV secolo, Leonardo, Milano 1989
- John McNeil, sj, La Chiesa e l'omosessualità, Mondadori, Milano 1979
- Mark D. Jordan, The invention of sodomy in christian theology, Chicago; London 1997
Voci correlate
Collegamenti esterni
- La narrazione della catastrofe (IntraText)
- Mons. Gian Franco Ravasi, Lot e la storia di Sodoma e Gomorra. Esegesi cattolica del racconto biblico.
- M. Sanders e D. Laing, Sodoma e Gomorra ritrovate nel Mar Morto. Uno dei molti siti che sostengono la storicità del racconto biblico, e quindi credono nella possibilità di riscoprire le rovine di Sodoma.
- Enrico Baccarini, Sodoma e Gomorra nel Mar Morto. Un sito analogo al precedente.
- Scoperte dagli archeologi Sodoma e Gomorra? Sì, almeno sette volte... per ora. Il racconto è un mito religioso, non un racconto storico.
- Irene Zavattero, Le Sacre Scritture e l'omosessualità.