Reincarnazione

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Per reincarnazione si intende la rinascita dell'anima o spirito di un individuo in un altro corpo fisico, trascorso un certo intervallo di tempo dopo la sua morte fisica. Va distinta dalla metempsicosi, letteralmente "passaggio da una mente all'altra", espressione spesso usata, per errore, al posto di metemsomatosi, letteralmente "passaggio da un corpo all'altro".

È una delle credenze più diffuse in ambienti legati all'Induismo, al Giainismo, al Sikhismo e di alcune religioni africane, così come di altre filosofie o movimenti religiosi. La maggior parte dei pagani contemporanei crede nella reincarnazione. Nel Cristianesimo, in particolare nel Cattolicesimo e nella Chiesa cristiana ortodossa, la resurrezione della carne è un dogma di fede stabilito nel Credo di Nicea. Nell'antichità occidentale questa credenza era molto diffusa nelle scuole filosofiche, si ricorda lo stesso Platone. Divenne poi fondamentale nel misticismo neoplatonico pagano con Plotino, Giamblico e Proclo.

Nel secolo scorso, uno dei più importanti propugnatori della reincarnazione in Occidente è stato il filosofo austriaco Rudolf Steiner (1861-1925), nell'ambito della sua corrente di pensiero denominata Antroposofia.

Più di recente, la reincarnazione ha formato parte integrante del movimento New Age.

Talvolta, erroneamente, si ritiene che il concetto di reincarnazione sia accostabile al concetto religioso di rinascita, tuttavia i due concetti sono ben distinti tra loro. In particolare il Buddhismo afferma che non ci sia alcun sé, anima, spirito individuale o ātman che si possa reincarnare. Nella scuola Yogacara del Buddhismo Mahayana ha avuto origine la dottrina dell' ālāyavijñāna, la "coscienza deposito", l'ottava delle "coscienze", Vijñāṇa, che sarebbe la responsabile del trasferimento dei semi, o impressioni, che gli atti volitivi lasciano sul loro autore, anche alle rinascite successive. Questa coscienza successivamente venne identificata da alcuni autori yogacara come uguale al concetto del Tathāgatagarbha, la "Matrice dei Così-Venuti/Andati", e pertanto è ritenuta assolutamente identica alla Vacuità. È da tener presente che la dottrina dell' ālāyavijñāna fu tuttavia criticata e rigettata dagli autori madhyamaka, un'altra importante scuola mahayana, come "sostanzialista" in quanto sostanziava la vacuità.

Una curiosità: la reincarnazione è riconosciuta principalmente nelle società che praticano o praticavano la cremazione dei defunti poiché era ovvio come lo spirito del defunto dopo la morte si distaccasse dal corpo (e quindi il corpo non aveva alcun valore e poteva per questo essere tranquillamente cremato).

Indice

Ricerche scientifiche

Non vi sono prove scientifiche della reincarnazione.

Tuttavia, nell'ambito dell'esercizio della professione medica, alcuni professionisti hanno riportato i risultati di estese ricerche basate sulla regressione a vite passate, ottenuta con l'ipnosi o con tecniche di rilassamento guidato, nel corso delle quali i soggetti coinvolti descrivevano con dettagli esperienze di vita svoltesi sino a diversi secoli, o millenni anteriormente alla loro nascita; si possono ricordare principalmente Helen Wambach, che ha condotto studi su 1.088 soggetti, e Brian Weiss, che ha pubblicato diversi best seller sulla sua attività di psichiatra che utilizza la regressione, nonché lo psichiatra Ian Stevenson con il celebre libro Reincarnazione, 20 casi a sostegno.

Il direttore della clinica di psichiatria infantile della Virginia University, Jim B.Tucker, psichiatra, ha effettuato uno studio sui bambini che ricordano vite precedenti. Nel suo saggio Life before Life: a scientific investigation of children's memories of previous life, descrive 40 anni di ricerche, condotte su bambini che affermano di ricordare vite vissute nel recente passato. I bambini provengono da ogni angolo del pianeta e da ogni tipo di famiglie. L'età di questi bambini varia dai 2 ai 6 anni poi tali ricordi vengono dimenticati. I ricercatori una volta raccolte le testimonianze, sono andati personalmente nei posti indicati dai bambini ad incontrare le persone di cui avevano parlato, riscontrando (a loro dire) che avevano detto la verità.[1]

Consapevolezza del loro passato

I bambini non usano l'espressione "vita precedente" ma talvolta parlano con chiarezza di ciò che è avvenuto in passato. Un bambino turco, per esempio, diede molti dettagli alla sua famiglia sulla città di Istanbul, che si trovava molto lontano dal luogo dove abitava, aggiungendo particolari di parenti avuti in passato con nomi armeni assieme ai relativi indirizzi di casa. Ricordava anche i nomi della moglie e dei figli.

Ricordi legati prevalentemente ad incidenti

Alcuni bambini ricordano le vite precedenti, altri no, ma Tucker ha notato che nel 70% dei casi i bambini ricordano morti avvenute in circostanze non naturali, quali incidenti, episodi traumatici improvvisi e morte violenta.

Ipotesi e spiegazione del fenomeno

Ci sono momenti in cui memoria ed emozioni sopravvivono, e ciò porta ad ipotizzare che la coscienza non sia un prodotto del cervello bensì dell'Anima, e quindi immortale. L'autore della ricerca, anche se preferisce non usare il termine "reincarnazione" afferma che tale possibilità non possa essere esclusa del tutto. Comunque Tucker preferisce parlare di prove concrete sulla sopravvivenza delle emozioni umane in presenza di specifiche circostanze.

Una credenza assai diffusa tra i buddisti indiani e tibetani -e dopo la diaspora tibetana anche tra i buddisti occidentali- è che prima di raggiungere il 'nirvana' (inteso popolarmente come una sorta di paradiso) bisogna passare molte vite, in cui ogni volta, anche non ricordandoci della vita passata, dovremmo migliorarci. La maggior frequenza di casi in cui persone ricordano una vita passata si riscontra in India, ma occorre tenere presente che è il luogo geografico in cui tale credenza è più diffusa e più antica.

La teoria della reincarnazione nella Religione ebraica

La credenza nella reincarnazione non è estranea nemmeno all'Ebraismo. Definita Ghilgul (גּלְגּוּל ) è insegnata infatti dalla Qabbalah, la componente mistico-esoterica (una sorta di livello superiore, tutt'altro che eretico) della religione ebraica. La Qabbalah si basa in buona parte sul valore mistico-occulto dei numeri e delle lettere alfabetiche ebraiche, grazie al quale vengono estratti dai testi sacri dei significati nascosti e più profondi rispetto a quelli ottenibili dallo studio ordinario.
Si tratta di un insegnamento rivelato nella dottrina esoterica e mistica suddetta, tradizionalmente segreto e trasmesso oralmente da maestro a discepolo, linguaggio che ha cominciato ad essere divulgato pubblicamente a partire dal medioevo attraverso dei libri scritti con un linguaggio simbolico, pressoché incomprensibile ai profani.
Il principale continuatore della dottrina della reincarnazione, secondo l'esegesi ebraica, è l'Arizal anche attraverso uno dei suoi testi edito anche in Inglese, Gate of reincarnation, dall'originale Ebraico. Spiegando che lo scopo del ghilgul è il tikkun, cioè la rettifica delle differenti anime Nefesh, Ruach e Neshama, che possono essere raggiunte e completate in una stessa persona, egli enumera differenti concezioni di reincarnazione, facendone esempi pratici: dicendo ad esempio che ogni tipo di anima dev'essere rettificato in vite differenti ed in rari casi tutte in una vita soltanto, e sottolineando anche che ne esiste una tipologia in cui due persone si corrispondono senza per forza di cose essere stretti dalla stessa anima venuta al mondo due volte in situazioni differenti, o che più anime di persone differenti potrebbero essere rettificate nel corso di un unico ciclo di reincarnazioni.

Secondo l'Arizal

Nel testo dell'Arizal vengono espressi i seguenti princìpi:

Non è comunque esclusa la possibilità che una stessa anima possa vivere più vite in periodi storici differenti e sia soggetta a più rinascite dopo la morte:

Le discussioni ammettono 3 possibili cicli di reincarnazione per persone non rette nei casi in cui ve ne sia necessità, numero, anche questo, che ha rilevanza simbolica anche secondo l'aspetto del ciclo di vita vissuto. Per le persone rette può avvenire un numero superiore di reincarnazioni;

Spiegazioni dell'Arizal

Il processo di reincarnazione così descritto riguarda il tikkun, la rettifica dell'anima dai peccati commessi nelle vite precedenti non con l'intento di punire durante le vite successive ma con quello di purificazione ed aumento dei meriti: secondo questa teoria le vite successive delle sole anime coinvolte in questi cicli saranno sempre purificate dai peccati delle vite precedenti o attraverso la rinascita stessa o tramite il compimento di azioni che aggiungano un numero di meriti sempre maggiore. Non è presente quindi il rischio che gravi o lievi peccati commessi nelle vite precedenti possano influenzare il corso delle vite successive o, come anche i peccati o le sofferenze patite, possano danneggiare l'anima ospitata nel caso di un ibbur; anche per questo viene insegnato che è molto difficile che una persona divenga consapevole delle vite vissute in precedenza.

Vi possono essere cicli di tre reincarnazioni ma si può arrivare sino a venti, trenta ed oltre: questo dipende dal tipo di reincarnazione, se si tratta di un caso tra i vari ibburim o tra i vari ghilgulim. La Qabbalah esclude quindi che un'anima di uomo o donna possa divenire un essere differente come un animale o una pianta o un oggetto perché di natura superiore a quella degli animali comunque esistente. Nel ciclo delle reincarnazioni la sola interazione tra uomini ed animali, piante o altro, come nel caso sopra descritto, avviene per "anime vaganti" che non sono ancora giunte in Gan Eden. Anche gli ebrei di oggi usano chiedere a Dio un sostegno spirituale per queste anime durante la Berachà degli alberi, Benedizione che viene effettuata al principio della Primavera di ogni anno.

Il motivo della reincarnazione, preferita all'espiazione dei propri peccati solo dopo la morte nel Ghehinnom, è il privilegio di avere un'opportunità in più in un'altra vita anche per compiere maggiori buone azioni e per acquisire un numero più alto di meriti la cui ricompensa sarà manifesta nell'era messianica e nell''Olam Ha-Ba in modo da potervi giungere completamente rettificata durante la propria vita o le molte reincarnazioni; nel caso invece di un'anima di una persona non retta occorre invece un intervento divino di maggior forza individuato nell'espiazione nel Ghehinnom che ha una durata massima di un anno e che nella Tradizione ebraica, inteso come Inferno e Purgatorio contemporaneamente, permetterà a quest'anima di espiare grazie all'intervento divino suddetto per poi giungere comunque nel Gan Eden finalmente rettificata e purificata. Anche se per motivi differenti, similmente l'Arizal ammette che l'uomo soltanto è passibile di reincarnazioni perché il fuoco dello Studio della Torah lo protegge dal fuoco del Ghehinnom, studio che per la donna non è considerato obbligo e per la quale, dopo la morte, vige invece l'espiazione dei peccati tramite il fuoco del Ghehinnom e non attraverso reincarnazioni successive: la donna non è quindi soggetta al ciclo delle reincarnazioni perché di animo più delicato e quindi con un bisogno maggiore della protezione e dell'intervento divino, ciò escludendo rari casi per aver avuto rapporti sessuali proibiti con altre donne quando è quindi necessaria la reincarnazione per la gravità del peccato. Questo assunto non esclude l'espiazione dei peccati nel Ghehinnom anche per gli uomini.

Quando l'era messianica sarà completata, e tutto il mondo vivrà nella completa rettifica, non vi sarà più bisogno del ciclo delle reincarnazioni. Nella resurrezione, con la rivelazione del Messia, potrà succedere che due corpi possano ricevere comunque le due anime distintamente anche se della stessa persona sostenuta da un ibbur soltanto che ha contribuito alla rettifica delle due stesse. Un corpo di una persona potrà ricevere soltanto un'anima definita Nefesh mentre un altro potrà ricevere sia Nefesh che Ruach o Nefesh, Ruach e Neshama anche rettificate nel corso di una stessa reincarnazione se espressioni originarie di quell'anima principalmente attiva alla sua creazione al principio di tutto; può succedere poi che in seguito ad una reincarnazione in un secondo corpo l'anima della persona nell'era messianica risorga nel secondo corpo e non più nel primo maggiormente macchiato dalle colpe della prima vita e ciò nel caso di un'unica anima nefesh in entrambe le vite.

Note

  1. Fonte: Maurizio Molinari - Gli scienziati studiano i bimbi che ricordano le loro vite precedenti su Tuttoscienze, inserto del quotidiano La Stampa del 21 giugno 2006

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