Planet of the Apes
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Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes) è un film del 2001 diretto da Tim Burton.
È il remake dell'omonima pellicola del 1968, tratta dal romanzo Il pianeta delle scimmie (La Planète des singes) di Pierre Boulle.
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Trama
In un futuro poco lontano (2029) l'astronauta Leo Davidson (Mark Wahlberg), per seguire un modulo spaziale in avaria con a bordo una scimmietta di nome Pericle a lui cara, utilizza un altro modulo dell'astronave Oberon, ma finisce all'interno di una tempesta elettromagnetica e si ritrova su un pianeta governato da scimmie senzienti, dove gli umani sono considerati alla stregua di animali. L'astronauta, catturato dalle scimmie, viene ridotto in schiavitù e comprato da un commerciante di umani di nome Limbo (Paul Giamatti). Successivamente Leo viene venduto ad Ari (Helena Bonham Carter), una femmina di scimpanzé, la quale è attivista contro il maltrattamento degli umani.
Leo decide di fuggire assieme ad altri umani, tra i quali c'è Daena (Estella Warren). Assieme a loro, fuggono anche Ari e Krall (Cary-Hiroyuki Tagawa), un gorilla ex generale dell'esercito la cui carriera è stata distrutta dal generale Thade (Tim Roth), ed ora ridottosi a fare il servo nella casa di Ari. Nella fuga si trascinano dietro anche Limbo. La meta della fuga è un luogo sacro per le scimmie, chiamato il tempio di Seamus: secondo la loro religione, in quel luogo il dio Semos diede origine alla vita delle scimmie.
Arrivati al luogo sacro, Leo scopre che in realtà il tempio non è altro che la navicella spaziale Oberon, finita anch'essa nella tempesta elettromagnetica ma arrivata sul pianeta molti secoli prima di Leo stesso. Subito dopo l'arrivo di Leo al tempio, tutti gli umani ancora liberi del pianeta, avendo appreso che esiste un uomo che sta lottando contro le scimmie, confluiscono nei pressi del tempio stesso, per combattere con lui. Il giorno dopo arriva anche l'esercito delle scimmie, al comando del generale Thade. Dopo un iniziale momento, in cui gli umani sembrano avere la meglio, le scimmie, grazie alla loro superiorità fisica e numerica hanno il sopravvento, ma quando tutto sembra essere perduto dal cielo arriva una navetta spaziale con a bordo Pericle. Non appena le scimmie vedono Pericle, s'inchinano adoranti di fronte a quello che credono essere il ritorno del dio Semos, come era stato annunciato dalle profezie. Nonostante la tregua, il generale Thade e Leo, riprendono il loro scontro, ma questa volta è Leo ad avere la meglio, riuscendo a rinchiudere il generale all'interno di una zona dell'astronave Oberon.
Quando tutto sembra essersi calmato ed un clima di pace è stato raggiunto da uomini e scimmie, Leo decide di utilizzare la navetta spaziale di Pericle, per tornare a casa. Dopo essere finito nuovamente nella tempesta elettromagnetica, riesce a tornare sulla Terra ed atterrare a Washington, D.C., nei pressi del Lincoln Memorial ma al posto della statua di Lincoln, scoprirà la statua del generale Thade, e tutta la gente e poliziotti che stanno affluendo per vedere cosa è accaduto, sono scimmie.
Critica
Il film ricevette molte recensioni negative dalla critica, soprattutto a causa delle differenze nella fine comparata a quella del film originale del 1968. Roger Ebert commentò che "Dieci anni a questa parte, sarà sempre la versione del 1968 ad essere ricordata dalla gente". Altri critici commentarono la delusione dopo essersi aspettati un buon film dal molto ben considerato regista Tim Burton.
Il film fu stroncato dalla critica e attaccato dalle derisioni di molti fan della versione originale del film. In particolar modo, il film tentò di imitare il suo omonimo rivelando un cambio del copione alla fine del film. Questo cambiamento riprende alla lettera la fine dell'originale racconto di Boulle. Comunque, questa chicca rimase sconosciuta al grande pubblico o fu considerata da molti essere un (forse intenzionale) non sequitur. Il commento di Burton nel DVD suggerisce che la fine intendeva essere più un fattore di suspense che una modifica dalla precedente edizione, da spiegarsi e risolversi in un sequel che, a causa del povero responso dalla critica, e nonostante il ragionevole successo finanziario,[1] non si materializzò mai. Prima del rilascio del film, Tim Burton affermò il suo desiderio di "re-immaginare" gli altri film sulle scimmie della serie degli anni sessanta/settanta.
Nel film si ha il cameo di Charlton Heston, protagonista nella versione del 1968, ma in un ruolo minore. Questo però gli varrà la conquista del Razzie Award come peggiore attore non protagonista dell'anno. Il film ha ottenuto altri due premi Razzie: per la peggiore attrice non protagonista a Estella Warren e per il peggior remake o sequel (di Il pianeta delle scimmie del 1968 diretto da Franklin J. Schaffner).
Curiosità
- Charlton Heston ha un cameo nel film; ma anziché lo schiavo umano interpreta un anziano generale del popolo delle scimmie in punto di morte. Prima di spirare le sue battute finali sono le stesse del film del 1968; qui però, visto il ribaltamento del personaggio che le cita, assumono un significato quasi del tutto diverso.
- Nel 2001 venne sviluppato un video gioco destinato alla playstation e pc, il gioco uscì in contemporanea con il remake ma la storia è più in sintonia con il film originale del 1968.