Funes Josè
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José Gabriel Funes (Córdoba, 31 gennaio 1963) è un presbitero, astronomo e gesuita argentino nonché attuale direttore della Specola Vaticana.
Indice |
Biografia
Dopo essere entrato nella Compagnia di Gesù, nel 1995 è stato ordinato presbitero.
Studi
Ha conseguito:
- 1985: laurea in astronomia all'università di Córdoba (Argentina).
- 1995: laurea in teologia all'Università Gregoriana.
- 1996: laurea in filosofia all'università di El Salvador conseguita nella sede di Buenos Aires.
- 2000: dottorato di ricerca in astronomia all'Università degli Studi di Padova.
Incarichi
Nel 2000 è entrato come ricercatore alla Specola Vaticana occupandosi di:
- studio della cinematica e la dinamica dei dischi delle galassie
- formazione delle stelle
Dal 19 agosto 2006 è succeduto a padre George Coyne alla direzione della stessa istituzione.
Fede e scienza
Padre Funes ha espresso in più occasioni:
- come la fede non è un ostacolo alla scienza:
- « Da astronomo, io continuo a credere che Dio sia il creatore dell'universo e che noi non siamo il prodotto della casualità ma i figli di un padre buono, il quale ha per noi un progetto d'amore. La Bibbia fondamentalmente non è un libro di scienza. Come sottolinea la Dei verbum, è il libro della parola di Dio indirizzata a noi uomini. È una lettera d'amore che Dio ha scritto al suo popolo, in un linguaggio che risale a duemila o tremila anni fa. All'epoca, ovviamente, era del tutto estraneo un concetto come quello del big bang. Dunque, non si può chiedere alla Bibbia una risposta scientifica. Allo stesso modo, noi non sappiamo se in un futuro più o meno prossimo la teoria del big bang sarà superata da una spiegazione più esauriente e completa dell'origine dell'universo. Attualmente è la migliore e non è in contraddizione con la fede. È ragionevole [1] »
- e come la eventuale presenza di vita extra-terrestre non possa né essere esclusa né tanto meno essere vista come un ostacolo alla fede:
- « In una tipica galassia, un ammasso di cento miliardi di stelle, ci potrebbero essere moltitudini di pianeti gemelli della Terra, con esseri viventi come noi. Se, come io credo, essi esistono, possono essere considerati fratelli della creazione. Io penso che negli altri pianeti del sistema solare esistono solo forme molto primitive, come batteri o virus. Le civiltà evolute sono lontane, per ora invisibili e irraggiungibili, come gli angeli, anche essi fratelli della creazione [2] »
Note
1^ Intervista all'Osservatore Romano, 14 maggio 2008
2^ Intervista al Corriere della Sera, 13 giugno 2000