Phobos

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Phobos

Phobos o Fobos (Φόβος, in lingua greca indicato anche come Marte I o Marte b o Marte 1) è il maggiore e il più interno dei due satelliti naturali del pianeta Marte (l'altro è Deimos). Orbita a meno di 6000 km dalla superficie di Marte. Si tratta del satellite naturale più vicino al proprio pianeta dell'intero sistema solare.

Secondo la mitologia greca, Fobos è uno dei figli di Ares (Marte) e Afrodite (Venere). I nomi di Deimos e Fobos significano rispettivamente terrore e paura, e furono assegnati su suggerimento del professore di scienze di Eton Henry Madan in onore dei due compagni del dio della guerra Marte citati nel XV libro dell'Iliade.

Indice

Cenni storici

Phobos e Deimos furono entrambi scoperti dall'astronomo americano Asaph Hall.

Difficilmente osservabili da Terra, i due satelliti furono studiati estensivamente solo grazie alle immagini teletrasmesse a terra dalle sonde automatiche Mariner 9 (1971), Viking 1 (1977), Phobos 2 (1988) e Mars Global Surveyor (1998, 2003).

Parametri orbitali

Il satellite orbita attorno a Marte al di sotto dell'orbita areosincrona, ovvero più rapidamente di quanto il pianeta ruoti su sé stesso; esso si leva quindi ad ovest, si muove molto rapidamente nel cielo marziano (attraversandolo al più in 4 ore e 15 minuti) e tramonta ad est, ripetendo spesso il ciclo due volte al giorno (ogni 11 ore e 6 minuti). Si trova così vicino alla superficie, in un'orbita equatoriale a bassa inclinazione, che non può essere osservato dalle regioni marziane con una latitudine superiore a 70,4°.

A causa della vicinanza al pianeta madre, le forze di marea esercitate da Marte stanno abbassando l'orbita di Fobos ad un ritmo di 1,8 metri al secolo, e in circa 50 milioni di anni il satellite impatterà contro la superficie di Marte o, più probabilmente, si disintegrerà in un anello planetario. Fobos si trova già all'interno del limite di Roche di Marte, ma non si è ancora sfaldato perché è mantenuto assieme dalla forza coesiva dei suoi costituenti piuttosto che dalla gravità. Le stime migliori predicono la sua distruzione quando il raggio dell'orbita scenderà a circa 5000 km.

Formazione

Di forma altamente non sferica, con dimensioni di 27 × 21,6 × 18,8 km, Fobos è probabilmente un asteroide catturato. Qualcuno pensa che abbia avuto origine nel sistema solare esterno invece che nella fascia principale degli asteroidi. In definitiva rimane un mistero sul come Marte abbia catturato ed imprigionato in un'orbita quasi perfettamente circolare (e dunque fisicamente improbabile) questo satellite.

Superficie

La superficie di Phobos vista dalla Viking 1. Le strutture lineari visibili sembrano essere collegate con la formazione del cratere Stickney.

Phobos è un corpo scuro, apparentemente composto da materiale superficiale simile a quello degli asteroidi di tipo C della fascia principale. La sua densità è tuttavia troppo bassa per poter essere costituito solo da roccia: esso è probabilmente composto da una mistura di roccia e ghiaccio, oppure cavo.

La sonda spaziale sovietica Phobos 2 rilevò nel 1988 una debole ma costante emissione di gas; sfortunatamente, la sonda smise improvvisamente di funzionare prima di poter identificare il materiale emesso e finire la propria missione con l'atterraggio dei due lander, ma si trattava con ogni probabilità di acqua. Le recenti immagini della Mars Global Surveyor indicano che Fobos è ricoperto da uno strato di polvere sottile spesso circa un metro, simile alla regolite che ricopre la Luna.

La superficie di Fobos appare pesantemente craterizzata. La sua caratteristica più prominente è certamente il grande cratere Stickney, battezzato con il cognome da nubile della moglie di Asaph Hall (Angeline Stickney). Come nel caso del cratere Herschel di Mimas (satellite di Saturno), l'impatto fu così devastante che avrebbe dovuto distruggere il corpo. Le striature che percorrono l'intera superficie del satellite sono forse state causate dall'impatto stesso. Gli astronomi rimangono tuttora perplessi sulla formazione delle striature di Fobos, tant'è che se si paragonano le immagini inviate dalla sonda Viking 9 e quelle inviate da Phobos 2 si nota chiaramente uno strano aumento delle stesse.

È stato ipotizzato che Fobos, come Gaspra, Ida, Mathilde ed altri asteroidi che presentano crateri da impatto di notevoli dimensioni, non sia un corpo compatto, ma un agglomerato. Questa struttura interna potrebbe spiegare sia il valore della densità [1], sia la capacità di resistere ad impatti potenzialmente catastrofici, come quello che ha generato il cratere Stickney [2].

Transito di Fobos davanti al Sole

Fobos e Marte

Visto da Fobos, Marte appare 6400 volte più grande e 2500 volte più brillante della Luna piena vista da Terra, ed occupa un quarto della volta celeste.

Visto da Marte, Fobos è grande un terzo della Luna vista da Terra; gli osservatori posti a latitudini marziane elevate (ma meno di 70,4°, oltre i quali diventa invisibile) misurerebbero un diametro angolare minore, perché si troverebbero significativamente più lontani da Phobos. In effetti, le dimensioni apparenti di Fobos variano fino al 45% durante il suo moto in cielo, a causa della sua vicinanza alla superficie di Marte. Ad esempio, per un osservatore posto sull'equatore, Fobos avrebbe un diametro di 0,14° durante la levata e il tramonto, e salirebbe fino a 0,20° allo zenit (per confronto, il Sole ha un diametro apparente di 0,35° nel cielo marziano e di 0,50° nel cielo terrestre).

In ufologia

L’ex astronauta Buzz Aldrin ha dichiarato in un intervista televisiva rilasciata allo CSPAN’s Washington Journal, che esiste un “monolite” su una luna di Marte: Phobos appunto.

Note

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Collegamenti esterni

Resoconti della scoperta

Altri collegamenti

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