Pseudoscienza

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Mappa frenologica del XIX secolo. La frenologià fu definita una psuedoscienza nel 1843 e continua anche oggi ad essere considerata tale.
« È vero, inizialmente risero di Copernico e di Albert Einstein, ma è altrettanto vero che risero pure di Bozo il pagliaccio... »

Carl Sagan

Pseudoscienza è ogni teoria, metodologia, pratica che afferma di essere scientifica o vuole apparire scientifica e che tuttavia non ha alcuna aderenza col metodo scientifico (o metodo sperimentale) [1][2][3], che è alla base della scienza moderna, per dimostrare le proprie affermazioni. Tra i primi ad usare il termine ci fu François Magendie [4], pioniere della fisiologia.

Come insegnato in alcuni corsi scientifici introduttivi, pseudoscienza è qualsiasi cosa che in superficie appare essere scientifica o che ha dei presupposti scientifici e che tuttavia contravviene ai requisiti di testabilità richiesti dalla scienza o comunque devia sostanzialmente da altri fondamentali aspetti del metodo scientifico.

In epistemologia tuttavia non c'è unanime accordo su fino a che punto sia possibile distinguere tra scienza e pseduoscienza in modo oggettivo [5].

Il termine pseudoscienza ha oggi una connotazione negativa poiché va a indicare che gli argomenti definiti pseudoscientifici sono inaccurati o ingannevolmente presentati come scienza [6].

Martin Gardner definisce la pseudoscienza una teoria interpretativa della natura che, partendo da osservazioni empiriche per lo più fortemente soggettive, tramite procedimenti solo apparentemente logici, giunge a una arbitraria sintesi, in stridente contrasto con idee comunemente condivise [7].

Indice

Identificare le pseudoscienze

Gli standard per determinare se una conoscenza, una metodologia o pratica siano scientifiche possono variare da una campo scientifico all'altro, tuttavia, esistono una serie di principi base sui quali gli scienziati concordano come la riproducibilità e la verificabilità intersoggettiva [8][9]. Questi principi mirano ad assicurare che prove rilevanti possano essere riprodotte e/o misurate nelle medesime condizioni. Ci si aspetta inoltre che ogni dato sia documentato al fine di potere essere sottoposto a revisione paritaria così consentendo successivi e ulteriori esperimenti volti a confermare la veridicità o falsità dei risultati dichiarati e l'influenza che altri fattori, come la significatività o l'intervallo di confidenza, possono avere sul risultato [10].

Alla metà del XX secolo Karl Popper suggerì il criterio della falsificabilità per distinguere la scienza da ciò che non è scienza [11]. Affermazioni come "Dio ha creato l'universo" possono essere vere o false ma nessun test può provare che esse siano false quindi tali asserzioni non sono scientifiche, queste affermazioni si pongono fuori dai confini propri della scienza [12].

Gli scettici come Richard Dawkins, Mario Bunge, Carl Sagan e James Randi considerano dannose tutte le forme di pseudoscienza anche se tale danno non ha il carattere dell'immediatezza.

La scienza va distinta dalla rivelazione, dalla teologia o dalla spiritualità. Tuttavia quando la ricerca scientifica produce risultati che contrastano ad esempio con la interpretazione creazionista delle scritture, la reazione dei creazionisti è quella sia di rigettare le conclusioni della ricerca [13] e dei suoi fondamenti scientifici [14] sia di rigettare la metodologia [15]; per questi motivi il creazionismo è stato tacciato come pseudoscienza da gran parte della comunità scientifica [16]. É questo uno dei casi in cui il termine di "pseudoscienza" viene utilizzato dai seguaci di una teoria giudicata pseudoscientifica per negare tale attribuzione ribaltando invece la stessa accusa sulla teoria scientifica dalla quale si differenziano. Posizione analoga a quella dei creazionisti è tenuta anche dagli scientologist che credono nelle teorie dianetiche. Per alcuni anche il comunismo, la psicologia e l'ontopsicologia sono delle pseudoscienze.

Caratteri

Una pseudoscienza può essere caratterizzata da alcuni dei seguenti aspetti:

Dipinto di Alexander Beydeman nel quale gli omeopati osservano le brutalità della medicina del XIX secolo

Aspetti di psicologia clinica

Neurologi, psicologi e altri membri del mondo accademico si dicono preoccupati [30] per l'incremento di ciò che loro considerano pseudoscienza promossa in ambito psicoterapico e psicologico e attraverso terapie pseudoscientifiche come la programmazione neurolinguistica, l'EMDR [31], il rebirthing, il reparenting e altre pratiche adottate anche da enti pubblici, governativi e professionali [31]. Gli accademici affermano che tali terapie, prive di base scientifica, utilizzate da sedicenti psicologi, possono determinare danni, screditano le terapie legittime e tendono a diffondere nella società falsi concetti relativi alla natura della mente e del cervello [32].

Spiegazioni psicologiche e sociologiche

Il pensiero pseudoscientifico è stato spiegato in termini psicologici e sociologici. La tendenza umana di ricercare conferme piuttosto che confutazioni (cd. effetto di selezione) [33], la tendenza a mantenere credenze confortanti e la tendenza a generalizzare sono alcune delle ragioni poste alla base del pensiero pseudoscientifico. Secondo Beyerstein, gli esseri umani sono portati ad associazioni fondate sulle sole somiglianze e spesso sono portati a sbagliare l'attribuzione dell'effetto a una data causa.

Lindeman sostiene che le motivazioni sociali (ad esempio: comprendere se stessi e il mondo, avere il senso del controllo sulle cose, sentirsi accettati e mantenere la propria autostima) sono più facilmente appagate dalle pseduoscienze che non dalla scienza [34]. Inoltre le spiegazioni pseudoscientifiche generalmente non sono analizzate razionalmente ma solo con il metro dell'esperienza; si ritiene valido ciò che "funziona ed è satisfattorio e sufficiente per se stessi", offrendo così una descrizione del mondo semplicistica e riducendo l'ammontare di lavoro necessario per comprendere situazioni ed eventi complessi [34].

Odo Marquard [35] ritiene che i vantaggi che la scienza fornisce all'uomo sono dapprima accolti con entusiasmo, poi con indifferenza, quindi con ostilità. Nella società attuale, tale ostilità si manifesta o con l'aderenza a movimenti New Age o con l'adesione a discipline alternative più a "misura d'uomo", spesso l'essere umano manifesta questa ostilità aderendo a entrambe [36].

Il dibattito sulle pseudoscienze

Scienza e pseudoscienza

« La pseudoscienza è un despota tale che fino ad oggi non se n'erano ancora conosciuti. Un despota che ha i suoi sacerdoti e i suoi schiavi »

Fëdor Dostoevskij da I demoni [37]

La scienza non afferma l'assoluta verità delle proprie affermazioni; infatti una teoria scientifica deve essere ritenuta valida fino a quando essa riesce a spiegare i fenomeni noti e riesce a fornire previsioni che siano verificabili sperimentalmente. Una nuova teoria potrà superare le precedenti solo qualora riesca a prevedere o spiegare fenomeni non previsti o non spiegati fino ad allora. Inoltre una teoria scientifica non è ritenuta "vera" fino a quando riesce a resistere i tentativi di "falsificazione"; per tale motivo, l'attività degli scienziati, se da un lato consiste nel raccogliere nuovi dati e nel formulare nuove teorie, dall'altro, si svolge nel cercare di falsificare le teorie e le affermazioni altrui. Quindi, in ambito scientifico, il ruolo della critica reciproca è di fondamentale importanza [9].

Galileo Galilei inizatore del metodo scientifico

La teoria newtoniana della gravitazione universale, che sembrava poter spiegare ogni fenomeno fisico legato all'interazione tra corpi celesti (determinismo), è stata inglobata dalla teoria della relatività di Einstein, che ha previsto e spiegato nuovi fenomeni di origine gravitazionale (ad esempio, la precessione del perielio di Mercurio e la deflessione dei raggi luminosi ad opera dei campi gravitazionali, per ricordarne alcuni).

La comunità scientifica è stata ripetutamente ed in varie epoche accusata di "assolutismo" o "autoritarismo" [9], che avrebbe spinto gli scienziati a considerare inattendibile quanto estraneo alla scienza, magari anche per mantenere i privilegi di casta; e in effetti, la citata rivoluzione copernicana demolì le convinzioni di generazioni di scienziati. A questa tesi si risponde affermando che all'epoca la scienza non si avvaleva ancora di un vero metodo scientifico, basando le sue nozioni astronomiche sulle affermazioni della Bibbia, adattando le proprie teorie alle affermazioni bibliche.

Solo successivamente la rivoluzione copernicana prima e l'introduzione del metodo scientifico poi, conducono alla separazione tra gli ambiti della scienza e della religione cristiana.

Secondo i sostenitori delle pseudoscienze la scienza non accetterebbe l'esistenza dei fenomeni che non riesce a spiegare, la pseudoscienza vorrebbe quindi spiegare con metodi alternativi taluni fenomeni. Tuttavia tali fenomeni sono finora risultati inesistenti se indagati tramite il metodo scientifico [38] (ad esempio, gli influssi degli astri sulla personalità degli individui, oppure la capacità di comunicare con il pensiero o di prevedere il futuro). La scienza inoltre risponde a simili obiezioni richiedendo la prova scientifica per le pretese fenomenologie pseudoscientifiche. La questione pertanto si riduce a una scelta fra chi ammette la sola oggettiva razionalità scientifica e chi afferma che gli eventi si possono spiegare attraverso altre vie non necessariamente razionali e oggettivate dalla rilevazione empirica o sperimentale.

La deviazione della luce così come teorizzata da Einstein e che trovò conferma per la prima volta durante l'eclissi del 1919

Il termine "pseudoscienze" è stato coniato per sgombrare il campo da discipline che, presentandosi al pubblico come scientifiche, pretendono di fornire risultati che hanno un grado di verificabilità e quindi di autorevolezza pari a quello delle scienze, ma che tuttavia rifiutano di applicare i metodi rigorosi richiesti dal metodo scientifico.

Molti sostenitori delle pseudoscienze sono tali perché ritengono desiderabile poter oltrepassare i limiti che la conoscenza scientifica impone; lo scontro verte tuttavia sul fatto che le pseudoscienze pretendono di esibire l'etichetta di scienza senza essere disposte a pagare il prezzo, in termini di metodo rigoroso, che questa etichetta richiede [9]. Ma se anche le scienze ufficiali fossero tanto ottuse e conservatrici quanto vengono dipinte dagli adepti delle pseudoscienze, non si capirebbe allora il senso di tanta insistenza nel volersi definire scienze.

La scienza non può spiegare tutto. Esistono campi molto importanti della vita umana su cui la scienza non può dire nulla, semplicemente perché il suo metodo non è adatto a fare le domande e trovare le risposte [9]. La scienza non può ad esempio stabilire se una musica è bella o no. Questo perché i concetti di "bello" o "brutto" non appartengono alla scienza, ma all'estetica, che non è una scienza formale in quanto non adotta il metodo scientifico, ma che tuttavia pone e cerca di risolvere questioni di indubbio interesse.

Nello stesso modo, la scienza non ha nulla da dire né pro né contro l'esistenza di Dio. Il concetto di Dio appartiene a campi diversi della conoscenza, come la religione e la metafisica, da cui la scienza formale - o in linea generale tutte le discipline che adottano il metodo scientifico - si è metodologicamente dissociata in tempi relativamente moderni. Ciò non toglie che comunque esistano parecchi pareri contrari, come ad esempio il pensiero di Sam Harris:

« immaginate: ...abbiamo tutti questi uragani nel Golfo, ed immaginate che qualche senatore dicesse che in realtà dobbiamo tutti pregare Poseidone, che dopotutto quella è la sua giurisdizione, che l'oceano si sta riprendendo le nostre città. Chiaramente questa sarebbe la fine della carriera politica di quella persona. E guardate, non è che qualcuno abbia scoperto nel terzo secolo che il Dio biblico esiste e Poseidone no: le due affermazioni hanno esattamente la stessa dignità intellettuale.Sono possibili due casi: o hai delle buone ragioni per credere ciò che credi, oppure non le hai. Se hai buone ragioni, la tua credenza fa parte del panorama generale della razionalità scientifica, e quindi non c'è bisogno della fede perché ciò che credi dia i suoi frutti. [...] La religione è l'unica area della nostra vita dove non avere ragioni, o avere ragioni che non stanno in piedi, è considerato una cosa buona e nobile. Anzi viene considerato ancor più nobile se credi solo per fede, senza evidenza... è proprio questo il messaggio della parabola di San Tommaso che dubitava. »

da un discorso di Sam Harris per presentare il suo libro La fine della fede

Esistono inoltre casi in cui una teoria in passato ritenuta pseudoscientifica sia poi divenuta "scienza". La transizione tra i due campi è caratterizzata dall'incremento degli esami scientifici e delle prove a supporto della teoria; la deriva dei continenti, un tempo ritenuta una teoria pseudoscientica [39] è oggi parte integrante del patrimonio scientifico soprattutto dopo la scoperta delle prove paleomagnetiche che supportano il concetto di tettonica a zolle.

Alcuni esempi di teorie pseudoscientifiche

Tra le pseudoscienze più diffuse nella cultura popolare contemporanea si annoverano l'astrologia (con innumerevoli seguaci in tutto il mondo, benché nulla di quanto affermi sia dimostrabile scientificamente), il creazionismo, la lottologia. Molti ricercatori considerano una pseudoscienza anche l'omeopatia, che è incompatibile con le attuali conoscenze biochimiche e non fornisce dimostrazioni sperimentali dei suoi effetti curativi.

Esperimento di deprivazione sensoriale volto a dimostrare la telepatia

Le discipline pseudoscientifiche sostengono di basarsi su fatti ed eventi apparentemente reali e dimostrati, anche se talvolta si fondano solo su sensazioni, impressioni e desideri dei cosiddetti "ricercatori" che se ne occupano.

Anche nell'architettura si hanno alcune teorie discutibili e discusse, come quella che vorrebbe indagare presunti benefici effetti dell'opportuna esposizione dell'abitazione rispetto alla rete di Hartmann, secondo il quale tutta la Terra sarebbe percorsa da un "reticolo di energia" (chiamato appunto rete di Hartmann); alcuni nodi di questa rete sarebbero "positivi", mentre altri sarebbero "negativi" e costruire una casa su un nodo "negativo" risulterebbe in effetti disastrosi sugli abitanti. Analoghi concetti sono espressi dal feng shui cioè l'arte di arredare basata sull'ascolto delle energie che pulsano tra le mura delle nostre case e nei luoghi in cui trascorriamo la maggior parte del nostro tempo [40].

Il problema del metodo

« Ritenni necessario rigettare come interamente falso tutto ciò in cui potessi immaginare il minimo dubbio »

Cartesio Discorso sul metodo

Le "pseudoscienze" non sono "discriminate" dalla "scienza ufficiale" per via dei loro campi di studi, nei quali avrebbero dato risultati talmente sconvolgenti da mettere in pericolo la carriera degli scienziati ufficiali. Le pseudoscienze sono definite "pseudo" per via del loro metodo di ricerca, ossia non per ciò su cui ricercano, ma per il modo in cui lo ricercano [38]. Senza metodo sperimentale non c'è conoscenza di tipo scientifico, dunque le discipline che non si basano sul metodo sperimentale non possono ambire a fornire risultati definibili "scientifici".

Manoscritto del XIV secolo descrivente l'influenza dei segni astrologici sul corpo umano

La scienza compie continuamente errori, tuttavia ammette la correzione degli errori, e se dimostra che una certa teoria è errata, il sapere scientifico si corregge [28]. Se una teoria viene smentita (attraverso gli esperimenti e le verifiche), tutta quella parte di una scienza che si basava su di essa deve cambiare. Al contrario, tutte le pseudo-scienze hanno la caratteristica di rimanere valide e di non cambiare anche se si dimostra sperimentalmente che le basi stesse su cui si fondano sono errate [28]. Ne consegue che la conoscenza che esse forniscono non può essere di tipo scientifico, dato che per la scienza può essere definito "vero" solo ciò che è dimostrato: la loro sarà una conoscenza simile a quella della religione, in cui è "vero" ciò a cui si crede, e non ciò che si è in grado di dimostrare. Un vero scienziato accetta qualsiasi fenomeno, anche se inspiegato, purché sia accertato che tale fenomeno esista [41].

Un esempio di questo fenomeno è quello dell'astrologia, che nell'antichità veniva considerata una scienza poichè inglobava quegli studi che anche oggi appartengono ad una scienza, cioè l'astronomia. L'accumularsi di queste conoscenza ha diviso l'astronomia, che si è attenuta ai dati scientifici via via accumulati, dall'astrologia, che invece è rimasta fedele al modello superato.

L'astrologia è oggi considerata unanimemente "non scientifica" [42][43] ed è considerata tout court una pseudoscienza [44]. Nel 1975 l'American Humanist Association pubblicò un manifesto sull'astrologia, firmato da 186 scienziati e tra questi 18 premi nobel, in cui era scritto che la comunità scientifica era preoccupata dell'aumento delle persone che credono nell'astrologia pur in mancanza di basi e prove scientifiche e nonostante ci siano forti prove contrarie sulla sua validità scientifica [45]. Il manifesto sucitò l'attenzione del filosofo della scienza Paul K. Feyerabend che lo criticò nel suo libro La scienza in una società libera (1978), per il tono autoritario delle affermazioni e per la mancanza di prove a sostegno delle tesi sostenute [46]. Più in generale Feyerabend affermava che la stessa scienza è più aggressiva e dogmatica delle istituzioni religiose [47].

Nella scienza la teoria di partenza e la motivazione alla ricerca in sé sono certo importanti (un'ipotesi di partenza sbagliata può fare sprecare tutto il tempo e tutto il denaro seguendo false piste), ma non essenziali: quello che conta è infatti un risultato che sia scientificamente verificabile, anche se contrasta con l'ipotesi di partenza (che verrà cambiata dal nuovo risultato, se si dimostra dopo verifiche che era corretto). Al contrario, nelle pseudoscienze la teoria di partenza è sempre più importante del risultato, al punto che si piegano le osservazioni in modo di adattarle alla teoria di partenza. Ogni volta che una dottrina non ammette di modificare le proprie tesi di partenza in caso di risultati contrastanti con esse, si tratterà di una pseudoscienza [28].

Metodi inadatti?

« affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie »

Marcello Truzzi

La storia della scienza ha conosciuto numerosi casi di fenomeni che era impossibile studiare per l'assenza di strumenti adatti a farlo. Ad esempio, in epoca antica era impensabile studiare i raggi X o le onde radio, che oggi fanno parte della vita di tutti i giorni. Dunque, affermano i cultori delle pseudoscienze, è del tutto possibile che i fenomeni delle "scienze alternative" siano reali, ma sia la scienza tradizionale ad essere incapace di studiarli coi suoi metodi, che si rivelano insufficienti.

Questa osservazione è sensata: la scienza non è in grado di escludere che alcuni o anche tutti i fenomeni ipotizzati dalle pseudo-scienze siano "veri", dato che la scienza può fare affermazioni esclusivamente su ciò che sia possibile sperimentare. Il problema è semmai di tipo epistemologico: per poter studiare questi pretesi fenomeni occorre come prima cosa dimostrare che esistono. E questa dimostrazione tocca ai sostenitori della loro esistenza [38].

Gli strumenti per studiare onde radio e raggi X non si sono assemblati da soli, ma sono stati costruiti per amplificare fenomeni che erano stati riscontrati dagli scienziati nel corso delle loro ricerche. Tocca ai cultori delle pseudoscienze riuscire a costruire gli apparecchi che rendano percepibile ciò che non lo è, o almeno proporre teorie che riescano a spiegare perché risulti impossibile registrare sperimentalmente tali fenomeni.

La stessa scienza patologica offre esempi di come entusiasmo e "abbagli collettivi" diano vita a fenomeni in realtà inestenti, come fu, ad esempio, per i raggi N, ritenuti esistenti e oggetto di pubblicazioni scientifiche per un paio di anni fino a quando nel 1905 il fisico americano Robert W. Wood non smentì sperimentalmente ogni probabile esistenza di tali raggi [48].

Il problema dei risultati

Il campo delle pseudoscienze ha visto all'opera, nel dopoguerra, ad esempio nel campo della parapsicologia, un nucleo di ricercatori onesti, preparati, e determinati ad applicare il metodo scientifico al campo di ricerca da essi scelto. Tuttavia, nel campo delle pseudoscienze quando si applica, come nel caso di tali ricercatori, un rigoroso metodo scientifico non si ottengono mai, in nessun caso, risultati significativi [18].

Anche l'interesse, spesso citato dai cultori delle pseudo-scienze, da parte degli eserciti sovietico e statunitense nel periodo della Guerra Fredda, che consentì lo stanziamento di fondi per ricerche estese in questo campo, ebbe vita piuttosto breve proprio per la totale assenza di risultati in condizioni scientificamente controllate, al punto che questa esperienza meritò all'ESP (acronimo di Extra Sensorial Perception, percezione extrasensoriale) il nomignolo di "Error Some Place" ("c'è un errore da qualche parte") [49].

Il problema fondamentale delle pseudo-scienze, in conclusione, non è quello di "produrre risultati non spiegabili in base alla scienza tradizionale": il problema è non riuscire a produrre risultati di sorta in condizioni scientificamente controllate. Ad esempio, l'omeopatia non è mai riuscita a dimostrare la proprietà curative dei propri prodotti, in misura superiore a quella del semplice effetto placebo, ogni volta che si è operato in condizioni di doppio cieco.

La critica alle pseudoscienze

Al fine di mettere alla prova la presunta esistenza del paranormale, ma anche le teorie pseudoscientifiche, è stato istituito il "premio Randi": da diversi anni è in palio la cifra di un milione di dollari che verrà consegnata a chiunque sia in grado di dimostrare sperimentalmente l'esistenza di poteri paranormali o la validità delle affermazioni di molte pseudoscienze (come, ad esempio, prevedere il futuro con l'oroscopo o distinguere una soluzione omeopatica con diluizione superiore a 12 CH dall'acqua distillata). Nessuno ha ancora vinto il premio.

Harry Houdini fu tra i primi a interessarsi di debunking

In Italia opera il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) che, sulle orme dell'omologo CSICOP (Committee for the Scientific Investigation of Claims Of the Paranormal) cerca di diffondere la pratica della sperimentazione e dell'osservazione oggettiva di fronte a presunti fenomeni paranormali.

Le truffe

In alcuni casi viene sollevato nel confronto delle pseudoscienze, soprattutto alla luce dei flussi di denaro che provocano, il sospetto di malafede, spesso suffragato da coerenti esiti giudiziari.

Ad esempio, si hanno alcune discipline autodichiarate che si occuperebbero degli influssi negativi che ammanterebbero i destini delle persone: si parla in concreto di alcune correnti (non tutte) dell'occultismo, dello spiritismo, della magia bianca e della magia nera, che avrebbero come funzione precipua quella di rimuovere fastidiosi inconvenienti della quotidianità come il malocchio ovvero di superare inopportuni ostacoli pratici alla comunicazione con i propri defunti. Su tali materie operano infatti un numero ingente di sedicenti maghi e medium, pochi dei quali invero rifiutano congrua remunerazione, il che legittima il dubbio sulla reale finalità d'azienda.

Se da un lato tali attività sono sospette di frode in danno della buona fede dei (paganti) clienti, va però rilevato che a un così vasto numero di operatori necessariamente debba corrispondere un ben più vasto uditorio di potenziali clienti che ne vanno a costituire un vero e proprio mercato a causa della diffusione della loro credenza in simili materie. Coloro, cioè, che "tolgono il malocchio" esisterebbero poiché vi sono coloro (e non son pochi) che credono che in primo luogo il malocchio esista e, in subordine, che possa esser tolto così come sarebbe stato applicato; una delle linee difensive più comuni di tali operatori è infatti che essi andrebbero a soddisfare un fabbisogno da essi non creato (sebbene spesso si astengano da azioni che tale fabbisogno potrebbero sopprimere).

Scienza e non-scienza

Se da un punto di vista epistemologico il confine tra scienza e pseudoscienza non ha un definizione unanimemente accettata, ad accentuare il dibattito è anche la pratica di denominare "scienze" alcune dottrine umanistiche che, per il loro campo di studio (la psiche umana, la società umana, la politica...), non possono ambire ad uno status scientifico, non essendo in grado di produrre dati sperimentali, verificabili e falsificabili, come ad esempio:

ognuna della quali trova una migliore collocazione nell'ambito della filosofia che della scienza. Esse che sono "scienze" solo nel senso antico del termine ("sapere", "conoscenza"), ma non in quello moderno.

Attività di revisione al National Institutes of Health

Lo stesso va ovviamente detto della pretesa del comunismo del periodo staliniano di avere trovato una forma di "materialismo scientifico" in grado di analizzare la società e le sue dinamiche con risultati e certezze assolutamente "scientifiche".

Pseudoscienza sarà per forza di cose anche ogni scienza la cui verità è imposta per decreto dal potere politico, come la "biologia" di Trofim Lysenko sotto Stalin (il dissenso con tale "teoria scientifica" comportava non articoli scientifici di smentita, bensì l'internamento in un gulag), che praticamente demolì la biologia sovietica e inflisse danni enormi all'agricoltura dell'URSS.

Infine, pseudoscienza si rivela qualsiasi scienza nella quale l'agenda politica prevale sul bisogno di conoscenza. Questo è per esempio il caso del razzismo scientifico, che oggi è facilmente riconoscibile come pseudoscienza, ma che ottenne all'inizio del Novecento uno status di tutto rispetto in cerchie piuttosto ampie, pur non avendo mai ottenuto il consenso pieno della comunità scientifica. Caratteri simili presenta oggi, per molti versi, anche la sociobiologia.

La psicoanalisi

Un caso a sé è quello della psicoanalisi, che pur essendo spesso esercitata da persone con una formazione di tipo scientifico (in molte nazioni l'abilitazione all'esercizio di tale ruolo professionale è aperto esclusivamente ai medici e agli psicologi) non è abitualmente considerata essere in grado di fornire dati ottenuti secondo le regole del metodo scientifico pur proponendosi apertamente ed esplicitamente come "scienza". Secondo Karl Popper, la psicoanalisi così come il materialismo dialettico e lo storicismo, che si sono presentati come teorie scientifiche, sono pseudoscienze, in quanto non soddisfano il requisito fondamentale di controllabilità sperimentale che sta alla base del metodo scientifico. Si tratta di teorie altamente esplicative, nel senso che sembrano avere una spiegazione valida per ogni fenomeno da esse preso in considerazione. Questo è però anche il loro punto debole, in quanto il loro potere esplicativo si sottrae a qualsiasi controllo empirico riproducibile sperimentalmente, cioè, per usare la terminologia di Popper, non sono "falsificabili". Secondo l'epistemologo austriaco, infatti, ogni teoria scientifica deve essa stessa offrire i criteri in base ai quali essa possa essere controllata, messa in discussione ed eventualmente confutata su base sperimentale (criterio di falsificazione).

Il dilemma sullo "status" della psicoanalisi è oggi stato risolto da una parte del mondo psicoanalitico, presentandola più come un'"arte" che come una scienza, mentre un'altra parte tende a rivendicarne lo statuto epistemologico di scienza puntando a dimostrare che è possibile testare scientificamente specifiche ipotesi psicoanalitiche [50]. Lo status scientifico della psicoanalisi è quindi ambivalente, anche se negli ultimi anni si è intensificato lo studio dei risultati empirici dei trattamenti psicoanaliticamente orientati [51].

Un simile status ambiguo sembra avere la grafologia che, se in ambito giudiziario (nell'accezione di perizia grafica) è ritenuta valida e gode di una certa attenzione in ambito psicologico [52], è tuttavia (ad esempio per la parte che sarebbe in grado di svelare la personalità dello scrivente) priva di qualsiasi supporto scientifico e sperimentale [53][54] ed è considerata tout court una pseudoscienza [55][56].

Metafisica e pseudoscienza

Non tutta la non-scienza è quindi pseudoscienza. Così come metafisica e pseudoscienza non sono necessariamente concetti analoghi o similari. La differenza tra l'una e l'altra è data dalla circostanza che la seconda non teme di essere smentita poiche non si presta al confronto e cresce "cancerosamente" su se stessa; [...] la linea di demarcazione tra la metafisica e la pseudoscienza sta nella loro fecondità o sterilità nei confronti delle teorie confutabili da esse generate [57]. La metafisica diventerà pseudoscienza quando, invece di anticipare i fatti, li rincorrerà creando una serie di ipotesi ad hoc [57].

Protoscienza e pseudoscienza

Da non confondere con la pseudoscienza è la protoscienza; quest'ultimo è un termine usato per descrivere ipotesi che non sono ancora state adeguatamente testate con metodo scientifico poichè risultano "immature" e non pronte per essere testate. Tale termine può inoltre descrivere la transizione di un corpo di conoscenze pratiche verso l'area scientifica [58]. Di contro il termine pseudoscienza è riservato a quelle teorie che non sono sperimentabili (in pratica o in principio) o per le quali i test svolti hanno dato esito negativo. Ciò non toglie che un area di conoscenza definita protoscienza possa, una volta sperimentata con esito negativo, confluire nel campo delle pseudoscienze, così è stato ad esempio per l'alchimia.

Note

1^ "Pseudoscientific - pretending to be scientific, falsely represented as being scientific", from the Oxford American Dictionary, published by the Oxford English Dictionary.

2^ For example, Hewitt et al. Conceptual Physical Science Addison Wesley; 3 edition (July 18, 2003) ISBN 0-321-05173-4, Bennett et al. The Cosmic Perspective 3e Addison Wesley; 3 edition (July 25, 2003) ISBN 0-8053-8738-2

3^ See also, e.g., Gauch HG Jr. Scientific Method in Practice (2003)

4^ Magendie, F (1843) An Elementary Treatise on Human Physiology. 5th Ed. Tr. John Revere. New York: Harper, p 150. Magendie refers to phrenology as "a pseudo-science of the present day" (note the hyphen).

5^ The philosopher of science Paul Feyerabend in particular is associated with the view that attempts to distinguish science from non-science are flawed and pernicious. "The idea that science can, and should, be run according to fixed and universal rules, is both unrealistic and pernicious. ... the idea is detrimental to science, for it neglects the complex physical and historical conditions which influence scientific change. It makes our science less adaptable and more dogmatic:"Link

6^ However, from the "them vs. us" polarization that its usage engenders, the term may also have a positive function because "[the] derogatory labeling of others often includes an unstated self-definition "(p.266); and, from this, the application of the term also implies "a unity of science, a privileged tree of knowledge or space from which the pseudoscience is excluded, and the user's right to belong is asserted " (p.286) -- Still A & Dryden W (2004) "The Social Psychology of "Pseudoscience": A Brief History", J Theory Social Behav 34:265-290

7^ Nel nome della scienza di Francesco D'Alpa

8^ e.g. Gauch HG Jr. Scientific Method in Practice (2003) 3-5 ff

9^ Scienza, pseudoscienza e irrazionalità di Silvano Fuso

10^ Gauch (2003), 191 ff, especially Chapter 6, "Probability", and Chapter 7, "inductive Logic and Statistics"

11^ Popper, KR (1959) "The Logic of Scientific Discovery".

12^ Karl R. Popper: Science: Conjectures and Refutations Conjectures and Refutations (1963), pagg. 43,86

13^ Flaws in dating the earth as ancient

14^ aahttp://www.creationontheweb.com/images/pdfs/tj/ v17n1_proteins.pdf

15^ ‘It’s not science’

16^ Statements from Scientific and Scholarly Organizations. National Center for Science Education. Retrieved on 04-01-2008.

17^ e.g. Gauch (2003) op cit at 211 ff (Probability, "Common Blunders")

18^ Pseudoscienze: giù la maschera!

19^ Lakatos I (1970) "Falsification and the Methodology of Scientific Research Programmes." in Lakatos I, Musgrave A (eds) Criticism and the Growth of Knowledge pp 91-195; Popper KR (1959) The Logic of Scientific Discovery

20^ Gauch HG Jr. (2003) op cit 269 ff, "Parsimony and Efficiency"

21^ e.g. archivefreedom.org which claims that "The list of suppressed scientists even includes Nobel Laureates!"

22^ Macmillan Encyclopedia of Philosophy Vol 3, "Fallacies" 174 'ff esp. 177-178

23^ Bunge M (1983) Demarcating science from pseudoscience Fundamenta Scientiae 3:369-388, 381

24^ Thagard (1978)op cit at 227, 228

25^ Ruscio J (2001) Clear thinking with psychology: Separating sense from nonsense, Pacific Grove, CA: Wadsworth

26^ Lakatos I (1970) "Falsification and the Methodology of Scientific Research Programmes." in Lakatos I, Musgrave A (eds.) Criticism and the Growth of Knowledge 91-195; Thagard (1978) op cit writes: "We can now propose the following principle of demarcation: A theory or discipline which purports to be scientific is pseudoscientific if and only if: it has been less progressive than alternative theories over a long period of time, and faces many unsolved problems; but the community of practitioners makes little attempt to develop the theory towards solutions of the problems, shows no concern for attempts to evaluate the theory in relation to others, and is selective in considering confirmations and disconfirmations."

27^ Terence Hines, Pseudoscience and the Paranormal: A Critical Examination of the Evidence, Prometheus Books, Buffalo, NY, 1988. ISBN 0-87975-419-2. Thagard (1978) op cit 223 ff

28^ Ruscio J (2001) op cit. pag. 120

29^ Dossier di Roberto Vanzetto

30^ Justman, S. (2005). Fool's Paradise: The Unreal World of Pop Psychology. Ivan R. Dee. Link

31^ e.g. Drenth (2003) Link; Herbert JD, et al. (2000) Science and pseudoscience in the development of eye movement desensitization and reprocessing: implications for clinical psychology. Clin Psychol Rev. 20:945-71 [PMID 11098395]

32^ Norcross J.C. Garofalo. A. Koocher.G.P. (2006) Discredited psychological treatments and tests: a Delphi poll. Professional Psychology. Research and Practice, 37: 515-522.

33^ Devilly 2005, pag.439

34^ Lindeman M, Motivation, cognition and pseudoscience, Scandinavian journal of psychology, volume 39, issue 4, pagg.257–65, dec. 1998, 9883101

35^ Odo Marquard, Apologia del caso, Il Mulino, Bologna 1991

36^ Realtà o illusione? di Silvano Fuso

37^ I demoni

38^ William F. Williams, editor (2000) Encyclopedia of Pseudoscience: From Alien Abductions to Zone Therapy Facts on File p. 58 ISBN 0-8160-3351-X

39^ William F. Williams, editor (2000) Encyclopedia of Pseudoscience: From Alien Abductions to Zone Therapy Facts on File p. 58 ISBN 0-8160-3351-X

40^ Dalla saggezza d'Oriente: arredare con il Feng Shui

41^ Toraldo di Francia, G. "Errori e miti nel concetto comune di scienza", in Aa. Vv., Pensiero scientifico e pensiero filosofico, Padova: Muzzio (1993)

42^ The Real Romance in the Stars, Richard Dawkins, The Independent, December 1995

43^ British Physicist Debunks Astrology in Indian Lecture, Associated Press

44^ Astronomical Pseudo-Science: A Skeptic's Resource List, Astronomical Society of the Pacific

45^ Objections to Astrology: A Statement by 186 Leading Scientists, The Humanist, September/October 1975

46^ Paul Feyerabend e il manifesto anti-astrologico del 1975, di Enzo Barillà

47^ Contre la méthode, esquisse d'une théorie anarchiste de la connaissance, Editions du Seuil, 1979, pag. 332

48^ Il caso dei raggi N

49^ Acronim finder

50^ La psicoanalisi è una scienza? Panorama storico del problema e dibattito attuale sollevato da Grünbaum

51^ La Psicoanalisi e la ricerca empirica - Rivista di Psicologia Clinica

52^ Master in "Consulenza grafologica peritale-giudiziaria e professionale"

53^ Driver Russel H., M. Ronald Buckley and Dwight D. Frink, Should We Write Off Graphology?, International Journal of Selection and Assessment, volume 4, issue 2, pagg.78–86, April 1996, 10.1111/j.1468-2389.1996.tb00062.x, 2007-08-28

54^ Furnham Adrian, Barrie Gunter, Graphology and Personality: Another Failure to Validate Graphological Analysis, Personality and Individual Differences, volume 8, pagg.433–435, 1987, 10.1016/0191-8869(87)90045-6

55^ Grafologia: scienza o pseudoscienza

56^ Graphology

57^ Ragioni della razionalità di Dario Antiseri

58^ Popper KR op. cit.

Bibliografia

Articoli su riviste con peer review

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