Il mondo dei robot
Da Ufopedia.
Il mondo dei robot (Westworld) è un film del 1973 scritto e diretto da Michael Crichton.
Precursore del tema della macchina che si ribella all'uomo, viene da molti considerato un cult. Il film si avvale dell'icona western del Pistolero interpretato da Yul Brynner, citazione del suo personaggio nel celebre I magnifici sette (1960).
Il mondo dei robot viene sovente accreditato come il primo film realizzato anche con l'ausilio della grafica computerizzata per alcuni effetti speciali. Si ritiene inoltre che proprio in questo film sia stata usata per la prima volta la definizione di virus in relazione al malfunzionamento della rete di computer.
Il film ebbe un seguito nel 1976: Futureworld - 2000 anni nel futuro diretto da Richard T. Heffron; nel 1980 fu realizzata la miniserie di 5 puntate Alle soglie del futuro (Beyond Westworld); nel 2016 la HBO ha prodotto la serie Westworld - Dove tutto è concesso (Westworld).
NB: L'aspetto ufologico consiste nell'ipotesi che questo film sia una più o meno volontaria citazione degli androidi andromediani o del controllo alieno sui terrestri.
Indice |
Trama
In un futuro prossimo (il film è ambientato nel 2000) lo sviluppo tecnologico permette la produzione di androidi, ovvero robot antropomorfi, in grado di imparare, mostrare emozioni e interagire con gli esseri umani.
Al fine di garantire il divertimento ai facoltosi turisti, la cui retta giornaliera è di mille dollari, viene inaugurato il parco a tema chiamato Delos[1] suddiviso in tre sezioni con rispettive ambientazioni storiche: Antica Roma, Medioevo e Far West[2]. I personaggi che interagiscono con gli umani sono tutti impersonati da androidi programmati per non danneggiare i visitatori, essere accondiscendenti e talora, vista la perfezione raggiunta, soddisfarli sessualmente. I robot sono seguiti da una sala controllo dotata di moderni computer e degli operatori umani attivi ininterrottamente.
Due turisti americani, John Blane e Peter Martin, giungono presso Westernlandia dove presto si scontrano a duello con un "pistolero". Il turista ha la meglio e, a fronte del suo dubbio di aver colpito un umano, Blane gli mostra che la pistola - con pallottole vere - è dotata di un sensore termico in grado di distinguere un bersaglio robotico da uno vivente.
Dalla sala controllo tuttavia si lamenta una crescente sequela di guasti e malfunzionamenti. In una riunione con il Direttore, dei tecnici dichiarano di ignorare il funzionamento e lo schema dei nuovi androidi, in quanto progettati e costruiti da altri robot di una generazione precedente, iniziando a dubitare dell'affidabilità di tali macchine dall'apparenza perfetta.
Le prime avvisaglie di pericolo si hanno quando un robot-serpente morde Blane ed una cortigiana-robot del padiglione medievale respinge vivacemente la seduzione di un turista, il quale a sua volta resta ucciso in un duello con un cavaliere androide. È solo l'inizio di una serie di disfunzioni a catena, che si diffondono nel sistema come un virus, rendendosi conto che per qualche ragione sconosciuta, i robot sono andati fuori controllo.
Il pistolero-robot ucciderà Blane e, contemporaneamente, nel padiglione romano, i robot daranno vita a una carneficina che dalla sala controllo sarà impossibile fermare, nonostante il distacco progressivo di tutte le fonti di energia. Saranno proprio i tecnici della sala a farne le spese perché gli ingressi e gli impianti di ventilazione si bloccheranno, condannandoli alla morte per soffocamento.
Martin, l'unico superstite riesce a neutralizzare il pistolero, dopo essere sfuggito a un lungo inseguimento che lo aveva portato dapprima nella zona dell'antica Roma e infine nel mondo medievale.
Produzione
Il soggetto fu rifiutato da tutte le compagnie cinematografiche: solo la MGM era interessata al soggetto, ma impose drastici tagli agli effetti speciali, concedendo a Crichton solo 6 settimane di tempo. Durante le riprese, un colpo a salve ustionò la cornea di Yul Brynner, che dovette rinunciare a portare le lenti a contatto lucide che davano lo sguardo speciale al robot del suo personaggio, così la produzione si dovette fermare per diverse settimane.
Il film fu realizzato in anamorfico Panavision.
L'unico effetto al computer fu quello ottenuto da John Whitney (esperto di effetti speciali) con le immagini in soggettiva del Robot/Brynner. Questo procedimento, molto difficoltoso per l'epoca, richiese mesi di lavoro per poche decine di secondi di girato.
Finite le riprese, il primo montaggio a detta della produzione era un disastro e non distribuibile. Venne così chiamato David Bretherton (premio Oscar per Cabaret) e con l'apporto di nuove scene il film fu pronto per la distribuzione. Nonostante questo i dirigenti della MGM non erano soddisfatti del lavoro svolto ma fecero uscire ugualmente il film, che a dispetto di tutto ebbe un grande successo commerciale.
Distribuzione
Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane nel mese di dicembre del 1973.
Data di uscita
Alcune date di uscita internazionali nel corso degli anni sono state:
- 21 novembre 1973 negli Stati Uniti d'America (Westworld)
- 7 dicembre 1973 in Italia
Il film fu trasmesso per la prima volta nel Maggio 1978 in seconda serata sulla allora Rete Due RAI, riscuotendo successo di ascolti ed il plauso degli spettatori.
Critica
Influenza culturale
Nonostante il contenuto palesemente fantastico (non sono ancora stati realizzati androidi con le capacità ipotizzate nel film), il tono cupamente drammatico che aleggia fin dall'inizio sul film lo rende inquietante: vent'anni prima di Jurassic Park (dal romanzo dello stesso Crichton), lo spettatore è disturbato dal pensiero che una macchina creata dall'uomo possa prenderne il sopravvento, e non basta il - tutto sommato - finale positivo a rassicurarlo, perché il fatto che la ribellione sia accaduta una volta non esclude che possa ripetersi. Crichton rielabora il tema classico della ribellione delle macchine mettendola in relazione con la complessità dei sistemi informatici, introducendo numerosi elementi che saranno poi citati in opere successive dello stesso genere (fra tutte Terminator), come l'idea di macchine progettate da macchine, che suggerisce un processo evolutivo che può andare fuori controllo e rivoltarsi contro gli esseri umani. Anche esplicitamente citata in Terminator è la sequenza finale dell'inseguimento, con riprese in soggettiva dal punto di vista del robot e la distruzione progressiva del robot (in particolare del suo volto) che ne rivela le interiora meccaniche e la sostanziale alienità.
Il film è rimasto fortemente impresso nella cultura popolare - soprattutto americana - ed è ampiamente citato; si pensi per esempio alla band britannica Westworld o ai numerosi riferimenti al film nella serie animata I Simpson e Futurama. Anche un episodio di Scooby Doo è esplicitamente ispirato all'ambientazione e alla trama di questo film.