Star Blazers
Da Ufopedia.
Star Blazers è una serie tv anime di fantascienza trasmessa per la prima volta negli Stati Uniti d'America fra il 1979 e il 1984 e derivata dall'accorpamento delle tre stagioni della serie tv La corazzata Yamato, originariamente realizzate in Giappone tra il 1974 e il 1981.
Fu trasmesso per la prima volta in italiano nel novembre 1980 dalla Televisione svizzera di lingua italiana, adattandola dalla versione prodotta e distribuita negli USA che era stata realizzata rimaneggiando e tagliando le prime due serie dell'anime originale e modificando i nomi dei personaggi per adattarli all'inglese, quindi con i membri ribattezzati con nomi occidentali (Derek Wildstar, Mark Venture o Alex Stardust), mentre l'astronave Yamato[1] venne ribattezzata Argo. Meno di due anni dopo fu ritrasmesso su tv locali con lo stesso titolo e adattamento, ma incorporando le avventure della terza serie. La serie è stata anche riproposta in Italia con il titolo I guerrieri delle stelle.
Indice |
Trama
- Prima serie (La ricerca di Iscandar, 26 episodi, 1974): corre l'anno 2199; la Terra, subisce un continuo e massiccio bombardamento di asteroidi radioattivi, provenienti dall'ostile pianeta Gamilon al cui comando c'è il Supremo Desslock. Ben presto, l'intero pianeta diviene un deserto radioattivo e l'intera popolazione terrestre è costretta a rifugiarsi nel sottosuolo. L'unica speranza per l'umanità consiste nel raggiungere il pianeta Iskandar e recuperare il Cosmo DNA (un meccanismo in grado di eliminare la radioattività), offerto dalla Regina Starsha. Per questo viaggio viene scelta la nave da battaglia della seconda guerra mondiale Yamato, che giace incagliata sul fondale di un mare ormai prosciugato. La Yamato, ribattezzata Argo, viene trasformata quindi, in una nave spaziale e dotata di un equipaggio di 117 uomini, che guidati dall'esperto capitano Avatar, dovranno raggiungere Iskandar e ritornare entro 365 giorni, per garantire alla Terra di ritornare il pianeta abitabile che era.
- Seconda serie (L'Impero della Cometa, 26 episodi, 1978): anno 2201; la Terra è in pace. Una nuova classe di astronavi, denominate Andromeda, sostituisce le vecchie navi e la Yamato viene mestamente destinata allo smantellamento. Ma un giorno, una voce femminile aliena avverte i terrestri dell'esistenza di una gigantesca cometa bianca che minaccia il loro pianeta. Ancora una volta, sarà la Yamato a dover difendere la Terra da una nuova minaccia... l'Impero della Cometa.
- Terza serie (Le guerre di Polar, 25 episodi, 1981): a causa di una battaglia della Federazione di Polar, avvenuta ai confini del sistema solare (mostrato nei primi episodi della serie), un ordigno nucleare alla deriva finisce sul Sole, aumentandone la fusione nucleare e le sue dimensioni, rendendo la superficie della Terra nuovamente inabitabile, a causa dell'aumento del calore solare. L'equipaggio della Yamato, quindi, parte alla ricerca di un nuovo pianeta che possa accogliere i terrestri; la serie doveva essere di 52 episodi e far maggior presa sul pubblico statunitense dando alla Yamato una nave "sorella", l'Arizona, anch'essa affondata nella seconda guerra mondiale, ma problemi insorti tra Matsumoto ed il produttore, Nishizaki, portarono ad una conclusione affrettata. Come Gamilon era reminiscente degli Stati Uniti (oltre che del Terzo Reich), così la Federazione di Polar era ispirata al modello russo.
Sigla italiana
La sigla italiana, Star Blazers, è stata incisa nel 1980 da Gli Argonauti. La nuova sigla del cartone animato è cantata da Santo Verduci in onda all'interno del contenitore Contactoons.
Episodi
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Doppiaggio serie tv
- Doppiaggio italiano: Sincrovox (serie 1 e 2), Procida (serie 3)
- Adattamento dialoghi e direzione del doppiaggio a cura di Giorgio Favretto
Prima serie
Personaggio | Nome originale | Voce originale | Voce italiana |
---|---|---|---|
Capitano Avatar | Jūzō Okita | Goro Naya | Ugo Bologna |
Derek Wildstar | Susumu Kodai | Key Tomiyama | Rodolfo Bianchi |
Nova | Yuki Mori | Yōko Asagami | Sonia Scotti |
Mark Venture | Daisuke Shima | Shūsei Nakamura | Giorgio Favretto |
Regina Starsha | Starsha | Miyuki Ueda | Anna Rosa Garatti |
Dottor Sane | Dottor.Sado Sakezō | Ichirō Nagai | Ettore Conti |
Sandor | Shiro Sanada | Takeshi Aono | Rino Bolognesi |
I-Q9 | Analayser | Kenichi Ogata | Eugenio Marinelli |
Orion | Hikozaemon Tokugawa | Ichirō Nagai | Franco Latini |
Desslock | Furer Deslar | Masato Ibu | Rino Bolognesi |
Voce narrante | Akira Kimura | Rino Bolognesi |
Seconda serie
Personaggio | Nome originale | Voce originale | Voce italiana |
---|---|---|---|
Derek Wildstar | Susumu Kodai | Key Tomiyama | Rodolfo Bianchi |
Mark Venture | Daisuke Shima | Shūsei Nakamura | Giorgio Favretto |
Sandor | Shiro Sanada | Takeshi Aono | Rino Bolognesi |
Nova | Yuki Mori | Yōko Asagami | Sonia Scotti |
Dottor Sane | Dottor.Sado Sakezō | Ichirō Nagai | Ettore Conti |
Desslock | Furer Deslar | Masato Ibu | Rino Bolognesi |
Principe Zodar | Lord Zordar | Osamu Kobayashi | Ivano Staccioli |
Trelena | Anna Rosa Garatti | ||
Principessa Invidia | Cristina Boraschi | ||
Capitano Gideon | Silvano Tranquilli (1^voce)
Carlo Allegrini (2^voce) | ||
Generale Dyer | Ettore Conti | ||
Generale Blick | Nino Scardina | ||
Voce narrante | Akira Kimura | Rino Bolognesi |
Terza serie
Personaggio | Nome originale | Voce originale | Voce italiana |
---|---|---|---|
Derek Wildstar | Susumu Kodai | Key Tomiyama | Paolo Turco |
Mark Venture | Daisuke Shima | Shūsei Nakamura | Giorgio Favretto |
Nova | Yuki Mori | Yōko Asagami | Chiara Salerno |
Sandor | Shiro Sanada | Takeshi Aono | Giancarlo Padoan |
Dottor Sane | Dottor. Sado Sakezō | Ichirō Nagai | Willy Moser |
Desslock | Furer Deslar | Masato Ibu | Gabriele Carrara |
Regina Luda di Sherpard | Princess Ruda Shalbard | Keiko Han | Cinzia De Carolis |
Alex Stardust | Ryusuke Damon | Hideyuki Tanaka | Luca dal Fabbro |
Yur Sper | Pier Aldo Ferrante | ||
Comandante Ram | Sandro Sardone | ||
Ammiraglio Gaidel | Sergio Gibello | ||
Eager | Sergio Antonica | ||
Generale Dagon | Giorgio Favretto | ||
Voce narrante | Akira Kimura | Giorgio Favretto |
Galleria immagini
Note
- ↑ Il nome si riferisce alla nave da battaglia Yamato, la più grande mai costruita della Marina Imperiale Giapponese, affondata infine dall'aeronautica statunitense durante la seconda guerra mondiale al termine di una missione suicida. Per tale motivo si ritenne inadatto riproporre ad un pubblico statunitense il nome originale.