Adamo

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Creazione di Adamo di Michelangelo Buonarroti. Affresco della Cappella Sistina (1511); una delle più famose opere d'arte del mondo.

Adamo (אָדָם in ebraico, e آدم (ʾĀdam) in Arabo) significa uomo, uomo terreno, terroso, o rosso, è il nome del primo uomo secondo l'ebraismo, il cristianesimo e l'islam.

Secondo la Genesi, con la sua donna Eva, Adamo ha dato origine all'umanità; in particolare sono nati da loro Caino, Abele e Set. Template:Vedi anche È santo della Chiesa Cattolica e viene ricordato il 24 dicembre.

Indice

Nella Bibbia

Heinrich Aldegrever, Adamo e il leone, Collezione privata
Creazione di Adamo, formella del Campanile di Giotto, Andrea Pisano, 1334-1336
Eva viene generata dalla costola di Adamo (Lorenzo Maitani e bottega, dettaglio della facciata del duomo di Orvieto).

La creazione dei primi uomini viene narrata nel libro della Genesi secondo due versioni: la prima in Template:Passo biblico e la seconda in Template:Passo biblico.

Nella prima versione la creazione dei primi uomini si inserisce nello schema dei sette giorni ed è visto come l'apice del lavoro di Dio: Template:Quote biblico

Nella seconda versione Adamo viene plasmato con la polvere della terra: Template:Quote biblico

La parola ebraica Adam, uomo, presenta infatti la stessa radice della parola ebraica Adamà, terra.

E dalla sua costola venne generata la prima donna, Eva: Template:Quote biblico

Nuovo Testamento

Anche nel Nuovo Testamento vengono richiamate le figure di Adamo ed Eva. Ad esempio si cita il Vangelo secondo Matteo Template:Passo biblico oppure la prima lettera ai Corinzi Template:Passo biblico.

La creazione di Eva dalla costola di Adamo

Interpretazione teologica

Nella Summa Theologiae (Prima Pars, Quaestio 92, Articulus 3) San Tommaso d'Aquino spiega che la donna fu convenientemente creata dalla costola di Adamo. La creazione dal fianco simboleggia infatti un'unione sociale nella quale la donna non ha autorità sull'uomo, perciò non fu creata dalla sua testa. Al tempo stesso la donna non deve essere servilmente soggetta all'uomo, in quanto ella non fu creata dai suoi piedi.

Nella stessa sezione San Tommaso d'Aquino introduce anche l'interpretazione cristologica dell'episodio. Adamo addormentato, dal quale Dio estrae la costola per creare Eva, simboleggia Cristo morto in croce, dal cui costato, trafitto dalla lancia di un soldato romano, escono sangue e acqua, che simboleggiano i due sacramenti dell'Eucaristia e del Battesimo sui quali fu istituita la Chiesa.

False credenze legate al racconto biblico

Secondo una credenza popolare abbastanza diffusa, gli uomini avrebbero una costola in meno rispetto alle donne, eredità dell'asportazione subita da Adamo. In realtà sia uomini che donne hanno lo stesso numero di costole. È però importante notare che in molti testi di ampia diffusione, soprattutto relativi alla storia della scienza, viene spiegato che in passato questa credenza fosse una vera e propria tesi scientifica accettata e consolidata, derivante dal racconto biblico ed imposta di fatto come dogma dalle autorità religiose.

A questo proposito, a volte viene anche raccontato che Andrea Vesalio, padre della moderna anatomia, sia stato condannato a morte dall'Inquisizione per aver spiegato nelle sue opere[1] che uomini e donne hanno esattamente lo stesso numero di costole. In realtà questo è un falso storico, in quanto Vesalio non venne mai condannato da nessuno né per questo né per altri motivi, né ebbe mai scontri con la Chiesa, né le sue opere vennero mai considerate eretiche[2].

Del fatto che, anche in passato, la presunta costola mancante fosse solo una credenza popolare e non un dogma né una tesi scientifica, si possono portare molte prove: ne citeremo alcune.

Uno dei principali teologi ed apologeti cristiani, Origene (185, 284), nella sua opera Contra Celsum, spiega che il racconto della creazione di Eva non deve essere preso alla lettera, bensì deve essere interpretato per trovare le verità filosofiche contenute in esso. Lo scolastico Guglielmo di Conches (circa 1080, 1154) suggerisce che Eva sia stata modellata dall'argilla che era sotto ad Adamo e non letteralmente creata da una sua costola[3]. Il cardinale Tommaso De Vio (1469, 1534), uno dei più importanti teologi cattolici nel periodo della nascente Riforma protestante, spiegava che il racconto della creazione di Eva deve essere interpretato come una parabola, in quanto qualunque interpretazione letterale sarebbe assurda[4]. Queste testimonianze dimostrano che non è mai esistito un dogma sulla costola mancante.

Sul fatto che essa non sia mai stata presa in considerazione come ipotesi scientifica si può citare ad esempio la Pseudodoxia epidemica, pubblicata nel 1646, celebre opera enciclopedica di Thomas Browne sugli errori comuni della sua epoca, in cui c'è un articolo espressamente dedicato alla credenza della costola mancante negli uomini: il fatto viene appunto spiegato essere solo un'errata credenza popolare.

Lo stesso Vesalio, nel suo De Humani Corporis Fabrica, quando si tratta di confutarli, cita espressamente Aristotele, Galeno ed altri studiosi ed anatomisti (anche suoi contemporanei). Ma nel caso della costola di Adamo, egli fa riferimento solo a ciò che crede il volgo ("Quod autem viros costa quapiam in altero latere destituitos, ac viros unius costae numero a muliere superari, vulgus opinatur, ridiculum plane est."[1]). Questa credenza viene quindi definita da Vesalio "semplicemente ridicola" (ridiculum plane est): se essa fosse stata un dogma religioso, egli non si sarebbe mai permesso di utilizzare un'espressione del genere.

È molto probabile che la storia relativa a Vesalio e la costola di Adamo sia stata inventata da Andrew Dickinson White nel suo libro del 1896 History of the Warfare of Science with Theology in Christendom (Storia del Conflitto tra Scienza e Teologia nella Cristianità), libro assai famoso e pesantemente criticato ormai da tutti i moderni storici per aver diffuso moltissi falsi miti sulla storia dei rapporti fra scienza e fede, miti che sono all'origine della cosiddetta Tesi del Conflitto tra fede e ragione. [5]

Sull'aneddoto della condanna di Vesalio infatti non si trova alcuna fonte precedente al 1896 e per quanto riguarda il presunto "dogma" della costola mancante nei maschi si può citare il fatto che, ancora nel 1840, un testo statunitense di anatomia [6] parli solo di credenza popolare ("vulgar notion"); ancora nel 1856 nella sua opera Popular errors explained and illustrated, John Timbs riporti pari pari la stessa spiegazione soprammenzionata di Thomas Browne e, ancora nel 1864 un testo di letteratura europea [7], descrivendo la Pseudodoxia Epidemica, faccia proprio riferimento alla credenza della costola mancante, definendola una questione superficiale ed insignificante anche per i tempi di Browne.

Ma a partire dalla pubblicazione del libro di White nel 1896 fino ad oggi, il racconto della condanna di Vesalio e del presunto dogma della costola mancante si diffonde in molti libri di storia della medicina, storia della scienza e storia dei rapporti tra scienza e fede. Inoltre il libro di White, nonostante un enorme impianto bibliografico, non riporta la fonte specifica di queste informazioni. Si tratta pertanto di una vera e propria falsificazione.

Altre tradizioni

Nel Corano

Nel Corano compare, pur con significative varianti, un racconto derivato da quello della Genesi.

Nei Veda

Nel Dizionario Filosofico, alla voce "Adamo", Voltaire cita il fatto che negli scritti vedici sia riportata la storia di un uomo chiamato Adimo e di sua moglie Procriti. Questo racconto, spiega Voltaire, sembra essere più antico di quello biblico, ma non si può assumere che la storia di Adamo sia tratta da quella di Adimo, in quanto le due vicende sono completamente diverse. La stessa tradizione brahminica rifiuta ogni possibile contaminazione tra i due testi.

Adam Kadmon, l'uomo primordiale

La Qabbalah ebraica descrive molti dei particolari secondo cui, prima che il Signore soffiasse lo spirito nelle narici dell'uomo, l'anima di Adamo era unita a quella di Eva prima della nascita o formazione: viene insegnato infatti che ciascuna coppia sia l'unione delle due anime per le quali il Signore ha già prestabilito l'incontro nel corso della vita dopo la nascita.

In questo senso Adamo era preesistente alla Creazione e per questo, associandovene la primordialità, si parla di Adam Kadmon, espressione ebraica che significa uomo primordiale: affine ed attinente a questo principio è quello delle Sephirot. In particolare, l'Adam Kadmon è la prima tra le partzufim (personificazioni o ipostasi del divino) a manifestarsi nel vuoto del chalal (risultato della contrazione - tzimtzum - dell'"infinita luce di Dio" - Or Ein Sof).

Curiosità

Secondo i testi della religione ebraica, dopo la morte, l'anima di ciascuno incontra Adamo; ad essa, che sembra rimproverare Adamo del suo primo peccato che causò la morte nel mondo, viene ricordato dal primo uomo stesso che ognuno muore per i propri peccati: il riferimento testuale è anche nel libro di Ezechiele 18,4.

Sempre l'esegesi ebraica dice che Adamo potè vedere in visione divina tutte le generazioni degli Zaddikim della storia, i giusti.

Bereshit Rabbah, la raccolta dei Midrashim del primo libro della Bibbia Genesi, riporta che in principio Adamo era ornato con una sorta di coda che poi perse. Sempre lo stesso testo riporta l'età di Adamo ed Eva al momento della loro creazione: 20 anni; come Noach, Moshè, Yaakov e Yosef Adamo venne creato circonciso.

Note

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Bibliografia e teatro

Voci correlate


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