Colonizzazione di Marte

Da Ufopedia.

Rappresentazione artistica di una base marziana. (NASA)

La colonizzazione del pianeta Marte è da molti ritenuta un passaggio inevitabile nello sviluppo futuro dell'umanità; attorno a Marte si è concentrata l'attenzione delle principali agenzie spaziali terrestri, nel tentativo di sviluppare un piano organico per l'installazione di possibili colonie umane sul pianeta. Si tratta del pianeta raggiungibile da Terra con il minor impiego di energia, sebbene con le tecnologie attuali un eventuale viaggio richiederebbe comunque diversi mesi.

Per alcuni ufologi le uniche colonie sulla Luna potrebbero essere solo delle colonie minerarie, come sui film Atmosfera zero e Atto di forza. Oggi non ci sarebbe più vita su Marte ma nel passato vi furono colonie aliene degli Anunnaki come basi di passaggio delle astronavi-cargo piene di oro terrestre destinato a Nibiru (vedi faccia su Marte e Antiche città su Marte). Ancora prima sembra che Marte avesse atmosfera acqua in forma liquida e che fosse colonizzato e popolato dai pleiadiani di Aldebaran, ma secondo Sheldan Nidle perse gli oceani e l’atmosfera quando attaccata dalla tenebrosa Alleanza di Anchara, circa un milione di anni fa. La stessa deturpante devastazione fu inflitta a Venere.

Indice

Marte e la Terra

Analogie

Differenze

Abitabilità

Allo stato attuale, la vita umana non sarebbe possibile, senza adeguate protezioni, per più di un minuto sulla superficie di Marte; si tratta, ad ogni modo, delle condizioni più favorevoli presenti nel sistema solare, ben lontane dal clima torrido di Mercurio e Venere, dalle gelide temperature dei corpi rocciosi del sistema solare esterno e dal vuoto spinto presente sulla superficie della Luna e degli asteroidi.

In condizioni estreme, l'uomo è già riuscito a sopravvivere in ambienti dalle caratteristiche analoghe a quelle della superficie di Marte: nel maggio 1961 il record di altitudine per un essere umano a bordo di un pallone aerostatico è stato registrato alla quota di 34,668 km (dove la pressione atmosferica è analoga a quella marziana); le temperature medie dell'Antartide non mostrano sostanziali discrepanze rispetto a quelle rilevate su Marte; alcuni deserti terrestri presentano caratteristiche simili a quelle della superficie marziana.

Possibile terraformazione

Esistono inoltre numerose ipotesi, spesso descritte in opere di narrativa fantascientifica, che prevedono un processo di terraformazione a seguito del quale il pianeta rosso potrebbe essere reso abitabile e sostenere la vita umana senza la necessità di tute protettive. Gli aspetti tecnici, scientifici ed etici della terraformazione sono tuttavia in una fase embrionale di studio.

Radiazione

Marte non presenta un campo geomagnetico confrontabile con quello terrestre; unitamente alla presenza di un'atmosfera estremamente rarefatta, questo aumenta di diversi fattori la quantità di radiazione solare in grado di raggiungere il suolo marziano. Lo strumento MARIE, a bordo della sonda statunitense Mars Odyssey, ha permesso di misurare i livelli di radiazione presenti in orbita attorno al pianeta, quantificandoli in circa 2,5 volte quelli registrati a bordo della stazione spaziale internazionale, pari ad un valore di circa 0,8 gray all'anno. Un'esposizione a tali livelli di radiazione per un periodo di tempo superiore a tre anni supererebbe i limiti di sicurezza per la salute umana attualmente in adozione alla NASA. Ad ogni modo, i livelli di radiazione sulla superficie marziana dovrebbero essere leggermente inferiori rispetto a questo valore, e potrebbero variare significativamente da regione a regione in base all'altitudine e alla presenza di campi magnetici locali.

Tempeste solari occasionali potrebbero provocare un aumento imprevedibile quanto pericoloso delle dosi di radiazione incidente sulla superficie marziana, sebbene la durata caratteristica di questi fenomeni sia estremamente ridotta; eventuali astronauti potrebbero essere avvertiti mediante sonde automatiche presenti nei dintorni del Sole e prepararsi all'utilizzo di appositi rifugi sotterranei. Alcune tempeste rilevate da MARIE non sono state percepite da Terra, suggerendo la possibilità che si tratti di eventi direzionali, e che pertanto un'intera flotta di satelliti circumsolari sarebbe necessaria per assicurarsi di individuare ogni singolo evento potenzialmente nocivo per la popolazione marziana.

Comunicazioni

Le comunicazioni Marte-Terra sono relativamente semplici; per mezzo sol la Terra è visibile nel cielo di Marte, e nel tempo rimanente si può fare affidamento alle diverse sonde in orbita attorno a Marte, utilizzabili a mo' di satelliti per telecomunicazioni. Diverse sonde attualmente in orbita attorno a Marte possono già funzionare per questo scopo, sebbene con tutta probabilità nessuna di esse sarà più in funzione quando la prima missione umana su Marte verrà definita.

Nel corso di ogni periodo sinodico esiste una breve finestra di tempo, corrispondente alla configurazione nota come congiunzione superiore di Marte rispetto alla Terra, in cui le comunicazioni sono rese impossibili dall'interposizione del Sole fra i due corpi celesti.

Il ritardo nelle comunicazioni dovuto alla finitezza della velocità dell'onda elettromagnetica nel vuoto va da 6,5 minuti, nei momenti di massima vicinanza, a 44 minuti, alla congiunzione superiore (tenendo conto sia del tempo necessario per l'invio del segnale che di quello richiesto dalla ricezione della risposta).

Sul suolo marziano, la presenza di una discreta ionosfera potrebbe rendere possibile la diffusione di onde radio anche ben al di là dell'orizzonte come avviene quotidianamente sulla Terra; tuttavia l'entità esatta della ionosfera di Marte non è ancora stata sondata con precisione.

Ad ogni modo, la realizzazione di un sistema di satelliti per le telecomunicazioni, e di una sonda spaziale opportunamente posizionata per evitare il blackout durante la congiunzione superiore, costituirebbe solo una voce minore di spesa nel panorama di un programma di colonizzazione di Marte su vasta scala.

Possibili insediamenti umani

Il polo nord di Marte.
La regione di Valles Marineris.

Regioni polari

Si è a lungo ritenuto che le regioni polari di Marte (compreso il bacino di Hellas, al polo sud) potessero costituire un luogo privilegiato per un primo insediamento umano su Marte, vista la possibilità di mantenere il contatto diretto con la Terra per lunghi periodi e data la concentrazione di acqua nelle calotte polari. Osservazioni condotte da Mars Odyssey e da altre sonde spaziali sul finire del XX secolo hanno portato ad identificare la presenza di acqua anche a latitudini più basse; è così venuto meno il motivo principale per orientare un primo atterraggio umano verso i poli.

Regioni tropicali ed equatoriali

L'esplorazione della superficie di Marte ha ricevuto un grande impulso dai due Mars Exploration Rover, Spirit ed Opportunity, che hanno incontrato una grande varietà di caratteristiche e tipologie di terreno; questo suggerisce che il suolo marziano sia estremamente variegato, e possibili luoghi di insediamento per una prima colonia umano potrebbero essere individuati solo in seguito a misurazioni più precise e dettagliate. In generale, come avviene sulla Terra, una maggiore distanza dall'equatore implica comunque una maggiore variabilità stagionale.

Valles Marineris

La regione di Valles Marineris si estende per oltre 3000 km, con una profondità media pari ad 8 km rispetto alla superficie circostante. La pressione atmosferica a fondo valle è pertanto superiore rispetto a quella ordinaria di un fattore pari a circa il 25% (9 hPa contro 7 hPa). Inoltre le pareti dei canyon corrono lungo una direttrice est-ovest, che permette di evitare eccessive interferenze delle ombre proiettate dalle pareti con la necessità di ricevere energia tramite eventuali pannelli solari collocati sul fondo. Inoltre, le pareti dei canyon possono rivelarsi estremamente interessanti da un punto di vista geologico.

Questioni irrisolte

L'eventuale discesa di coloni su Marte presenta numerose fonti di preoccupazione:

Voci correlate

Collegamenti esterni

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