Età della pietra

Da Ufopedia.

Punta di freccia in ossidiana

Nel sistema delle tre età in cui viene tradizionalmente suddivisa la preistoria-protostoria, l'espressione Età della Pietra si riferisce alla fase dell'evoluzione umana in cui si iniziarono a costruire e usare utensili ricavandoli da pietre, legno, corno, ossa e conchiglie animali.

La fine di questo periodo, protostoria, viene identificata nella nascita delle tecniche di lavorazione dei metalli, da cui prendono il nome le successive Età del bronzo ed Età del ferro.

L'espressione non si riferisce a un periodo temporale specifico, ma a una fase dell'evoluzione umana, che giunse al proprio termine in momenti diversi ed ebbe caratteristiche specifiche diverse in diverse regioni del globo.

L'Età della Pietra viene a sua volta tradizionalmente suddivisa nei tre periodi Paleolitico, Mesolitico e Neolitico, in funzione delle tecniche predominanti di lavorazione dei materiali e uso degli utensili.

Come il sistema delle tre età in generale, anche il concetto di Età della Pietra nacque storicamente nel contesto dello studio archeologico della storia dell'Europa, del Mar Mediterraneo e del Medio Oriente e del Sudest asiatico, e la sua applicabilità o utilità con riferimento ad altre zone del globo (per esempio alle Americhe o all'Australia) è controversa.

Indice

Caratterizzazione temporale

L'inizio dell'"Età della Pietra" coincise con le prime migrazioni delle specie ominidi dalla savana africana verso l'Europa e il Medio Oriente, fra i 3 e 4 milioni di anni fa. La lavorazione dei metalli apparve in momenti diversi in diverse regioni (in genere intorno al VII millennio a.C. in Medio Oriente e al V in Europa e Africa settentrionale). Il passaggio dall'Età della Pietra all'Età del Bronzo fu in realtà processo graduale; per esempio, "Ötzi", l'uomo mummificato del XXXIII secolo a.C., aveva con sé un'ascia di rame e un coltello di selce. Il periodo di transizione fra l'Età della Pietra e quella del Bronzo viene anche detto Età del Rame o Calcolitico, e si sviluppò in modi e tempi molto diversi in diverse aree (anche in funzione della disponibilità locale di stagno).

Lo sviluppo umano nell'Età della Pietra

L'Età della Pietra copre un immenso arco temporale, nel quale gli esseri umani dovettero adattarsi anche a importanti mutamenti climatici. Fu proprio durante l'Età della Pietra che gli uomini subirono l'evoluzione morfologica che portò alla specie Homo Sapiens Sapiens. A partire dal celebre saggio di John Lubbock Pre-historic Times (1865), questo lungo periodo viene suddiviso in tre fasi: Paleolitico, Mesolitico e Neolitico.

Paleolitico

Asce a mano acheuleane del Paleolitico inferiore

Il Paleolitico copre un periodo temporale che va da circa 2 milioni di anni fa fino alla fine del Pleistocene, 10.000 anni fa (in alcune aree 8.000).

Il Paleolitico inferiore vide lo sviluppo dell'Homo Habilis, verso la fine del Pliocene in Africa; questi antenati dell'uomo moderno svilupparono i primi utensili noti, i cosiddetti chopper di pietra. Il sito di Olduvai in Tanzania risale a quest'epoca. Circa un milione e mezzo di anni fa apparve l'Homo Erectus, che apprese l'uso del fuoco, raffinò la costruzione dei chopper, e si espanse verso l'Asia, come testimoniato dal sito di Zhoukoudian in Cina. A un milione di anni fa circa risalgono i primi reperti umani in Europa, e le prime testimonianze dell'uso dell'ascia a mano, un'evoluzione del chopper.

Il Paleolitico medio ebbe inizio circa 200.000 anni fa e viene ricordato soprattutto per l'avvento (e la successiva scomparsa) degli uomini di Neanderthal. All'epoca del Paleolitico di mezzo risalgono i primi esempi di arte.

Il Paleolitico superiore rappresenta il periodo da 35.000 a 10.000 anni fa (la fine dell'ultima glaciazione), durante il quale umani già morfologicamente moderni si diffusero per tutto il pianeta.

Mesolitico

Il vasellame giapponese di Jomon è fra i più antichi del mondo

Il Mesolitico va dalla fine dell'ultima glaciazione (circa 10.000 anni fa) fino a circa 6.000 anni fa. È considerato un periodo di transizione tra il Paleolitico e la grande trasformazione che avverrà con il Neolitico.

L'uomo del Mesolitico vive sostanzialmente come nel Paleolitico, ma grandi mutamenti avvengono nell'ambiente naturale. In questo periodo, infatti, la fine dell'ultima glaciazione (glaciazione di Wurm) porta a un clima temperato in tutta Europa e a un graduale innalzamento del livello dei mari, con conseguenti trasformazioni del territorio che portano gli uomini a cercare nuove forme di sostentamento. In questa fase vennero sviluppati utensili microlitici, che testimoniano una maggiore raffinatezza nella lavorazione dei materiali; presero forma insediamenti organizzati basati sulla pesca; e probabilmente in questo periodo avvenne l'addomesticazione del cane.

Neolitico

Il villaggio di Skara Brae, Scozia

Il Neolitico fu caratterizzato dalla nascita dell'agricoltura (la cosiddetta "rivoluzione neolitica"), lo sviluppo di tecniche per la realizzazione di vasellame di argilla, e la formazione di insediamenti più grandi e complessi, come Çatal Hüyük e Gerico. Le prime culture neolitiche apparvero intorno all'VIII millennio a.C. nella zona della cosiddetta Mezzaluna Fertile, per poi diffondersi verso il Mediterraneo, la Valle dell'Indo, la Cina e il Sudest asiatico.

Lo sviluppo dell'agricoltura portò alla realizzazione di nuovi strumenti di pietra, inclusi utensili per arrotare lame e tagliare legna. In questo periodo furono anche erette le prime costruzioni di grandi dimensioni, incluse primitive torri e mura (per esempio quelle di Gerico) e luoghi di culto (per esempio Stonehenge). Queste opere testimoniano la capacità degli uomini dell'epoca di cooperare in grandi gruppi; è controverso se questo fatto, a sua volta, sia da considerarsi conseguenza dell'emergere di gerarchie sociali.

Nel neolitico presero anche forma le prime attività commerciali, testimoniate dai ritrovamenti di materiali a centinaia di chilometri dal luogo di provenienza naturale. Il sito di Skara Brae, sull'isola di Orkney (al largo della Scozia) rappresenta uno dei più importanti esempi di villaggio neolitico europeo. Vi si trovano letti di pietra, scaffali, e persino una rudimentale latrina collegata a un torrente.

La vita dell'Età della Pietra

Alimentazione

Nel Paleolitico e Mesolitico gli esseri umani furono cacciatori-raccoglitori. Erano apprezzate le interiora come fegato, reni e cervella. Più raro era il consumo di vegetali ricchi di carboidrati come legumi e cereali, e di latte animale. Gli studi moderni indicano che i due terzi del fabbisogno di calorie degli esseri umani dell'Età della Pietra venisse ricavato dalla carne [1]. Si ritiene che il consumo di lipidi fosse paragonabile a quello odierno, ma con un diverso rapporto fra Omega-6 e Omega-3 (circa 3:1 contro il 12:1 dell'uomo moderno).

Verso la fine dell'ultima glaciazione (da 15.000 a 9.000 anni fa), un'estinzione su grande scala dei grandi mammiferi (la megafauna) ebbe luogo in Asia, Europa, Nordamerica e Australia. Questo evento costrinse gli esseri umani a una modifica radicale delle loro abitudini alimentari, portando all'avvento dell'agricoltura.

Abitazioni e altre costruzioni

Le prime costruzioni degli uomini preistorici sono probabilmente quelle erette dall'Homo abilis, circa due milioni di anni fa, nell'Africa orientale; si trattava di semplici ripari di pietra e rami di alberi. Una disposizione circolare di pietre di questo tipo è stata trovata a Terra Amata, vicino a Nizza in Francia. Altre abitazioni primitive sono state trovate in diverse regioni del globo; tra le altre:

Arte

Incisioni rupestri

Le incisioni rupestri o graffiti, apparse nel neolitico, sono immagini incise sulla pietra con rudimentari scalpelli o altri utensili del genere. Molti esempi di graffiti sono disegni astratti o simbolici, che svolgevano forse un ruolo di comunicazione concettuale prima dell'avvento della scrittura. Ne sono stati trovati esempi in Asia (per esempio a Bhimbetka in India), Nordamerica (nella Valle della Morte), Sudamerica (Cumbe Mayo, Perù) ed Europa (per esempio le incisioni rupestri di Alta in Norvegia e Svezia) sebbene il più vasto sito continentale di incisioni rupestri si trovi anche in Italia, in Valcamonica, opera del popolo dei Camuni.

Pittura rupestre

Pitture rupestri a Bhimbetka in India

Le pitture rupestri, in genere eseguite sulle pareti delle caverne, erano tipicamente immagini più naturalistiche rispetto ai graffiti. Nel Paleolitico venivano rappresentati soprattutto gli animali di cui gli esseri umani si cibavano, ma anche altri che potevano rappresentare ideali di forza (per esempio rinoceronti e grandi felini, come nella grotta di Chauvet). Talvolta venivano anche tracciati semplici segni e singoli punti. I soggetti umani sono più rari; in alcuni siti sono state trovate rappresentazioni di figure metà uomo e metà animale. Una rappresentazione umana stilizzata diffusa in diverse regioni del mondo è anche l'impronta della mano (intinta nella pittura e poi appoggiata alla parete rocciosa). Le più importanti pitture rupestri ritrovate sono probabilmente quelle della grotta di Chauvet, nel dipartimento francese di Ardèche; sono datate intorno al XXXI millennio a.C. Celebri sono anche le pitture rupestri delle Grotte di Altamira, in Spagna (fra 14.000 e 12.000 anni a.C.), in cui appaiono, tra l'altro, i bisonti, e le Grotte di Lascaux, in Dordogna, dette la "Cappella Sistina della preistoria" per la ricchezza delle pitture (15000-10000 a.C.).

L'esempio più notevole di pitture rupestri del Mesolitico sono i "guerrieri in marcia" a Cingle de la Mola, Castellón (Spagna) (7000-4000 a.C.), realizzati probabilmente sputando i pigmenti colorati sulla roccia [2].

Nella maggior parte dei casi, le pitture non si trovano in aree abitate; il loro significato rimane ignoto, ma si è ipotizzato che fossero create durante rituali stagionali [3].

Rituali e credenze religiose

I moderni studi sui reperti dell'Età della Pietra hanno rafforzato l'ipotesi che gli uomini preistorici si dedicassero a un certo numero di attività non correlate con il procacciamento del cibo o altri scopi pratici, e probabilmente dotate di valenza rituale e proto-religiosa. Oltre alle forme d'arte menzionate sopra, è probabile che venissero praticati riti funebri, danze e riti di iniziazione [4].

Culture dell'Età della Pietra ancora esistenti

Parte delle teorie sviluppate dagli studiosi circa le abitudini e la cultura degli uomini dell'Età della Pietra derivano anche dallo studio antropologico di popolazioni ancora esistenti che non sono mai giunte a conoscere l'uso del metallo (o vi sono giunte solo in tempi recenti, in seguito al contatto con altre culture). Esempi di popolazioni di questo tipo si trovano in Papua Nuova Guinea, nelle isole Andamane e Nicobare, in India, in Africa e in Sudamerica.

L'Età della Pietra nella cultura popolare

In senso informale, l'espressione "età della pietra" viene spesso usata per riferirsi a popoli o gruppi di persone che vivono in condizioni relativamente primitive. La frase inglese "bomb them back into the Stone Age" ("bombardarli fino a farli tornare all'Età della Pietra") si riferisce a un attacco militare massiccio con distruzione di tutte le infrastrutture su cui si basa la tecnologia moderna.

Nell'immaginario collettivo, l'Età della Pietra viene spesso associata allo stereotipo del cavernicolo, rappresentato per esempio dai personaggi dei fumetti di B.C. o dei cartoni animati degli Antenati.

Note

1^ "Diet and Eating Habits in the Stone-Age," annecollins.com.

2^ "Paleolithic, Mesolithic and Neolithic Art" (lecture 2, Rice University, Houston, Texas, 2 settembre 1998).

3^ M. Hoover, "Art of the Paleolithic and Neolithic Eras," da Art History Survey 1, San Antonio College

4^ Burial and mysticism in prehistory

Bibliografia

Collegamenti esterni

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