K-PAX - Da un altro mondo

Da Ufopedia.

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Locandina

K-PAX - Da un altro mondo è un film del 2001, diretto da Iain Softley e tratto dall'omonimo romanzo K-PAX scritto da Gene Brewer.[1]

Indice

Trama

Prot viene rinchiuso in una clinica psichiatrica di Manhattan poiché afferma di venire da K-PAX, un pianeta situato nella costellazione della Lira. Insensibile agli psicofarmaci, viene trasferito in una prestigiosa clinica di Manhattan, per essere curato dal rinomato dottor Powell. Lo psichiatra è incuriosito dal comportamento estremamente convincente di Prot e lo sottopone sia ad esami fisici, che dimostrano la capacità di Prot di vedere i raggi ultravioletti, solitamente non captabili dall'occhio umano, sia a test di tipo "astronomico", che dimostrano la sua non comune conoscenza delle leggi del cosmo.

Inoltre, Prot esercita una notevole influenza su tutti gli altri rinchiusi nella clinica, affermando che il primo dei tre compiti per guarire, è di vedere il cosiddetto "uccello azzurro", un bizzarro volatile del medesimo colore. Prot assicura inoltre ai pazienti della clinica che lui potrà portare uno solo di loro, su K-Pax. Powell decide quindi di proporre alcuni test di natura astronomica a Prot dietro suggerimento del cognato. Prot completa tranquillamente i test e una prova con alcuni dei più importanti astrofisici del paese, al punto da proporre una nuova teoria sui moti delle stelle. Powell, ancora non convinto, invita Prot a casa sua per il giorno dell'indipendenza, sperando che un ambiente comune possa aiutare Prot a ricordare; improvvisamente, vedendo uno spruzzatore d'acqua nel giardino bagnare la figlia piccola di Powell, Prot ha una sorta di reazione, e si precipita verso di lei cercando di proteggerla. Dopo poco, Prot cade a terra in lacrime, per poi riprendersi con altrettanta rapidità, come se non fosse successo nulla.

Riportatolo alla clinica psichiatrica, Powell decide di tentare con l'ipnosi, ed effettivamente riesce a portare a galla una misteriosa vicenda nel passato di Prot. Dice che aveva un amico, sulla Terra, che viene battezzato "Pete". Emerge anche che Pete conosce bene una ragazza di nome Sarah, che ha avuto una figlia con lei e che si sono sposati. Nel frattempo, Prot esce dalla clinica psichiatrica magicamente, affermando che deve ancora visitare alcuni paesi prima di tornare su K-Pax, il suo ritorno è previsto per il 27 luglio, alle 5:51 del mattino. Questo Pete fa il macellatore. Andando avanti, Prot ha nuovamente una crisi durante una delle sedute di ipnosi, affermando che è successo qualcosa e che Pete decide di buttarsi nel fiume. Cadendo a terra, una matita scivola dalla tasca di Prot, con una pubblicità e un numero di telefono incompleto inciso sopra, prefisso 505. Il prefisso e tutti gli indizi sembrano portare ad una cittadina del New Mexico, dove Powell si reca nella speranza di scoprire la verità. Arrivato, viene informato dallo sceriffo che "Pete", in realtà si chiamava Robert Porter, e che mentre era al lavoro, un giorno, sua moglie Sarah e sua figlia vennero uccise da un maniaco. Tornato a casa e scoperto il massacro, Porter uccise l'assassino spezzandogli il collo, e si lavò le mani, nella disperazione più totale, con l'acqua erogata da uno spruzzatore nel giardino. Poi, deciso a morire, si butta nel fiume, e il corpo non viene mai più ritrovato. Lo sceriffo mostra a Powell una fotografia, nella quale si vede il volto di Porter, identico a quello di Prot. Convinto di aver scoperto l'identità del paziente, Powell torna a New York, per incontrare, poco convinto, Prot per l'ultima volta. Nel loro incontro, Prot raccomanda a Powell di avere cura di Robert Porter, poi se ne va. La mattina dopo, Prot scompare in un raggio di luce, il corpo di Robert Porter viene ritrovato nella stanza, ancora in vita. Insieme a Prot è scomparsa anche una paziente, di nome Bess, che non parlava più da quando aveva visto bruciare la casa dei suoi genitori quando era piccola. Con il tempo, i pazienti della clinica guariscono, uno ad uno, Powell inizia ad occuparsi di Robert Porter, caduto per sempre in uno stato catatonico. Seguendo le ultime parole di Prot, Powell invita suo figlio, ventenne, a trascorrere con lui il Natale. Il film si conclude con i due che camminano insieme per le sale della stazione dei treni.

Temi trattati

Il film risulta essere un'opera filo-fantascientifica, con forti richiami filosofici, come la teoria dell'eterno ritorno. Le stelle attorno a cui orbita K-PAX (il pianeta dal quale Prot dice di venire), inesistenti nella realtà, sono dei richiami ad alcune teorie filosofiche sull'io e sull'essere.

I K-paxiani (gli abitanti del pianeta K-PAX) vengono descritti da Prot come degli esseri straordinari, essi infatti vivono in un pianeta senza leggi, in quanto tutti sono in grado di seguire la strada del bene senza condizionamenti legali. Lo stesso Prot dice infatti che "chiunque nell'universo è in grado di distinguere il bene dal male" e che su queste cose anche da noi Buddha e Cristo avevano avuto delle idee diverse da quelle dei comuni uomini, ma non erano stati molto ascoltati.

Produzione

Il film aveva un Budget di 68 milioni di dollari e ne incassò al botteghino americano 50 e 14 in quello straniero.[2]

Critica

Del film è stata soprattutto apprezzata l'interpretazione di Kevin Spacey, nonché i temi trattati che hanno molto affascinato il pubblico di fascia più colta. Il film si è tuttavia dimostrato inadatto ad attirare altre fasce di pubblico, per le quali è stato visto soprattutto come una delle tante opere cinematografiche basate sul mondo della medicina e, fra queste, non fra le più eccelse. In realtà il film non è propriamente dedicato al solo mondo della medicina e della psichiatria.

Note

  1. pubblicato in Italiano da Baldini&Castoldi nel settembre 1996 con la traduzione di Dario Fonti.
  2. K-PAX (2001) - Box Office Mojo
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