Letteratura della civiltà della valle dell'Indo

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Versione delle 11:03, 30 ott 2010

Caratteri della Civiltà della valle dell'Indo e in Rongorongo

Nonostante diversi tentativi i ricercatori non sono ancora stati capaci di decifrare la forma di scrittura utilizzata da questa civiltà: la quasi totalità delle iscrizioni disponibili, sui sigilli o sui vasi di ceramica, non superano infatti i 4 o 5 caratteri, mentre la più lunga iscrizione ne comprende solo 26.

I segni conosciuti sono circa 400, ma si ritiene che alcuni di essi siano derivazioni con leggere modifiche o combinazioni di 200 caratteri principali. Si tratta probabilmente di una scrittura ideografica e questo rende difficile ipotizzare la lingua o la famiglia linguistica parlata: si ritiene più probabile l'ipotesi che si tratti di una lingua dravidica simile al Brahui.

A causa della brevità delle iscrizioni alcuni ricercatori hanno suggerito che quelle conosciute non fossero una forma di scrittura vera e propria, ma un sistema d'identificazione delle transazioni economiche, paragonabile alla firma. È comunque possibile che siano esistiti testi più lunghi, ma che non ci siano pervenuti in quanto realizzati su materiale deperibile.

Un'iscrizione più estesa, scoperta recentemente, sembra fosse stata installata su un pannello al di sopra della porta della città di Dholavira. Si è formulata l'ipotesi che si trattasse di un pannello che informava i viaggiatori del nome della città, in modo simile ai cartelli di benvenuto che si trovano nelle nostre città attuali.

Rapa Nui, l'isola che al giorno d'oggi è conosciuta come Isola di Pasqua, reca una grossissima incongruenza storica, la sua antica lingua il Rongo Rongo,lingua praticamente identica alle città rinvenute nella valle dell'Indo, che ricordiamo si trova dalla parte opposta del pianeta.

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